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1 89 o Rapporto annuale 2003 89 th Annual Report 2003

89o Rapporto annuale 2003 89 Annual Report 2003 ......The core business for banks operating in Ticino is as-set management. Half the added value created by the banking sector is generated

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89o Rapporto annuale 2003 89th Annual Report 2003

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The original text written in Italianconstitutes the controlling form of this Report.

2003 anno dell’acqua.L’acqua, simbolo e motore primo di ogni civiltà è anchemetafora del nostro divenire, oggi cartina di tornasoledei problemi dello sviluppo e dell’impatto ambientale.

BancaStato ha voluto dedicare, attraverso le immaginidi Pino Brioschi, la parte iconografica della propriarelazione annuale a questo elemento primordiale, per sottolineare il proprio attivo coinvolgimento in molte delle problematiche culturali e ambientali di interesse per la popolazione ticinese.Le fotografie sono accompagnate da aforismi dedicati,in tono ora serio ora scherzoso, ad aspetti diversi del nostro rapporto con l’acqua.

2003 – The Year of Water Water, the prime mover and symbol of any civilisation,stands as a metaphor for our evolution. Nowadays, it has also become a litmus test for environmental anddevelopment issues. BancaStato has chosen to dedicate, through PinoBrioschi’s photographs, the illustration of its AnnualReport to this primordial element in order to highlightthe Bank’s active involvement in several cultural and environmental issues which are of interest to thepeople of Ticino. The pictures are accompanied by sometimes serious,sometimes playful aphorisms on various aspects of our relationship with water.

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3Settore bancario 2003: le nuove sfide 5

La centralità del settore bancario in Svizzera ed in Ticino 17

L’economia ticinese nel 2003e prospettive 2004 25

Relazione del Consiglio di amministrazionedella Banca dello Stato del Cantone Ticinoal Gran Consiglio ed al Consiglio di Statodella Repubblica e Cantone Ticino 53

Conto annuale 71

Rapporto della Commissione di vigilanzae dell’Ufficio di revisione secondo la Legge federale sulle banche 95

Consiglio di amministrazione 123Commissione di vigilanza 123Ufficio di revisione 123Ufficio di revisione interna 123Direzione generale 124Membri di direzione 124Sede e Succursali 125Agenzie 126

The Banking Sector in 2003: New Challenges 5

The Pivotal Position of the Banking Sectorin Switzerland and Ticino 17

Ticino’s Economy in 2003and Outlook for 2004 25

Report from the Board of Directorsof Banca dello Stato del Cantone Ticino to the Grand Council and State Councilof the Republic and Canton of Ticino 53

Annual Financial Statement 97

Report of the Supervisory Committeeand the External Auditorsas defined by the Swiss Banking Law 121

Board of Directors 123Supervisory Committee 123External Auditors 123Internal Auditors 123Executive Board 124Members of the Management 124Head Office and Branches 125Agencies 126

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Renato Arrigoni

Membro della Direzione generale

Member of theExecutive Board

Giorgio Lavizzari

Membro della Direzione generale

Member of theExecutive Board

Donato Barbuscia

Direttore generale

President of theExecutive Board

Bernardino Bulla

Membro della Direzione generale

Member of theExecutive Board

Claudio Genasci

Membro della Direzione generale

Member of theExecutive Board

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5La piazza finanziaria ticineseLa piazza finanziaria ticinese ha compiuto passi da gi-gante negli ultimi 50 anni. Nel 1945 sul territorio vierano 14 banche e 350 impiegati, nel 2003 il numerodegli istituti è passato a 69, quello degli impiegati a8’400, il 5,7% della popolazione attiva. Nel 2002 il set-tore ha generato il 17,5% del Prodotto interno lordo(PIL) cantonale e contribuito al 4,2% del totale delleimposte cantonali dirette. La produttività del settore èsuperiore a quella di tutti gli altri: le banche, le assicu-razioni, le fiduciarie finanziarie, molti studi legali e gliistituti di formazione danno origine ad un centro dicompetenze importante e garantiscono dei servizi fi-nanziari di qualità alle imprese. La piazza finanziariaricopredunqueun importante ruolo per il nostro Can-tone: il suo stato di salute è vitale per l’andamento del-l’economia e più in generale della società ticinese. In-dividuare ed analizzare le sue problematiche presentiefutureappare come un passo necessario e fondamen-tale. Solo a queste condizioni è infatti possibile ela-borare delle soluzioni atte non solo a garantire il man-tenimento della concorrenzialità della nostra piazzama anche a stimolarne un ulteriore sviluppo.L’attività principale delle banche presenti sulla piazzaticinese è rappresentata dall’amministrazione di patri-moni. La metà del valore aggiunto creato dal settorebancario è prodotta da questa attività. Si stima che ipatrimoni amministrati alla fine del 2002 erano pari acirca CHF 350 miliardi, di cui più di 3/4 di proprietà diclienti con domicilio in Italia. La piazza finanziariaticinese è pertanto caratterizzata da una doppia «mo-nocoltura», strettamente interconnessa al suo inter-no: il private banking ed i clienti italiani.La piazza finanziaria ticinese deve la propria creazionee il proprio sviluppo al fatto che, di fronte alla saldezzaproverbiale della Svizzera, dall’immediato dopoguer-ra fino alla metà degli anni ’90 la vicina penisola hamostrato una certa instabilità. In questo periodo vi èstato infatti un continuo flusso di patrimoni di prove-nienza italiana, giustificato soprattutto dall’andamen-to instabile della lira, dall’insicurezza politica ed eco-

The Banking Sector in TicinoOver the past 50 years, the financial sector in Ticinohas made great strides. In 1945, the canton was hometo 14 banks and 350 employees. By 2003, the numberof banking institutions had reached 69, employing8,400 people or 5.7% of the total workforce. In thepreceding year this sector generated 17.5% of Ticino’sgross domestic product (GDP) and contributed 4.2%of direct cantonal taxes. Productivity in this sectorcontinued to exceed all others: banks, insurance andtrust companies, the many law firms and institutionsof higher education and training, have all contributedto the creation of an important centre for skills andcompetencies providing companies with high qualityfinancial services. The financial sector has an impor-tant role in our canton: its state is crucial for the econ-omy and for Ticino’s society in general. It is thus es-sential to identify and analyse relevant issues in thebanking sector, both past and present. Without this itwould be impossible to implement adequate solu-tions for maintaining competitiveness in the market-place in Ticino, and provide further stimuli for its de-velopment. The core business for banks operating in Ticino is as-set management. Half the added value created by thebanking sector is generated from this activity. It is es-timated that at the end of 2002 assets under adminis-tration totalled approximately CHF 350 billion, 75%of which was owned by clients domiciled in Italy. Thebanking centre in Ticino is thus characterised by twoclosely interconnected “monocultures”: private bank-ing and Italian residents.The banking sector in Ticino traces its origins and de-velopment to the relative economic instability in Italycompared to Switzerland’s proverbial soundness be-tween the post-war period and the mid 1990s. Thesedecades have witnessed a steady flow of assets out ofItaly, primarily as a consequence of the inconsistentperformance of the lira, as well as political and eco-nomic uncertainty, fragmented and inadequate bank-ing facilities and excessively high taxes.

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6nomica, dal sistema bancario frammentato e inade-guato e dalla fiscalità troppo elevata.Dalla metà degli anni ’90 la situazione è sostanzial-mente cambiata. La progressiva stabilizzazione dellasituazione politica ed economica, le privatizzazioni ele concentrazioni avvenute nel settore bancario, l’in-troduzione della moneta unica europea e le riforme fi-scali hanno affievolito il vantaggio competitivo dellanostra piazza. Fino al 1993 il mondo bancario italianoera dominato da piccoli istituti di diritto pubblico. Dal1993 vi è stata un’ondata di privatizzazioni ed in parti-colar modo di concentrazioni (acquisizioni e fusioni)che ha interessato il 40% del totale di bilancio dellebanche italiane. Nel 1995 i cinque gruppi bancari piùimportanti avevano una parte di mercato del 36%,mentre nel 2002 tale quota ha raggiunto il 55%. I grup-pi bancari italiani hanno razionalizzato le proceduredi lavoro, un’operazione ancora in corso, migliorandola qualità dei servizi e dei prodotti offerti, espandendole loro attività oltre confine ed incrementando la lororedditività.A dimostrazione di questo fatto,basti pensare che l’an-damentodellapiazza finanziaria ticinese è sempre me-no correlato all’andamento del sistema Italia e semprepiù all’evoluzione dei mercati finanziari internaziona-li e alle condizioni politiche del mondo finanziario el-vetico. Durante la crisi economica degli anni ’90 (1991-1996), il numero di impiegati del settore bancario èdiminuito di 1’500 unità; in seguito, dal 1997 al 2000,esso è di nuovo aumentato al livello del 1991. La recen-te crisi economica (2001-2003) ha innescato una nuo-va riduzione di personale. Le ultime stime (dicembre2003), elaborate dall’Associazione bancaria ticinese(ABT), confermano tale analisi: il numero degli addet-ti è diminuito di 700 unità.

Evoluzione economica e processo di concentrazioneL’espansione che ha contraddistinto la fine degli anni’90 ha provocato una forte crescita della domanda deiservizi finanziari, in particolare di quelli legati alle

Since the mid 1990s, this situation has turned around.The combined effects of progressive stabilisation ofthe political and economic condition, privatisationsand combination in the banking sector, the introduc-tion of a common European currency, and tax re-forms, have reduced Ticino’s competitive edge as aprime centre of banking. Until 1993, banking in Italywas in the hands of small publicly-owned institutions.Since 1993, however, there has been a wave of privati-sations and combinations (acquisitions and mergers)in institutions accounting for 40% of the total bankingbusiness in Italy (in terms of balance sheets). In 1995,the market share of the five leading banking groupsamounted to 36%. By 2002 it had risen to 55%. Italianbanking groups have been rationalising their workprocedures and improving the quality of services andproducts, as well as expanding their activities abroadand increasing productivity. This is demonstrated by the fact that Ticino’s perfor-mance as a financial centre is now less affected by thepolitical and economic situation in Italy, but rathermore by the evolution of international financial mar-kets and Swiss financial policies. During the econom-ic crisis of the 1990s (1991-1996), the number of staffin the banking sector was reduced by 1,500; in the pe-riod from 1997 to 2000, it grew once again to the samelevel as in1991.The recent economic crisis (2001-2003)triggered another reduction in the number of employ-ees. In its recent study (December 2003), the TicinoBankers’ Association has confirmed such an analysis,noting that staffing was down by 700 units.

Economic Evolution and Combinations The economic upturn of the late 1990s led to sub-stantial growth in demand for financial services, pri-marily in the fields of private and investment banking,which was further reflected in increased investmentsin human resources and banking technology. Howev-er, recent flagging economic conditions have scaleddown expectations of the capacity for growth of theeconomy at large, and thus also the demand for fi-

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7attività di private banking e d’investment banking, sti-molando così una forte crescita degli investimenti inrisorse umane e tecniche nel settore. Tuttavia il rallen-tamento della congiuntura ha provocato un ridimen-sionamento delle attese concernenti la capacità di cre-scita dell’apparato economico e, dunque, anche delladomanda di servizi bancari. In Svizzera le banche han-no prontamente reagito, riducendo in maniera relati-vamente drastica le risorse impiegate (–2’000 posti nel2002, ossia il 2,1% del totale e, dai primi dati, almeno–3’500 posti nel 2003), con misure tutt’altro che ordi-narie se consideriamo l’evoluzione della storia dellapiazza finanziaria svizzera.Gli analisti sono quasi di parere unanime: quando l’e-conomia si rimetterà in moto, la sua velocità di crocie-ra sarà modesta rispetto a quella registrata alla fine de-gli anni ’90. Ne consegue che la domanda di servizifinanziari si svilupperà gradualmente. Questo svilup-po progressivo non impedirà tuttavia alla concorren-za di rafforzarsi. L’apertura all’Europa implicherà in-fatti una crescita della presenza di concorrenti esteri,il cui aumento causerà una diminuzione dei margini.Anche in vista dei nuovi accordi di Basilea, che aumen-teranno la sensibilità al rischio delle banche, la concor-renza s’intensificherà soprattutto attorno alla cliente-la più redditizia e con un profilo di rischio contenuto.Allo scopo di ridurre i costi di produzione dei prodottie dei servizi bancari, soprattutto di quelli standardiz-zati, le banche hanno fortemente investito nell’infor-matica e continueranno a farlo. Tuttavia, per sfruttareappieno le potenzialità delle nuove tecnologie, è ne-cessario raggiungere una massa critica sul piano delvolume delle operazioni. In altre parole, gli importan-ti investimenti in tecnologia hanno prodotto delle op-portunità di economia di scala. I grandi gruppi bancarisvizzeri seguono una politica di crescita in termini divolume per sfruttare tali economie: si presentano co-me dei leaders tecnologici, che producono dei prodot-ti bancari standardizzati a dei costi minori per rappor-to alle piccole e medie banche. Le economie di scalanon sono ancora state completamente sfruttate e, di

nancial services. Banks reacted promptly to this news,by a relatively drastic reduction in staff (–2,000 posi-tions in 2002 or 2.1% and, on the basis of preliminaryfigures, –3,500 in 2003), as an extraordinary measure,considering the history of the financial marketplace inSwitzerland. Financial analystsalmostunanimouslyagree:once theeconomy begins to gather momentum, it will do sobut at a more modest rate compared to that of the late1990s. As a consequence, demand for financial ser-vices will develop only gradually. This progressivegrowth will also not impede the strengthening ofcompeting institutions. The opening towards Europewill entail a growing presence of foreign competitors,and consequently the thinning of profit margins. Inthe wake of the new Basle agreements, which will in-crease the banks’ sensitivity to risk, competition is ex-pected to intensify around more profitable clientelepresenting a low risk profile. In order to reduce the production costs of bankingservices and products, particularly standardised ones,banks have focused much of their investments heavi-ly in IT, and it is expected they will continue to do so.However, in order to make full use of these new tech-nologies, a critical mass in the volume of operations is needed. As a result, these substantial investments in technology have led to further opportunities foreconomies of scale. To better exploit this, the leadingSwiss banking groups are pursuing the politics of vol-ume growth. They have become technological lead-ers, designing standardised banking services at costslower than those developed by small and medium-sized banks. Economies of scale have not yet been ful-ly exploited, which makes it possible for the alreadyongoing concentration process (the number of bankswas down from 592 in 1991 to 356 in 2002) to contin-ue in the future.

Retail Banking: Shrinking Interest MarginsRetail products and services continue to be linked tothe needs of regional and national clients. This fact

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8conseguenza, è probabile che il processo di concentra-zione già in atto (il numero delle banche è diminuitoda 592 nel 1991 a 356 nel 2002) continuerà anche in fu-turo.

Retail banking: la riduzione del margine d’interesseI prodotti e i servizi retail sono ancora legati alle carat-teristiche della clientela regionale o nazionale. Di con-seguenza l’accesso al mercato da parte di concorrentiesteri sembra essere limitato. La diminuzione dei costidi produzione dei prodotti retail standardizzati, dovu-ta agli investimenti nell’informatica e al processo diconcentrazione, dovrebbe contribuire ad aumentareil margine fra i tassi d’interesse attivi e quelli passivi,permettendo alle banche di aumentare i ricavi netti.Tuttavia, nei confronti internazionali, il margined’interesse svizzero è tra i più bassi. Ciò è dovuto alladensità delle filiali sul territorio ed alla vicinanza deiconcorrenti. Questa densità permette al cliente dicambiare facilmente la banca. Inoltre la presenza delleBanche cantonali, che hanno come obiettivo princi-pale il sostegno alle economie cantonali e non la mas-simizzazione dei loro utili, è garanzia di una concor-renza efficace, che favorisce un’evoluzione verso lariduzione dei margini d’interesse. Maggiore efficienzasignifica maggiori effetti benefici per i clienti e per l’e-conomia in generale.Ne consegue che, indipendentemente dai cicli con-giunturali, è probabile che l’evoluzione al ribasso deimargini sui tassi, che influenza negativamente già sind’ora i risultati da operazioni su interessi delle banchecommerciali, continuerà anche in futuro. Inoltre ladiminuzione del risparmio tradizionale e le difficoltàdi negoziare delle emissioni di prestiti obbligazionaria condizioni concorrenziali, potrebbero provocareun’ulteriore erosione del margine d’interesse.

Private banking: minaccia al segreto bancarioL’attività relativa all’amministrazione dei patrimoni,che è l’attività principale di 2/3 delle banche elvetiche

may limit the market access of foreign competitors.Lower costs of production for standard retail products(as a consequence of IT investments and the combi-nation process) should lead to an increase in the mar-gin between interests payable and receivable, result-ing in an overall gain in banks’ net proceeds.Yet, in an international comparison, margins of in-terest in Switzerland rank among the lowest, due to a higher concentration of branches throughout thecountryand thecloseproximityof competitors, whichallows the client to change banks more readily. Addingto this is the presence of cantonal banks, whose pri-mary focus is the promotion and support of the econ-omy of their respective canton rather than striving for maximum profit. This is a guarantee of effectivecompetition which favours the evolution towards thereduction in interest margins. Increased efficiencymeans greater economic benefits for clients and forthe economy as a whole. As a consequence, regardless of economic cycles, it isprobable that the downward trend of margins on in-terest rates, which is already weighing negatively onthe interest differential business of commercial banks,will continue. Moreover, shrinking traditional formsof savings, and the difficulties in negotiating bond is-sues at competitive conditions, may lead to furthererosion of interest margins.

Private Banking: Banking Secrecy ThreatenedAsset administration, which is the core business oftwo out of three Swiss banks, and is responsible forhalf the workforce in the banking sector, is undoubt-edly the most threatened branch, and will continue tobe so in the future. In this regard, the evolution of the Bilateral II negoti-ations takes on fundamental importance for Switzer-land. Should the European theses and their underly-ing logic of “unharmful” tax competition be applied,Switzerland will have to accept the automatic ex-change of information, and relinquish its policy ofbanking confidentiality.

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e che occupa più del 50% della mano d’opera del set-tore bancario, è sicuramente il ramo che ha subìto esubirà più minacce negli ultimi anni ed in futuro.In quest’ottica l’evoluzione dei negoziati «bilaterali II»riveste un’importanza fondamentale per la Svizzera.Se applicate, le argomentazioni europee che seguonola logica della concorrenza fiscale «non dannosa», co-stringerebbero la Svizzera ad accettare lo scambio diinformazioni automatico e, dunque, alla rinuncia delsegreto bancario.Le discordie in seno all’Unione Europea (UE) nonhanno permesso di trovare un accordo sullo scambioautomatico delle informazioni in materia fiscale. Tra-mite il compromesso raggiunto il 22 gennaio 2003,l’UE rielabora le posizioni decise alla conferenza diFeira e adotta, per il momento, il modello di coesisten-za secondo il quale i paesi membri possono sceglieretra lo scambio d’informazioni e l’introduzione diun’euroritenuta alla fonte sui redditi da risparmio deinon residenti (persone fisiche). Il compromesso del 22 gennaio 2003 può considerarsiuna vittoria per la Svizzera, poiché «salva» il segretobancario. Tuttavia il Consiglio federale ha legato l’ac-cordo raggiunto in materia di tassazione del risparmioalla riuscita dei negoziati negli altri settori. Le ultimetornate negoziali e alcune recentissime decisioni dell’UE, fra cui quella, per il momento rientrata, di im-porre unilateralmente alla Svizzera delle tasse doga-nali sulle riesportazioni, hanno mostrato che, malgra-do la volontà di concludere entro breve, l’intesa è erimane difficile.Tuttavia, indipendentemente dall’evoluzione dei ne-goziati con l’Europa, gli attacchi al segreto bancariocontinuano. L’Organizzazione per la cooperazione elo sviluppo economico (OCSE), il gruppo degli ottopaesi più industrializzati del mondo (G-8), gli StatiUniti (Patriot Act e l’accordo di doppia imposizioneSvizzera-USA), gli organismi internazionali impegna-ti nella lotta al riciclaggio di denaro (Gruppo Egmont,GAFI) hanno elaborato delle raccomandazioni e dellenormative ostili al segreto bancario. Inoltre le riforme

Contention within the European Union (EU) impedesthe ability of member countries to reach an agree-ment on the automatic exchange of information onfiscal matters. As a result of the compromise solutionreached on 22 January 2003, however, the UE has re-stated the positions agreed to at the Feira Conferenceand has adopted, for the time being, a model of coex-istence, by which member countries can choose to ei-ther exchange information or levy a European with-holding tax on revenues from savings of non-residentindividuals. This compromise may be regarded as a victory forSwitzerland, as it “preserves” banking secrecy. How-ever, the Federal Council has pegged the agreementon the taxation of savings to the successful outcomeof thenegotiationspertainingto other sectors.The lat-est negotiating rounds, as well as some of the recentdecisions taken by the EU which include the unilater-al imposition of custom duties on goods re-exportedfrom Switzerland, now temporarily abolished, havepointed out that although there is a desire to quicklyconclude negotiations, it is difficult to reach an agree-ment. Independent of the evolution of EU negotiations, at-tacks on banking confidentiality are continuing. TheOrganisation for Economic Cooperation and Devel-opment (OECD), the world’s eight most industri-alised countries (Group of 8), as well as the UnitedStates (with the Patriot Act and the Swiss-US IncomeTax Convention for the avoidance of double taxation),and international organisations active in fightingmoney laundering (Egmont Group and FATF/GAFI),have all drawn up rules and recommendations oppos-ing banking confidentiality. Moreover, tax reforms im-plemented by some European countries (the Italianand German “tax shields”, the new Italian Law onControlled Foreign Companies (CFC) and the tax re-form for businesses passed by the Italian government)have contributed to the reduction of the Swiss tax ad-vantage. It is worth noting that, in March 2002, the OECD de-

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fiscali adottate da alcuni paesi europei («scudi fiscali»italiani e tedeschi, nuova Legge italiana sulle Societàcontrollate estere [CFC] e la riforma della fiscalità del-le aziende varata dal Governo italiano) hanno ridottoil vantaggio fiscale svizzero.Da rilevare, in particolare, che nel marzo del 2002l’OCSE ha elaborato un nuovo modello di scambiod’informazioni in materia fiscale. Tale modello do-vrebbe rappresentare lo standard applicabile ai paesimembri (tra i quali la Svizzera). Il modello prevedeuno scambio d’informazioni su richiesta per i delitti fi-scali (criminal tax matters) dal 2004 e per tutte le altrequestioni fiscali dal 2006. La nozione di delitto fiscaleè definita secondo le leggi del paese che richiede loscambio d’informazioni. In questo caso è chiaro che ladistinzione propria al diritto svizzero tra frode fiscaleed evasione fiscale non potrebbe essere invocata dallaSvizzera. Inoltre il modello prevede espressamenteche la richiesta non può essere rifiutata invocando ilsegreto bancario.Gli «scudi fiscali» adottati dal governo italiano hannocomportato un deflusso di capitali pari a circa il 10%dei capitali gestiti dalle banche elvetiche ed estere si-tuate in Ticino. Lo «scudo fiscale tedesco», sicuramen-te meno generoso di quello italiano, comporterà an-che un probabile deflusso di fondi dalla Svizzera,anche se in maggior misura dalle piazze finanziariedella Svizzera tedesca.La valutazione degli effetti della legislazione CFC ita-liana sull’economia cantonale in generale e sulla piaz-za finanziaria in particolare è, per il momento, assaidifficile. La legislazione CFC si applica a tutte le per-sone residenti in Italia che, attraverso una società fi-duciaria o un’interposta persona, controllano una so-cietà, un’azienda o un altro organismo (definite CFC)situati in un paese a regime fiscale privilegiato. Il fiscoitaliano considera il reddito della CFC, pro quota dellapartecipazione, come reddito imponibile della perso-na che controlla la società ai sensi della Legge. I reddi-ti sono considerati al momento della loro realizzazio-ne nella CFC e sono tassati secondo il diritto italiano.

signed a new model for the exchange of informationconcerning fiscal matters. This model is intended torepresent the standard which is applicable to membercountries(including Switzerland).Itrecommends thatthere be the exchange of information on demand forcriminal tax matters beginning in 2004, and in 2006 for all other tax issues. The definition of “tax offence”would be based on the legislation of the country re-questing the information. In this case it is clear that thedistinction between fiscal fraud and fiscal evasion,which is specific to the Swiss law, could not be in-voked. Moreover, the model itself explicitly states thatthe request cannot be rejected on the basis of bankingsecrecy.The “tax shields” adopted by the Italian governmenthave resulted in an outflow of 10% of the assets man-aged by Swiss and foreign banks in Ticino. The Ger-man “shield”, although less generous than the Italianones, will likely also result in additional assets leavingSwitzerland, primarily from financial centres in theGerman-speaking part of the country. The effects of the Italian CFC legislation on Ticino’seconomy, and more specifically on its financial mar-ketplace, are for now difficult to assess. The CFC lawapplies to all individuals residing in Italy who, througha trust company or a third party, control a company, abusiness or other organisation (defined as CFC) basedin a country with a more favourable tax treatment.The Italian inland revenue considers the earningsyielded by CFCs, per stake, as taxable income of theindividual who has control over the company underthe law. Earnings are calculated upon realisation bythe CFC, and are taxed according to Italian law. TheItalian CFC legislation impacts on Switzerland andmore so on canton Ticino, because Italy considersSwitzerland a tax haven. Although the CFC tax doesnot apply to taxable individuals who can prove theymanufacture and/or market goods and servicesabroad rather than take advantage of favourable taxa-tion, the detriment to Ticino’s economy is patent withthe disappearance of the purely fiscal incentive to in-

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La legislazione CFC italiana colpisce la Svizzera ed inmodo particolare il Cantone Ticino, poiché l’Italiaconsidera la Svizzera come un paese dotato di una fi-scalità privilegiata. Sebbene l’imposta CFC non si ap-plichi nel caso in cui il soggetto fiscale dimostri che èall’estero allo scopo di produrre e/o commercializza-re effettivamente dei beni o dei servizi e non per ap-profittare del sistema fiscale favorevole, lo svantaggioper l’economia ticinese è palpabile, poiché viene amancare l’incentivo puramente fiscale per la creazio-ne di società in Ticino. Considerando che molte so-cietà presenti nel Cantone per motivi fiscali hanno in-genti capitali gestiti nelle banche, appare ovvio cheanche il volume dei patrimoni gestiti potrebbe risen-tirne negativamente.Resta, infine, l’aspetto relativo alla competitività fisca-le. Tale aspetto è essenziale per il futuro della piazzafinanziaria elvetica e ticinese. Nel corso degli anni ’90molti paesi europei hanno fatto progressi in materia difiscalità in generale e fiscalità per le imprese in partico-lare. Tra il 1990 e il 2003 la Svizzera ha invece aumen-tato sia la quota fiscale per rapporto al Prodotto inter-no lordo (PIL) sia il suo indebitamento. L’aumento deldebito pubblico produce un effetto negativo sull’atti-vità di gestione dei patrimoni, poiché segnala agli in-vestitori un possibile aumento della pressione fiscale.Da rilevare che il Governo italiano ha varato una rifor-ma della fiscalità volta ad accrescere la concorrenzia-lità della piazza finanziaria italiana. Anche se gli effettidi queste riforme sono ancora difficilmente misura-bili, alcuni esperti fiscali sono dell’opinione che esseavrannodelleconseguenzenegative importanti sia perla piazza finanziaria che per le entrate fiscali cantonali.

La Banca dello Stato del Cantone Ticino: da Banca commerciale a Banca universaleAlla luce delle evoluzioni sintetizzate sopra, i verticidelle banche devono chiedersi quale sia la migliorestrategia da adottare per accrescere o almeno mante-nere la propria concorrenzialità. La Banca dello Statodel Cantone Ticino ha svolto quest’analisi elaborando

corporate companies in Ticino. In view of the factthat a large number of companies established in thiscanton hold substantial deposits for fiscal reasons, theimpact on the volume of managed assets is obvious. Lastly, there is the aspect of fiscal competitivenesswhich is essential for the future of the Swiss and Tici-nese financial centres. The 1990s saw an evolution infiscal legislation of European countries, particularlywith regard to businesses. Between 1990 and 2003Switzerland increased both its tax share in relation toGDP as well as its debt. Increased public debt impactsnegatively on asset management activities as it signalsto investors a possible hike in taxation. For its part, theItalian government implemented a tax reform withthe goal of improving the competitiveness of the Ital-ianfinancialmarketplace.Althoughtheresults of thesereforms are still difficult to assess, some tax experts be-lieve they will have negative consequences both on thecanton’s marketplace and on its tax receipts.

