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RICICLARE DISTRETTI INDUSTRIALI.INSEDIAMENTI, INFRASTRUTTURE E PAESAGGIO A SASSUOLORECYCLING INDUSTRIALDISTRICTS. SETTLEMENTS,INFRASTRUCTURE ANDLANDSCAPE IN SASSUOLO
A CURA DI/EDITED BY ARTURO LANZANICHIARA MERLINIFEDERICO ZANFI
CONTRIBUTI DI/CONTRIBUTIONS BYANDREA DEBERNARDICRISTIANA MATTIOLI CLAUDIA PARENTIMARCO ZANINI
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Progetto grafico di Sara Marini e Vincenza Santangelo
Rappresentazioni/Drawings Cristiana Mattioli, Claudia Parenti, Marco Zanini, con la collaborazione di/with Benedetta Fantini e Alessandra Galli: 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 43, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77, 80, 88, 90, 91, 92, 93, 94, 95.
Fotografie/PhotographsStefan Baguette (wikimedia commons): 36; Laminam S.p.A.: 12; Andrea Debernardi: 35; Cristiana Mattioli: 11, 56, 57, 59, 60, 62, 63, 65, 68, 79; Federico Zanfi: 14, 15, 16, 17, 18, 42, 44, 45, 46, 66, 67, 89, 101, 102.
Fotografie aeree/Aerial imagesDroneria Emiliana (www.droneriaemiliana.com): 1, 2, 13, 30, 41, 54, 64, 78, 87, 96; Google Earth: 5, 55, 58, 61, 81, 82, 97, 98, 99, 100.
Impaginazione/LayoutCristiana Mattioli, Claudia Parenti
Traduzioni/English translationEurostreet, Biella, www.italiantranslationscommunity.eu
Copyright © MMXIIIARACNE editrice int.le S.r.l.
via Quarto Negroni, 150072 Ariccia (RM)(06) 93781065
ISBN 978-88-548-9082-4
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: Settembre 2016
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PRIN 2013/2016PROGETTI DI RICERCA DI INTERESSE NAZIONALEArea Scientifico-disciplinare08: Ingegneria civile ed Architettura 100%
Unità di RicercaUniversità IUAV di VeneziaUniversità degli Studi di TrentoPolitecnico di MilanoPolitecnico di TorinoUniversità degli Studi di GenovaUniversità degli Studi di Roma“La Sapienza”Università degli Studi di Napoli “Federico II”Università degli Studi di PalermoUniversità degli Studi “Mediterranea” di Reggio CalabriaUniversità degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-PescaraUniversità degli Studi di Camerino
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Progetto grafico di Sara Marini e Vincenza Santangelo
Rappresentazioni/Drawings Cristiana Mattioli, Claudia Parenti, Marco Zanini, con la collaborazione di/with Benedetta Fantini e Alessandra Galli: 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 43, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77, 80, 88, 90, 91, 92, 93, 94, 95.
Fotografie/PhotographsStefan Baguette (wikimedia commons): 36; Laminam S.p.A.: 12; Andrea Debernardi: 35; Cristiana Mattioli: 11, 56, 57, 59, 60, 62, 63, 65, 68, 79; Federico Zanfi: 14, 15, 16, 17, 18, 42, 44, 45, 46, 66, 67, 89, 101, 102.
Fotografie aeree/Aerial imagesDroneria Emiliana (www.droneriaemiliana.com): 1, 2, 13, 30, 41, 54, 64, 78, 87, 96; Google Earth: 5, 55, 58, 61, 81, 82, 97, 98, 99, 100.
Impaginazione/LayoutCristiana Mattioli, Claudia Parenti
Traduzioni/English translationEurostreet, Biella, www.italiantranslationscommunity.eu
Copyright © MMXIIIARACNE editrice int.le S.r.l.
via Quarto Negroni, 150072 Ariccia (RM)(06) 93781065
ISBN 978-88-548-9082-4
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: Settembre 2016
Copyright © MMXVIARACNE editrice int.le S.r.l.
