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La Repubblica (ITA)
Paese: it
Pagina: 23
Readership: 2540000
Diffusione: 338431
Tipo media: Nationale Presse
Autore: Elena Dusi
28 Dicembre 2015 - 151228
This article is intended for personal and internal information only. Reproduction or distribution is prohibited.
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la RepubblicaLa Repubblica (ITA)
28 Dicembre 2015 - 151228
Paese: it
Pagina: 23
Readership: 2540000
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Addio alla dietamediterraneacosì la tradisceun italiano su dueLo studio: a tavola più carne e meno frutta"Tra i giovani aumenta il rischio obesità"ELENA DUSI
ROMA In Italia Io dieta mediterranea eulHmi iii iililoidflzd. Paola, veiduie eolio d'oliva lastiano sempre piè spazio acarni e dolci, soprattutto nel piatto deipiù giuvani. »L'indice di cidegiiatezzamediterraneo misura l'aderenza del no-stro o- angiare ai principi della dieta me-
diteci anna. Ciiit0uanL'au.iu fa ccl uosti opacscviaggiavatra Otto O diccf ascconda delle regioni. Ora è inferiore a due.Quasi come negli Stati Uniti, dove f. me-nodi uno» spiega Antonino De Lorenzo,professore di Alimentazione e nutrizione umana all'universita romana di TorVergata e direttore dell'Istituto nazionaleperla dieta mediterranea e la nutri-
genomica.Secondo uno studio da lui coordinato
e pubblicato sulla rivista Eating andNeigliii disord era, le regole della nostracucina tradizionale vengono seguite ormai sole da 43% deg i italiani: dal53,1% degli adulti tra 55 e 64 annie so-lodril32,8°odeiragazzitrcti l5ei 24anni. Il 230» delle persene preferisce la co-siddetta "dieta occidentale" carica dicarne e proteine, con i giovani che que-
sta volta sono in vantaggio (31%) rispetto agli adulti Ira 55 e 64 anni(1600). Un italiane su tre, infine, segueuna dieta classificata como "povera difrutta e verdura", cnn in media una edue porzioni alla settimana di piatti diorigine vegetale, Si tratta soprattuttodi persone che mangiano spesso fuericasa. A questi due ultimi regimi alimentosi e associato un tasso di obesita più alto rispetto alla dieta mediterranea, »Esappiamo dalle ricerche che l'aspettativa di vita a 40 anni negli obesi è inieriore di 6-7 anni rispetto alle persone conpeso nermale» aggiunge De Lorenzo.
L'indice di adeguatezza mediterranea fu elaborato alla fine degli anni '50dai "codificatori" della dieta mediterra-nea: i ricercatori di quel "Seven Countries Study" che per primo certo la rela-
zione fra il modo di mangiate di Italia,Grecia e Dalmazia e il tOsse ridotto dimalattie rardiovascolaci. Si calcolo co- -me il rapporto fra le calorie assunte con
carboidrati (pane, cereali, legumi, pata-te) e "cibi pi otettivi" (vegetali, fl'utta,pesco, vino rosso e olio d'o ivru) rispettoalle calorie assuntecon prodotti di erigine animale e dolci, «E una formula genercile, che ti000 conto di altre dioto, paragonabili a quella mediterranea e altrettanto benefiche" spiega Alessandro Menotti, che dcl Soven Countriot Study euno dei fondatori. orLa dieta giapponese
ami esempio non ha pane e pasta, ma lisostituisce con il riso. Allo scarso consu-mo di carne dei paesi del sud Europacontrappone grandi quantità di pesce.e gli effetti sono benefici ugualmen e. Adimostrazione che la dieta mediterra-
nea non e un menù, ma un modello nu-trizionale». Mede lo che Menotti tradu-ceinuna formula: "Pochi aliotenti di ori-gine animale, molti di origine vegetale.Dove il pesce è compreso fi a ques i ultimi".
Alla ricerca delle vere caratteristichedella dieta naediterranea in Italia è andata negli ultimi anni Laura Di Ronzo,professoressa di nutrizione cl:nica a 'I or
Vergata. «Abbiamo intervistato ungruppo di noiine tra 70 e 105 anniche cihanno raccontato i segreti delle loro ricette: verdure de l'orto, spezie ed erbedi campo, cotture lunghe a teinperatu-re non eccessivo e, non da ultimo, grandoconvivialita a tavola».
Il crollo dell'indice di adequatezza
mediterranea e l'aumento dell'tbesiiàin Italia (arrivata al 10%, oltre al 3°del sovrappeso) vengono descritte daDe Lorenzo come una vera e propria pia-ga per la nostra salute. «1 dati Istat cipailano di un aumento di G6mila deces-si in Italia rispetto al 2014. Un'ipotesi èche il poggiorarnento dcl nostro mododi mangiai e sia fia le cause". Alla basedel deterioramento della dieta mediter-
ranea secondo il protessore, «ci sono lepressioni delle "diet industiies" e deimass media. Ma quante vite dobbiamoperdere prima di tornare a un modo diinailgial e sano?».
Tipo media: Nationale Presse
Autore: Elena Dusi
Prende sempre più piedeil regillie "all'occidentale'che predilige le proteinealla pasta e alle s,erdure
"Dai prodotti dell'orto allacottura lenta e con le erbe:diventa minoranza non soloUIl IIIUIIU, 1110 Ullobtile di vitd"
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Perché fa bene la dieta mediterranea
I 4•obbordurre
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<mangiano di burro
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La dieta mediterranea per ota'
L 32,8%
- 40,2%- 44,2%
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La occidentale per eta'
31,5%
25,4%
10,8%
•186%
1690
La dieta povera di frettae verdure per eta'
35.7%
34,4% '-
36%
28,1%
30,9%
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