Banca dello Stato del Cantone Ticino: from Commercial Bank to Full-service BankIn light of the events described above, bank authori-ties need to consider the best strategy to increase or atleast maintain their competitiveness. Banca dello Sta-to del Cantone Ticino investigated this issue and hasformulated a medium-term strategy. The focus of thisstrategy was the changeover from a principally com-mercial bank to a full-service bank. This required anamendment of the 1988 Law, and is a fundamentalstep in ensuring the Bank’s development. In its messages, n° 5117 dated 16 May 2001 and 5117aof 12 November 2002, the State Council proposed anamendment to some articles of the 1988 Law on Ban-ca dello Stato del Cantone Ticino. The majority reportof the Management and Finances Commission con-tained in these messages confirmed the need for theamendments proposed by the State Council. In its reg-ular sitting of 10 March 2003, the Grand Council of Ti-cino approved the proposed amendments by a largemajority. The subsequent referendum launched by a

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una strategia a medio termine. Il punto centrale è rap-presentato dalla sua trasformazione da Banca princi-palmente commerciale a Banca universale. Si tratta diuna trasformazione essenziale per garantirne lo svi-luppo, che ha pure richiesto una modifica della Leggedel 1988.Con i messaggi 5117 del 16 maggio 2001 e 5117a del12 novembre 2002, il Consiglio di Stato ha proposto lamodifica di alcuni articoli della Legge sulla Banca del-lo Stato del Cantone Ticino del 1988. Il rapporto dimaggioranza della Commissione della gestione e del-le finanze relativo ai messaggi ha confermato la ne-cessità delle modifiche proposte dal Consiglio di Sta-to. Nella seduta ordinaria del 10 marzo 2003, il GranConsiglio ticinese ha approvato ad ampia maggioran-za le proposte del Consiglio di Stato. Il referendumlanciato da un movimento politico ha permesso al po-polo di ratificare la decisione del Gran Consiglio il 14settembre 2003.Le modifiche della Legge possono essere sintetizzatenei seguenti punti:· trasformazione della Banca dello Stato del Cantone

Ticino da Banca ipotecaria e commerciale a Bancauniversale a tutti gli effetti (estensione a tutte le atti-vità bancarie, incluse le operazioni con strumenti fi-nanziari derivati per conto proprio);

· rafforzamento del mandato pubblico: obbligo per ilConsiglio d’amministrazione (CdA) di elaborare undocumento sul mandato pubblico (definizione delmandato, fissazione degli obiettivi e delle misure daadottare per raggiungere questi obiettivi) e creazio-ne della Commissione parlamentare per il controllodel mandato pubblico;

· adattamento della Legge cantonale alle modifichedella Legge federale delle banche e delle casse di ri-sparmio (LBCR), entrate in vigore il 1. ottobre 1999(da questa data la Banca dello Stato del Cantone Tici-no è di conseguenza sottomessa alla vigilanza totaledella Commissione federale delle banche; le modifi-che della Legge prevedono dunque l’eliminazionedella Commissione parlamentare di vigilanza);

political movement led to the ratification in the pollsof the Grand Council’s decision on 14 September2003. The amendments may be summarised as follows: · conversion of Banca dello Stato del Cantone Ticino

from a primarily commercial and mortgage issuingbank to a full-service bank (extending to all bankingactivities, including operations on derivative finan-cial instruments on its own account);

· strengthening of the public mandate: this would re-quire the Board of Directors (Board) to draw up adocument on its public mandate (defining the man-date, establishing objectives and measures to fulfilsuch objectives) and the establishment of a Parlia-mentary Commission to control the public mandate;

· harmonisation of the Cantonal Law on the basis ofamendments to the Federal Law on Banks and Sav-ings Banks in force since 1st October 1999 (beginningon that date, Banca dello Stato del Cantone Ticinowas subject to the full supervisory authority of theSwiss Federal Banking Commission; the amend-ments to the Law include the disbanding of the Par-liamentary Supervisory Committee);

· changes in corporate governance (organisationalalignment with the new structure: creation of an Ex-ecutive Board, creation of four business areas, aboli-tionof the Committee of the Board, reduction in thenumber of members of the Board of Directors, de-finition of new nomination criteria for the membersof the Board of Directors and new allocation of du-ties and responsibilities of the Executive Board andthe Board of Directors).

In view of its focus on mortgage lending, Banca delloStato del Cantone Ticino needs to mitigate risks andreduce its dependency upon the real estate market bydiversifying its activities (at the end of the reportingyear, results from interest differential business rep-resented 73% of net proceeds). For a medium-sizedbank such as ours, revenue diversification is essential,allowing it on the one hand to take advantage of op-portunities to improve profitability and thus maintain

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· cambiamenti in ambito della corporate governance(adeguamento organizzativo con una nuova struttu-ra: creazione di una Direzione generale, creazione diquattro aree d’affari, abolizione della Commissionedel Consiglio di amministrazione, riduzione del nu-mero dei membri del CdA, definizione di nuovi cri-teri di nomina dei membri del Consiglio di ammi-nistrazione e nuova ripartizione dei compiti tra laDirezione e il CdA).

Considerata la concentrazione nell’attività d’eroga-zione di crediti ipotecari, la Banca dello Stato del Can-tone Ticino deve inoltre diminuire il rischio, riducen-do la dipendenza dal mercato immobiliare tramite ladiversificazione dell’attività (al 31.12.2003 i risultati daoperazioni su interessi rappresentavano il 73% dei ri-cavi netti). Per una Banca di medie dimensioni comela nostra, la diversificazione delle entrate è necessaria,poiché le permette di sfruttare eventuali opportunitàper migliorare la propria redditività, garantendole intal modo i mezzi necessari per restare competitiva eper investire o reinvestire nello sviluppo dell’econo-mia ticinese. Il miglioramento della redditività, in unsettore concorrenziale come quello bancario, è essen-ziale per garantire lo sviluppo dell’Istituto. La riduzio-ne dei rischi, di cui la diversificazione delle attività èparte integrante, è inoltre la condizione necessaria perpoter continuare ad erogare crediti a favore dell’eco-nomia ticinese. Da rilevare infine che nel corso degli anni ’90 moltedelle Banche cantonali si sono già trasformate da Ban-che ipotecarie e commerciali a Banche universali e chehanno già fortemente diminuito la proporzione delmargine d’interesse nei ricavi netti.

Banca universale e mandato pubblicoIl contributo della Banca dello Stato del Cantone Tici-no allo sviluppo dell’economia cantonale si nota inprimisconsiderandol’evoluzionedelbilancio.La som-ma di bilancio dell’Istituto è fortemente aumentata apartire soprattutto dal 1997 (1997-2003: +32,2%). Nel-lo stesso periodo la crescita dell’attività di bilancio è da

its competitiveness while, at the same time, continu-ing to invest or reinvest in the development of theeconomy in Ticino. Improved profitability in such ahighly competitive sector as banking is essential to en-suring the ongoing development of our Institution.The mitigation of risks, of which diversification is anintegral part, is necessary for the Bank in order to con-tinue its lending activities in support of Ticino’s econ-omy. Lastly, during the 1990s, a large number of cantonalbanks have made the move from mortgage and com-mercial activities and have become full-service banks.As a result, they have substantially reduced the pro-portion of interest margin in their net proceeds.

Full-service Bank and Public MandateThe contribution of Banca dello Stato del Cantone Ti-cino to the cantonal economy can be noted firstly byreviewing the evolution of its balance sheet which hasseen a steady increase since 1997 (1997-2003: +32.2%).In that same period, balance sheet growth was drivenby increased mortgage business, as well as loans tobusinesses, individuals and public entities. Mortgages(including commercial loans) rose by 57%, and thosegranted to individual clients and businesses, 31.8%. It is worth noting that, at the same time, Swiss banksin general have reduced their corporate lending (pri-marily to small and medium-sized businesses). Loansto public corporations also increased substantially(1997 to 2002, +14,8%).It is obvious that a bank can only grant loans if it is suc-cessful in refinancing. This is effected through twomain channels:· primary fundraising through traditional forms of

savings (savings books, savings accounts and salaryaccounts ), medium-term notes, demand and fixed-term deposits;

· fundraising through capital markets: issuance ofbonds and mortgage securities at the Central Mort-gageBond Issuing Body of the SwissCantonal Banksand amounts due to banks (interbank market).

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ricondurre all’aumento dei crediti ipotecari, dei credi-ti alle imprese e ai privati e dei crediti alle collettivitàpubbliche. I crediti ipotecari, che includono anche imutui commerciali, sono cresciuti del 57%, quelli aprivati ed imprese del 31,8%. È bene ricordare che, ingenerale, gli istituti bancari elvetici hanno ridotto, nel-lo stesso intervallo di tempo, la loro attività d’eroga-zione alle aziende (soprattutto alle PMI). Anche l’au-mento ai crediti ad enti pubblici ha fatto segnare unsensibile incremento (+14,8% dal 1997 al 2002).Tuttavia è chiaro che la Banca può concedere creditisolo se riesce a rifinanziarsi. Le possibilità di rifinan-ziamento possono essere riassunte in due categorie:· raccolta primaria: risparmio tradizionale (depositi

sui libretti di risparmio, sui conti di risparmio e sala-rio), obbligazioni di cassa, conti correnti creditori avista e a termine;

· raccolta sul mercato dei capitali: emissioni di prestitiobbligazionari e di mutui presso la Centrale d’emis-sione di obbligazioni fondiarie delle Banche canto-nali svizzere (Centrale OFBC) e impegni nei con-fronti delle banche (mercato interbancario).

Orbene, la raccolta primaria della Banca dello Statodel Cantone Ticino sta evolvendo negativamente equesto per le seguenti ragioni:· investimenti alternativi più remunerativi (investi-

menti in azioni ed obbligazioni);· impossibilità, a differenza degli altri istituti bancari,

di offrire alla clientela nuovi prodotti di risparmioche offrano un buon rapporto rendimento/rischio(l’Istituto non dispone degli strumenti necessari allagestione di tali prodotti).

Dal 1997, l’Istituto non riesce a soddisfare le esigenzedella clientela, in termini di crediti erogati, tramite laraccolta primaria. Lo «scoperto» deve essere compen-sato tramite la raccolta sul mercato dei capitali. Que-sta raccolta avviene principalmente tramite emissionidi prestiti obbligazionari e di mutui presso la CentraleOFBC e sul mercato interbancario. Non è un caso per-ciò che i prestiti obbligazionari e i mutui presso la Cen-trale OFBC siano aumentati del 50% dal 1997 al 2003.

Primary fundraising of Banca dello Stato del CantoneTicino is undergoing a negative evolution at present.This is due to the following reasons: · the availability of more profitable alternative invest-

ments (shares and bonds);· unlike other institutions, our Bank was unable to of-

fer clients new savings products with a good yield/risk correlation (the Bank currently does not possessthe needed instruments to administer such prod-ucts).

Since 1997, the Bank has been unable to meet its de-mands, in terms of loans, through the sole primaryfundraising. This “overdraft” must be compensatedfor on the capital market, i.e. primarily through mort-gage securities and bond issues at the Central Mort-gage Bond Issuing Body of the Swiss Cantonal Banksand on the interbank market. It is therefore not sur-prising to see that mortgage securities and bond issuesattheCentralMortgageBond Issuing Body of the SCBexperienced a 50% increase between 1997 and 2003. Fundraising on the finance market is necessary in or-der to meet customers’ demand and fulfil our publicmandate. This, however, entails an increased interestrate risk which is virtually unmanageable with the fi-nancial instruments available at the present time. Thetransformation into a full-service bank will allow us tomitigate this risk, as the Bank will be able to rely on theneeded management tools. Improved rate risk controlwithin the balance sheet will guarantee the develop-ment of our Bank’s traditional activity, which is lend-ing. Article 3 of the Law on Banca dello Stato del CantoneTicino states that the Bank offers the public opportu-nities to invest its savings in a safe and profitable way.It is thus necessary to develop and make available newsavings instruments that are competitive in terms ofrisk/yield as compared to the stock market. Market-ing such products is a necessity if we are to reverse thetrend of diminishing traditional savings. This wouldensure low-cost refinancing, and consequently im-proved lending conditions to businesses and private

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La raccolta sul mercato dei capitali, necessaria per farfronte alle esigenze della clientela e per soddisfare ilmandato pubblico, ha tuttavia comportato un aumen-to del rischio di tasso d’interesse che può essere dif-ficilmente gestito con gli strumenti attualmente a di-sposizione. La trasformazione della Banca in Bancauniversalepermetterà di contenere tale rischio,poichéle fornirà gli indispensabili strumenti di gestione. Ilmiglior controllo del rischio di tasso insito nel bilanciogarantirà così lo sviluppo dell’attività tradizionale delnostro Istituto, ossia quella d’erogazione dei crediti.L’articolo 3 della Legge sulla Banca dello Stato delCantone Ticino sancisce che «la Banca offre al pubbli-co la possibilità di investire in modo sicuro e redditizioi suoi risparmi». Si tratta pertanto di sviluppare ed of-frire nuovi strumenti di risparmio, che siano concor-renziali in termini di rischio/rendimento per rappor-to agli investimenti in borsa. L’offerta di tali prodotti ènecessaria anche per invertire la tendenza alla diminu-zione del risparmio tradizionale. Esso garantisce allaBanca un rifinanziamento a basso costo, che di conse-guenza può garantire delle buone condizioni di finan-ziamento alle aziende ed ai privati. Tuttavia l’offerta diuna paletta di prodotti completa – non solo di prodottilegati al risparmio, ma anche all’attività di credito –essenziale per soddisfare i bisogni della clientela e permeglio adempiere al mandato pubblico, è realizzabilesolo a condizione che la Banca possa dotarsi di stru-menti di gestione appropriati. La trasformazione inBanca universale permetterà di soddisfare questa con-dizione.

ProspettiveIl 1. luglio 2004 entrerà in vigore la modifica della Leg-ge sulla Banca dello Stato del Cantone Ticino, che tra-sformerà di fatto la Banca in Banca universale, garan-tendole così la flessibilità e gli strumenti necessari peraffrontare la concorrenza ad armi pari. Dopo la migra-zione sulla nuova piattaforma informatica avvenutacon successo il 1. luglio 2003, la Banca compirà così unsecondo ed importante passo nel processo di ammo-

accounts. However, in order to offer a full range ofproducts – not limited to those linked to savings, butalso to borrowing – which is essential to meet the on-going requirements of clients and to fulfil its publicmandate, the Bank must be able to equip itself withthe appropriate management tools. The conversioninto a full-service bank will satisfy this need.

OutlookOn 1 July 2004, the amendment to the Law on Bancadello Stato del Cantone Ticino will become effective,changing our Bank into a “full-service” institution,thus ensuring the needed flexibility and instrumentsto face the competition on equal terms. Following thechangeover to the new IT platform, which was suc-cessfully completed by 1 July 2003, the Bank will takeits second important step in its process of modernisa-tion. After laying these indispensable foundations,which will be further consolidated over the currentyear, Banca dello Stato del Cantone Ticino will be ableto focus its resources on the development of its ownproducts and services, to respond adequately to cus-tomers’ needs and fulfil its public mandate with evengreater effectiveness.

E. Bergonzoli, attorneyChairman of the Board of Directors

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dernamento in atto. Gettate queste indispensabili ba-si, che saranno consolidate nel corso del 2004, la Ban-ca dello Stato del Cantone Ticino potrà concentrare leproprie risorse sullo sviluppo dei propri prodotti e deipropri servizi, in modo da rispondere in maniera ade-guata alle esigenze della clientela e adempiere con ac-cresciuta efficacia al mandato pubblico.

Avv. E. BergonzoliPresidentedel Consiglio di amministrazione

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Il settore bancario riveste un’importanza fondamenta-le per l’economia elvetica. Nel 2002 il valore aggiuntodelsettoreammontava a CHF44,4miliardi,ossia l’11%del Prodotto interno lordo (PIL). Le banche impiega-vano 105’000 persone, pari al 3,3% del totale della ma-no d’opera salariata. La produttività oraria reale delsettore era la più alta di tutti i settori economici e il sa-lario lordo medio di 1/3 superiore alla media nazionale.Inoltre le banche, con i loro dipendenti ed i loro azio-nisti, contribuivano al 13% del totale delle entrate fi-scali federali, cantonali e comunali. La metà del valoreaggiunto è creata nel settore dell’amministrazione deipatrimoni. Le banche svizzere amministrano circa 1/3

dei patrimoni mondiali off-shore, ossia dei patrimonidei clienti con domicilio all’estero. A fine 2003, le ban-che elvetiche gestivano, senza considerare le loro filia-li all’estero, CHF 3’223 miliardi.Nel Cantone Ticino il settore bancario assume un pe-so ancora più importante. Il settore generava, semprenel 2002, il 17,5% del PIL cantonale.I circa 8’400 occupati rappresentavano il 5,7% dellaforza lavoro totale, e il gettito fiscale delle banche erapari a CHF 56 milioni, ossia al 4,2% delle imposte can-tonali dirette e al 23% di quello delle persone giuridi-che. La massa salariale delle banche era, a fine 2002,pari a CHF 848 milioni. Su un reddito lordo totale del-le persone fisiche di CHF 12 miliardi, la parte dei sala-ri lordi pagati nel settore rappresentava dunque il 7%.Come a livello nazionale, anche per il settore bancarioticinese l’attività principale è rappresentata dalla ge-stione patrimoniale. Si stima che i patrimoni ammini-strati alla fine del 2002 erano pari a circa CHF 350 mi-liardi, di cui più di 3/4 erano di proprietà dei clienti condomicilio in Italia.L’importanza del settore bancario non è solo quantita-tiva, ma anche qualitativa. La sua stabilità e la sua effi-cienza garantiscono il buon funzionamento di tutto ilsistema economico. Fra le premesse per lo sviluppo diun’economia sana ricoprono un ruolo essenziale unsistema di traffico di pagamenti sicuro, un’ammini-strazione dei patrimoni di alta qualità e un servizio

The banking sector is of fundamental importance tothe Swiss economy. In 2002, the added value in thissector totalled CHF 44.4 billion, equivalent to 11% ofthe gross domestic product (GDP). Banks were pro-viding 105,000 jobs, i.e. 3.3% of the total wages andsalary earners in Switzerland. Real hourly productivi-ty at the branch ranked highest of all economic sec-tors, and the average gross wages exceeded the nation-al average by 1/3. Moreover, together with their staffand shareholders, banks contributed to 13% of the to-tal federal, cantonal and municipal tax income. Halfthe added value was created in the sector of asset ad-ministration. Swiss banks administer approximatelyone third of the world’s off-shore assets, i.e. assets ofclients with a foreign domicile. At the end of 2003, theSwiss banks, excluding their foreign-based branches,were managing a total of CHF 3,223 billion. In Canton Ticino itself, the banking sector maintainsan even greater degree of importance. In 2002, thissector accounted for 17.5% of the canton’s GDP. Its8,400 employees represented 5.7% of the total work-force, and the yield of taxation paid by banks amount-ed to CHF 56 million, i.e. 4.2% of total direct canton-al tax and 23% of taxes paid by legal entities. Totalsalaries and wages in the banking sector reached CHF848 million at the end of 2002. The share of grosssalaries in the banking sector amounted to 7% of to-tal gross income earned by individuals (CHF 12 bil-lion). The principal banking activity in Ticino, as wellas at the national level, was asset management. It is es-timated that assets administered at the end of 2002 to-talled approximately CHF 350 billion, more than 75%of which were held by clients domiciled in Italy. Theimportance of thebanking sector is not only quan-titative, but also qualitative. Its stability and efficiencyguarantee the proper functioning of the entire eco-nomic system. The essential requisites for the devel-opment of a healthy economy are, principally, soundpayment transactions, high-quality asset administra-tion and services of financial intermediation which ef-fectively mobilise savings for the financing of produc-

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d’intermediazione finanziaria in grado di mobilitareefficacemente il risparmio necessario al finanziamen-to delle attività produttive. L’evoluzione del settorebancarioriveste dunqueun’importanzafondamentaleper l’evoluzione di tutta l’economia.

Le difficoltà dell’economia svizzeraNel 2001 l’economia elvetica ha rallentato, nel 2002 ha continuato la sua evoluzione negativa e nel 2003 èentrata in recessione. Il detonatore della crisi econo-mica è stato il crollo dei mercati azionari verificatosidal 2000 in poi. Gli attentati terroristici, la guerra inAfganistan e la SARS hanno poi contribuito ulterior-mente a minare la fiducia degli investitori. Nel 2002 loSwiss Market Index (SMI) ha perso il 27,8% e lo SwissPerformance Index (SPI) il 25,9%, segnando così il terzoanno consecutivo di ribasso dei mercati azionari. Ilcrollo dei valori azionari ha così provocato un crollodei patrimoni degli investitori, delle aziende, delle cas-se pensioni e, soprattutto, delle assicurazioni. Nel2003 i mercati hanno continuato ad evolvere negati-vamente fino al mese di marzo, poi lo scoppio dellaguerra in Iraq ha risolto parte delle incertezze e la ten-denza si è invertita grazie anche alle prospettive di ri-presa dell’economia. Nel 2003, lo SMI ha infine gua-dagnato il 17% e lo SPI il 18,4%.Al di là dell’evoluzione altalenante dei mercati borsisti-ci e della congiuntura, appare sempre più evidente co-me l’economia svizzera stia vivendo una crisi di naturastrutturale. Un recente studio dell’OCSE, l’Organizza-zione per la cooperazione e lo sviluppo economico, haillustrato come l’economia elvetica sia, dal 1990 e indi-pendentemente dai cicli congiunturali, in costante per-dita di competitività per rapporto alle economie deipaesi dell’OCSE. Sebbene il PIL pro capite in Svizzerasia ancora tra i più elevati in assoluto, la sua evoluzionenegliultimi30annièdeludente.Dal1970ilPIL svizzeroè infatti cresciuto in media dell’1,5%, mentre negli altripaesi dell’OCSE è aumentato del 2,9%. Se, in parte, ladifferenza di crescita si giustifica con l’effetto «di recu-pero», la debolezza generale invece si spiega con i pro-

tive activities. The evolution in the banking sector is ofprimary importance to the economy in general.

The Strains on the Swiss EconomyIn 2001, the Swiss economy experienced a slowdown.During 2002, this negative trend continued. By 2003,it entered into a period of recession. The trigger forthis economic crisis was the crash in financial marketswhich had begun in 2000. The terrorist attacks, thewar in Afghanistan and SARS each contributed tofurther undermine investor trust. In 2002, the SwissMarket Index (SMI) dropped by 27.8% and the SwissPerformance Index (SPI) by 25.9%, in the third con-secutive year of receding stock markets. Plummetingstocks brought about a drop in assets held by in-vestors, companies, pension funds and, primarily, in-surance companies. Until March 2003, this negativemarket trend continued. The war in Iraq did awaywith some of the uncertainties and the trend was re-versed, driven by emerging prospects of economic re-covery. In the reporting year, the SMI gained 17% andthe SPI 18.4%.Beyond the fluctuating stock markets and financialconditions, it is increasingly evident that the Swisseconomy is undergoing a structural crisis. A recentstudy conducted by the Organisation for EconomicCooperation and Development (OECD) indicatedthat the Swiss economy has been losing ground since1990, compared to other OECD countries, regardlessof economic cycles. Although the Swiss per capitaGDP is still among the highest in absolute terms, itsevolution in the past 30 years has been disappointing.From 1970 onwards, the Swiss GDP has seen an aver-agegrowthof only1.5% ascomparedtoa 2.9% growthrate in other OECD countries. Although this dif-ference may be attributed to a “comeback” effect, thegeneral weakness is due to structural problems with-in the Swiss economy. The welfare of Switzerland de-pends on its economic growth: without growth it iseasy to see that problems will be increasingly difficultto solve and that economic, political and social stabil-

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blemi strutturali legati all’economia elvetica. Il benes-sere della Svizzera dipende dalla crescita economica:senza crescita è facile prevedere che i problemi sarannosempre più di difficile risoluzione e che la stabilità eco-nomica, politica e sociale corre il rischio di deteriorar-si. Le cause del negativo andamento dell’economia el-vetica devono essere cercate a livello macroeconomicoe politico: la forza del Franco svizzero, la rigidità delmercato interno, il rallentamento delle capacità inno-vative, la fuga di cervelli, il crescente indebitamentodella Confederazione sono solo alcuni dei fattori chehanno influenzato negativamente la sua crescita.

La situazione delle bancheLe banche non hanno potuto sottrarsi a questa evolu-zione. L’implosione della borsa ha causato una con-trazione dei loro attivi, soprattutto dei loro investi-menti finanziari. L’attività di negoziazione in proprio(trading) ne ha risentito immediatamente, provocan-do una netta diminuzione dei ricavi netti. Dal 2000 al2002 il risultato da operazioni di negoziazione è infat-ti diminuito del 40%, fissandosi a CHF 7,5 miliardi.Nel 2003, nonostante la ripresa dei mercati azionari, leprime cifre a disposizione mostrano una leggera di-minuzione di tale risultato. Nel biennio 2001-2002, ladiminuzione del valore dei patrimoni della clientela,dovuta al crollo dei corsi dei titoli azionari e all’inde-bolimento del dollaro americano (–3,1% nel 2001,–16,7% nel 2002) e dell’Euro (–2,8% nel 2001 e –1,7%nel 2002), ha provocato sia una diminuzione dellamassa amministrata sia una riduzione del volume del-le transazioni. I valori dei depositi della clientela sonodiminuiti dell’8,5% nel 2001 e del 13,4% nel 2002, a po-co meno di CHF 3’000 miliardi. I risultati da opera-zioni in commissione hanno subìto una forte contra-zione (–22%), fissandosi a poco meno di CHF 23miliardi. Gli istituti bancari svizzeri, essenzialmenteattivi nell’amministrazione del patrimonio, sono statipesantemente toccati da questi avvenimenti. Da nota-re, inoltre, che gli «scudi fiscali» elaborati dal governoitaliano hanno causato degli importanti deflussi di ca-

ity might deteriorate. The causes of the negative eco-nomic trend in Switzerland are to be found at themacroeconomic and political levels: the strength ofthe Swiss Franc, the rigidity of the domestic market,the slowdown of innovative capabilities, the braindrain and the growing debt of the Swiss Confedera-tion are but some of the factors which have been neg-atively affecting growth.

The Position of BanksThe banks were not able to succeed in bypassing theeffects of this evolution. The implosion of the stockmarket caused a contraction of the banks’ assets, es-pecially in terms of financial investments. The effectswere immediately felt by the trading sector, causing asharp drop in net income. Between 2000 and 2002, theresults from trading operations fell by 40%, to a figureof CHF 7.5 billion. In 2003, in spite of the upswing instock markets, initial figures show a slight sagging. Inthe two-year period from 2001 to 2002, the drop inclient asset values, due to the crash in share prices cou-pled with the weak US dollar (–3.1% in 2001 and–16.7% in 2002) and Euro (–2.8% in 2001 and –1.7% in2002), brought about both a reduction in the adminis-tered assets and a contraction in the volumes of trans-actions. The value of customer deposits dropped by8.5% in 2001 and 13.4% in 2002, just below CHF 3,000billion. The results from commission activities under-went a noticeable setback (–22%), settling at nearlyCHF 23 billion. Swiss banks, which deal primarily inasset administration, were seriously affected by theseevents. Moreover, the “tax shields” implemented bythe Italian government led to a significant outflow ofcapital, thus further shrinking the volume of admin-istered assets (funds repatriated from Switzerland to-talled approximately CHF 40 billion). In 2003, in spiteof the rebound in stock markets and the increase in ad-ministered assets (+13% at CHF 3,223 billion), the ini-tial figures show a slowdown in proceeds from com-mission income and services, a sign that investors havenot fully recovered from the crisis backlash.