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PRIN 2013/2016PROGETTI DI RICERCA DI INTERESSE NAZIONALEArea Scientifico-disciplinare08: Ingegneria civile ed Architettura 100%
Unità di RicercaUniversità IUAV di VeneziaUniversità degli Studi di TrentoPolitecnico di MilanoPolitecnico di TorinoUniversità degli Studi di GenovaUniversità degli Studi di Roma“La Sapienza”Università degli Studi di Napoli “Federico II”Università degli Studi di PalermoUniversità degli Studi “Mediterranea” di Reggio CalabriaUniversità degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-PescaraUniversità degli Studi di Camerino
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Gruppo di ricerca/Research teamArturo LanzaniCristiana MattioliChiara MerliniClaudia ParentiFederico ZanfiMarco Zanini
Cura dell'apparato iconografico/Drawings and graphic byCristiana MattioliClaudia ParentiMarco Zaninicon/withBenedetta FantiniAlessandra Galli
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DOPO LA CRESCITA/AFTER THE GROWTH
Muovere da quel che c'è/Starting from What We HaveArturo Lanzani, Chiara Merlini, Federico Zanfi
Dal distretto alla città/From the Industrial District to the CityCristiana Mattioli, Arturo Lanzani
RICICLARE GLI SPAZI DELL'ABITARE/RECYCLING DWELLING SPACES
Ricomporre l'urbanizzato e costruirne l'urbanità/Recomposingthe Urbanised Area and Building its Urbanity Federico Zanfi
La mobilità nel distretto: prospettive di integrazione/District Mobility: Integration Perspectives Andrea Debernardi
RICICLARE GLI SPAZI PER PRODURRE/RECYCLING INDUSTRIAL SPACES
Fare paesaggio muovendo dagli spazi del lavoro/Modelling Landscape Starting from WorkplacesChiara Merlini
Storie di imprese, storie di luoghi/Stories of Companies and PlacesCristiana Mattioli
INDICE/TABLE OF CONTENTS
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RICICLARE GLI SPAZI RURALI E DI NATURALITÀ/RECYCLING RURAL AND NATURAL SPACES
Un suolo e una natura da riscoprire e da riformare/A Soiland a Nature to be Rediscovered and ReformedArturo Lanzani
Reti blu e infrastrutture ambientali/Blue Networksand Environmental InfrastructuresClaudia Parenti
IMMAGINI AL FUTURO/FORWARD-LOOKING IMAGES
Una visione di insieme/Overall PictureCristiana Mattioli, Claudia Parenti
Una visione in cammino/Walking GazeMarco Zanini
Controstoria, tra sconfitte e possibilità/Counter-Story,between Setbacks and OpportunitiesArturo Lanzani, Chiara Merlini, Federico Zanfi
APPARATI/APPENDIX
Bibliografia/Bibliography
Diario della ricerca/Research Diary
Autori/Authors
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RINGRAZIAMENTI/AKNOWLEDGMENTS
Nella costruzione di questo lavoro abbiamo maturato molti debiti. Innanzitutto nei confronti dei nostri studenti, che attraverso i loro esercizi progettuali ci hanno consentito di discutere e di mettere alla prova le ipotesi di ricerca che andavamo maturando sul territorio del distretto ceramico. Desideriamo inoltre ringraziare: l’assessore del Comune di Sassuolo Gregorio Schenetti, che si è sempre dimostrato un interlocutore sensibile; il Comune di Fiorano Modenese, che ci ha ospitati nella biblioteca Bla e nel Castello di Spezzano in occasione di seminari con i nostri studenti; Marzia Cerchiari, del gruppo Marazzi; gli imprenditori Claudio Lucchese (Florim), Mauro Manfredini (Casalgrande Padana) e Franco Stefani (System), che ci hanno accompagnato nelle loro aziende; Margherita Russo della Facoltà di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che ci ha introdotto alla storia economica del distretto; i cittadini attivi Claudio Borsari, Nicola Prodi, Vincenzo Vandelli, David Zilioli e il comitato di quartiere “Attraverso Braida”, con cui ci siamo confrontati nel pensare un futuro possibile per la “città distretto”.
In the development of this work we have taken on many debts. First of all to our students who helped us, through their design exercise, to discuss and test the research hypotheses we were developing on the ceramics district territory.We also wish to thank: Gregorio Schenetti, Councillor in the Municipality of Sassuolo, who has always demonstrated to be a receptive interlocutor; the Municipality of Fiorano Modenese that hosted our workshops at Bla library and Spezzano Castle; Marzia Cerchiari from Marazzi Group; the entrepreneurs Claudio Lucchese (Florim), Mauro Manfredini (Casalgrande Padana) and Franco Stefani (System) who welcomed us in their companies; Margherita Russo from the Faculty of Economics-University of Modena and Reggio Emilia who introduced us to the economic history of the ceramics district; the engaged professionals Claudio Borsari, Nicola Prodi, Vincenzo Vandelli, David Zilioli and the neighbourhood association 'Attraverso Braida', whom we consulting with in thinking about a possible future for the 'città distretto'.