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pitale, diminuendo ulteriormente il patrimonio am-ministrato (il montante totale dei rimpatri dalla Sviz-zera è approssimativamente di CHF 40 miliardi).Nel 2003, nonostante la ripresa dei mercati azionari el’aumento dei patrimoni amministrati (+13% a CHF3’223 miliardi), le prime cifre a disposizione mostranouna diminuzione dei risultati da operazioni in com-missione e da prestazioni di servizio, segno che gli in-vestitori non hanno ancora completamente assorbitoil contraccolpo della crisi.Il rallentamento generale dell’economia ha spinto lebanche centrali ad abbassare i tassi d’interesse a deiminimi storici. La Banca centrale americana (FED) haridotto il Fed Fund per ben 13 volte dal dicembre 2000(dal 6,5% all’1%), mentre nello stesso periodo quellaeuropea (BCE) è intervenuta al ribasso 6 volte sul tassopronti contro termine (dal 4,75% al 2%). Dal canto suola Banca nazionale svizzera (BNS) ha ridotto 7 volte laforchetta d’oscillazione del LIBOR a 3 mesi (sul Fran-cosvizzero)damarzo2001(dal 3%-4% allo 0%-0,75%).La politica monetaria espansionistica ha innescato unadiminuzione dei tassi ipotecari che, a sua volta, ha pro-vocato soprattutto per gli istituti esposti al ribasso deitassi, una pressione sul margine d’interesse. Nel 2001 ilrisultato da operazioni su interesse è diminuito del13%, mentre nel 2002 è diminuito del 9%. Le prime ci-fre per il 2003 mostrano un’ulteriore diminuzione. Darilevare che la diminuzione del risultato da operazionisu interessi è spiegata dalla riduzione dei tassi d’inte-resse e non da quella dei volumi che ha, invece, segna-to un aumento. Nel biennio 2001-2002, la crescita deicrediti ipotecari (CHF 33 miliardi [+6%] a 546 miliar-di) ha compensato la riduzione dei crediti nei confrontidella clientela (privata ed aziendale), spiegata essen-zialmente dalla stagnazione economica (CHF 18 mi-liardi [–4%] a poco più di CHF 400 miliardi).La politica monetaria espansiva sta producendo i pri-mi effetti a beneficio della ripresa dell’economia. Essaha, infatti, contribuito a sostenere il consumo privato,mediante soprattutto il «canale ipotecario», ma nonha ancora influito in modo sostanziale sugli investi-

The general slowdown caused central banks to bringtheir interest rates to historical lows. The AmericanFED brought its Fed Fund down 13 times since De-cember 2000 (from 6.5% to 1%). During that period,the European Central Bank intervened on six occa-sions to lower its repo rate from 4.75% to 2%. As forthe Swiss National Bank, it reduced the three-monthLIBOR oscillation range (Swiss Franc) 7 times sinceMarch 2001, from 3%-4% to 0%-0.75%. This broadmonetary policy resulted in lower mortgage rates,which in turn led to reductions in the interest margin,particularly for those institutions more sensitive to in-terest markdowns. The results from interest differen-tial business fell by 13% in 2001 and by 9% in 2002. Theinitial figures for 2003 indicate a further dip. It shouldbe noted that diminished inflows from interest differ-ential business are only the result of lower interestrates, as volumes have actually expanded. In the two-year period from 2001 to 2002, the growth in mort-gage lending (+6% or CHF 33 billion to CHF 546 bil-lion) offset the shrinking amounts due from privateand corporate clients. These were down by CHF 18billion (–4%), primarily as a consequence of econom-ic stagnation, and settled just above CHF 400 billion. The expansive economic policy brought about initialbenefits to the economic recovery. It has contributedto an increase in consumption by means of the “mort-gage channel”, although its benefits have not yet fullyreverberated on corporate investments, and thereforenot on the economy in general.

The State of the Economy in TicinoThe economy of Canton Ticino in particular was es-pecially susceptible to the effects of the current eco-nomic crisis. The markdown in interest rates was notsufficient to maintain the growth experienced in thebuilding sector during the three-year period from1999 to 2001. Moreover, terrorist attacks and war-re-lated international instability resulted in fewer visitorsand overnight stays, which negatively affected thetourist industry of Ticino. The crisis experienced in

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menti delle aziende e, dunque, sull’economia in ge-nerale.

Lo stato di salute dell’economia ticineseL’economia ticinese è particolarmente esposta all’e-voluzione congiunturale. Il ribasso dei tassi d’interes-se non è stato sufficiente per mantenere la crescitamostrata dal settore dell’edilizia nel triennio 1999-2001. Inoltre gli attentati terroristici e l’instabilità in-ternazionale legata alle guerre hanno causato una di-minuzione dei pernottamenti, provocando problemiagli operatori turistici ticinesi. La crisi dei mercatiazionari, il deprezzamento del Dollaro, che ha ridottoil valore dei depositi della clientela e gli «scudi fiscali»hanno diminuito i proventi degli istituti bancari e del-le fiduciarie finanziarie. Le banche attive in Ticinohanno reagito adottando dei piani di risparmio. Se nel2000 il numero degli addetti nel settore bancario hatoccato il suo massimo storico, pari a poco più di 8’600collaboratori, alla fine del 2003, secondo le stime del-l’Associazione bancaria ticinese, il numero dei dipen-denti è sceso a 7’900 (–8%).

Banca dello Stato del Cantone Ticino: a che punto siamo?Il 2003 è stato un anno di ristrutturazione anche per laBanca dello Stato del Cantone Ticino. Tuttavia non siè trattato di una ristrutturazione come quella adottatadalla maggior parte delle banche, con l’implementa-zione di programmi di contenimento dei costi e diridimensionamento di parte delle attività, ma si è trat-tato di un importante ed ulteriore investimento nelprocesso d’ammodernamento. In primo piano è im-portante mettere in risalto la migrazione sulla nuovapiattaforma informatica. Tale migrazione, necessariaper dotare l’Istituto degli strumenti e dei processi di la-voro necessari per garantire una paletta di servizi e diprodotti idonea all’evoluzione delle esigenze dellaclientela, permetterà all’Istituto di posizionarsi ideal-mente sul mercato. Ne consegue che, nonostante l’e-voluzione negativa dell’economia e dei mercati finan-

the stock markets, the fall of the U.S. dollar which re-duced the value of customer deposits, and the “taxshields” have all impacted on the earnings of bankinginstitutions and trust companies. Banks in Ticino havereacted by implementing savings measures. In 2000,the number of staff in the banking sector reached ahistorical record, peaking at slightly over 8,600 em-ployees, but by the end of 2003, it was down to 7,900(–8%) according to the estimates of the TicinoBankers’ Association.

Banca dello Stato del Cantone Ticino: Where are we Now?The year 2003 entailed restructuring also at Banca del-lo Stato del Cantone Ticino. This however was notcomparable to the restructuring in most other bankswhich implemented cost saving measures and prunedsome branches of their activities. In the case of ourBank, restructuring implied substantial investments inmodernisation. First and foremost, the migration tothe new IT platform, targeted to provide the Bankwith the tools and work procedures necessary to en-sure the range of products and services to meet theevolving needs of customers, will further strengthenthe position of our Institution in the market. As a con-sequence, despite the negative trend in the economyand financial markets, which reduced net incomethroughout the banking sector and in our Bank as well(–2.3% down to CHF 143.8 million), operating ex-penses rose by 5.6% to CHF 97.1 million. This impact-ed negatively on gross profit (–17.5% at 46.7 million).It is worth noting that, in spite of the changeover tothe new IT system, which necessitated the allocationof considerableresources,theBankcontinuedtodo itsutmost to guarantee that customers’ needs were met. During a delicate period when the considerable effortsundertaken to implement the IT changeover wereovershadowed by the economic crisis, our Bank wasnevertheless able to succeed in maintaining qualityservices. As proof of the Bank’s competitiveness andproactiveness, as well as its ability to anticipate its

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ziari, che ha comportato, come per l’intero settore,una diminuzione dei ricavi netti (–2,3% a CHF 143,8milioni), i costi d’esercizio sono aumentati del 5,6% aCHF 97,1 milioni, influendo negativamente sull’utilelordo (–17,5% a 46,7 milioni). Da rilevare che, nonostante la migrazione sul nuovosistema informatico, che ha comportato l’impiegod’importanti risorse della Banca, l’Istituto ha cercato digarantire la massima attenzione alle esigenze dellaclientela. In un periodo delicato dove agli sforzi per la migrazio-ne si è aggiunta la crisi economica, la Banca ha saputomantenere dei servizi di qualità. A testimonianza del-la concorrenzialità e della proattività (e del dinami-smo nell’avvicinare i clienti anticipatamente) attuatidalla nostra Banca, è lecito sottolineare il forte au-mento deicrediti ipotecari (CHF +207 milioni [+6%]).Con CHF 4,1 miliardi di crediti ipotecari, la Banca del-lo Stato del Cantone Ticino occupa il 18% del merca-to ipotecario ticinese.Inoltre la Banca ha lavorato bene nel campo della ge-stione del rischio di credito. Infatti, è riuscita a ridurrenotevolmente le rettifiche di valore, gli accantona-menti e le perdite, che sono diminuiti del 14,7%. Taleriduzione ha quindi influito positivamente sull’utilenetto, che è aumentato del 4,3%, a CHF 20,1 milioni.Infine è importante ricordare che il 14 settembre 2003è stata accettata in votazione popolare la modifica del-la Legge sulla Banca dello Stato del Cantone Ticino del25 ottobre 1988, approvata dal Gran Consiglio il 10marzo 2003. Le modifiche permetteranno all’Istitutodi trasformarsi in Banca universale. Questa trasforma-zione è fondamentale, poiché permetterà alla Banca diutilizzare gli strumenti atti ad offrire un’ampia palettadi prodotti. La trasformazione in Banca universale do-terà inoltre l’Istituto dei mezzi necessari per la gestio-ne del rischio. L’aumento dei crediti concessi ai privatie alle piccole medie imprese del nostro Cantone, cherappresentano la maggior parte della clientela dellaBanca dello Stato del Cantone Ticino, rimane lo stru-mento principale per realizzare l’obiettivo affidato alla

clients’ needs, there has been a surge in mortgagelending (CHF +207 million or +6%). Total mortgagelending levels reached CHF 4.1 billion with Bancadello Stato del Cantone Ticino managing 18% of allmortgages in the canton. The Bank performed well in the field of credit riskmanagement. It succeeded in substantially reducingvaluation adjustments,provisions and losses by14.7%.This reflected positively on net profit, up 4.3%, stand-ing at CHF 20.1 million. Lastly, it must be remembered that on 14 September2003 the amendment of the Law on Banca dello Statodel Cantone Ticino of 25 October 1988 was approvedby polls following its endorsement by the Canton’slegislative chamber (Grand Council) on 10 March2003. These amendments allow the Institution to be-come a universal bank. This fundamental transforma-tion will ensure that the Bank can make use of thenecessary instruments to provide a wide range ofproducts. As a universal bank, the Institution will beequipped with risk management tools. The increase inloans to private customers, as well as to small andmedium-sized companies which form the majority ofthe Bank’s customer base in our canton, remains theprincipal instrument in fulfilling the objective Bancadello Stato del Cantone Ticino was entrusted with –promoting the canton’s economy. However, increasedlending activities imply incrementing the Institution’srisk profile. In view of the fact that it is the Bank’s du-ty and intention to sustain the canton’s economy, theneed to be able to rely on instruments capable of man-aging the new risk profile is obvious. The amended Law also entails changes in corporategovernance: members of the Board will be reduced innumber from 15 to 7 and the present allocation of du-ties and responsibilities between the Executive Boardand the Board of Directors will be reviewed. The Bankwill also provide itself with a new organisationalstructure which will ensure better response to marketchanges.

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Banca, ossia il sostegno all’economia cantonale. Tut-tavia l’aumento dei crediti implica anche la crescita delprofilo di rischio dell’Istituto. Considerato che la Ban-ca deve e intende sostenere l’economia cantonale, èevidente la necessità di poter disporre degli strumentiadatti a gestire il nuovo profilo del rischio. La modifica di Legge comporta importanti cambia-menti anche nell’ambito del governo della società (Cor-porate governance): il numero di Consiglieri d’ammini-strazione sarà ridotto da 15 a 7 e la ripartizione attualedei compiti tra la Direzione generale ed il Consigliod’amministrazione sarà rivista. La Banca si doterà, inol-tre, di una nuova struttura organizzativa che le permet-terà di meglio rispondere all’evoluzione del mercato.

ProspettiveLa maggior parte degli istituti di ricerca macroeco-nomica prevede che il 2004 sarà l’anno della ripresaeconomica. I mercati azionari dovrebbero continuaread evolvere positivamente etalune attività,come quel-la relativa alle fusioni e alle acquisizioni, dovrebbe-ro registrare una crescita. Sulla base della ripresa generalizzata della congiuntu-ra, anche l’economia ticinese dovrebbe, anche se conun po’ di ritardo, fornire dei risultati positivi. Se que-sta tendenza rialzista dovesse confermarsi, per il 2004prevediamo, per quel che concerne i risultati dellaBanca dello Stato del Cantone Ticino, una stabilità deiricavi netti e una leggera crescita dei costi d’esercizio,dovuta in primo luogo al processo d’ammoderna-mento ancora in corso.Sia l’utile lordo, sia l’utile netto dovrebbero subire, perl’ultimo anno, una contrazione. Il conto economicodel nostro Istituto sta subendo l’impatto del forte ri-basso dei tassi d’interesse. A partire dal 2005 la ten-denza, sulla base delle previsioni effettuate, cambieràe l’Istituto registrerà una probabile crescita dei suoi ri-sultati d’esercizio.

D. BarbusciaDirettore generale

Outlook Most research institutions in macroeconomics haveforecast a recovery in 2004. Stock markets are antici-pated to continue to evolve positively, and some activ-ities such as mergers and acquisitions appear to be onan upswing. In the light of a global recovery, the economy in Tici-no should, although with some delay, be able to gainmomentum. Should this upswing be confirmed, wecan anticipate, as far as the 2004 results of Banca delloStato del Cantone Ticino are concerned, stability innet income and a modest increase in operating ex-penses, driven primarily by the modernisation processnow underway. Both gross and net profits are expected to undergo a contraction, for the last time. Our Bank’s incomestatement thus reflects the impact of the sharp drop ininterest rates. On the basis of current forecasts, weanticipate that this situation will improve in 2005. The Bank thus envisages a growth in its operating re-sults.

D. BarbusciaPresident of the Executive Board

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25Il panorama internazionale

Le previsioni prudenziali emesse per il 2003 sono sta-te disattese. Gli elementi d’incertezza menzionati unanno fa (sovraccapacità produttive, indebitamentopubblico e privato [famiglie e imprese], mercati finan-ziari instabili, scandali societari, crisi irachena, ecc.) sisono tradotti in punti di crescita persi. Le previsioni sisono rivelate particolarmente sovrastimate per quan-to concerne il vecchio Continente, compreso il nostroPaese. Ha sorpreso in positivo il Giappone che, grazieal miglioramento delle prospettive d’investimento nelsettore manifatturiero e ai mercati trainanti dei Paesiasiatici vicini, sembra aver innescato un percorso dicrescita altalenante da ormai una decina d’anni.Tra le economie avanzate, la Grecia, l’Australia, laNuova Zelanda, la Corea, la Spagna, Taiwan e gli Sta-ti Uniti sono cresciute con tassi al di sopra della mediaOCSE. La Svizzera ha tenuto compagnia all’Olandacon un tasso di crescita sotto lo zero. Tra i Paesi in viadi sviluppo spicca sempre la crescita importante dellaCina con tassi superiori al 7%.

Tabella 1:Tassi di crescita economica a confronto (2003 e previsioni 2004)

Crescita %2002 2003 prevista

stimata a per ilinizio 2004 2004

OCSE 1.8 2 3.0

USA 2.4 2.9 4.2

Giappone 0.2 2.7 1.8

Zona Euro 0.9 0.5 1.8

Italia 0.4 0.5 1.6

Germania 0.2 0 1.4

Francia 1.2 0.1 1.7

Svizzera 0.2 –0.5 1.8

Ticino –0.9 –0.1 1.2

Fonte: FMI, OCSE per dati internazionali, SECO-BAK-Basel Economics,per dati nazionali e cantonali. Elaborazione IRE-CODE-2004

International overview

The cautious forecasts we submitted for 2003 were ig-nored. The uncertainty factors identified a year ago[production overcapacity, public and private debt(household and businesses), unsettled financial mar-kets, corporate scandals, and the war in Iraq] were re-alised by sliding growth rates. As it turned out, fore-casts were overoptimistic particularly in the case ofEurope, Switzerland included. Japan surprised usfavourably; in fact, a combination of better invest-ment prospects in the manufacturing sector and thedriving markets of its neighbouring Asian countriesseem for the past ten years to have set the growth ofthis country on a fluctuating course. Growth figures for some advanced economies(Greece, Australia, New Zealand, Korea, Spain, Tai-wan, and the United States) rose above the OECD av-erage. Switzerland matched the Netherlands with anegative growth rate. Among the developing coun-tries China once again stood out with growth rates ofover 7%.

Table 1: Economic growth rates compared (2003 and forecasts for 2004)

Growth %2002 2003 Anticipated

estimated forbeginning of 2004 2004

OECD 1.8 2 3.0

USA 2.4 2.9 4.2

Japan 0.2 2.7 1.8

Euro zone 0.9 0.5 1.8

Italy 0.4 0.5 1.6

Germany 0.2 0 1.4

France 1.2 0.1 1.7

Switzerland 0.2 –0.5 1.8

Ticino –0.9 –0.1 1.2

Source: IMF, OECD for international data, SECO-BAK-Basel Economics,for national and cantonal data. Processed by IRE-CODE-2004

L’

A cura del , Centro per l’osservazione delledinamiche economiche dell’Istituto di ricerche economiche, Università della Svizzera italiana www.lu.unisi.ch/code

T’ E O

Produced by CODE, Centro per l’osservazione delle dinamiche economiche, Istituto di ricercheeconomiche, Università della Svizzera Italianawww.lu.unisi.ch/code

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26L’economia USA è cresciuta grazie ai consumi pub-blici (spese per la difesa nazionale), i consumi privati – favoriti dalla politica fiscale che ha accresciuto i red-diti disponibili –, come pure gli investimenti privati (al-loggio) che hanno conosciuto una progressione del+8.5% su base annua. Le politiche budgetarie e mone-tarie molto espansioniste hanno sostenuto la crescitache, per il momento, non è ancora sufficiente a gene-rare effetti sostanziosi sul mercato del lavoro. Il rove-scio della medaglia consiste nel degrado delle finanzepubbliche, causato dagli sgravi fiscali e dalle spese mi-litari supplementari del 2003. Le esportazioni hannoprogredito poco (+1.4%). Le importazioni sono cre-sciute del 3.6%, tasso non ancora sufficiente per rilan-ciare l’economia della Zona Euro che, nel 2003, havisto addirittura diminuire l’export netto (–0.7%). Va sottolineato che l’export della Zona Euro è statopenalizzato anche dall’apprezzamento dell’Euro. La debole domanda interna, accompagnata da consu-mi (privati e pubblici) ancora flebili e, soprattutto, dalcalo degli investimenti privati, hanno avuto come ri-sultato una crescita dell’economia della Zona Euro dipoco superiore allo zero (+0.5%), a livelli inferiori al-l’anno precedente (+0.9%). Senza i consumi pubblici(+1.5%) e gli investimenti pubblici (+2.2%) questacrescita sarebbe stata inferiore. Le conseguenze delladebole crescita si leggono anche nelle cifre della di-soccupazione (8.8%), cresciuta di un ulteriore mezzopunto rispetto al 2002.I partners commerciali più importanti per il nostroPaese (Germania e Italia) hanno conosciuto un tasso diespansione dello 0%, rispettivamente dello 0.5%. L’e-conomia tedesca, afflitta da un deficit pubblico che su-pera il 4% del PIL nel 2003, ha visto stagnare consumied esportazioni. Gli investimenti, ad eccezione di quel-li del settore pubblico, sono diminuiti, anche se in mi-sura minore rispetto al 2002. Lasciano ben sperare gliinvestimenti in impianti che, dopo essere calati del–7.6% nel 2002, nel 2003 sono progrediti dello 0.5%. Lacrescita italiana, seppur debole, è da attribuire ai con-sumi privati e pubblici, nonché, in modo importante,

The US economy bounced back on the strength of itspublic consumption (national defence costs), privateconsumption – a favourable fiscal policy encouragedspending –, but also on the strength of private invest-ments (housing), which leaped ahead by +8.5% yearon year. Growth in the US was underpinned by ratherexpansionary budget and monetary policies; but notenough, so far, to revive a sluggish job market. Thedownside was the decline in public expenditure,brought about by tax cuts and additional militaryoutgoings. There was only a minor increase in exports(+1.4%). Imports rose by 3.6%, but this rate washardly sufficient to restart the euro-zone economy,whose net exports in 2003 plummeted to a negativelevel (–0.7%). One must not forget that exports fromthe euro area was also penalised by its strong currency. Weak domestic demand, still half-hearted (private andpublic) consumption, and above all a drop in privateinvestments: for all of these reasons the euro-zoneeconomy grew by a mere +0.5%, down 4 decimalpoints on last year (+0.9%). If we excluded public con-sumption (+1.5%) and public investments (+2.2%),the euro area would have fared even worse. The frag-ile growth badly affected unemployment figures(8.8%), a further half a point up from 2002.Our two major trading partners, Germany and Italy,registered a growth rate of zero per cent and 0.5% respectively. In the beleaguered German economy,where public deficit in 2003 represented more than 4%of its GDP, consumption and exports came to a stand-still. If we do not count the public sector, investmentsshrank, albeit to a lesser extent than in 2002. Thingsmay be looking up for investments in plant and ma-chinery, which after a sharp decline (–7.6%) in 2002picked up by 0.5% in 2003. However small, Italiangrowth is to be ascribed to private and public con-sumption, but also, quite substantially, to investmentsin the building sector. Conversely, corporate invest-ments continued to contract, quite strikingly if compa-red to 2002. Exports went down and imports stuck at2002 levels. The labour market, on the other hand, held

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agli investimenti in costruzioni. Hanno continuato aregredire, invece, e in modo importante rispetto al2002, gli investimenti delle imprese. Sono diminuite leesportazioni e le importazioni sono stagnate sui livellidel 2002. Ha tenuto però meglio che altrove il mercatodel lavoro, che ha visto la disoccupazione proseguireanche nel 2003 il trend alla discesa innescato nel 2000.

Il panorama nazionale

A fronte di queste evoluzioni, non è sorprendenteconstatare come l’economia svizzera sia rimasta alpalo. La crescita, se le stime si riveleranno corrette,sarà stata nel 2003 addirittura leggermente negativa(–0.5%). Il nostro Paese ha pagato più pesantementedella maggior parte dei Paesi OCSE l’indebolimentodellacongiunturainternazionale. Ideboliconsumipri-vati (+0.5%) e pubblici (+0.9%), unitamente alla ne-gativa attività d’esportazione (–0.1%) non hanno po-tuto compensare l’ulteriore calo degli investimenti,registrato nonostante i favorevoli tassi di interesse. Ledifficoltà dell’economia elvetica vanno lette anche intermini di posti di lavoro persi. Sono diminuiti gli im-pieghi e gli attivi occupati; è aumentata di quasi unpunto percentuale la disoccupazione che ora si situaattorno al 4%. Le ristrutturazioni sono proseguite nelsettore secondario (–26’600 impieghi), come pure nelsettore terziario (–15’000 impieghi).

up better than elsewhere in the zone, as unemploy-ment continued a downward trend sparked off in 2000.

National overview

Against this backcloth, it is hardly surprising thatSwitzerland did not move an inch. Should estimatesprove to be accurate, we may even record a negativegrowth (–0.5%) for 2003. Our country paid an evenheavier toll than other OECD countries for the gener-alised deterioration of the world economy. Fragile pri-vate (+0.5%) and public (+0.9%) consumption, com-bined with negative export activities (–0.1%) did notmanage to offset the further decline in investments,which occurred despite favourable interest rates. Re-dundancies are another feature of Switzerland’s hardtimes. There was a drop in both job opportunities andnumber of employees; unemployment rose by almostone percentage point, to today’s 4%. Restructuringcontinued in the secondary sector (–26,600 jobs), aswell as in the tertiary (–15,000 jobs).

Regional overview

As expected, the Canton’s economy (Figure A), too,suffered a negative growth rate (–0.1%), although atouch higher than its 2002 value (–0.6%). It is worthpointing out that the crisis did not affect the peripher-al areas only, but also the decision-making centres (see

Evoluzione PIL TI-CH:evoluzione 1990-2002 e previsioni 2003-2006

Ticino’s GDP/Switzerland’s GDP: 1990-2002 variations and forecastsfor 2003-2006

PIL-TI

GDP-TI

PIL-CH

GDP-CH

Fonte: BAK-Basel Economics: elaborazione IRE-CODE-2004Source: BAK-Basel Economics:Processed by IRE-CODE-2004

% 6

4

2

0

–2

–419

90

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

A

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Il panorama cantonale

L’economia cantonale, di riflesso (grafico A), ha co-nosciuto una crescita negativa (–0.1%), anche se me-no marcata rispetto al 2002 (–0.6%). Va notato che asubire la crisi non sono solo le aree periferiche ma an-che i centri decisionali (vedi difficoltà dell’area di Zu-rigo). Inoltre le difficoltà non hanno toccato solo il set-tore manifatturiero ma anche i servizi. In termini diconfronto, le province italiane limitrofe hanno regi-strato una performance lievemente migliore rispettoa quella registrata per i Cantoni Ticino e Zurigo. In termini di valore aggiunto, il settore più colpito èstato quellodell’agricoltura,seguito dall’industria ma-nifatturiera che già nel 2001 e nel 2002 aveva vissutoanni economicamente difficili sia dal punto di vistadella creazione di valore aggiunto (tab. 2) che da quel-lo dell’andamento degli affari (grafico B).

Tabella 2Evoluzione del valore aggiunto reale in Ticino (valutazionerispetto all’anno precedente)

2002 2003* 2004*

Agricoltura –1.2 –5.2 –1.4

Settore manifatturiero –2.6 –1.3 1.7

Costruzioni 0.7 –1.4 0.7

Settore terziario –0.6 0.1 1.2

*Previsioni; Fonti: BAK-Basel Economics, Elaborazione IRE-CODE-2003

the predicament of Zurich and region). In addition tothe manufacturing sector, the service sector, too, wasbadly hit. A comparison exercise shows that the neigh-bouring Italian provinces recorded a slightly betterperformance than Ticino and Zurich.In terms of value added, the hardest-hit sector wasfarming, followed by the manufacturing industry. Thelatter went through very tough times before (in 2001and 2002), with regard to creating value added (Table2) and business profits (Figure B).

Table 2Real value added growth in Ticino (assessment based on last year)

2002 2003* 2004*

Agriculture –1.2 –5.2 –1.4

Manufacturing sector –2.6 –1.3 1.7

Construction 0.7 –1.4 0.7

Tertiary sector –0.6 0.1 1.2

*Forecasts; Source: BAK-Basel Economics: Processed by IRE-CODE-2003

In this sector, the volume of orders continued to de-crease in 2003, although less dramatically than in 2002.The same may be said of output, which howeverseems to have reversed its trend in the last quarters.The tendency here is not far off the national manu-facturing industry average. The cantonal trend, more-over, tended to converge with that of the neighbour-ing provinces.

TI

ZH

CO/VA

MI

Andamento degli affarie produzione industriale in Ticino, Zurigo e nelle province di Como,Varese e Milano (1996-2003)

Business trend and industrialoutput in Ticino, Zurich, and Italian provinces of Como,Varese, and Milan (1996-2003)

Fonte/Source: KOF–ETH–ZH, 2004 Camcom

B

1996

1997

1998

1999

2000

2001

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29In questo settore, gli ordini sono calati anche nel 2003,benché in misura nettamente meno importante ri-spetto al 2002. Stesso dicasi per la produzione che, ne-gli ultimi trimestri, sembra tuttavia aver invertito iltrend. L’andamento non si discosta molto da quellomedio dell’industria manifatturiera nazionale. L’an-damento cantonale tende a convergere, inoltre, conquello delle province di confine.Il settore delle costruzioni, dopo aver conosciuto mo-menti difficili verso la fine del 2002, nel 2003 ha mi-gliorato la propria cifra d’affari, trimestre dopo tri-mestre. Nel confronto nazionale, le imprese mediograndi attive in Ticino presentano nel 2003 un anda-mento migliore rispetto alla media nazionale. Per lepiccole, invece, il confronto fornisce una situazione in-versa.Il turismo, a causa anche dell’epidemia SARS, del per-durare del rischio terrorismo e della cattiva congiun-tura nei paesi di maggiore provenienza del turismoticinese, ha conosciuto ancora un anno difficile. I per-nottamenti sono calati del 10% nei primi dieci mesi del2003. A livello nazionale le cose sono andate peggio(–14%). Nel Cantone Zurigo la diminuzione è stataaddirittura del 30%. La cifra d’affari è regredita del 7%,contro un calo medio nazionale del 4%. A pagare è sta-to soprattutto il settore alberghiero (–13%).Altri dati hanno concorso al negativo tasso di crescitadel PIL cantonale. Prima di tutto i dati sui consumi, at-testati dall’andamento al ribasso della cifra d’affari delcommercio al dettaglio e dalle immatricolazioni diauto nuove. L’andamento della disoccupazione, dellespese sociali e l’incertezza che grava sulle prospettiveeconomiche hanno sicuramente intaccato la fiduciadei consumatori. Va annotato, tuttavia, un certo cam-biamento del trend a partire dal terzo trimestre del2003, sia per quanto concerne il commercio al detta-glio che le immatricolazioni di nuove autovetture.Per quanto concerne il commercio estero, per contro,nel 2003, dopo alcuni anni di diminuzione, le espor-tazioni hanno ripreso a crescere (+4%). Il saldo dellabilancia commerciale è tornato ad essere di nuovo

Having gone through a rough patch towards the endof 2002,theconstruction sector improved its turnover,quarter by quarter, in 2003. At the national level, me-dium-sized to large enterprises in Ticino exhibitedbetter results in 2003 compared to the national aver-age. On the contrary, a comparison of small enter-prises evinces a fairly different picture.It was not a good year for tourism, mainly because ofthe SARS virus, the persistent threat of terrorism, thelacklustre economy of those countries where Ticino’stourists come from. Hotel bookings fell by 10% in thefirst ten months of 2003. The situation was worse na-tionwide (–14 %). Canton Zurich registered a fall of30%. The turnover slumped by 7%, against a nationalaverage of 4%. The hotel sector was the one that suf-fered most from it (–13%).Several factors merged to produce a negative growthin Ticino’s GDP. The first is consumption figures, de-termined by the downturn in profits in the retail sec-tor and by the registration of new motor cars. Then,the evolution of unemployment and social expendi-ture and the pervading uncertainty over the future ofthe economy undoubtedly undermined consumerconfidence. Note, however, that this trend took a newturn from the third quarter of 2003, both in terms ofretail sales and the registration of new cars.If we look at international trade, on the other hand,we notice that exports started to climb back up (+4%)after some slack years. The balance of trade shifted in-to the black (Figure C). The situation here is clearlybetter than nationwide, and better than in the neigh-bouring Italian provinces, the latter being penalised bythe appreciation of the euro.The impact of the adverse circumstances of 2003 is re-flected in two quite significant economic variables:company bankruptcy and employment. The numberof companies going bust rose also in 2003 (294 cases,+4.6% compared to 2002)1, although the percentagerate was lower than the national average (+13.4%).Bankruptcies in the commercial sector rose quite

1. Creditreform, 2004.

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positivo (grafico C). L’andamento è nettamente mi-gliore rispetto alla media nazionale e alle province ita-liane di confine, penalizzate dall’apprezzamento del-l’Euro.La congiuntura sfavorevole del 2003 ha avuto effettinegativi misurabili attraverso altre due variabili eco-nomiche importanti: i fallimenti aziendali e l’occu-pazione. Il numero dei fallimenti di società è aumen-tato anche nel 2003 (294 casi, +4.6% rispetto al 2002)1,anche se a tassi inferiori rispetto alla media nazionale(+13.4%). Sono aumentati in modo considerevole ifallimenti nel settore del commercio (+25%). Si sonomantenuti stabili nell’industria manifatturiera, men-tre sonodiminuitinelsettoredellacostruzione (–3,1%)e nei servizi (–2.8%). Un dato interessante riguardaanche il saldo tra nuove iscrizioni al registro di com-mercio e le radiazioni dal medesimo. Rispetto al 2002la crescita netta nel 2003 è stata del –32% (da 563 nel2002 a 385 nel 2003). I settori negativamente più inevidenza sono quelli dei servizi (–50%: da 347 a 174) edell’industria manifatturiera (–40%: da 83 a 50). Faeccezione il settore delle costruzioni con un aumentodel 38%. Il saldo positivo è passato infatti da 26 a 36.Per quanto concerne, invece, il mercato del lavoro, ladisoccupazione è aumentata anche nel 2003 (graficoD). Il tasso medio annuo è stato del 4.3% (contro il3,7% del 2002). Nel 2003 si sono contate in media ol-tre 9’000 persone in cerca d’impiego. Nel 2002 erano

sharply (+25%). There was no change in this respectin the manufacturing sector, while fewer insolvencycases occurred in the sectors of construction (–3.1%)and services (–2.8%). The differential between newentries on the trade register and companies struck offthe register is also an interesting fact. Compared with2002, the net variation was –32% in 2003 (from 563 in2002 down to 385 in 2003). Sectors that stood out fortheir negative growth include services (–50%: from347 down to 174) and the manufacturing industry(–40%: from 83 to 50). Construction is the odd one outas it grew by 38%. Its surplus rose from 26 to 36. Turning now to the labour market, unemploymentwent up in 2003 as well (Figure D). The average year-ly rate was 4.3% (as against 3.7% in 2002). In 2003there were as many as 9,000 job seekers. In 2002 theirnumber sank to 7,575. The average number of lay-offswas 6,309, as against 5,136 recorded in 2002. A comparison between Swiss regions shows that Tici-no no longer tops the charts alongside Geneva forhighest unemployment rate. Other cantons, such asZurich, Basle, and Neuchâtel, hit similar levels, whichis further evidence that the economic crisis affectedboth the central and the border areas.Employment, too, was adjusted. In the fourth quarterof 2003, compared with the same quarter of 2002, the number of job-holders had contracted by 0.5% (inthe third quarter this contraction was of 1%). This is ahigher figure than the national average (–0.2%). 1. Creditreform, 2004.

Ticino

Zurigo / Zurich

Svizzera / Switzerland

CO/VA

MI

Esportazioni, tasso di crescita annuale,TI-CH-ZH-CO/VA-MI (1996-2003)

Exports: annual growth rate for TI-CH-ZH-CO/VA-MI (1996-2003)

Fonte/Source: USTAT, 2004

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7’575. I disoccupati sono stati in media 6’309, contro i5’136 del 2002.Nel confronto interregionale svizzero, il Ticino non èpiù solo con Ginevra alla testa della classifica dei tassidi disoccupazione più elevati. Altri Cantoni come Zu-rigo, Basilea, Neuchâtel hanno tassi simili, a confermache la crisi economica ha toccato sia le regioni centra-li che periferiche.Anche l’impiego ha conosciuto un ulteriore ridimen-sionamento. Nel quarto trimestre del 2003, rispettoallo stesso trimestre dell’anno precedente, gli addettisono diminuiti dello 0.5% (nel terzo trimestre la dimi-nuzione era stata dell’1%). Il dato è superiore a quellomedio nazionale (–0.2%). Il settore secondario ha pa-gato maggiormente la cattiva congiuntura. La dimi-nuzione degli addetti si è attestata a –4% (dato net-tamente superiore a quello medio nazionale che è di–1.8%). Nel confronto interregionale svizzero il Tici-no, contrariamente a quanto verificatosi nel 2002, nonè la regione che ha pagato di più in termini di perditadi impieghi. La Svizzera centrale, Zurigo, la SvizzeraNord occidentale, la regione Lemanica hanno cono-sciuto diminuzioni altrettanto importanti.

The secondary sector lost out even more to a troubledeconomy. The total of people in employment reached–4% (a sensibly worse percentage than the national av-erage, at –1.8%). With regard to the Swiss interregion-al pattern, contrary to what occurred in 2002, Ticinowas not the worst off of all Swiss regions as far as joblosses are concerned. Central Switzerland, Zurich,north-western Switzerland, and the region surround-ing Lake Geneva experienced equally severe cuts.

2. Outlook for 2004: green (but slow) shoots?

The international context

The data issued by the major national and interna-tional institutes of economic research inspire somedegreeof confidence about the evolution of the worldeconomy in 2004 (Table 1). The economy of theOECD area is indeed predicted to grow by 3%. TheJapanese economy is set to continue on its growthpath, though more slowly than in 2003. World trade isexpected to increase more vigorously than in 2003(+9% as against +4% in 2003).The Asian emerging markets, with China at the fore-front – its growth rate is estimated to be around 7.5%– will continue to expand, whereas growth in LatinAmerican countries will be rather meagre, with theexception of Argentina.

Disoccupati e cercatori d’impiego (1998-2003)

Unemployed and job seekers (1998-2003)

DisoccupatiUnemployed

Ticino

Svizzera /Switzerland

Cercatori d’impiegoJob seekers

Ticino

Svizzera / Switzerland

Fonte: Sezione del lavoro, DFE, 2004Source: Labor Office, DFE, 2004

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322. Prospettive per il 2004: verso una lenta ripresa?

Il quadro internazionale

I dati pubblicati dai maggiori istituti di ricerche con-giunturali nazionali e internazionali fanno emergereun sostanziale ottimismo per l’evolvere dell’econo-mia internazionale nel 2004 (tab. 1). L’economia del-l’area OCSE dovrebbe infatti crescere del 3%. L’eco-nomia giapponese continuerà a crescere anche se atassi inferiori a quelli del 2003. Il commercio mondia-le crescerà molto di più rispetto al 2003 (+9% controun +4% nel 2003).I mercati emergenti dell’Asia, con in testa la Cina – ilsuo tasso di crescita dovrebbe essere ancora nell’ordi-ne del 7.5% – continueranno la loro espansione, men-tre per l’America Latina la crescita dovrebbe essere de-bole, ad eccezione dell’Argentina. L’economia USA sembra entrata in un nuovo ciclo dicrescita. La rapida crescita della produttività lascia bensperare sulla crescita futura. Questi guadagni di pro-duttività vanno a scapito dell’impiego che non potràancora godere appieno degli effetti della ripresa nem-meno nel 2004. Sulla sostenibilità della crescita USAincombe qualche nube. Le finanze pubbliche si sononotevolmente deteriorate nel corso degli ultimi anni acausa degli sgravi fiscali, delle spese militari e della cri-si congiunturale. Per sperare in una crescita non soloduratura ma anche sostenibile sarà importante per gliUSA cercare di riequilibrare gli importanti deficit pre-visti per gli anni futuri. Il deficit gemello (debito inter-no e disavanzo della bilancia dei pagamenti) è attornoal 5% del PIL. Questi squilibri potrebbero causare unaperdita di fiducia degli investitori esteri e un susse-guente deprezzamento troppo rapido del Dollaro,con conseguenze difficilmente prevedibili sull’econo-mia mondiale.L’economia della Zona Euro dovrebbe crescere a tas-si doppi rispetto a quelli registrati nel 2003. Il tasso dicrescita è previsto, infatti, attorno all’1.8%. La ripresaè però minacciata dal valore dell’Euro, in particolare

One might say that the US economy has entered a new growth cycle. A rapidly expanding productivi-ty bodes well for the future. Yet, higher productivityseems to yield no gains for employment, which is un-likely to reap the full benefits of a recovery in 2004.The latest upturn in the US economy is still shroudedin uncertainty. Public finances have crumbled in re-cent years mostly on account of tax cuts, militarycosts, and the economic crisis. If the Americans wantto believe that their economic growth is both endur-ing and sustainable, they need to even out the heavyburden of projected deficits. The twin deficit (domes-tic deficit and balance of payments deficit) hoveraround 5% of GDP. Any imbalances are likely to causea loss of foreign investor confidence and a consequentrapid depreciation of the dollar, with scarcely pre-dictable penalties for the world economy.The euro-zone economy is likely to grow at double-digit rates compared to its 2003 value. Growth rate is in fact calculated at around 1.8%. Its recovery isnonetheless jeopardised by the value of its currency,especially vis-à-vis the dollar, which is on a slipperyslope. This is why the 2004 economic growth may bepredicated on investments and domestic demand,rather than on exports. The job market may not drawany benefit from this recovery before 2005, and thismay undermine consumer confidence and dampenthe effects of domestic demand as a growth factor.Unemployment rates may rise even further in 2004, tohit 9%. For the euro area to enjoy lasting growth, re-forms have to be introduced into the job market andits pension schemes, in addition to bigger investmentsin human capital and technological innovation.

The national context

Forecasts for the Swiss economy remain guarded. Ex-pectations are for a growth rate close to 1.8%, provid-ed the EU economy develops at a faster pace than an-ticipated (+1.8%). An upturn for Switzerland will verymuch depend on the evolution of the international

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33nei confronti del Dollaro, che tende a indebolirsi. Acausa di ciò, la crescita economica del 2004 dovrebbeconcretizzarsi grazie agli investimenti e alla domandainterna, e non alle esportazioni. Il mercato del lavoronon beneficerà della ripresa se non a partire dal 2005,ciò che potrebbe minare la fiducia dei consumatori equindi ridurre l’apporto della domanda interna qualefattore di crescita. Nel 2004 il tasso di disoccupazionepotrebbe aumentare ancora per attestarsi attorno al9%. La Zona Euro, affinché la crescita sia duratura, ne-cessita di riforme nel mercato del lavoro e nel sistemapensionistico, oltre che maggiori investimenti nel sa-pere e nel campo dell’innovazione.

Il quadro nazionale

Permangono ancora prudenti le previsioni per l’eco-nomia svizzera che si prevede possa crescere con un tasso vicino all’1.8%, in attesa che l’economia eu-ropea cresca a ritmi superiori a quelli previsti (+1.8%).La ripresa nel nostro Paese dipenderà molto dall’evo-luzione della congiuntura internazionale e in partico-lare di quella europea. Ad interessare è logicamentel’andamento economico dei partners commercialiprincipali. La Germania e l’Italia dovrebbero crescerea tassi vicini all’1.5%. Il tasso non è elevato, ma tenu-to conto dell’apprezzamento dell’Euro, nonché dellaripresa delle importazioni e degli investimenti in que-sti Paesi, le ripercussioni per l’economia elvetica do-vrebbero essere comunque positive. Sia l’Italia che la Germania dovranno proseguire nelle riforme delmercato del lavoro e della socialità se vorranno che laripresa sia duratura e sostenibile. L’economia tedesca deve combattere inoltre il pessi-mismo dei consumatori che ancora frena la crescita.L’euforia creata dalla riforma fiscale (riduzione tasse)si è smorzata con la riforma della sanità. Va ricordatoche i consumi contribuiscono con una quota del 60%alla formazione del PIL.L’Italia dovrà fare i conti anche con l’inflazione e, quin-di, procedere più rapidamente con la riforma dei mer-

scene, especially the European one. A certain amountof influence is understandably exercised by our coun-try’s most important trading partners. It is likely thatGermany and Italy will grow by about 1.5%. This isnot a high rate, but considering the appreciation ofthe euro, as well as the revival of exports and invest-ments, we can safely anticipate positive ricochet ef-fects on our domestic economy. Both Italy and Ger-many will need to engage in reforms of the labourmarket and social welfare if they want the recovery tobe lasting and sustainable. Moreover, Germany will have to struggle against con-sumer wariness, which puts a damper on growth. Theeuphoria created by tax reforms (tax cuts) was sub-dued by the reforms of health care. One must not for-get that consumption accounts for 60% of GDP.Italy will have to tackle inflation, too; hence the needfor Italy to speed up its reform of the commodity mar-ket. The target consists in bringing inflation back intothe euro-zone standard range, in order to boost invest-ments further. Other constraints to a revival of theItalian economy include inadequate infrastructure,poor funding reserved for public scientific research,and the scarce interest of the latter in interacting withthe private sector; and finally a dualistic job market,where excess rigidity vies with exuberant flexibility.Good growth prospects in the Swiss economy cannottherefore be taken for granted, not only because ofthe global trend, but also for structural reasons of itsown. In 2004, the Swiss economy is likely to expand ata rate of 1.4%. This rise will be driven mostly by exports and private consumption, at present held incheck by limited salary increases, by a drop in job op-portunities (a decline that will continue also in the for-mer federal government services and utilities and de-fence) and by increased social security contributionsand taxation. Data on consumer sentiment, while stillin the danger zone, show some positive signs for 2004,after a two-year downturn. Investments will pick upslightly. Despite low interest rates, in fact, use of in-dustrial production capacity remains unsatisfactory.

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34cati dei prodotti. L’obiettivo consiste nel riportarel’inflazione nella media della Zona Euro per dare unimpulso supplementare agli investimenti. Altri frenialla ripresa consistente dell’economia italiana deriva-no dall’insufficienza delle infrastrutture, dal livellotroppo basso di fondi a disposizione della ricerca scien-tifica pubblica, dalla scarsa propensione di quest’ulti-ma a interagire con il settore privato e da un mercatodel lavoro dualistico, con una parte super-rigida e unasuper-flessibile.Le prospettive di crescita dell’economia svizzera nonsono quindi scontate, non solo a causa della congiun-tura internazionale, ma anche per ragioni strutturaliinterne. Nel 2004, l’economia elvetica dovrebbe cre-scere con un tasso dell’1.4%. I maggiori impulsi ver-ranno dalle esportazioni e dai consumi privati, ancorafrenati dall’aumento contenuto dei salari, dalla dimi-nuzione degli impieghi (che continuerà anche nei set-tori delle ex regie federali e della difesa) e dall’aumen-to dei prelievi. Ilclima al consumo, pur essendo ancorain zona negativa, presenta miglioramenti nel primo ri-levamento del 2004, dopo due anni di continui ribassi.Gli investimenti conosceranno una ripresa moderata.Nonostante i bassi tassi d’interesse, l’utilizzazione del-le capacità di produzione rimane, infatti, insoddisfa-cente nell’industria. A causa dei deficit accumulati edelle conseguenti misure di contenimento da partedella Confederazione e dei Cantoni, i consumi realidello Stato e delle assicurazioni sociali contribuirannoin minor misura rispetto agli anni passati alla crescitadel PIL. La lenta ripresa avrà effetti modesti sul frontedel mercato del lavoro che, verosimilmente, conosce-rà risvolti positivi di una certa portata a partire dal2005. Secondo l’OCSE, il rafforzamento duraturo del-la crescita dell’economia elvetica passa anche attraver-so le necessarie riforme strutturali riguardanti i mer-cati dei prodotti.

Owing to growing deficits and consequent rescueplans engineered by the central and cantonal govern-ments, real consumption by the State and social secu-rity will have a minor impact on GDP growth than inrecent years. The slow recovery will have but a mod-est impact on the labour market, which will start ben-efiting from it only in 2005. According to the OECD,a strong and lasting growth of the Swiss economy al-so requires the implementation of structural reformsof the commodities market.

The regional context

At the regional level, growth prospects do not differfrom those indicated for the national average. According to the BAK Basel Econmics, Ticino’s GDPgrowth will go up by 1.2%. Value added may increase,especially in the manufacturing sector and in the ser-vice industry. Conversely, the construction sectorseems due to grow only slightly. Tests run by KOF-ETH on the state of the economy, and our Institute’sown annual survey of the various economic sectorsconfirm the above picture. Progressive improvementis predicted for the manufacturing industry and trade(particularly food). In the construction sector, on theother hand, the experts claim that 2004 is not going tobe a recovery year. As to tourism, caution is recom-mended. The slow recovery will have only a partialimpact on the labour market, at least in 2004. Restruc-turing generated savings on management costs and italso improved productivity, to the detriment of jobs.It will take steady and more substantial rates ofgrowth (around 2%) for unemployment to start de-clining. During 2004 and 2005 we will also have toreckon with the effects of the restructuring processthat former federal utilities boards have undergone(Post Office, telecommunications, railway) and by na-tional defence department. The consequence on thejob market will be felt everywhere, but more emphat-ically in the peripheral regions.

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35Il quadro cantonale

A livello cantonale, le prospettive di crescita sono si-mili a quelle indicate per la media nazionale. L’IstitutoBAKdi Basilea stima per l’economia del Can-tone Ticino una crescita del PIL pari a +1.2%. Il valo-re aggiunto dovrebbe crescere soprattutto nel settoremanifatturiero e nei servizi. Dovrebbe essere mode-sta, per contro, la crescita del settore delle costruzioni.I test congiunturali del KOF-ETH e l’inchiesta annua-le del nostro Istituto nei diversi comparti economiciconfermano questa proiezione. Le prospettive sonovolte al progressivo miglioramento per l’industria ma-nifatturiera e il settore commerciale (in particolare peril comparto alimentari). Per il settore della costruzio-ne, invece, a detta degli operatori del ramo, il 2004 nondovrebbe ancora essere l’anno della ripresa. Per quan-to concerne il turismo i dati sono improntati alla pru-denza. La debole ripresa avrà effetti positivi limitati sulmercato del lavoro, almeno nel 2004. Le ristruttura-zioni hanno permesso una riduzione dei costi azienda-li e un miglioramento della produttività a scapito del-l’occupazione. Ci vorrà un tasso di crescita continuo epiù consistente, attorno al 2%, per vedere diminuire inmodo sostanziale la disoccupazione. Nel corso del2004 e del 2005 bisognerà scontare pure gli effetti del-le ristrutturazioni portate avanti dalle ex regie federa-li (posta, telecomunicazioni, trasporti ferroviari) e dalsettore della difesa nazionale. Gli effetti sugli impieghisi faranno sentire ovunque con un’incidenza maggio-re soprattutto nelle regioni periferiche.

Risvolti di politica economica

Nel 2004 e, verosimilmente anche nel 2005, il tema delcontenimento della spesa pubblica ai diversi livelli isti-tuzionali (Confederazione, Cantoni, Comuni) saràdominante sull’agenda della politica economica. Sultema si giocherà un’importante partita su quelli chepotremmo definire la «quota parte ottimale dello Sta-to» e il «livello ottimale di debito pubblico». È una par-

Implication for economic policy

In 2004 and quite likely in 2005, too, the issue of con-tainment of public expenditure at the three institu-tional levels (central, cantonal, and local) will top theeconomic policy agenda. The fundamental topic atstake may be defined as the «State’s optimum share»and the «optimum level of public debt». This is a seri-ous game where what is being gambled with is politi-cal consensus and social cohesion, quite apart from, inthe medium term, the sustainability of economicgrowth. On one principle opinions appear more orless to agree, notably the need for a radical redefini-tion of the nature and structure of public expenditureat the various institutional levels, also because theheavier burden of public debt is not the direct conse-quence of a rotten state of the economy. A solutionmay be to seek a balance in the distribution of sacri-fices, and at the same time to keep well away from af-flicting the lower institutional level (i.e. Cantons, re-spectively the local councils) with the consequences ofrestructuring. In practice, we have not yet advancedfurther than a verbal agreement. The exercise impliesin fact a careful analysis of duties, as well as choicesbased on a different definition of priorities for everydifferent sector of State intervention. The current po-litical impasse – especially at the cantonal level – isholding us back from even initiating this process.Meanwhile, other Swiss cantons have already intro-duced, or are currently considering the introductionof, restrictive budgetary regulations. In the cantons ofFreiburg, Solothurn, Appenzell, St. Gallen and Grau-bünden, for example, the law prescribes that as soonas public deficit hits a certain threshold, taxation is au-tomatically adjusted upward2. Canton Ticino is de-bating a parliamentary bill on the curbing of public ex-penditure.

2. Schaltegger, C.A., Frey, R.L., (2004), Les restrictions fiscales et budgé-taires, un moyen de stabiliser les finances publiques, in La Vie Econo-mique, Revue de politique économique, 2-2004.

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36tita che avrà conseguenze importanti sul piano delconsenso politico e della coesione sociale, oltre che, amedio termine, sulla sostenibilità della crescita eco-nomica. Su un principio vi è una certa convergenza diopinioni, segnatamente la necessità di rivedere a fon-do la natura e la struttura delle spese pubbliche ai di-versi livelli istituzionali, anche perché l’aumento deldebito pubblico non è dovuto solo alla cattiva con-giuntura.La revisionevafattaricercando un equilibrionella ripartizione dei sacrifici, rispettivamente evitan-do di far ricadere sui livelli istituzionali inferiori (Can-toni, rispettivamente Comuni) gli effetti delle ristrut-turazioni. Al lato pratico, si è ancora lungi dall’andareoltre l’accordo di principio. L’esercizio implica infattiun’analisi approfondita dei compiti, nonché scelte checomportano una diversa definizione delle priorità neidiversi settori d’intervento dello Stato. L’impasse po-litica attuale – in particolare a livello cantonale – nonpermette ancora anche solo di iniziare in modo effi-cace questo esercizio. Nel frattempo parecchi Canto-ni svizzeri hanno già introdotto o stanno valutandol’introduzione di regole budgetarie restrittive. NeiCantoni di Friburgo, Soletta, Appenzello, San Gallo eGrigioni, per esempio, la legge impone un rialzo au-tomatico delle imposte se i deficit superano una certasoglia2. Il Cantone Ticino sta discutendo la propostadi legge sul freno alla spesa.

2. Schaltegger, C.A., Frey, R.L., (2004), Les restrictions fiscales et budgé-taires, un moyen de stabiliser les finances publiques, in La Vie Econo-mique, Revue de politique économique, 2-2004.

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B. Monitor strutturale

Venti anni di crescita: l’economia ticinesenel confronto interregionale

L’evoluzione economica di una regione, specie se dipiccole dimensioni, dipende molto dalle dinamicheesterne, soprattutto per quanto concerne l’evoluzio-ne di breve periodo. Per quanto riguarda l’evoluzionedi più lunga durata, ogni regione presenta specificitàda far valere nel gioco competitivo globale per equili-brare al meglio forze esterne e forze interne. Questosforzo di equilibrio incide molto sulla dimensione e ilritmo della crescita economica e dello sviluppo. Inquesto contributo focalizziamo l’attenzione sulla cre-scita economica cantonale degli ultimi venti anni con-frontandola, componente per componente, con altreregioni, svizzere e d’oltre frontiera.

ConstatazioneNegli ultimi venti anni l’economia cantonale è cre-sciuta a un ritmo medio dell’1%, inferiore a quello na-zionale (1.5%) come pure a quello medio delle pro-vince italiane di confine (1.8%). Il PIL della Lombardiaè progredito del 2%. Il fattore responsabile di questaevoluzione è la produttività del lavoro, in particolarenelle sue componenti principali, segnatamente il capi-tale umano e l’innovazione.

Metodologia

Le analisi che presentiamo in questo breve contributosi basano su un modello di crescita endogena, le cuicomponenti sono descritte nello schema a p. 38.Il modello spiega che la produzione totale di un’eco-nomia per unità di abitante è dovuta a due fattori: il vo-lume di lavoro e la produttività. Per far sì che il livellodi ricchezza (PIL per abitante) aumenti è necessarioquindi che aumenti il volume di lavoro, oppure la pro-duttività, o ancora le due componenti assieme. Il volume di lavoro dipende dal numero degli occupati

B. Structural Monitor

Twenty years of growth: Ticino’s economy compared with other regions’

A region’s economic development – especially for asmall-sized region and mostly in the short term –largely depends on external dynamics. In the longerterm, each region’s characteristics will play a signifi-cant part in the global game of competition, towardsa fair equilibrium between external and internalforces. This attempt at balancing out has definite im-pact on the size and pace of economic growth and de-velopment. In this study we want to focus on the Can-ton’s economic growth over the past twenty years bycollating each of its components with its correspon-dent in other regions, both in Switzerland and acrossthe border.

Statement of factIn the past twenty years, Ticino’s economy has ex-panded at an average rate of 1%, which means moreslowly than both the national (1.5%) and the Italianborder provinces’ average (1.8%). Lombardy’s GDPadvanced by 2%. This evolution is due to labour pro-ductivity, and more particularly to its main compo-nents, namely human capital and innovation.

Methodology

The analyses we put forward in this brief contributionare based on an endogenous growth model, whoseconstituent elements are described on page 38.The model makes it clear that an economy’s total out-put per person relies on two factors: amount of labourand productivity. If we want wealth (per-capita GDP)to grow we shall have to increase either the amount oflabour or its productivity, or both factors together. The amount of labour depends on the labour forceand on the amount of work produced by them (per-worker hours). Productivity, on the other hand, de-

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e dal volume di lavoro di questi ultimi (ore di lavoro peroccupato). La produttività dipende invece dal volumedegli investimenti, dal capitale umano e dal progressotecnico. Queste componenti possono essere influenza-te, positivamente e negativamente, da fattori endogenie esogeni. Le politiche economiche di un Paese posso-no incidere sui fattori endogeni della crescita in mododeterminante. Tra queste menzioniamo in particolarela politica della concorrenza, la politica delle finanzepubbliche, la politica economica esterna, la politica del-la formazione, la politica in favore dell’innovazione e lapolitica di stabilizzazione macroeconomica.La crescita di un Paese dipende però anche da fattoriesogeni: la geografia, l’accessibilità alle materie pri-me, la prossimità dei mercati, la stabilità internaziona-le, ecc. Si tratta di variabili non sempre influenzabilidalla politica economica.