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DOPOLA CRESCITA/AFTERTHE GROWTH
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MUOVERE DAQUEL CHE C'È Arturo LanzaniChiara MerliniFederico Zanfi
Le condizioni demografiche e socio-economiche sono cambiate Il passaggio del secolo ci ha accompagnato entro un mondo assai diver-so da quello che abbiamo conosciuto. Un secolo di crescita economica, demografica e del territorio urbanizzato sembra passarci alle spalle.Già prima della crisi (dalla metà degli anni Novanta) l’Italia sembra segna-ta da un andamento del Pil in via di stabilizzazione, con tassi prossimi allo zero e che, nelle migliori delle ipotesi, non potranno superare valori positivi di uno o due punti percentuali. Con la moneta unica, la produzione manifatturiera del nostro paese si è drasticamente ridotta, perdendo punti sia rispetto a quella dei nuovi paesi manifatturieri dell’estremo oriente, sia rispetto a quella della Germania e dell’Europa del Nord. A questa riduzio-ne del Pil manifatturiero si è affiancata una riduzione drastica nell’occu-pazione. Se alcuni impianti si sono accresciuti e riqualificati, molti spazi produttivi sono al contrario sempre più sottoutilizzati, o sono stati defini-tivamente dismessi, mentre una quota consistente della nuova offerta di generici capannoni è rimasta invenduta. Nello stesso tempo, l’andamento positivo delle porzioni più dinamiche del
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settore terziario (servizi alle imprese, ricerca e sviluppo, comunicazioni, attività creative e culturali) fatica a compensare la contrazione di lavoro e di spazi nei segmenti più tradizionali. I grandi sviluppi immobiliari urbani hanno offerto spazi terziari in eccesso, proprio nella fase in cui si contrae-va la domanda di spazio del sistema bancario, della pubblica amministra-zione e del terziario generico. D’altra parte la domanda di nuove attività innovative e creative non è stata tale da riutilizzare i molti spazi dismessi, siano essi quelli industriali o quelli tradizionali del commercio, delle libere professioni, degli sportelli bancari. Gli stessi grandi scossoni nel sistema commerciale e distributivo – con lo sviluppo di nuovi mall regionali e il rilancio di qualche distretto commer-ciale centrale, in un quadro di contrazione dei consumi e di crescita dell’e-commerce – sembrano delineare giochi a somma zero o negativa, che comportano sia estese chiusure delle attività tradizionali ai piani terra degli edifici, sia l’abbandono di molti grandi contenitori della nuova distri-buzione. Deboli segni positivi vengono dall’industria turistica e culturale, che pote-va costituire un settore di sviluppo, e che invece non ha avuto dinamiche particolarmente positive a fronte di quelle più effervescenti di altri paesi quali la Francia e la Spagna; mentre qualche segnale più incoraggiante sembra venire da alcuni comparti del settore agroalimentare. Ne è conse-guito qualche interessante – ma ancora troppo limitato – processo di riuso di territori e insediamenti in aree rurali interne a lungo abbandonate, o di qualche storico insediamento industriale urbano.La dinamica demografica è segnata da una pesante contrazione della componente naturale (con il conseguente invecchiamento e la drastica riduzione dei nuovi nati), solo faticosamente compensata da quella immi-gratoria. Nell’ultimo decennio il nostro paese sembra ormai segnato più da migrazioni internazionali di passaggio, che da processi di nuovo insediamento. D’altra parte non si vede all’orizzonte nessuna politica che favorisca la natalità. Si segnala anzi, in anni recenti, l’inizio di un’emigra-zione di italiani verso l’estero, riconducibile a un’offerta occupazionale in contrazione, specialmente per la forza lavoro più qualificata. A fronte di queste dinamiche demografiche emerge, dal punto di vista sociale, la continua fragilizzazione di quel ceto medio che ha costituito, nel
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bene e nel male, la spina dorsale del modello di sviluppo italiano. Alcune dinamiche lo indeboliscono: la perdita di valore di patrimoni edilizi invec-chiati, la precarizzazione o il venir meno del lavoro impiegatizio urbano, il calo occupazionale e del lavoro autonomo legato alla piccola impresa dei distretti, la contrazione del welfare state. Crescono, al contrario, sia un piccolo segmento di popolazione sempre più ricca, sia quote sempre più ampie di popolazioni povere. I segni di tutto ciò nel paesaggio sono evidenti: territori con forte presenza di abitazioni abbandonate o sottou-tilizzate, caduta della manutenzione dell’enorme (e disordinato) patrimo-nio edilizio del ceto medio, riuso di edifici generalmente poco qualificati da parte di nuove popolazioni immigrate. Fenomeni a cui si accompagna una “molecolare” combinazione di due elementi: nuovi insediamenti per ricchi, appartati e sicuri, ed enclave di patrimonio, non solo pubblico, per popolazioni povere o in via di impoverimento.Certo gli andamenti delle variabili economiche e demografiche sono terri-torialmente diversi: decisamente negativi nel Mezzogiorno, prossimi allo zero nell’Italia di mezzo, debolmente positivi per il Nord Italia (con qualche maggior dinamismo in Lombardia, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Roma-gna). Certo si segnalano alcuni cluster di attività con andamenti positivi: una pattuglia non esigua di medie imprese fortemente esportatrici e ben ancorate negli storici distretti industriali del paese (come nel distretto a cui è dedicato questo libro); alcuni segmenti di artigianato evoluto ancora in contesti distrettuali con lo spostamento sempre più verso l’alto delle tipiche produzioni del Made in Italy; alcune imprese del settore dell’a-groalimentare rivitalizzato e del più dinamico turismo culturale, nonché naturalmente i servizi alle imprese, l’industria della cultura e le attività creative sempre più integrate ad attività commerciali, di intrattenimento e di turismo d’affari in alcuni principali nodi metropolitani, in particolare a Milano. La geografia delle aree forti e di quelle deboli, pur segnalando tradizio-nali e perduranti divergenze macroregionali, assume in ogni caso nuovi aspetti e disegna una geografia molecolare differente di quella emersa tra gli anni Ottanta e Novanta. Il quadro economico, sociale e demografico è drasticamente mutato. L’attività di governo del territorio, la progettazione urbanistica, del paesaggio e dell’architettura non potrà non tenerne conto.