Divari interregionali in crescita; perdita di competitività verso nord e verso sud

Nel 1980, il valore aggiunto prodotto dall’economiacantonale per abitante superava il livello medio nazio-nale. Posto a 100 il valore nazionale, l’indice cantonaleera pari a 103.Nel 2002, l’indice è sceso a 92 punti. In venti anni i di-vari tra i Cantoni sono aumentati in modo importan-te. Nel 1980 lo scarto tra il valore massimo (BasileaCittà) e quello minimo (Appenzello Interno) era di

pends on the volume of investments, on human capi-tal, and on technical progress. These componentsmay be swayed, positively or negatively, by endoge-nous and exogenous factors. A country’s economicpolicies may affect the endogenous factors of growthquite significantly. We refer especially to the fields ofcompetition (liberalisation), taxation, foreign eco-nomic policies, the promotion of innovation, andmacroeconomic stabilisation.A country’s development, however, hinges on exoge-nous factors, too: geography, easy access to raw ma-terials, proximity to markets, international stability,etc. These sorts of variables are hardly ever controlledby economic policy.

Interregional gaps; loss of competitiveness north and south

In 1980, the value added per head produced by theCanton’s economy was higher than the national aver-age. Setting the national value at 100, the cantonal in-dex equalled 103. In 2002, this index dropped to 92.Over the past twenty years, the differential betweencantonshaswidened. In1980 the discrepancy betweenthe highest value (Basle City) and the lowest (InnerAppenzell) was 129 points. In 2002 the gap had shot upto 182 points. Ticino dropped from sixth to eighth position in theSwiss interregional comparison. It also fell behind in

38

Fattori esogenipoco influenzabilidalla politica economica

• geografia• materie prime• prossimità dei mercati• stabilità internazionale

Exogenous factorsNot easily affected by economic policies

• geography• raw materials

(commodities)• easy access to markets• international stability

Fattori endogeni:influenzabili dalla politica economicaEndogenous factors: affected by economic policies

Politica economicaEconomic policies

• politica della concorrenza• competition policies• politica delle finanze pubbliche• fiscal policies• politica economica esterna• foreign economic policies• politica della formazione• training policies• politica in favore

dell‘innovazione• policies for the promotion

of innovation• politica di stabilizzazione

macroeconomica• macroeconomic stabilisation

policies

più occupatiMore payroll employment

più ore di lavoro per occupatoMore workinghours/worker

più investimentiMore investments

più capitaleumano (formazione)More human capital(educ. and training)

più saper fare(progresso tecnico)More know-how(techn. progress)

più oredi lavoro

Longer working hours

Crescitadel PILper abitante

GDPGrowthper person

produzioneaccresciutaper ora di lavoro(produttività)

Higher output /working hours(productivity)

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129 punti. Nel 2002 questo scarto è passato a 182 punti. Il Ticino ha perso due posizioni nel confronto interre-gionale svizzero, passando dal sesto all’ottavo rango.Ha perso inoltre una posizione anche nel confrontotransfrontaliero, passando dal primo al secondo rangodal 1980 al 2002. Il divario tra il livello di output pro-dotto in Ticino si è affievolito negli anni. Nel 1980 loscartotrailvaloreaggiuntoperabitanteticineseequel-lo medio delle province d’oltre confine (Como, Vare-se, Novara, Verbano Cusio Ossola, Lecco, Sondrio eMilano) era di 50 punti (praticamente il livello italianoera inferiore del 50% a quello cantonale). Nel 2002questo scarto si è ridotto a 12 punti. Il ritmo di recupe-ro delle province italiane è stato particolarmente vigo-roso dunque, mentre il Ticino ha marciato sul posto.La perdita di competitività dell’economia cantonale èquindi duplice, nei confronti del resto del Paese, comepure nel confronto con le vicine province di confine.Questa perdita di competitività si è verificata soprat-tutto negli anni ’90, caratterizzati da una profonda cri-si economica. Le conseguenze sono misurabili anchein termini di ricchezza. Nel 1990 il reddito cantonalenetto per abitante rappresentava una quota di 86 pun-ti rispetto alla media nazionale (indice = 100). Diecianni più tardi, questa quota è passata a 78 punti.

Problemi soprattutto di produttivitàCome indicato dal modello descritto in precedenza, lacrescita economica è influenzata (positivamente o ne-

the cross-border comparison, from first to secondposition, between 1980 and 2002. Here, the gap ofoutput produced in Ticino has gradually narrowedover the years. In 1980 the margin in per-capita valueadded between Ticino and the Italian border regions(Como, Varese, Novara, Verbano Cusio Ossola, Lec-co, Sondrio and Milan) was 50 points (i.e., theseprovinces were 50% lower in this regard than Ticino).In 2002, this margin narrowed to 12 points. Thismeans that the Italian provinces have been catchingup at a particularly spirited pace, while Ticino hasstood still.There was therefore a twofold loss of competitivenessin Ticino’s economy, first vis-à-vis the rest of the coun-try, and secondly vis-à-vis the neighbouring Italianprovinces. It was in the 1990s that this loss of compet-itiveness mostly occurred, as that decade was deeplymarked by an economic crisis. The consequences also reflected on revenue. In 1990,net income per head in Ticino scored 86 points againstthe national 100 index. Ten years later, this score was78 points.

Mostly a question of productivityAs the model described above makes clear, economicgrowth rests (positively or negatively) on two mainfactors, namely amount of labour and productivity.Theweaktendencyof theCanton’s economicgrowth,especially in the last ten years, is largely due to a pro-

Evoluzione del reddito netto per abitante (1990-2001)Evolution of net per-capita income(1990-2001)

Fonte: BAK-Basel Economics: elaborazione IRE-CODE-2004Source: BAK-Basel Economics:Processed by IRE-CODE-2004

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gativamente) da due fattori principali, segnatamenteil volume di lavoro e la produttività. L’evoluzione de-bole della crescita cantonale, degli ultimi dieci anni so-prattutto, è dovuta al deficit di produttività e non aun deficit di ore lavorate3. Gli sforzi per innescare e mantenere tassi di crescitapiù elevati in futuro, andranno sicuramente concen-trati sulla produttività, in particolare su alcune suecomponenti, il capitale umano e l’innovazione.I margini di miglioramento sul fronte del volume dilavoro sono infatti limitati. Le persone occupate tota-li si sono stabilizzate negli anni ’90 attorno alle 180’000unità. Il tasso di attività netto, dato dal rapporto tra lapopolazione attiva residente (occupati e non) tra i 15e i 64 anni e la popolazione residente nella stessa fasciadi età, è stabile attorno al 70% ormai da un decennio.Il valore medio nazionale si situa attorno al 79%4. Il tasso di occupazione netto5 è invece vicino al 67%contro una media nazionale del 76%. A titolo di con-fronto il tasso di occupazione netto in Piemonte e inLombardia era nel 2000 vicino al 61%6. Sono tassi re-lativamente elevati dunque. A questi dati, a conferma

ductivity deficit rather than to a deficit of workinghours3. Any future efforts to achieve, and then maintain, high-er growth rates will need to concentrate above all onproductivity, in fact on two of its components, humancapital and innovation.The chances of boosting volume of work are ratherlimited. The total number of workers settled ataround 180,000 units in the 1990s. The net rate of ac-tivity, resulting from the ratio of the resident activepopulation (in employment and not) between 15 and64 years of age and the total population within thesame age group, has not shifted from around 70% fora decade now. The national average value hoversaround 79%4. The net employment rate5 on the oth-er hand is nearer 67% as against a national average of76%. By way of comparison, the net employment ratein Piedmont and Lombardy in 2000 was close to 61%6.As we can see, these are relatively high rates.On top ofthat, if the limited margin of improvement neededany further proof, notice also a 4% average unemploy-ment rate in 2003, similar to that recorded for the

3. It is worth pointing out that productivity is a national issue. Switzer-land itself, as a whole, experienced substantial productivity deficitsthroughout the 1990s, which resulted in one of the lowest averagegrowth rates in Europe.

4. Source: UST-CFP-2000.5. The net employment rate for the resident population is given by the

ratio of payroll aged between 15-64 and resident population of thesame age group.

6. Source: ISTAT-2003.

3. Vale la pena sottolineare che la produttività è un problema nazionale.La stessa Svizzera nel suo complesso ha conosciuto deficit di produt-tività importanti per tutti gli anni ’90 determinando un tasso medio dicrescita annua tra i meno elevati a livello europeo.

4. Fonte: UST-CFP-2000.5. Il tasso di occupazione netto della popolazione residente è calcolato

dal rapporto tra occupati con età compresa tra i 15-64 anni e popola-zione residente tra i 15-64 anni.

6. Fonte: ISTAT-2003.

Ore settimanali di lavoro* 1° trimestre 2001; ** media annua 2001.

Weekly working hours* first quarter of 2001; ** yearly average for 2001.

Fonte ESPA (UST) e Inchiesta sulle forze di lavoro (EUROSTAT). Source ESPA (UST) and Survey of labour force (EUROSTAT).

UK 43.5Ticino** 41.8Svizzera 41.7

Grecia 41.1Spagna 40.6

Portogallo 40.2Austria 40.1

UE 40.1Svezia 39.9

Germania 39.9Irlanda 39.7

Finlandia 39.3Lussemburgo 39.3

Danimarca 39.2Belgio 39.2

Olanda 39.0Italia 38.5

Francia* 38.3

38 39 40 41 42 43 44

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di un margine di miglioramento limitato, aggiungia-mo ancora un tasso di disoccupazione medio del 4%nel 2003, simile a quello delle regioni italiane di confi-ne, e una durata di lavoro vicino alle 42 ore settimanaliche posiziona il Ticino al secondo posto dopo la GranBretagna nella classifica delle economie che lavoranopiù ore alla settimana.Sul fronte della produttività, invece, le cose stanno di-versamente. Dal 1985 al 2002 la produttività oraria inTicino è aumentata del 20% (1.1% all’anno) controuna progressione media in Svizzera del 26%, simileall’aumento verificatosi nelle province di confine. Ildivario interregionale, in Svizzera, è aumentato sen-sibilmente. Nel 1985 lo scarto tra il Cantone a produt-tività più elevata (Basilea Città) e quello a produttivitàmeno elevata (Appenzello Interno) era di 15 Dollari.Nel 2002 la differenza tra il massimo e il minimo era di23 Dollari. Il Ticino è slittato dalla 18a posizione del1985 alla 21a del 2002. In termini di produttività l’economia ticinese ha per-so terreno sia nel confronto interregionale svizzero,sia nel confronto con le province italiane di confine.Nel 1985 lo scarto era ancora del 4% a favore del Tici-no. Nel 2002 questo scarto era praticamente azzerato.Il livello di produttività dell’economia di Varese e di

cross-border Italian regions; and a weekly workloadof 42 hours, which places Ticino second behind GreatBritain on the league table of economies with thehighest number of working hours per week.Productivity, however, is different. Between 1985 and2002 productivity per hour in Ticino rose by 20%(1.1% annually) compared to a 26% average progres-sion in Switzerland, similar to the growth recorded forthe cross-border provinces. The interregional gap inSwitzerland rose quite appreciably. In 1985 the vari-ance between the canton with the highest productivi-ty (Basle City) and the Canton with the lowest pro-ductivity (Inner Appenzell) was $15. In 2002 the samegap had soared to $23. Ticino slipped from 18th posi-tion in 1985 to 21st in 2002. Theproductivity of Ticino’s economy has lost groundboth in the interregional comparison, and in the com-parison with the bordering Italian provinces. In 1985,Ticino was still ahead with a differential of 4%, virtu-ally levelling off to zero by 2002. The productivity lev-el of the economies of Varese and Como (not to men-tion Lombardy as a whole) has even overtaken CantonTicino’s. The level of productivity is still within therange of the regions analysed but tending to decrease,which reflects badly on the economy and its growth.

7. Il valore 100 corrisponde alla mediana della produttività di tutte le re-gioni utilizzate nel confronto. I valori indice per ogni regione sonostati calcolati a partire da questa mediana. Il grafico rappresenta perquestioni di leggibilità solo una selezione di regioni, in particolarequelle di confine con la Svizzera e il Ticino.

7. The 100 value describes the median of the productivity of all the re-gions taking part in the comparison. The index values for each regionhave been calculated on the basis of that median. For the sake of leg-ibility the figures show only a selection of regions, namely those thatshare a border with Ticino and Switzerland.

150

140

130

120

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5050 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180

Produttività oraria 2002 valori indice / Hourly productivity of work, 2002 index values

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Produttività oraria del lavoro: livello 2002 e variazione 85-20027

Hourly productivity of work: 2002level and 1985-2002 variation7

Fonte: BAK-Basel Economics: elaborazione IRE-CODE-2003Source: BAK-Basel Economics:Processed by IRE-CODE-2003

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Como (per non contare l’intera Lombardia) è ormaisuperiore a quello cantonale. Il livello di produttività èdunque ancora nella media delle regioni analizzatema tendenzialmente cresce meno, influenzando ne-gativamente la crescita dell’economia.

Capitale umano e innovazione: i fattori critici della produttività dell’economia cantonale e quindi della sua crescita

Alla produttività oraria concorrono almeno quattrodeterminanti: il capitale reale8, il capitale pubblico9, ilcapitale umano10 e l’innovazione11. Un quinto fattorefa da sfondo agli altri quattro, segnatamente la strut-tura economica per rami di attività. Un mix di attivitànon ottimale (per esempio a predominanza di rami abasso valore aggiunto) può nuocere alla produttività ealla crescita di un’economia. Analizzando la situazione cantonale, in termini dina-mici, le determinanti più critiche ai fini della produtti-vità sono il capitale umano e l’innovazione.

Human capital and innovation: crucial factors for the productivity of Ticino’s economy, hence of its growth

Four elements contribute to per-hour labour produc-tivity: real capital8, public capital9, human capital10

and innovation11. A fifth factor underlies the otherfour, namely the economic set-up by industries. A lessthan optimum mix of activities (for example if low-value-added industries outnumber other industries)may be detrimental to productivity and to economicgrowth.An analysis of the canton’s situation and its dynamicsshows that the most crucial factors for productivityare human capital and innovation.

Real capital and public capitalReal capital is reflected in the data provided on firms’equipment in new information and communicationtechnologies. The provision of infrastructure in Tici-no’s firms (machinery, ICTs, etc.) – and figures are cor-

8. Investimenti infrastrutturali e in equipaggiamenti tecnici, macchina-ri, edifici industriali, scorte di beni prodotti e utilizzati nella produ-zione.

9. Investimenti per esempio in infrastrutture di trasporto e di comuni-cazione. Investimenti in capitale fisico da parte di enti pubblici e col-lettività locali; investimenti nella ricerca e nella formazione.

10. Offerta qualitativa di lavoro (qualifiche, competenze, capacità e inve-stimenti continui per mantenerle e accrescerle).

11. In tutte le sue forme (di prodotto, di processo, di organizzazione e dimercato). L’innovazione è intimamente legata al progresso tecnico ealla tecnologia.

8. Investments in infrastructure and in technical equipment, machines,industrial plants, reserves of goods produced and used in production.

9. For example, investment in transport and communication infrastruc-ture; investment in physical capital by public corporations and localcommunities; investment in education and research.

10. Quality labour supply (qualifications, skills, capacity and continuousinvestment aimed at maintaining and increasing them).

11. In all its forms (product, process, organisation, and market innova-tion). Innovation is closely correlated to technical progress and tech-nology.

% delle imprese che hannointrodotto una tecnologiaparticolare nel 2000

Percentage of firms having adopted a particular form of technology in 2000

Fonti: inchiesta CCia-TI_03 (dati TI);UST_02 (dati CH)Sources: CCia-TI_03 (TI data) Survey;UST_02 (CH) data

Sito WebWeb Site

Extranet

Intranet

Rete informatica aziendale

IT-Network

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Capitale reale e capitale pubblicoPer quanto concerne il capitale reale la situazione èriassunta nei dati concernenti la dotazione delle im-prese in nuove tecnologie dell’informazione e dellacomunicazione. La dotazione infrastrutturale nelleaziende ticinesi (macchinari, ICTs, ecc.) – dato con-fermato anche dalle associazioni degli imprenditori –è generalmente buona. I problemi consistono semmainella natura e nella dimensione del loro uso. In alcunicasi si può parlare di sovracapacità. Negli ultimi venti anni il capitale pubblico, misuratodalle maggiori uscite per investimenti, è notevolmen-te aumentato. Il traffico e la previdenza sociale sono leposte in cui gli investimenti si concentrano in modoimportante anche nel 2002. Tuttavia, in termini dina-mici, è interessante constatare come i campi che han-no acquistato maggior peso negli anni, in particolarea partire dalla metà degli anni ’90, siano quello dell’e-conomia e, in modo ancora più rilevante, quello del-l’insegnamento (a tutti i livelli)12. Quest’ultimo pesa-va il 3% (sul totale degli investimenti messi a 100) nel1987. Nel 2002 il peso saliva all’11%.

Il capitale umanoI dati appena presentati fanno stato di sforzi impor-tanti intrapresi dal Cantone nella direzione della for-mazione di capitale umano. Lo attestano anche i dati

roborated by trade associations – is generally good. Ifproblems do emerge, they may be blamed on the na-ture and extent of their use. Overcapacity may be theproblem, in some cases.Public capital, measured by greater outgoings on in-vestments, greatly expanded. Traffic and social wel-fare are the two stakes on which investments mostlyconverged also in 2002. Nevertheless, dynamically speaking, one notices thatthe sectors that have become increasingly relevantover the years, particularly since the mid-1990s, arethe economy, and even more significantly the educa-tion sector (at all levels)12. The latter was worth 3%(over total investments set at 100) in 1987. By 2002, itsimportance had risen to 11%.

Human capitalThe data considered above bear witness to the effortsmade by the Canton to have a hand in promoting hu-man capital. This is also borne out by the educationlevel of the resident population. It must be said, however, that the build-up has gath-ered speed only recently, not long enough for any pos-itive effects to be tangible as economic growth. Im-provement margins may also be deduced from the

12. Ricordiamo che a metà degli anni ’90 sono nati i progetti universitari,USI e SUPSI.

12. Remember that the mid-1990s saw the realisation of two higher edu-cation projects, the founding of the University of Lugano (USI) andof the University of Applied Sciences (SUPSI).

Capitale pubblico (mio CHF),maggior uscita per investimenti (1987-2002)

Public capital (SFr million), major outgoings as investments (1987-2002)

Fonte: Rendiconti dello Stato-1987/2002Source: Government AnnualReports-1987/2002

Amministrazione generaleGeneral administration

Sicurezza pubblicaPublic securityInsegnamento

EducationCultura e tempo libero

Culture and leisureSalute pubblica

Public healthPrevidenza sociale

Social welfareTrafficoTraffic

Protezione ambiente e territorioSpace management and Nature conserv.

EconomiaEconomy

Finanze e imposteFinance and taxation

0 20 40 60

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2002

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sull’evoluzione del livello di formazione della popola-zione residente. Tuttavia, l’accelerazione nell’accumulazione è avve-nuta in tempi ancora troppo recenti per poter preten-dere effetti immediati sulla crescita economica. Mar-gini di miglioramento possono essere dedotti anchedai dati di confronto settoriali e interregionali, soprat-tutto per quanto concerne il livello di formazione ter-ziaria (livello III). La formazione di livello II due e, inparticolare quella relativa all’apprendistato, riveste an-cora un ruolo di primo piano nel grado di formazionedella popolazione svizzera. Tendenzialmente, tutta-via, negli anni, perde qualche posizione.Come si può evincere dalla tabella a p. 45, il differen-ziale concernente il livello di formazione terziaria de-gli occupati nei principali rami economici è positivo ri-spetto alle regioni italiane, ma negativo rispetto ai datimedi nazionali. Lo scarto con le regioni di Zurigo e delLemano è particolarmente elevato. Un dato interes-sante riguarda il confronto del livello di formazioneterziaria nel settore finanziario. Già oggi, in Lombar-dia nel settore lavora una quota di persone con for-mazione terziaria superiore a quella ticinese.

results of comparisons between sectors and interre-gional, principally for tertiary education (level III).Education III.2 level, and in particular traineeship, still plays a major role in the degree of education ofthe Swiss population. By and large, however, it hasdropped back slightly over the years.As one may elicit from the table reproduced page 46,the differential of levels in tertiary education of pay-roll employees in the main economic divisions showsTicino ahead of the Italian border regions, but behindthe national average figures. The gap is especiallywide between our Canton and the region of Zurichand Lake Geneva. An interesting fact is the compari-son of levels of tertiary education in the financial sec-tor. Today already, Lombardy’s financial sector em-ploys a number of staff better qualified in tertiaryeducation that Ticino’s.

Innovative activityInnovation is the strategic factor of growth. Humancapital is an absolutely necessary condition. Newproducts and market changes influence demand,hence employment. Innovation as applied to process-es and organisation has a knock-on effect on the opti-

Quote percentuali della popolazione residente secondo il livello di formazione piùelevata raggiunta nel 2000 e 1990. * dati 2000: popolazione economica residente secondo la formazione raggiunta 2000,non considerati età scolare e prescolare (45’712 TI, 1’244’660 CH) al fine di rendere le due statistiche confrontabili, fonte CFP 2000 (UST). Per il 1990, popolazione residentedi più di 15 anni, CFP 1990.

Percentage share of the resident population according to the highest level of educationreached in 2000 and 1990. * 2000 information: Resident economic population in term of education achieved by 2000, excluding school and pre-school age (45,712 TI, 1,244,660 CH) to facilitate the collation between the two statistical tables, source CFP 2000 (UST). For 1990, resident population over 15 years of age, CFP 1990.

Elaborazione IREProcessed by IRE

Sc. uni. prof., uni. e politecnicoUniv. of Applied Sciences, University, Fed. Institute of Technology

Sc. prof. superioreUpper-grade professional school

Form. prof. superioreUpper-grade vocational training

Sc. di maturità, magistraleUpper secondary school, teacher training

Apprendistato, sc. prof. a tempo pienoTraineeship, full-time training/technical secondary school

Senza indicazioneUnspecified

Altra o sconosciutaOther, or unknown

0 10 20 30 40 50

Livello di formazione della popolazione residente *

Education level of the resident population *

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L’attività innovativaL’attività innovativa è il fattore strategico della cresci-ta. Il capitale umano ne è una condizione imprescindi-bile. Le innovazioni di prodotto e di mercato incidonosulladomandaequindi sull’occupazione.L’innovazio-ne di processo e di organizzazione incide sull’ottimiz-zazione della funzione di produzione e quindi sullaproduttività dei fattori (capitale e lavoro). La miglior combinazione dei fattori produttivi è re-sa possibile dalla tecnologia e dal suo progresso. L’innovazione è un fenomeno multidimensionale13,multiattori14, multieffetti15, multiscalare16 e multidi-sciplinare17. Misurare l’innovazione in tutte le suesfaccettature è cosa ardua e, a volte, le semplificazioniderivanti da uno o l’altro indicatore (brevetti, piutto-

misation of the production function, hence on pro-duction factors (labour and capital). One of the benefits of technology and its progress isa more congenial combination of production factors.Innovationisamulti-dimensional13,multi-actor14 mul-ti-effect15, multi-level16 and multi-disciplinary17 phe-nomenon. To measure innovation in all its forms andfacets is quite daunting; occasionally, in fact, one orother indicator (be it patent rights or R&D costs) leadsto simplifications that fail to present the full scope orextent of the phenomenon. In several regions (say, inItaly, and more precisely in the industrial districts), thequalitative aspects of the innovative activity mirroredin collective learning processes – e.g. learning by do-ing, learning by using, and learning by interacting –

Quota % degli occupati con formazione terziaria per alcuni rami economici nel 2000

Differenziali TI-regioni di confrontoTicino Piem. Lomb. CH ZH CH- CH- CH- Lemano Altipiano

centrale orient. nord-occ.Chimica 25.2 25.2 10.5 –2.6 –3.1 3.1 2.2 –6.8 0.2 –1.2Metalli e costruzioni metalliche 15.5 15.5 15.5 1.1 –2.0 0.3 0.7 1.4 0.9 2.7Costruzione macchine 22.2 22.2 16.0 –1.7 –7.8 –3.1 1.0 –1.4 –2.3 0.8Fa. app. elettrici e elettronici,strumenti di precisionee ottici 23.5 23.5 16.4 –3.7 –11.9 –3.6 2.0 –12.9 –3.3 2.7Prod. e distribuz. ener-gia elettr., gas e acqua 18.0 18.0 18.0 –8.8 –11.3 –7.5 –4.5 –13.3 –6.8 –10.8Costruzioni 13.8 13.8 8.9 –0.4 –1.9 –0.9 –0.1 –0.2 0.6 –0.1Commercio, riparazioni autov. e beni per la casa 13.5 9.0 8.0 –1.3 –4.2 –2.1 2.8 –0.5 –4.1 0.8Alberghi e ristoranti 11.0 11.0 11.0 –2.0 –4.1 –0.1 0.9 –0.7 –5.6 –0.7Trasporti e comunicazioni 11.3 11.3 2.4 –2.9 –7.0 1.8 3.4 1.2 –4.7 –4.2Settore finanziario 21.6 0.6 –0.3 –9.0 –16.3 –4.0 –0.2 –5.4 –11.2 –1.3Servizi alle imprese, immobiliari, … 35.0 10.0 3.7 –3.9 –7.6 –3.0 0.9 –3.3 –5.0 –1.4Pubblica amministrazione,difesa e sicurezza sociale 20.0 8.0 3.3 –8.2 –8.1 –10.3 –3.6 –5.6 –6.7 –12.8Istruzione 45.2 10.8 5.3 4.0 3.0 9.7 13.3 6.5 –8.4 7.9Sanità e servizi sociali 30.0 –5.8 1.4 2.8 1.6 7.8 8.1 4.4 –7.4 5.7Totale economia 21.0 9.3 8.2 –2.3 –6.5 0.0 3.0 –1.8 –6.5 –0.1Fonte: BAK-Basel Economics, IBC-2003

13. Implica aspetti tecnici, economici, sociali, culturali e politici.14. Coinvolge imprese grandi e piccole, centri e laboratori di ricerca pub-

blici e privati, istituzioni, agenzie e… l’individuo.15. Incide sulle modalità di produrre, sul cambiamento negli stili di vita e

sull’occupazione.16. Riguarda l’insieme di relazioni e interrelazioni tra livelli micro (indivi-

duo, imprese), livelli macro (strutture e società nel suo insieme) e livel-li meso (settori, collettività territoriali, sotto sistemi territoriali qualiad esempio le regioni, ecc.).

17. Di innovazione si occupano la teoria d’impresa, la teoria della cresci-ta economica, la teoria del commercio internazionale, la teoria dellosviluppo regionale e la teoria del management.

13. This implies technical, economic, social, cultural and political aspects.14. This includes large and small enterprises, public and private research

centres and laboratories, institutions, agencies, and … the individual.15. It brings about changes in production methods, as well as changes in

lifestyle and employment.16. This covers a complex of relations and interrelations between micro-

levels (the individual, the company), macro-levels (plants and compa-nies as a whole) and meso-levels (sectors, national communities, na-tional sub-systems, e.g. regions, etc.).

17. The theme of innovation is dealt with in: Theory of the Firm, Theo-ry of Economic Growth, Theory of International Trade, Theory ofRegional Development, and Management Theory.

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sto che spese in ricerca e sviluppo), non danno la com-pleta dimensione del fenomeno. In molte regioni (peresempio in Italia, segnatamente nei distretti industria-li) gli aspetti qualitativi dell’attività innovativa legati aiprocessi di apprendimento collettivo quali i processi diapprendimento attraverso il fare (learning by doing),l’uso (learning by using) e l’interazione (learning by in-teracting), generano capacità innovative ed effettive in-novazioni altrettanto importanti di altre regioni cheinvestono molto in ricerca e sviluppo o che hanno im-prese che brevettano molto.Le valutazioni che esprimiamo in questo breve con-tributo si appoggiano sia su dati quantitativi sia su datiqualitativi basati sull’esperienza e sulla conoscenzadella realtà economica cantonale accumulata dal-l’IRE.Il grafico a p. 47 riporta la capacità innovativa dell’e-conomia cantonale nel confronto interregionale in-ternazionale. Si tratta di un indicatore di sintesi co-struito a partire dalle variabili seguenti18:

generate innovative capacities and actual innovationsto the same extent as other regions that invest lavish-ly in research and development, or whose businessfirms are very active in patenting new products.The ranking we are providing in this brief contribu-tion rests on quantitative as well as qualitative data,gathered both from experience and from well-infor-med insights into the local economy which our Insti-tute has built up over the years.The figure on page 47 shows the innovation potentialof the Canton’s economy in the international interre-gional comparison. It is a thorough indicator based onthe following variables18: • Innovationresources:employeeswith tertiary qua-

lifications, R & D costs, venture capital.• Innovation processes: patent applications, scientif-

ic publications, creation of new firms.

The figure shows that Ticino’s innovative potentialranks some 5-10 points below the average of regions

Percentage share of employees with a tertiary education, surveyed in a number of economic sectors in 2000

Differentials in the comparison Ticino to regionsTicino Piem. Lomb. CH ZH CH CH CH Lake High-

(central) (east) (N-W) Geneva landChemicals 25.2 25.2 10.5 –2.6 –3.1 3.1 2.2 –6.8 0.2 –1.2Metals and metal constructions 15.5 15.5 15.5 1.1 –2.0 0.3 0.7 1.4 0.9 2.7Machine manufacturing 22.2 22.2 16.0 –1.7 –7.8 –3.1 1.0 –1.4 –2.3 0.8Manufacturing Electrical and electronic appliances, preci-sion and optical instruments 23.5 23.5 16.4 –3.7 –11.9 –3.6 2.0 –12.9 –3.3 2.7Production and supply of electricity, gas, and water 18.0 18.0 18.0 –8.8 –11.3 –7.5 –4.5 –13.3 –6.8 –10.8Construction 13.8 13.8 8.9 –0.4 –1.9 –0.9 –0.1 –0.2 0.6 –0.1Trade and and motor car repairs and household goods 13.5 9.0 8.0 –1.3 –4.2 –2.1 2.8 –0.5 –4.1 0.8Hotels and restaurants 11.0 11.0 11.0 –2.0 -4.1 –0.1 0.9 –0.7 –5.6 –0.7Transport and communi-cations 11.3 11.3 2.4 –2.9 –7.0 1.8 3.4 1.2 –4.7 –4.2Financial sector 21.6 0.6 –0.3 –9.0 –16.3 –4.0 –0.2 –5.4 –11.2 –1.3Business ServicesProperty … 35.0 10.0 3.7 –3.9 –7.6 –3.0 0.9 –3.3 –5.0 –1.4Public administration, defence, social security 20.0 8.0 3.3 –8.2 –8.1 –10.3 –3.6 –5.6 –6.7 –12.8Education 45.2 10.8 5.3 4.0 3.0 9.7 13.3 6.5 –8.4 7.9Health and social services 30.0 –5.8 1.4 2.8 1.6 7.8 8.1 4.4 –7.4 5.7Total overall 21.0 9.3 8.2 –2.3 –6.5 0.0 3.0 –1.8 –6.5 –0.1Source: BAK-Basel Economics, IBC-2003

18. I risultati sono tratti da un rapporto elaborato dall’Istituto BAK di Ba-silea sul tema specifico dell’innovazione al quale ha partecipato il no-stro Istituto in qualità di esperto e nell’approfondimento della regio-ne Veneto. Monitoring Innovation in Regions, IBC, BAK InternationalBenchmark Club, ottobre 2003.

18. These figures have been drawn from a report of the BAK Institute,Basle, devoted to innovation. Our Institute contributed its own ex-pertise, and authored an in-depth study on the Veneto region. Moni-toring Innovation in Regions, IBC, BAK International Benchmark Club,October 2003.

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• Risorse dell’innovazione: occupati con livello diformazione terziaria, spese per ricerca e sviluppo,venture capital.

• Processi di innovazione: domande di brevetti, pub-blicazioni scientifiche, creazione di nuove imprese.

Dal grafico si nota come la capacità innovativa del Ti-cino sia inferiore alla media delle regioni innovativeconsiderate per il confronto di 5-10 punti (dal calcolomedio abbiamo escluso la regione del Massachusetts).Ad incidere negativamente su questo risultato è il li-vello di capitale umano, il livello attuale dell’attività dibrevettazione e il livello attuale delle pubblicazioniscientifiche. Tuttavia una nota incoraggiante derivadai dati sull’evoluzione di queste variabili. Grazie so-prattutto ai progetti universitari (USI-SUPSI), nel con-fronto interregionale, il Ticino figura ai primi posti intermini di aumento del capitale umano, così come intermini di aumento delle pubblicazioni scientifiche.Negli ultimi 5-6 anni è cresciuta molto anche l’attivitàdi brevettazione e quella di ricerca e sviluppo (soprat-tutto finanziata dal settore pubblico). Quando si parteda bassi livelli è normale che gli aumenti siano più ri-marchevoli. Ciò non deve comunque sminuire in al-cun modo l’importante tendenza in atto.

Domande di brevetti per milioni di abitanti Possedere una certa capacità innovativa non significaancora introdurre sul mercato nuovi prodotti o, inazienda, nuovi processi produttivi o nuove forme di

encompassed by the comparison (Massachusetts ex-cluded). It is the negative upshot of the size of humancapital, the current level of patenting activity and thecurrent state of scientific publications. Still, one maytake some comfort from the figures describing thetrend of these variables. If in the interregional com-parison Ticino ranks near the top for human capitalgrowth as well as for increased scientific publicationsoutput, we owe it mostly to new higher-educationprojects such as a University (USI) and a university ofapplied sciences (SUPSI). In the last five to six yearsboth patenting activity and research and developmenthave soared (mainly funded by the public sector). Anyexpansion will seem quite striking if one starts climb-ing from the bottom of the ladder. The current trenddeserves no less attention for that. Having a capacity for innovation does not necessarilytranslate at once into new products on the market, ornew technological processes or reorganisations with-in the firm. This reasoning is corroborated by the find-ings of a recent survey on innovative processes con-ducted by our Institute jointly with Ticino’s Chamberof Commerce19. Failure to measure the end productof resources and processes also by means of growthvariables (value added and productivity) is indeed avery evident shortcoming. In fact, as we saw earlier,

19. S. Alberton, F. Cadlini, Innovazione e Competitività, analisi settoriale del-l'economia ticinese, 2002 ed., IRE-CODE, CCia-TI, Lugano.

MassachusettsRegion München

New JerseyNordwestschweiz

Région LémaniqueRegion Stuttgart

Rhône-AlpesRegion Karlsruhe

ZürichRhein-Main-Gebiet

Espace MittellandAlsaceTicino

OstschweizZentralschweiz

TirolVoralberg

Italia Nord-OvestLombardia

OberösterreichItalia Nord-Est

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Indice sinteticoregionale

Regional ComprehensiveIndicator

Fonte / Source: MIR-BAK-Basel Economics, 2003

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organizzazione. I dati relativi a una recente inchiestasui processi innovativi condotta dal nostro Istituto incollaborazione con la Camera di Commercio dell’in-dustria e dell’artigianato confermano questa conclu-sione19. La lacuna più importante sta proprio nella tra-sformazione di risorse e processi in risultati misurabilianche attraverso variabili di crescita (valore aggiuntoe produttività). Infatti, come abbiamo visto preceden-temente, il tasso di crescita medio dell’economia can-tonale degli ultimi venti anni è stato piuttosto basso.Se c’è un settore in cui in futuro sarebbe necessario in-vestire, questo è sicuramente quello del trasferimentodi tecnologie. È, infatti, grazie a questo trasferimentoche la capacità innovativa si trasforma in vere e pro-prie innovazioni. La prova che la capacità innovativa non corrispondeancora all’innovazione la si ha confrontando i dati ti-cinesi con quelli della vicina Lombardia. Questa re-gione ha una capacità inferiore secondo i parametriquantitativi considerati nell’indicatore sintetico, maprobabilmente è più efficace nel trasformarla in inno-vazione. Ciò spiegherebbe, in parte20, perché la Lom-bardia, nonostante un indicatore sintetico della capa-cità innovativa basso, presenta livelli e tassi di crescitadella produttività e del valore aggiunto elevati.

the average rate of growth of the Canton’s economyhas remained relatively low in the past twenty years.In other words, technological transfer is undoubtedlya sector worth investing in for the future. For, indeed,it is through this sort of transfer that the potential forinnovation achieves truly tangible results in innova-tive products. If we need further proof that the innovative potentialis still not actual innovation, we need to look no fur-ther than Lombardy. Comparing statistics, we noticethat this Italian region’s potential in this respect is low-er than Ticino (according to the quantitative parame-ters used in the comprehensive indicator; yet it is prob-ably more effective in transforming this potential intoactual innovation. This may explain, in part20, whyLombardy, though ranking low on the innovative-po-tential indicator, evinces high levels and rates of pro-ductivity and value added.

Productivity and growth are also influenced by the way an economy is organised in terms of industry sectorsAn economy that includes industries with high valueadded and rich in (human, financial, technical) capitalis an economy well poised to grow. If we look at Tici-no’s economic structure we can identify another weak

19. S. Alberton, F. Cadlini, Innovazione e Competitività, analisi settoriale del-l’economia ticinese, edizione 2002, IRE-CODE, CCia-TI, Lugano.

20. In parte per il fatto che in Lombardia, così come in altre regioni eu-ropee, all’innovazione concorrono fattori anche qualitativi legati aiprocessi di apprendimento.

20. Partly because in Lombardy, as in other European regions, innovationis also the product of qualitative factors closely tied to learningprocesses.

Domande di brevetti per mio di abitanti / Patent applications per million inhabitants Fonte / Source: MIR-BAK-Basel Economics, 2003

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49Anche la struttura economica per rami di attività influisce sulla produttività e sulla crescitaUn’economia in cui sono presenti rami di attività adalto valore aggiunto, intesi nel fattore capitale (uma-no, finanziario, tecnico) è sicuramente un’economiavotata alla crescita. Volgendo lo sguardo alla strutturaeconomica del Cantone Ticino deriviamo un altropunto debole: la composizione per rami non è otti-male. Ciò non significa che l’economia cantonale non pos-segga rami particolarmente dinamici, al contrario. Lachimica farmaceutica, la metalmeccanica, l’elettroni-ca, le telecomunicazioni, i servizi finanziari e i servizisocio sanitari sono i settori più dinamici dell’econo-mia cantonale21. Questi rami rappresentano il 40% del valore aggiuntoglobale ticinese e il 49% degli occupati. Non sono tut-ti rami di base (di specializzazione) dell’economia can-tonale (né in termini di valore aggiunto né in terminidi occupati), ma presentano una produttività superio-re alla media cantonale. L’altro 60% è composto da ra-mi meno dinamici. In termini aggregati, nel 2002, isettori di specializzazione sono il settore «urbano»22

e il settore «tradizionale»23, settori non tutti a fortecomponente tecnologica. Negli ultimi 15 anni acqui-sta inoltre peso il settore «politico»24 e, come dapper-

spot: its composition by industries is far from ideal. Bythat we do not mean that the cantonal economy lacksparticularly dynamic industries; on the contrary. In-deed, the most dynamic sectors of the Canton’s econ-omy are pharmaceuticals, engineering, electronics,telecommunications, financial services and healthcare and social services21. These branches make up40% of Ticino’s total value added, and 49% of jobs.Not all of these are primary (specialist) branches ofTicino’s economy (with regard to value added andpayroll employment); yet they register a productivitythat is higher than the cantonal average. The remain-ing 60% consists of much less dynamic industries. Inaggregate terms, in 2002, the specialisation sectors arethe ‘urban’22 and the ‘traditional’23, where the tech-nological component is not consistently powerful.During the last fifteen years, the ‘political’24 compo-nent gains ground and, as everywhere in Switzerlandand abroad, but in different proportions, the ‘neweconomy’25 sector.The feeble growth rate of the last two decades may beseen as a consequence of productivity difficulties,more specifically of two components: human capitaland innovation. Devising a strategy for the promotionof economic growth does not mean putting an end to

21. La selezione dei rami è stata fatta attraverso un indicatore che ha qua-li componenti: l’evoluzione del valore aggiunto, degli addetti, delleesportazioni (1980-2001) e dei fallimenti (rapporto tra aperture e chiu-sure aziendali dal 1998 al 2002).

22. Questo settore comprende i rami seguenti: commercio e riparazionidi autoveicoli, commercio al dettaglio, alberghi e ristoranti, trasportiservizi finanziari, assicurazioni, attività immobiliari, noleggio mac-chinari senza operatore, servizi alle imprese, attività associazioni, at-tività ricreative e culturali, servizi personali (valore aggiunto misto).

23. Di questo settore fanno parte i rami seguenti: estrazione, alimentari,bevande, tabacco, tessile, abbigliamento, cuoio e scarpe, legno, cartae editoria-stampa-riproduzione, cokeria-raffinazione petrolio, gom-ma e materiale plastico, altri prodotti minerali non metalliferi, metal-li e prodotti metallici, macchine e apparecchi meccanici, altre mani-fatture, costruzioni (valore aggiunto medio-basso).

24. Settore primario, produzione e distribuzione energia e gas, raccolta edistribuzione acqua, ricerca e sviluppo, amministrazione pubblica,istruzione, sanità e servizi sociali, trattamento rifiuti (valore aggiun-to medio-basso).

21. Branches were selected on the basis of an indicator comprising: theevolution of value added, of employees, of exports (1980-01) and ofinsolvency cases (the ratio between new entries and liquidations be-tween 1998 and 2002).

22. This sector includes the following branches: trade and repairs of mo-tor vehicles, retail trade, hotels and restaurants, transports, financialservices, insurance, property services, self-drive car hire, business ser-vices, entrepreneurs’ associations, cultural and recreational activities,personal services (mixed value added).

23. The following industries belong to this sector: mining; food, drinkand tobacco; textiles; clothing; leather and footwear; timber; paper,printing and publishing; coke and oil refinery; rubber and plastic ma-terials; other non-metal minerals; metals and metal products; ma-chines and mechanical apparatuses; other manufacturing industries;construction (medium-to-low value added).

24. Primary sector, production and supply of energy and gas, water har-vesting and distribution, Research & Development, public adminis-tration, education, health and social services, waste disposal (medi-um-to-low value added).

25. Manufacturing of office machines, word processors and IT systems,manufacturing of machines and electrical appliances, manufacturingof radio and TV sets and communication equipment (high valueadded).

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tutto in Svizzera e all’estero, con proporzioni diverse,il settore della «nuova economia»25.Il debole tasso di crescita degli ultimi due decenni è dovuto soprattutto a problemi di produttività, inparticolare per le componenti capitale umano e inno-vazione. Delineare una politica mirata alla crescitaeconomica non significa smettere di formare e accu-

the development and accumulation of other kinds ofcapital (real and public). On the contrary; yet we needto concentrate our efforts with some urgency on hu-man capital and innovation if we want to avoid unde-sired effects on global productivity of factors, henceon growth. The same lesson we may learn from a re-cent SECO report on growth in 200226.

25. Fabbricazione di macchine per ufficio, elaboratori e sistemi informa-tici, fabbricazione di macchine ed apparecchi elettrici, fabbricazionedi apparecchi radiotelevisivi e per le comunicazioni (valore aggiuntoalto).

26. Département Fédéral de l’Économie, Le rapport sur la croissance,SECO, Berne, 2002.

Specializzazioni TI-CH(85-02: Scostamento della parte del valore aggiunto reale sul valore aggiunto totale (%)TI-CH Specialisations (85-02: Differential in terms of real- and total value added ratio (%)

Fonti: BAK-Basel Economics, IBC-2003, Elaborazione IRE-CODE-2003Sources: BAK-Basel Economics, IBC-2003, Processed by IRE-CODE-2003

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Diff. TI – CH 2002

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mulare gli altri tipi di capitale (reale e pubblico), anzi.Significa solo che bisogna continuare gli sforzi conuna certa priorità su capitale umano e innovazioneperché, altrimenti, ne risente la produttività globaledei fattori e quindi la crescita. Alla stessa conclusionegiungeva anche un recente rapporto del SECO sullacrescita del 200226.

26. Département Fédéral de l’Économie, Le rapport sur la croissance,SECO, Berne, 2002.

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Fonti: BAK-Basel Economics, IBC-2003, Elaborazione IRE-CODE-2003Sources: BAK-Basel Economics, IBC-2003, Processed by IRE-CODE-2003

Specializzazioni TI-COVA (85-02): Scostamento della parte del valore aggiunto reale sul valore aggiunto totale (%)Specialisations TI-COVA (85-02): Differential in terms of real value added to total value added ratio (%)

Diff. TI – COVA 1985

Diff. TI – COVA 2002

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53L’attività della Banca dello Stato del Cantone Ticino durante il 2003

Dopo il rallentamento nel 2001 e nel 2002, nel 2003l’economia elvetica è entrata ufficialmente in crisi. Ilcrollo dei mercati azionari verificatosi dal 2000 in poi,la perdita di fiducia verso una «nuova» economia con-traddistinta dal continuo aumento della produttività edall’eliminazione dei cicli economici tradizionali, gliattentati terroristici, la guerra in Afganistan ed in Iraqe la SARS hanno poi contribuito ulteriormente a mi-nare la fiducia degli investitori e delle imprese. Nel2002 lo Swiss Market Index (SMI) ha perso il 27,8% e loSwiss Performance Index (SPI) il 25,9%, segnando così ilterzo anno consecutivo di ribasso dei mercati azionari.Nel 2003 i mercati hanno continuato ad evolvere ne-gativamente fino al mese di marzo poi, dopo l’iniziodella guerra in Iraq, il trend si è invertito grazie anchealle prospettive di ripresa dell’economia. Il rallenta-mento generale dell’economia ha spinto le banchecentrali ad abbassare i tassi d’interesse ai minimi stori-ci. La Banca centrale americana (FED) ha ridotto il FedFund per ben 13 volte dal dicembre 2000 (dal 6,5%all’1%), mentre nello stesso periodo quella europea(BCE) è intervenuta al ribasso 6 volte sul tasso pronticontro termine (dal 4,75% al 2%). Dal canto suo laBanca nazionale svizzera (BNS) ha ridotto 7 volte damarzo 2001 la forchetta d’oscillazione del LIBOR a 3mesi sul CHF (dal 3%-4% allo 0%-0,75%). La politicamonetaria espansionistica ha innescato una diminu-zione dei tassi ipotecari che, a sua volta, ha provocato,soprattutto per gli istituti esposti al ribasso dei tassi,una pressione sul margine d’interesse.L’economia ticinese è particolarmente esposta alla cri-si congiunturale. Il ribasso dei tassi d’interesse non èstato sufficiente per mantenere la crescita mostratadal settore dell’edilizia nel triennio 1999-2001. Inoltregli attentati terroristici e l’instabilità internazionale le-gata alle guerre hanno causato una diminuzione deipernottamenti, provocando problemi agli operatorituristici ticinesi. La crisi dei mercati azionari, il de-

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The Activities of Banca dello Stato del Cantone Ticino in 2003

After the slowdown experienced in 2001 and 2002, theSwiss economy officially entered a period of crisis in2003. The decline in stock markets which started in2000, the loss of trust in the “new” economy charac-terised by a continuous increase in productivity andthe disappearance of traditional cycles, not to men-tion terrorist attacks, the wars in Afghanistan and inIraq, and SARS, have all contributed to further under-mine the confidence of both investors and businesses.In 2002 the Swiss Market Index (SMI) was down by27.8%, and the Swiss Performance Index (SPI) fell by25.9%, in the third consecutive year of bear markets.In 2003, markets continued their slowdown untilMarch. After the outbreak of the war in Iraq, thistrend was reversed thanks to prospects for economicrecovery. The general slowdown caused central banks to reducetheir interest rates to historical lows. The AmericanFED brought its Fed Fund down 13 times since De-cember 2000 (from 6.5% to 1%). During that period,the European Central Bank intervened on six differentoccasions to lower its repo rate from 4.75% to 2%. Asfor the Swiss National Bank, it reduced the three-month LIBOR oscillation range on the Swiss Franc 7times since March 2001, from 3%-4% to 0%-0.75%.This broad monetary policy resulted in lower mort-gage rates, which in turn led to reductions in the in-terest margin, particularly for those institutions moresensitive to interest markdowns.The economy of Canton Ticino has been especiallysusceptible to the effects of the current economic cri-sis. The markdown in interest rates was not sufficientto maintain the growth experienced in the buildingsector during the three-year period from 1999 to 2001.Moreover, terrorist attacks and war-related interna-tional instability resulted in fewer visitors andovernight stays, which negatively affected the touristindustry of Ticino. The crisis within the stock mar-

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54prezzamento del Dollaro, che ha ridotto il valore deidepositi della clientela e gli «scudi fiscali» hanno alleg-gerito i proventi degli istituti bancari e delle fiduciariefinanziarie. Le banche hanno reagito adottando piani di risparmiocon conseguente riduzione del personale occupato. Il2003 è stato un anno di ristrutturazione anche per laBanca dello Stato del Cantone Ticino. Tuttavia non siè trattato di una ristrutturazione analoga a quellaadottata dalla maggior parte delle banche, con l’im-plementazione di programmi di contenimento dei co-sti e di ridimensionamento di parte delle attività, masi è trattato di un importante ed ulteriore investimen-to nel processo d’ammodernamento. In quest’otticala migrazione sulla nuova piattaforma informatica,necessaria per dotare l’Istituto di strumenti e processidi lavoro necessari per garantire una paletta di servizie di prodotti idonea all’evoluzione delle esigenze del-la clientela, permetterà all’Istituto di posizionarsiidealmente sul mercato. Di conseguenza, nonostantel’evoluzione negativa dell’economia e dei mercati fi-nanziari che ha comportato, come per l’intero setto-re, una diminuzione dei ricavi netti (–2,3% a CHF143,8 milioni), i costi d’esercizio sono aumentati del7,2% a CHF 97,1 milioni, influendo negativamentesull’utile lordo (–17,5% a CHF 46,7 milioni).

La cifra di bilancio ha segnato un’espansione, per ilsettimo anno consecutivo, raggiungendo i CHF 6.7miliardi, con un incremento di CHF 131.5 milioni ri-spetto al 31.12.2002 (+2%). L’utile lordo si è attestatoa CHF 46.7 milioni, con una contrazione rispettoall’anno precedente di CHF 9.9 milioni, pari al 17.5%,dovuta da un lato alla sfavorevole congiuntura eco-nomica ed al livello estremamente ridotto dei tassid’interesse e dall’altro all’importante sforzo di ristrut-turazione in atto presso la Banca. Grazie al ridottofabbisogno supplementare di accantonamenti, l’utilenetto è progredito favorevolmente del 4.3%, passandoda CHF 19.3 milioni del 2002 a CHF 20.1 milioni nel2003.

kets, the depreciation of the U.S. dollar, which re-duced the value of customer deposits, and the “taxshields” have all contributed to a reduction in the earn-ings of banking institutions and trust companies.Banks have reacted to this by implementing cost cut-ting measures and reducing staff. The year 2003 entailed restructuring also at Banca del-lo Stato del Cantone Ticino. This, however, was notcomparable to the restructuring in most other bankswhich implemented cost saving measures and stream-lined some of their activities. In the case of our Bank,restructuring led to substantial investments in mod-ernisation. In this respect, the migration to the new ITplatform, targeted to provide the Bank with the toolsand work procedures necessary to ensure the range ofproducts and services to meet the evolving needs ofcustomers, will further strengthen the position of ourInstitution in the market. As a consequence, despitethe negative trend in the economy and financial mar-kets which reduced net income throughout the bank-ing sector and in our Bank as well (–2.3% down toCHF 143.8 million), operating expenses rose by 7.2%to CHF 97.1 million. This impacted negatively ongross profit (–17.5% at CHF 46.7 million).The balance sheet total has increased for the seventhconsecutive year, reaching CHF 6.7 billion, a CHF131.5 million (+2%) increase over the results posted on31.12.2002. Gross profit levelled off at CHF 46.7 mil-lion, a contraction of CHF 9.9 million or 17.5% com-pared to the previous year. This was due on the onehand to unfavourable economic conditions and extre-mely low interest rates and, on the other hand, to theBank’s extensive remodernisation scheme which iscurrently underway. Thanks to the diminished needfor additional provisioning, net profit grew by 4.3%,from CHF 19.3 million in 2002 to CHF 20.1 million in 2003. During the year under review, the first signs of opti-mism in clients’ sentiment of the business trendfavoured asset management and stockbroking on be-half of the Bank’s clientele which rose by 1.9%. Re-

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55Nel corso del 2003 sono stati riscontrati i primi segna-li di una schiarita per quanto attiene la percezione del-l’andamento economico da parte della clientela, ciòche ha favorito il cambiamento di tendenza nell’am-bito dell’attività di gestione patrimoni e nell’interme-diazione titoli per la clientela, che hanno evidenziatoproventi in crescita dell’1.9%. Nondimeno il risultatoda commissioni si attesta a CHF 28.2 milioni, legger-mente al di sotto dell’anno precedente (–3.3%), a se-guito di maggiori oneri per commissioni.Gli impatti dell’evoluzione dei tassi d’interesse sulmercato, che si sono attestati durante il 2003 ad un li-vello storicamente fra i più bassi, combinati con l’im-possibilità della Banca di utilizzare strumenti di ge-stione del rischio di tasso d’interesse, hanno potutosolo parzialmente essere compensati dalla crescita del-le operazioni ipotecarie a bilancio (+6% a CHF 4.34miliardi). Inoltre la conversione progressiva del por-tafoglio ipotecario dalle tradizionali ipoteche a tassovariabile alle sempre più richieste ipoteche a tasso fis-so, ha richiesto costanti e sempre più frequenti ade-guamenti dell’impostazione del rifinanziamento nel-l’ambito della gestione strutturale del bilancio.Il risultato da negoziazione ha segnato una progres-sione ragguardevole (+42.9%), passando da CHF 5.3milioni nel 2002 a CHF 7.5 milioni per l’esercizio 2003.Per quanto attiene l’implementazione della strategia2001-2005, il 2003 era focalizzato sull’adozione delnuovo sistema informatico e la stabilizzazione di tuttele procedure lavorative in funzione della nuova piat-taforma informativa, operazione che ha coinvolto ilpersonale di tutti i settori della Banca. Nel corso del2004 prosegue l’attività di integrazione dei sistemi,con un accento particolare sulla qualità e l’efficienzadelle nuove procedure adottate e sull’automazione deiflussi di lavoro nell’ambito dell’operatività creditizia.Di seguito commentiamo, in modo dettagliato, l’evo-luzione 2003 delle più importanti voci di bilancio e delconto economico. I conti annuali, chiusi al 31 dicem-bre 2003, sono stati allestiti rispettando le disposizionilegali in materia. Per approfondimenti si rimanda alpunto 2 dell’allegato al conto annuale.

sults from commission activities stood at CHF 28.2million, slightly below last year’s figure (–3.3%) due toincreased commission expenses. The effects of market interest rates, which reachedsome of the lowest levels ever in 2003, combined withthe fact that the Bank was unable to use rate riskmanagement tools, were only partly offset by an im-proved performance in mortgage lending (+6% atCHF 4.34 billion). Moreover, the progressive conver-sion of the mortgage portfolio from traditional vari-able rate mortgages to the increasingly popular fixedrate mortgages required ongoing and ever more fre-quent adjustments in refinancing, in connection withthe structural management of the balance sheet. The results from trading operations showed a steepincrease (+42.9%), from CHF 5.3 million in 2002 toCHF 7.5 million in 2003.With regards to the implementation of the Bank’sstrategy for 2001-2005, the reporting year focused inon the introduction of computerised systems and thecomprehensive consolidation of work procedureswithin the new IT platform which involved staff in alldepartments. This integration will continue through-out 2004, with particular emphasis on the quality andefficiency of the newly adopted procedures, as well ason the automation of workflows pertaining to lend-ing activities. Below, we shall comment in detail on the evolution ofthe principal items of the balance sheet and incomestatement in 2003. The financial statement closed on31 December 2003 and was prepared in compliancewith applicable legal prescriptions. For further details,refer to Section 2 of the Notes to the Financial State-ment.

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56BILANCIO

Passivo

Gli impegni nei confronti di banche sono aumentatidel 3%, passando da CHF 409 milioni a CHF 421.2 mi-lioni. Questa posizione, come peraltro i crediti neiconfronti di banche all’attivo di bilancio, sono il risul-tato dell’attività di gestione delle scadenze delle diver-se tipologie di operazioni a bilancio. Come per l’annoprecedente, i fondi necessari a soddisfare il fabbisognodi liquidità per il finanziamento delle attività di credi-to sono stati in parte raccolti presso banche a breve ter-mine, limitando in tal modo l’onere da interessi.Gli impegni nei confronti della clientela a titolo dirisparmio e d’investimento si sono fissati a CHF 2.2miliardi e con un incremento del 2.2% rispetto al31.12.2002 hanno invertito la tendenza al ribasso ri-scontrata durante gli ultimi anni. Anche a livello deiprincipali prodotti contenuti nella posta in esame, si ri-scontra un’evoluzione positiva. I libretti di risparmio,che rappresentano la principale componente del «ri-sparmio tradizionale», dopo un periodo quinquennaledi diminuzioni si sono attestati a CHF 1.91 miliardi,evidenziando per il 2003 una crescita dell’1% pari aCHF 19.6 milioni. Ancora più marcato è stato l’au-mento in percentuale dei saldi dei conti salario, che so-no passati da CHF 194.6 milioni a CHF 213.9 milioni(CHF +19.3 milioni, pari a +9.9%), e dei «Conti rispar-mio 3» che passano a CHF 67.4 milioni con un incre-mento di CHF 7.5 milioni (+12.6%). Queste progres-sioni mettono in risalto l’atteggiamento improntatoalla prudenza della clientela della Banca in un periodocon molte incognite di mercato.La voce «Altri impegni nei confronti della clientela» haaltresì mostrato un trend positivo con una crescita diCHF 110.8 milioni (+6.1%), che porta il totale della po-sta di bilancio oltre i CHF 1.9 miliardi. I prodotti checompongono questo importo hanno per contro subì-to durante il 2003 variazioni molto discordanti, con au-menti marcati per i conti a vista della clientela privata

BALANCE SHEET

Liabilities

Amounts due to banks have risen by 3%, from CHF409 million to CHF 421.2 million. This item, as well asamounts due from banks on the assets side of the bal-ance sheet, are the result of managed maturities fordifferent types of balance sheet operations. As in the previous year, the funds needed to meet eq-uity requirements to finance lending were partlyraised from other banks at short term, in order to re-duce interest paid. Amounts due to customers in savings and investmentaccounts stood at CHF 2.2 billion, a 2.2% increasecompared to 31.12.2002, thus reversing the recedingtrend of past years. The principal products included inthis item also evolved positively. In 2003, savingsbooks, which are the main component of “traditionalsavings”, grew by CHF 19.6 million, or +1%, to CHF1.91 billion following a five-year downturn. Evenmore noticeable was the percentage increase in salaryaccount balances which rose from CHF 194.6 millionto CHF 213.9 million (CHF +19.3 million or +9.9%).Risparmio 3 accounts jumped to CHF 67.4 million, in-creasing by CHF 7.5 million (+12.6%). This progres-sion emphasises the Bank’s customers’ sense of cau-tion in times of market uncertainty. The item “Other amounts due to customers” has alsoshown a positive upward trend. It rose by CHF 110.8million (+6.1%), for a total exceeding CHF 1.9 billion.The products which make up this item, however, dis-played contrary variations in 2003, with private “atsight” accounts experiencing substantial increases(CHF +287.3 million or +37.4%), while at the sametime lesser volume products were subject to compa-rable percentage point decreases. Specifically, fixed-term deposits held by private accounts were down byCHF 12.3 million or 42.2%. Funds due to public cor-porations, “fixed-term” and “at sight”, both droppedby over 20%. The same trend, although less remark-

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57(CHF +287.3 milioni, pari a +37.4%) e riduzioni per-centualmente altrettanto importanti per i prodotti convolumi inferiori. In particolare i conti creditori a termi-ne di clienti privati hanno segnato una diminuzione del42.2%, pari a CHF 12.3 milioni, così come gli impegninei confronti degli enti pubblici, sia a vista che a termi-ne, che hanno rilevato diminuzioni superiori al 20%.La stessa tendenza, anche se meno significativa, è pre-sentata dai conti creditori a termine di investitori istitu-zionali di sicura solidità, quali i fondi di casse pensioni.L’evoluzione della posta «Obbligazioni di cassa» du-rante il 2003 conferma come lo strumento in questio-ne non venga più recepito come un tipo d’investi-mento attrattivo da parte della clientela; la tendenzariscontrata ormai già dal 2000 ha subìto un’ulterioreaccelerazione a causa del livello estremamente ridot-to dei tassi di mercato. L’ammontare totale delleobbligazioni di cassa in circolazione è così sceso daCHF 204.7 milioni a CHF 162.5 milioni, con una di-minuzione di CHF 42.3 milioni pari al 20.6%.Nel corso del mese di luglio è stata esercitata l’opzionedi rimborso anticipato per un prestito obbligazionarioal 5% di CHF 60 milioni, la cui scadenza originale eraper luglio 2005. La Banca non ha proceduto ad alcunaemissione durante il 2003, ciò che ha ridotto l’ammon-tare totale della posta in analisi a CHF 680 milioni. Talediminuzione è stata compensata utilizzando in modosensibile anche nel 2003 la facoltà di partecipare ademissioni effettuate da parte della Centrale d’emissio-ne di obbligazioni fondiarie delle Banche cantonalisvizzere (Pfandbriefzentrale). Questa posta di bilan-cio,chenelcorsodegliultimi3annièpraticamenterad-doppiata, passando da CHF 233 milioni al 31.12.2000 aCHF 464 milioni al 31.12.2003, ha registrato durantel’ultimo anno un ulteriore incremento di CHF 59 mi-lioni (+14.6%). Per il dettaglio dei singoli mutui fon-diari sottoscritti presso la Pfandbriefzentrale e deiprestiti obbligazionari (tassi e scadenze) si rimanda alpunto 3.8 dell’allegato ai conti annuali.I ratei e risconti passivi hanno subìto una leggera cor-rezione al ribasso, attestandosi a CHF 25.5 milioni

ably so, is exemplified in fixed-term deposits held bysound institutional investors, such as pension funds.The evolution of the item “Medium-term notes” dur-ing 2003 confirms that this instrument has lost itsattractiveness in the eyes of customers. This trend be-gan in 2000 and was further accelerated as a conse-quence of extremely low market interest rates. Thevolume of medium-term notes in circulation droppedfrom CHF 204.7 million to CHF 162.5 million, i.e. a re-duction of CHF 42.3 million or 20.6%.In July, the Bank exercised its option for early repay-ment of an outstanding bond issue of CHF 60 millionat 5%, originally maturing in July 2005. The Bank didnot float any bond issues in 2003, which reduced thisitem to CHF 680 million. This contraction wascompensated for as the Bank made good use of the op-portunities to participate in bond issues of the CentralMortgage Bond Issuing Body of the Swiss CantonalBanks (Pfandbriefzentrale). This item, which has practi-cally doubled in the last three years, from CHF 233 mil-lion on 31.12.2000 to CHF 464 million on 31.12.2003,increased by CHF 59 million (+14.6%) in the reportingyear. For a detailed listing of mortgage bonds with theCentral Mortgage Bond Issuing Body of the SCB andbond issues (rates and maturities), refer to Section 3.8of the Notes to the Financial Statement. Accrued expenses and deferred income were slightlylower (–4.9%), levelling off at CHF 25.5 million, whileother liabilities declined more noticeably, from CHF38.1 million on 31.12.2002 to CHF 22.3 million at theend of 2003 (–41.5%). This drop was largely attribut-able to reduced commitments towards the Swiss Fed-eral Tax Administration with regard to withholdingtax payments as a consequence of lower yield rates oncustomers’ deposits. The item “Valuation adjustments and provisions” in-creased by 2.1% to CHF 214.8 million on 31.12.2003.For further details on this item, refer to Sections 2.3.2and 3.9 of the Notes to the Financial Statement. Reserves for general banking risks, which are consid-ered the Bank’s own funds, totalled CHF 351.9 mil-

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58(–4.9%), mentre gli altri passivi sono diminuiti inmodo marcato, passando da CHF 38.1 milioni al31.12.2002 a CHF 22.3 milioni a fine 2003 (–41.5%).Tale riduzione è da ricondurre in gran parte al minorimpegno nei confronti dell’Amministrazione Federa-le delle Contribuzioni per il versamento dell’impostapreventiva quale risultato dell’abbassamento dei tassidi remunerazione dei conti creditori della clientela.Le «Rettifiche di valore e accantonamenti» sono au-mentate del 2.1%, attestandosi al 31.12.2003 a CHF214.8 milioni. Per ulteriori ragguagli concernenti que-sta voce di bilancio, si rimanda ai punti 2.3.2 e 3.9 del-l’allegato al conto annuale.Le «Riserve per rischi bancari generali», consideratefondi propri dalla Banca, ammontano a CHF 351.9 mi-lioni e nel corso del 2003 si sono ridotte dello 0.6%, pa-ri a CHF 2 milioni.Il capitale di dotazione rimane invariato a CHF100 mi-lioni, come anche la Riserva legale generale, che am-monta a CHF 103.6 milioni; nella stessa non è ancorainglobata l’attribuzione alle riserve relativa al risultatodel 2002 in quanto alla data di bilancio i conti 2002 era-no ancora in fase di approvazione da parte del GranConsiglio ticinese. Per lo stesso motivo fra i fondi pro-pri figura, oltre all’utile d’esercizio del 2003 di CHF20.1 milioni, il riporto dell’utile relativo all’esercizio2002, pari a CHF 19.3 milioni.Per ulteriori precisazioni in merito alle «Riserve perrischi bancari generali», il capitale di dotazione e le va-riazioni del capitale proprio, si vedano i punti 3.9, 3.10e 3.11 dell’allegato.

Attivo

La liquidità al 31.12.2003 è aumentata rispetto ad unanno prima di CHF 42.6 milioni, soprattutto a seguitodi fattori tecnici inerenti le operazioni di fine anno.Prosegue per contro la diminuzione dei crediti datitoli del mercato monetario susseguente alla flessio-ne dell’attività di sconto di effetti cambiari. Questa vo-

lion, following a CHF 2 million drop (0.6%) during2003.Endowment capital remained steady at CHF 100 mil-lion, as did the general legal reserve which totalledCHF 103.6 million. The latter does not include the al-location for the 2002 financial year since, at the clos-ing date, the 2002 accounts were still in the process ofbeing approved by the Grand Council of Ticino. Forthat same reason, the Bank’s own account includes,over and above the net profit of CHF 20.1 million for2003, the 2002 profit, which amounted to CHF 19.3million, carried forward. For further details concerning the item “Reserves forgeneral banking risks”, endowment capital andchanges in the Bank’s own equity, refer to Sections 3.9,3.10 and 3.11 of the Notes to the Financial Statement.

Assets

As at 31.12.2003, liquidity had increased by CHF 42.6million compared to the previous year’s figure. Thiswas due to technical factors inherent in year-end op-erations. However, money market placements continued todrop as a consequence of reduced bill discounting ac-tivities. This item experienced a 7.7% drop and lev-elled off at CHF 20.2 million. The item “Due from banks”, which totalled CHF744.6 million on 31.12.2003, grew by CHF 127.4 mil-lion (+20.6%) over the year. At sight positions fell by44.1%, levelling off at CHF 88.4 million on 31.12.2003from CHF 158.1 million 12 months earlier. Fixed-termpositions totalled CHF 656.2 million, having increasedby CHF 197.2 million (+43%). The rise in placementsfor under one year with leading Swiss and foreignbanking institutions can be attributed to excess liq-uidity generated by increased customers’ demand de-posit accounts. In 2003, the Bank succeeded in further developing itscore activities, with lending reaching CHF 5.53 billion,

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59ce si attesta a CHF 20.2 milioni, in ribasso del 7.7%. La posta «Crediti nei confronti di banche», che al31.12.2003 ammonta a CHF 744.6 milioni, durante il2003 ha segnato un aumento di CHF 127.4 milioni(+20.6%). I crediti a vista si sono ridotti del 44.1%,passando a CHF 88.4 milioni al 31.12.2003 contro iCHF 158.1 milioni di 12 mesi prima. I crediti a termi-ne sono per contro passati a CHF 656.2 milioni, conun aumento di CHF 197.2 milioni (+43%). L’aumen-to del collocamento per durate inferiori all’anno pres-so primari istituti bancari svizzeri ed esteri è da ri-condurre al piazzamento dell’eccedenza di liquiditàrisultante dall’aumento dei conti a vista creditori del-la clientela.Anche durante il 2003 la Banca ha sviluppato ulterior-mente la propria attività tradizionale, portando il tota-le dei crediti nei confronti della clientela a CHF 5.53miliardi, con un incremento di CHF 97 milioni sul-l’arco dell’anno (+1.2%). Il basso livello dei tassi di in-teresse ha favorito l’incremento dell’attività ipotecariadell’Istituto che si è attestata a CHF 4.34 miliardi, conun aumento di CHF 246.3 milioni (+6%). Il secondoeffetto di tale movimento di mercato, che si riscontranella posta in analisi, si materializza in un’accelerazio-ne della trasformazione da ipoteche variabili in ipote-che a tasso fisso. Le ipoteche fisse hanno quasi raddop-piato il loro volume nell’arco del 2003, passando daCHF 1.094 miliardi a CHF 2.061 miliardi. Le ipotechevariabili hanno per contro proseguito la tendenza giàevidenziata nel 2002, riducendosi da circa CHF 3 mi-liardi a CHF 2.28 miliardi. Questo importante cambia-mento nella composizione di bilancio ha richiestoun’attenta e professionale gestione della struttura dibilancio da parte del Comitato ALM (Assets & Liabili-ties Management). Anche nel corso dell’anno in esame,la politica dell’Istituto ha privilegiato i finanziamentinon speculativi destinati alla costruzione di case mo-no- e bifamiliari e la promozione di lavori di miglioriae ristrutturazione del parco immobiliare esistente. Ilportafoglio dei crediti è ben ripartito geograficamen-te in Ticino e la suddivisione per tranches mostra che

a CHF 97 million increase over one year (+1.2%). Low-er interest rates favoured the Institution’s mortgageactivity which rose by CHF 246.3 million (+6%) toCHF 4.34 billion. The second effect of the markettrend on this item was an accelerated changeover fromvariable to fixed-rate mortgages, the latter having al-most doubled in volume in 2003, from CHF 1.094 bil-lion to CHF 2.061 billion. Variable rate mortgages con-tinued their downward trend as already evidenced in2002, and have been reduced from approximately CHF3 billion to CHF 2.28 billion. This important shift hasrequired, on the part of the Assets and Liabilities Com-mittee, ongoing careful and professional managementof the balance sheet structure. In addition, during theyear under review, it has continued to be the Institu-tion’s policy to favour non-speculative loans for theconstruction of single and two-flat housing, as well asto promote improvements and renovations to existingreal estate. The loan portfolio is well-distributed geo-graphically in Ticino and its breakdown into segmentsdemonstrated that most loans granted are at the low-er band, i.e. under CHF 500,000. The economic crisis impacted heavily on lending ac-tivities to private and corporate accounts. Loans toprivate accounts experienced a further setback, par-ticularly current account loans (CHF 162.4 million or–21.6%). This was contrasted by a slight increase in ad-vances and fixed loans (CHF 33.2 million or +18.6%).The most conspicuous setback was recorded by loansto private accounts secured by pledged securities orother collateral, down by approximately CHF 70 mil-lion. As for loans to public corporations, they have ex-perienced the opposite trend. The increase in “atsight” credits, CHF 0.93 million (+1.4%), was offset bya reduction in fixed loans (CHF –20.9 million or–6.3%). For further details on loan collateral, refer toSection 3.1 of the Notes to the Financial Statement.The securities and precious metals trading portfolio,which was already extremely thin on 31.12.2002 (ap-proximately CHF 0.9 million), was entirely wrappedup by 31.12.2003.

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60la fascia inferiore a CHF 500’000 è quella ove vi è lamaggioranza delle concessioni.La crisi congiunturale ha manifestato i suoi effetti piùsalientisull’attivitàcreditiziaa favoredellaclientelapri-vata e delle aziende. Si rileva un’ulteriore diminuzionedei crediti a privati, in particolare dei crediti in contocorrente (CHF 162.4 milioni pari a –21.6%), alla qualesi contrappone un aumento di minore entità delle an-ticipazioni e prestiti fissi (CHF 33.2 milioni pari a+18.6%). La diminuzione più marcata si riscontra neicrediti a privati garantiti da pegno di titoli e da altre ga-ranzie con una riduzione di circa CHF 70 milioni. Perquanto attiene i crediti ad enti pubblici si rileva un’evo-luzione opposta, con un incremento dei crediti a vista di CHF 0.93 milioni (+1.4%) controbilanciati da unariduzione dei prestiti fissi (CHF –20.9 milioni pari a–6.3%). Per informazioni dettagliate in merito alle co-perture per i prestiti alla clientela si rimanda al punto3.1 dell’allegato ai conti annuali.Il portafoglio titoli e metalli preziosi destinato alla ne-goziazione, che già al 31.12.2002 presentava un’esi-stenza estremamente ridotta (circa CHF 0.9 milioni),al 31.12.2003 era stato integralmente liquidato.Considerato il possibile rialzo a medio termine dellivello dei tassi d’interesse e le plusvalenze latentipresenti nel portafoglio degli investimenti finanziari,composto in modo preponderante da titoli di credito,l’Istituto ha optato per una riduzione importante, tra-mite vendite, della durata media dei titoli presenti. La stessa, combinata con i naturali rimborsi delle ob-bligazioni giunte a scadenza, ha condotto ad una ridu-zione pari al 45.9% del valore del deposito. La scom-posizione della voce in analisi è riportata al punto 3.2dell’allegato al conto annuale.La voce «Partecipazioni» include il valore delle azionidella compagnia aerea Swiss Air Lines acquisite dallaBanca nel corso del 2002 nell’ambito del contratto dipartecipazione sottoscritto da parte della Banca nazio-nale svizzera in aiuto alla compagnia di bandiera na-zionale. La diminuzione del 54.8%, pari a CHF 0.77 mi-lioni, è il risultato dalla valutazione ai prezzi di mercato

In view of a possible increase in interest rate levels inthe medium-term, as well as the latent surplus in thefinancial investments portfolio, which is composedprimarily of debt securities, the Institution opted for asubstantial reduction through the disposal of medium-duration securities. This, combined with standard re-payments of matured bonds, led to a reduction of45.9% of deposited value. The breakdown of this itemappears at Section 3.2 of the Notes to the FinancialStatement. The item “Participations” includes the value of SwissAir Lines shares acquired by the Bank in 2002 as partof the participation agreement subscribed to by theSwiss National Bank in support of the national airline.The drop of 54.8%, or CHF 0.77 million, results fromthe market valuation of this item. All other stakes areshown as fully written off. For further information onthe Bank’s equity participation, refer to Sections 3.3and 3.4 of the Notes to the Financial Statement. The restructuring currently underway at the Bank,with the introduction at the beginning of July 2003 ofa new information technology system, brought aboutan increase in “Tangible fixed assets” and “Intangiblefixed assets” which rose from CHF 87.7 million toCHF 95.4 million (+8.8%) and from CHF 10.8 millionto CHF 15.7 million (+45.1%) respectively. For furtherdetails on the breakdown between purchase cost, ac-cumulated depreciation and the book value of real es-tate and other fixed assets, refer to Section 3.4 of theNotes to the Financial Statement. Accrued income and prepaid expenses dropped by25.9% to CHF 16.8 million due to shrinking accruedinterests which, in turn, was due to lower interestrates. The item “Other assets” totalled CHF 15.6 mil-lion, a 17.8% drop driven by reduced replacement val-ues for customer forward exchange transactions.

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61di questa partecipazione. Tutte le altre partecipazionifigurano per contro integralmente ammortizzate. Perinformazioni in merito alle partecipazioni della Bancasi rimanda ai punti 3.3 e 3.4 dell’allegato ai conti an-nuali.Il processo di ristrutturazione in atto presso la Banca,con l’introduzione ad inizio luglio 2003 di un nuovosistema informatico, ha portato ad un aumento del-le poste «Immobilizzi» ed «Immobilizzi immateriali»,che passano rispettivamente da CHF 87.7 milioni aCHF 95.4 milioni (+8.8%) e da CHF 10.8 milioni aCHF 15.7 milioni (+45.1%). Per i dettagli concernentila ripartizione tra il valore d’acquisto, gli ammorta-menti finora eseguiti e il valore contabile degli immo-bili e degli altri immobilizzi, si veda il punto 3.4 del-l’allegato ai conti annuali.I ratei e risconti attivi sono diminuiti del 25.9% a CHF16.8 milioni in relazione a minori interessi in matura-zione per il ridotto livello dei tassi d’interesse. La posta«Altri attivi» si attesta a CHF 15.6 milioni, con una ridu-zione del 17.8% a seguito del ridotto valore di sostitu-zioneperleoperazionicambiatermine con la clientela.

Operazioni fuori bilancio

Per quanto attiene alle operazioni fuori bilancio, sirileva una riduzione di CHF 110.2 milioni (–26.7% aCHF 303 milioni) degli investimenti fiduciari clien-telari operati presso banche terze. I rendimenti dimercato nelle principali monete hanno reso poco at-traente l’utilizzo di questo strumento d’investimento.Al contrario i volumi del sottostante al 31.12.2003 ne-goziati per conto della clientela nell’ambito del mer-cato delle divise e dei metalli a termine e degli stru-menti derivati su titoli, indici e divise hanno segnatoun notevole incremento (+78.1% a CHF 288.6 milio-ni), con tuttavia valori di rimpiazzo in riduzione ri-spetto all’anno precedente.Per una descrizione dettagliata delle operazioni fuoribilancio si rimanda ai punti 3.1 e 4 dell’allegato ai con-ti annuali.

Off-balance Sheet Transactions

Under off-balance sheet transactions, client fiduciaryinvestments operated by other banks dropped byCHF 110.2 million (–26.7% to CHF 303 million). Mar-ket yields of the main currencies made this invest-ment instrument less attractive. On the contrary, un-derlying volumes negotiated on behalf of customersas at 31.12.2003 in the futures market, currency andmetals, as well as derivative instruments on securities,indexes and currencies, exhibited a substantial in-crease (+78.1% at CHF 288.6 million), although withdiminished replacement values compared to the pre-vious year. For a detailed analysis of off-balance sheettransactions, refer to Sections 3.1 and 4 of the Notesto the Financial Statement.

INCOME STATEMENT

Gross Profit and Net Profit

The decrease in the Bank’s main revenue items, and arise in operating expenses, reduced the Bank’s grossprofit by 17.5% to CHF 46.7 million. Thanks to a substantial reduction in additional provi-sioning requirements of 31.2% to CHF 17.5 million,and even though amortisation needs stood at high lev-els, net profit improved by CHF 0.83 million (+4.3%),increasing from CHF 19.3 million in 2002 to CHF 20.1million in the reporting year.Depreciation on fixed assets remained practically un-altered at CHF 10.9 million, as a result of the majoroverhaul of the Bank’s IT systems, renovations to theBank’s real estate and investments in the area of phys-ical and logical security, as well as the amortisation ofincreases in some equity holdings. As for the assessment of provisioning requirements,even though the Bank adopted an extremely cautiouspolicy, it was able to reduce additional economicallynecessary provisions thanks to its carefully-managed

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62CONTO ECONOMICO

Utile lordo e utile netto

La contrazione delle principali voci di ricavo e l’au-mento dei costi d’esercizio hanno compresso l’utilelordo della Banca del 17.5% a CHF 46.7 milioni.Grazie ad una sostanziale riduzione del fabbisognosupplementare di accantonamenti del 31.2% a CHF17.5 milioni e sebbene le necessità di ammortamentosi attestino a livelli assai elevati, l’utile netto evidenziaun miglioramento di CHF 0.83 milioni (+4.3%), pas-sando da CHF 19.3 milioni per l’esercizio 2002 a CHF20.1 milioni nell’anno in analisi.Le quote d’ammortamento sugli immobilizzi sonorimaste praticamente invariate a CHF 10.9 milioni;l’ammontare di tale onere è ricollegabile alle impor-tanti attività di rinnovamento dei sistemi informaticiin dotazione alla Banca, alle migliorie apportate al par-co immobiliare dell’Istituto, agli investimenti nell’am-bito della sicurezza fisica e logica ed all’ammortamen-to dell’aumento di alcune partecipazioni.Per quanto attiene la valutazione del fabbisogno d’ac-cantonamento, la Banca ha adottato un approccioestremamente prudente. Ciò nonostante l’importosupplementaredegliaccantonamentieconomicamen-te necessari ha potuto essere ridotto, grazie ad un’ac-corta politica di concessione crediti e ad un accuratoseguito del merito creditizio delle controparti.I ricavi straordinari sono aumentati del 9% a CHF 2.5milioni, mentre i costi straordinari hanno potuto es-sere ridotti a CHF 0.22 milioni (–83%). La diminuzio-ne della voce «Imposte» è da ricondurre al cambia-mento legislativo nell’ambito della convenzione sulfondo di ripartizione intercomunale, nel quale la Ban-ca era tenuta in precedenza ad effettuare un versa-mento annuo.

loan policy and a meticulous follow-up of the credit-worthiness of its counterparties. Extraordinary revenues rose by 9% to CHF 2.5 mil-lion, while extraordinary expenses were reduced toCHF 0.22 million (–83%). The reduction in the item“Taxes” was a result of legislative amendments of theconvention on the intermunicipal compensationfund, which the Bank previously had to contribute toannually.

Revenues

The results from interest differential business fell by4%, levelling off at CHF 104.3 million. As in the previous year, the Bank experienced the neg-ative consequences of lower rates following the broadmonetary policy adopted by the Swiss National Bank,which reduced the margin between the average inter-est rates paid and received. The fact the Bank couldnot make use of off-balance sheet instruments to ac-tively manage rate risk left it exposed to the effects oflower market rates. Although the Assets & LiabilitiesManagement Committee did its best to find alterna-tive solutions managing rate risk through balancesheet tools, the impact of such a marked rate reduc-tion could not be entirely kept within limits. All the items which make up the results from interestdifferential business show significant reductions com-pared to 2002: on the one hand “Interest and discountincome” was lower by CHF 29.4 million (–13.7%) and,on the other, “Interest expense” decreased by CHF30.1 million (–25.5%). “Interest and dividend incomefrom financial investments” fell by CHF 5.1 million,primarily as a result of repayments and the disposal ofdebt securities. The general downtrend in interest rates prompted theBank to adjust its base rates on floating mortgages onthree occasions. The first adjustment, applicable to al-ready existing floating mortgages, entered into effectat the beginning of April 2003 on the basis of a deci-sion taken in December 2002; from that moment on

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63Ricavi

Il risultato da operazioni su interessi è diminuito del4%, attestandosi a CHF 104.3 milioni. Come l’annoprecedente la Banca ha sofferto la diminuzione del li-vello dei tassi di mercato conseguente alla politica mo-netaria espansionista adottata dalla Banca nazionalesvizzera, che ha comportato una riduzione del diffe-renziale fra tassi medi dell’attivo e del passivo. L’im-possibilità di utilizzare strumenti fuori bilancio peruna gestione attiva del rischio di tasso ha lasciato laBanca esposta ad un abbassamento dei tassi di merca-to; sebbene il Comitato ALM (Assets & Liabilities Ma-nagement) si sia prodigato nel cercare soluzioni alter-native per la gestione del rischio di tasso tramitestrumenti di bilancio, l’impatto di un abbassamentocosì marcato dei tassi di mercato non ha potuto esserelimitato integralmente.Tutte le poste che compongono il risultato da opera-zioni su interessi evidenziano riduzioni rilevanti ri-spetto al 2002: da un lato i «Proventi per interessi esconti» si riducono di CHF 29.4 milioni (–13.7%) e dal-l’altro gli «Oneri per interessi» diminuiscono di CHF30.1 milioni (–25.5%). I «Proventi per interessi e divi-dendi da investimenti finanziari» arretrano anch’essidi CHF 5.1 milioni, soprattutto a seguito di rimborsi evendite di titoli di credito in portafoglio.La diminuzione generalizzata dei tassi ha indotto l’I-stituto ad adeguare a tre riprese i tassi di riferimentoper le ipoteche variabili. Il primo adeguamento per leipoteche variabili esistenti è divenuto effettivo a parti-re da inizio aprile 2003 sulla base di una decisione ca-duta a dicembre 2002; da quel momento la nuova con-dizione per le ipoteche era del 3.5%. Il secondoadeguamento di 25 punti base, annunciato il 28 feb-braio 2003, ha portato da subito il tasso per le nuoveipoteche al 3.25% mentre per le esistenti il tasso è statoapplicato a partire dal 1° agosto 2003. L’ultima ridu-zione di tasso, di ulteriori 25 punti base al 3%, è dive-nuta effettiva dal 1° dicembre 2003 per tutte le ipote-che concluse in precedenza, mentre per le nuove

mortgage rates stood at 3.5%. The second adjust-ment, of 25 basis points, announced on 28 February2003, applied a rate of 3.25% on new mortgages. Itcame into effect immediately, and was applicable toexisting mortgages from 1 August 2003 on. The lastrate reduction, of another 25 basis points, down to3%, became effective on 1 December 2003 for all ex-isting mortgages, while for new mortgages it came in-to effect on 1 July 2003. The conversion from variableto fixed-rate mortgages, which was accelerated bylower rates compared to previous years, further re-duced average mortgage rates and, consequently, re-flected on income from mortgage lending whichstood at CHF 135.9 million (–9.6%). This could onlybe partially compensated by an increase in loan vol-umes (CHF +246.3 million to CHF 4.34 billion). Income from interest on current accounts and ad-vances on private accounts fell by 18% and stood atCHF 28.1 million, while proceeds from current ac-counts and advances on public corporation accountsdropped to CHF 12.2 million (–17%).The results from placements with other banks, gener-ally operated short-term, followed the evolution ofmarket rates, falling by CHF 5.3 million (–52.7%). Asimilar reduction is noted on the cost of funding pro-vided by other banks, which fell by CHF 3.4 million toCHF 2.1 million (–61.1%).The overall reduction in interest rates compelled theBank to adjust the return it offered on savings (intereston savings books and Arcobaleno savings accounts fellby 25 basis points on 1 January, 1 April and 1 August2003), as well as on current deposit accounts and medi-um-term notes. As a result, expenses on demand andfixed-term accounts, savings deposits and medium-term notes fell by 37.9%, 45.6% and 17% respectively.The cost of bonds remained stable at CHF 26.2 mil-lion (+0.9%), while the more extensive use of the Cen-tral Mortgage Bond Issuing Body of the Swiss Can-tonal Banks (Pfandbriefzentrale) led to increased costsof CHF 1.9 million (+14%).Results from commission and service fee activities fell

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64ipoteche era valida dal 1° luglio 2003. La conversioneda ipoteche variabili a ipoteche fisse, che il basso livel-lo dei tassi d’interesse ha accelerato rispetto agli anniprecedenti, ha acuito ulteriormente il ribasso del tas-so medio della posta ipotecaria, con conseguente ri-duzione dei proventi da crediti ipotecari a CHF 135.9milioni (–9.6%), diminuzione che ha potuto solo inparte essere mitigata dall’aumento dei volumi dei cre-diti erogati (CHF +246.3 milioni a CHF 4.34 miliardi).I ricavi da interessi su conti correnti ed anticipi a pri-vati sono scesi del 18% a CHF 28.1 milioni, mentre iproventi da conti correnti e anticipi a enti pubblici sisono ridotti a CHF 12.2 milioni (–17%).I ricavi relativi a piazzamenti presso banche, di genereoperati con scadenze brevi, hanno seguito l’evoluzio-ne dei tassi di mercato, segnando una diminuzione diCHF 5.3 milioni, pari al –52.7%. Analoga riduzione siriscontra sul costo del finanziamento ricevuto da ban-che terze, che scende di CHF 3.4 milioni a CHF 2.1 mi-lioni (–61.1%).La riduzione generalizzata dei tassi d’interesse ha in-dotto la Banca ad adeguare anche la remunerazionedel risparmio (per i libretti di risparmio ed i conti dirisparmio arcobaleno la remunerazione è diminuita di 25 punti base il 1°gennaio, il 1°aprile ed il 1°agosto2003), dei conti correnti creditori e delle obbligazionidi cassa. Ne consegue che gli oneri sui conti a vista eda termine, sulla cassa risparmio e sulle obbligazioni di cassa sono diminuiti (rispettivamente del 37.9%,45.6% e 17%).Il costo dei prestiti obbligazionari è rimasto pressochéinvariato a CHF 26.2 milioni (+0.9%), mentre l’im-piego più marcato di «Mutui fondiari presso la Pfand-briefzentrale» ha comportato un maggior onere diCHF 1.9 milioni (+14%).Il risultato da operazioni in commissione e da presta-zioni di servizio è diminuito del 3.3% a CHF 28.2 mi-lioni. Tale riduzione è da ricondurre a maggiori «One-ri per commissioni», che passano da CHF 2.8 milionia CHF 4.2 milioni (+50.6%) a seguito dell’inclusionedei costi per l’utilizzo delle postazioni Bancomat di al-

by 3.3% to CHF 28.2 million as a result of increased“Commission expenses” which rose from CHF 2.8million to CHF 4.2 million (+50.6%) following the in-clusion of costs derived from the use of automaticteller machines at other banks, service charges and se-curities transfer fees charged by our correspondentbanks and totalling approximately CHF 1.35 million.In 2002, these were booked under “Other operatingexpenses”. Income from commissions and securities transactionson behalf of customers increased by CHF 0.5 millionto CHF 25.6 million (+1.9%). Commission for other services, such as customertransaction processing, safe-deposit box rentals andcurrent accounts management remained unchangedat CHF 6.5 million.Results from trading operations progressed conspicu-ously (+42.9%), increasing by CHF 2.3 million andproviding over CHF 7.5 million to the Bank’s overallresults. Contributing to this by a substantial degreewere foreign exchange operations with clients andbanks, an activity which increased considerably in vol-ume, as well as in profit margins. For further details,refer to Section 5.2 of the Notes to the Financial State-ment. Other ordinary results declined by CHF 1.7 million(–31.5%). This should be seen in the context of theBank’s restructuring of its financial portfolio in 2002,which led to an increase in this item. Overall, net rev-enues contracted by 3.2%, and levelled off at CHF143.8 million.

Expenses

Operating expenses stood at CHF 97.1 million, an in-crease of CHF 5.1 million (+5.6%). The major ex-pense was payroll (+CHF 3.7 million) which repre-sented 73.5% of operating expenses. The contributingfactors for this increase were: the targeted hiring ofspecialists over the last few years for the implementa-

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65tre banche, le spese di tenuta conto e di trasferimentotitoli addebitateci da banche corrispondenti per unammontare totale di ca. CHF 1.35 milioni, nel 2002classificate sotto «Altre spese d’esercizio».I proventi di gestione della clientela e da operazioni ti-toli effettuate per conto della stessa indicano una leg-gera ripresa, aumentando di CHF 0.5 milioni a CHF25.6 milioni (+1.9%).Le commissioni per altre prestazioni di servizio, qualile commissioni per il traffico dei pagamenti, per lalocazione di cassette di sicurezza e per la gestione deiconti correnti, sono rimaste per contro invariate aCHF 6.5 milioni.Il risultato da operazioni di negoziazione ha eviden-ziato una ragguardevole progressione (+42.9%), conun incremento dei proventi di 2.3 milioni, che porta ilcontributo di tale attività al risultato della Banca oltrei CHF 7.5 milioni. Tale risultato è stato ottenuto inbuona parte nell’ambito della negoziazione di divisecon la clientela e con le banche, attività nella quale siè riscontrato un buon aumento dei volumi come pu-re dei margini di guadagno. Per maggiori dettagli si ri-manda al punto 5.2 dell’allegato ai conti annuali.Gli altri risultati ordinari hanno segnato un arretra-mento di CHF 1.7 milioni (–31.5%), diminuzione chedipende principalmente dalla ristrutturazione del por-tafoglio finanziario della Banca operato nel corso del2002 e che aveva comportato un aumento del gettitorilevato in questa posta.In totale i ricavi netti hanno subìto una contrazionedel 3.2%, attestandosi a CHF 143.8 milioni.

Costi

I costi d’esercizio si attestano a CHF 97.1 milioni, conun aumento di CHF 5.1 milioni (+5.6%). Il maggioronere è principalmente da ricondurre alle spese per ilpersonale (+CHF 3.7 milioni), che rappresentano il73.5% dei costi d’esercizio; l’assunzione mirata di spe-cialisti nel corso degli ultimi anni per la messa in atto

tion of the Institute’s remodernisation and organisa-tional structure, as well as the increase in overtimeworked to effect the changeover to the new IT systemand its stabilisation. The number of staff decreased from 581.4 full-timeemployees on 31.12.2002 to 567.9 at the end of 2003.Other operating expenses increased by CHF 1.4 mil-lion (+5.9%) to CHF 25.7 million as a result of the re-modernisation process currently underway at theBank, specifically with regards to EDP, the manage-ment of the Bank’s buildings and security.

PROFIT DISTRIBUTION

Net profit, which totalled CHF 20.1 million, was dis-tributed as follows: a total of CHF 5 million was at-tributed to the Canton as a 5% return on endowmentcapital, as well as an additional allotment of CHF10.067 million. The remaining CHF 5.034 million wasattributed to the general legal reserve.

STATEMENT OF CASH FLOWS

In 2003, internally generated capital shrank from CHF25.3 million to CHF 11 million, even though operat-ing results grew by close to CHF 1 million comparedto 2002. This was primarily due to the application ofCHF 12.4 million resulting from a variation in “Otherassets” and “Other liabilities” against funding of CHF11.7 million effected in 2002. This in turn was con-trasted by increased financing from “Valuation ad-justments and provisions”.Cash flow in 2003 resulting from changes in fixed as-sets and participations showed a reduced use of CHF2.9 million compared to the previous year, in connec-tion with the reduction of expenditure for “Participa-tions”, from CHF 3.6 million to CHF 0.6 million. Extremely low market rates greatly affected clients’behaviour. On the one hand clients generally pre-

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del processo di riammodernamento dell’Istituto el’implementazione della nuova struttura organizzati-va, nonché lo sforzo in termini di ore supplementaririchiesto per la migrazione sulla nuova piattaformainformatica e la stabilizzazione della stessa, hannocondotto a questo aumento.Gli effettivi del personale sono passati da 581.4 unitàdi personale a tempo pieno al 31.12.2002 a 567.9 a fine2003.Le altre spese d’esercizio sono cresciute di CHF 1.4milioni (+5.9%) a CHF 25.7 milioni. Tale incrementoè legato al processo di riammodernamento in attopresso la Banca, in particolare per quanto concerne lagestione elettronica dei dati e la gestione degli immo-bili e della sicurezza.

RIPARTIZIONE DELL’UTILE

L’utile netto di CHF 20.1 milioni viene così ripartito:al Cantone viene versata una retribuzione del 5% sulcapitale di dotazione, per un ammontare di CHF 5 mi-lioni. A questa va ad aggiungersi una distribuzionesupplementare di CHF 10.067 milioni, mentre i re-stanti CHF 5.034 milioni sono attribuiti alla riserva le-gale generale.

CONTO DEI FLUSSI DI FONDI

Il flusso di finanziamento interno del 2003, pur in pre-senza di un risultato d’esercizio in crescita di quasiCHF 1 milione rispetto al 2002, ha denotato una ridu-zione da CHF 25.3 milioni a CHF 11 milioni. Tale va-riazione è principalmente da ricondurre all’impiego diCHF 12.4 milioni risultante dalla variazione delle vocidi bilancio «Altri attivi» e «Altri passivi», contro un fi-nanziamento di CHF 11.7 milioni nel 2002, alla qualesi contrappone un maggior flusso di finanziamentoproveniente dalle «Rettifiche di valore e accantona-menti».

66ferred to leave their funds with at sight and savings ac-counts rather than on weakly yielding fixed-term in-vestments (medium-term notes and tied-up deposits).On the other hand, they tended to demand mortgageloans and fixed-term advances in order to profit fromfavourable rates of return in the medium- and long-term, as these enabled them to reimburse credit lineson current accounts. This trend amplified flows in in-dividual items while at the same time required theBank to supplement “traditional” refinancing withother types of funding, by turning to institutionalclients for placements with high-quality counterpar-ties. This resulted in a cash flow of CHF 185.9 millionfrom medium- and long-term activities (compared toan application of CHF 9.1 million in 2002) and to CHF131.5 million being used in short-term transactions(compared to CHF 3 million in 2002).Cash flows from medium- and long-term activitieswere characterised as follows:– a CHF 304.5 million increase under “Due to cus-

tomers”, primarily as a result of medium-termplacements effected by institutional investors (Post-finance, Pension funds, etc.);

– a CHF 46.4 million increase in savings and invest-ment deposits;

– repayments of matured bonds amounting to CHF57.9 million, as opposed to only CHF 15.7 millionnew subscriptions; although the same trend hadmaterialised in 2002, the variation between issuesand repayments was noticeably less (CHF 13.3 mil-lion);

– increases in mortgage loans totalling CHF 246.3million and in medium- to long-term loans to cus-tomers for a total of CHF 16.1 million;

– repayment of a bond issue of CHF 60 million;– participation in new bond issues with the Central

Mortgage Bond Issuing Body of the Swiss Canton-al Banks totalling CHF 70 million, against CHF 11million matured loans; and

– a CHF 135.6 million reduction in the financial in-vestment portfolio.

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Il flusso di fondi del 2003 risultante da cambiamentinegli immobilizzi e nelle partecipazioni evidenzia unminor impiego rispetto all’anno precedente di CHF2.9 milioni, ricollegabile alla diminuzione da CHF 3.6milioni a CHF 0.6 milioni degli esborsi per «Parteci-pazioni». Il livello estremamente ridotto dei tassi di mercato hacondizionato in modo marcato l’agire della clientela:se da un lato i clienti hanno preferito lasciare le propriegiacenze sui conti a vista e sui conti di risparmio ri-spetto agli investimenti a termine ormai divenuti po-co redditizi (obbligazioni di cassa e depositi vincolati),dall’altro hanno richiesto finanziamenti ipotecari edanticipi a termine fisso per assicurarsi tassi interessan-ti a medio e lungo termine, che nel contempo permet-tevano loro di rimborsare linee di credito in conto cor-rente. Questa tendenza ha da un lato amplificato iflussi inerenti le singole poste e dall’altro richiesto chela Banca affiancasse alle fonti di «raccolta tradizionali»ulteriori tipologie di finanziamento, in particolareorientandosi verso clientela istituzionale alla ricerca dipossibilità di piazzamento con controparti di qualità.Ne sono risultati un flusso di finanziamento di CHF185.9 milioni nell’attività a medio e lungo termine(contro CHF 9.1 milioni di impiego nel 2002) ed unimpiego di CHF 131.5 milioni nell’attività a breve ter-mine (contro CHF 3 milioni nel 2002).Nell’attività a medio e lungo termine si riscontrano inparticolare i seguenti flussi:– aumento degli «Impegni nei confronti della cliente-

la» di CHF 304.5 milioni, da ricondurre principal-mente ai piazzamenti a medio termine operati dainvestitori istituzionali,

– aumento dei depositi a risparmio e d’investimentodi CHF 46.4 milioni,

– rimborsi per un totale di CHF 57.9 milioni di obbli-gazioni di cassa giunte a scadenza, contrapposte asoli CHF 15.7 milioni di nuove sottoscrizioni; nel2002, pur essendo già evidenziata la stessa tenden-za, il divario fra emissioni e rimborsi risultava mol-to meno marcato (CHF 13.3 milioni),

67Cash flows from short-term activities were charac-terised as follows:– a CHF 193.6 million reduction in “Other amounts

due to customers”, primarily as a result of reduceddeposits on accounts and reduced short-term place-ments effected by public corporations, as well as todiminished short-term placements by institutionalinvestors, contrasted by an increase in deposits onprivate customers’ “at sight” accounts;

– an increase in short-term placements with banks(CHF 127.4 million); and

– a reduction in short-term loans granted to cus-tomers (CHF 179.8 million).

LOGISTICS

The year 2003 witnessed the continuation of activitiesfocusing on the Bank’s organisational setting. Duringthe first half-year, and in the framework of the“MoveIT” project, the infrastructure was put intoplace for the changeover to the new IT system con-sisting of the “Olympic” application provided by theGeneva-based ERI Bancaire. This changeover was ef-fected on 1 July 2003. Concurrently, the necessary in-terfaces were created between the new TellerOfficeapplication by Apia for the management of windowoperations and the principal transactional systems al-ready being used at the Bank. The implementation ofthese systems has already increased the efficiency andsecurity of workflow processes, incrementing au-tomation in internal checking procedures, thus re-ducing operational risks. During the second half-year,efforts were focused on stabilising systems and proce-dures, as well as on defining the next steps for the com-pletion of the Bank’s IT architecture, particularly withthe introduction of the ABS program by Apia for themanagement of lending activities.

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– incremento dei crediti ipotecari per un totale diCHF 246.3 milioni e dei crediti a medio e lungo ter-mine alla clientela di CHF 16.1 milioni,

– rimborso di un prestito obbligazionario di CHF 60milioni,

– partecipazione a nuove emissioni presso la Cen-trale d’emissione di obbligazioni fondiarie delleBanche cantonali svizzere per un totale di CHF 70milioni, contro CHF 11 milioni di prestiti giunti ascadenza,

– riduzione del portafoglio investimenti finanziari diCHF 135.6 milioni.

I flussi principali risultanti dall’attività a breve terminesono i seguenti:– riduzione degli «Altri impegni nei confronti della

clientela» di CHF 193.6 milioni, da ricondurre inprimo luogo a minori giacenze sui conti e ridottipiazzamenti a breve termine effettuati dagli entipubblici, nonché a minori piazzamenti a breve ter-mine effettuati da investitori istituzionali, contrap-posti ad aumenti delle giacenze di clientela privatasui conti a vista,

– aumento dei piazzamenti a breve termine pressobanche (CHF 127.4 milioni),

– riduzione dei crediti a breve termine concessi allaclientela (CHF 179.8 milioni).

LOGISTICA

Nel corso del 2003 sono proseguite le attività orienta-te al riassetto organizzativo della Banca. Durante ilprimo semestre, nell’ambito del progetto «MoveIT»,sono state gettate le basi per il passaggio avvenuto il 1° luglio sulla nuova piattaforma informatica di base«Olympic» fornita dalla società ERI Bancaire di Gine-vra. Allo stesso tempo sono state create le necessarieinterfacce con il nuovo sistema applicativo TellerOffi-ce di Apia per la gestione dell’operatività allo sportel-lo e con i principali sistemi transazionali già in dotazio-

68BANK GOVERNING BODIES AND STAFF

The 2003 financial year was characterised by a largedegree of stability within the Bank’s governing bod-ies. The amendment of the law on the Bank’s institu-tion proposed by the Grand Council of Ticino was ap-proved by the people on 14 September 2003. This legislative procedure led to a postponement ofthe date for the new law to become effective, extend-ing at the same time the mandate of the members ofthe Board of Directors until 30 June 2004. On that date, this body will be reduced from 15 to 7 members. An important change took place last year at the BiascaAgency. Mr. Remo Domenghini took well-deservedretirement after many years of service as Head of theAgency. His position was taken over by Mr. DarioZanetti on 1 October 2003. We were affected by the passing of Mr. GianfrancoBionda, Head of IT. Our grateful thoughts go out tohim in memory of his long service with the Bank. The following were appointed members of the Exec-utive Board: Ms. Flavia Giorgetti, Head of Compli-ance (as of 1 January 2004), Mr. Daniele Albisetti,Head of Financial and Risk Management (as of 1 Feb-ruary 2003) and Mr. Fabio Conti, Head of PrivateBanking (as of 1 September 2003). If the Bank was able to develop and consolidate its po-sition in the economic and social fabric of Ticino it isalso due to the work and dedication of its staff.We wish to take this opportunity to extend our sin-cerest gratitude to the Executive Board, and to theManagement and Staff who have done their utmost toattain important results in both quality and quantityduring 2003. It is important to note that the results for the 2003 fi-nancial year demonstrate that, in spite of the eco-nomic cycle, which is still in a less than brilliant phase,and extremely low levels of interest rates – punishingcircumstances for banks which cannot resort to theadequate instruments to efficiently manage their bal-

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ne all’Istituto. L’adozione di questi sistemi ha consen-tito di accrescere l’efficienza e la sicurezza dei processidi lavoro, aumentando il grado di automazione nel-l’ambito dei processi di controllo interno e diminuen-do di conseguenza la probabilità di rischi operativi.Durante il secondo semestre gli sforzi si sono concen-trati nella stabilizzazione di sistemi e procedure e nel-la definizione dei prossimi passi per il completamentodell’architettura informatica della Banca, in particola-re con l’introduzione del modulo ABS di Apia per lagestione delle attività creditizie.

ORGANI DELLA BANCA E COLLABORATORI

L’esercizio 2003 è stato contraddistinto da una sostan-ziale stabilità in seno agli organi della Banca. La mo-difica relativa alla Legge d’istituzione della Bancaproposta dal Gran Consiglio ticinese è stata approva-ta dalla popolazione ticinese in votazione popolare il14 settembre 2003. Tale iter legislativo ha portato aduno slittamento del termine per l’entrata in vigoredella nuova Legge, prorogando nel contempo il man-dato dei membri del Consiglio di amministrazione fi-no al 30 giugno 2004, organo che a partire da tale da-ta sarà ridotto da 15 a 7 membri.Un importante avvicendamento ha caratterizzatonell’anno trascorso l’agenzia di Biasca. Dopo nume-rosi anni d’attività in qualità di responsabile d’agenzia,il Sig. Remo Domenghini ha lasciato la Banca per riti-rarsi a meritato riposo. A succedergli dal 1.10.2003 èstato chiamato il Sig. Dario Zanetti. In questo contesto siamo stati purtroppo colpiti dallascomparsa del Sig. Gianfranco Bionda, responsabiledel settore informatico. A lui rivolgiamo un pensierodi riconoscenza per la lunga collaborazione prestata.Nei ranghi dei membri di Direzione dell’Istituto se-gnaliamo tre nuove entrate: la Signora Flavia Giorget-ti (dal 1.1.2004) nella funzione di responsabile dell’uf-ficio Compliance ed i Signori Daniele Albisetti (dal1.2.2003) quale responsabile della Gestione finanzia-ria e dei rischi e Fabio Conti (dal 1.9.2003) in qualità di

69ance structure – our Institution has continued togrow, and to acquire new market shares.

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responsabile della Clientela privata & Risparmio ge-stito.Se la Banca ha saputo svilupparsi e consolidarsi nel tes-suto economico e sociale ticinese è anche grazie al-l’impegno ed alla dedizione del proprio personale. Cogliamo in questo contesto l’occasione per ringra-ziare sentitamente la Direzione, i quadri ed i colla-boratori che si sono prodigati per raggiungere gli im-portanti risultati qualitativi e quantitativi perseguitidurante il 2003. È in effetti importante rilevare come irisultati dell’esercizio 2003 mostrano che, malgradoun ciclo economico ancora nella sua fase meno bril-lante ed un livello dei tassi d’interesse estremamentebasso che penalizza le banche che non possono far usodi strumenti adeguati per una gestione efficiente dellastruttura di bilancio, il nostro Istituto ha proseguitonella sua crescita ed ha acquisito nuove quote di mer-cato.

70

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Conto annuale

Bilancio (prima della ripartizione dell’utile) 72Operazioni fuori bilancio 73Conto economico 74Proposta di impiego dell’utile 75Conto del flusso di fondi 76

Allegato 771. Attività della Banca 772. Principi contabili e di valutazione 783. Informazioni sul bilancio 814. Informazioni concernenti le operazioni

fuori bilancio 935. Informazioni relative al conto economico 94

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(in migliaia di franchi) Rimando 31.12.2003 31.12.2002 Variazioneall’allegato

Attivi

Liquidità 94’546 51’920 42’626

Crediti risultanti da titoli del mercato monetario 20’235 21’929 –1’694

Crediti nei confronti di banche 744’570 617’145 127’425

Crediti nei confronti della clientela 3.1 1’184’686 1’333’925 –149’239

Crediti ipotecari 3.1, 3.6 4’340’501 4’094’220 246’281

Portafoglio titoli e metalli preziosi destinati alla negoziazione 3.2 0 859 –859

Investimenti finanziari 3.2, 3.6 165’617 301’248 –135’631

Partecipazioni 3.2, 3.3, 3.4 633 1’401 –768

Immobilizzi materiali 3.4 95’413 87’672 7’741

Immobilizzi immateriali 3.4 15’724 10’833 4’891

Ratei e risconti 16’804 22’670 –5’866

Altri attivi 3.5 15’571 18’944 –3’373

Totale attivi 6’694’300 6’562’766 131’534

Totale dei crediti postergati 3’500 5’417 –1’917

Totale dei crediti nei confronti del Cantone 7’837 9’548 –1’711

B ( ’)B ( ’)

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(in migliaia di franchi) Rimando 31.12.2003 31.12.2002 Variazioneall’allegato

Passivi

Impegni nei confronti di banche 421’217 409’079 12’138

Impegni nei confronti della clientela a titolo di risparmio e d’investimento 2’195’726 2’149’279 46’447

Altri impegni nei confronti della clientela 1’913’401 1’802’555 110’846

Obbligazioni di cassa 162’460 204’726 –42’266

Mutui fondiari presso la Centrale BCS e prestiti obbligazionari 3.8 1’144’000 1’145’000 –1’000

Ratei e risconti 25’521 26’846 –1’325

Altri passivi 3.5 22’287 38’107 –15’820

Rettifiche di valore e accantonamenti 3.9 214’849 210’459 4’390

Riserve per rischi bancari generali 3.9, 3.11 351’891 353’868 –1’977

Capitale di dotazione 3.10,3.11 100’000 100’000 0

Riserva legale generale 3.11 103’578 103’578 0

Utile riportato 3.11 19’269 0 19’269

Utile d’esercizio 3.11 20’101 19’269 832

Totale passivi 6’694’300 6’562’766 131’534

Totale degli impegni nei confronti del Cantone 89’683 109’598 –19’915

O

(in migliaia di franchi) Rimando 31.12.2003 31.12.2002 Variazioneall’allegato

Impegni eventuali 3.1, 4.1 38’903 47’215 –8’312

Impegni di pagamento e di versamento suppletivo 3.1 7’855 7’855 0

Volume dei contratti su strumenti finanziari derivati 4.3 288’605 162’046 126’559

Valore di rimpiazzo positivo 4.3 4’695 7’801 –3’106

Valore di rimpiazzo negativo 4.3 4’563 7’767 –3’204

Operazioni fiduciarie 4.4 303’043 413’288 –110’245

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(in migliaia di franchi) Rimando 2003 2002 Variazioneall’allegato

Ricavi e costi risultanti da operazioni bancarie ordinarie

Risultato da operazioni su interessi

Proventi per interessi e sconti 184’665 214’050 –29’385

Proventi per interessi e dividendi del portafoglio destinato alla negoziazione 7 7 0

Proventi per interessi e dividendi da investimenti finanziari 7’517 12’580 –5’063

Oneri per interessi –87’849 –117’920 30’071

104’340 108’717 –4’377

Risultato da operazioni in commissione e da prestazioni di servizio

Proventi per commissioni su operazioni di credito 337 348 –11

Proventi per commissioni su operazioni di negoziazione titoli e d’investimento 25’624 25’139 485

Proventi per commissioni sulle altre prestazioni di servizio 6’468 6’470 –2

Oneri per commissioni –4’236 –2’813 –1’423

28’193 29’144 –951

Risultato da operazioni di negoziazione 5.2 7’545 5’280 2’265

Altri risultati ordinari

Risultato da alienazioni di investimenti finanziari 1’304 3’282 –1’978

Proventi da partecipazioni 473 445 28

Risultato da immobili –50 –62 12

Altri proventi ordinari 2’359 2’391 –32

Altri oneri ordinari –353 –610 257

3’733 5’446 –1’713

Costi d’esercizio

Spese per il personale 5.3 –71’410 –67’689 –3’721

Altre spese d’esercizio 5.4 –25’716 –24’295 –1’421

–97’126 –91’984 –5’142

Utile lordo 46’685 56’603 –9’918

Utile dell’esercizio

Utile lordo 46’685 56’603 –9’918

Ammortamenti sugli immobilizzi 3.4 –10’866 –10’869 3

Rettifiche di valore, accantonamenti e perdite 3.9 –17’487 –25’427 7’940

Risultato intermedio 18’332 20’307 –1’975

Ricavi straordinari 2’472 2’269 203

Costi straordinari –222 –1’307 1’085

Imposte –481 –2’000 1’519

Utile dell’esercizio 20’101 19’269 832

C

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(in migliaia di franchi) 2003 2002 Variazione

Impiego dell’utile

Utile dell’esercizio 20’101 19’269 832

Utile riportato 19’2691 0 19’269

Utile di bilancio 39’370 19’269 20’101

Proposta del Consiglio di amministrazione

Attribuzione alla riserva legale generale 9’790 4’756 5’034

Interesse del 5% sul capitale di dotazione 10’000 5’000 5’000

Versamento supplementare al Cantone 19’580 9’513 10’067

Utile residuo riportato 0 0 0

1 Vedi nota tabella 3.11 Prospetto delle variazioni del capitale proprio.

P ’

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(in migliaia di franchi) 2003 2002Provenienza Impiego Provenienza Impiego

Flusso di fondi in base al risultato operativo (finanziamento interno) 10’961 25’288Risultato dell’esercizio 20’101 19’269Ammortamenti su immobilizzi 10’866 10’869Rettifiche di valore e accantonamenti 4’390 4’266Ratei e risconti attivi 5’866 3’311Ratei e risconti passivi 1’325 2’517Altri attivi e altri passivi 12’447 11’737Interessi sul capitale di dotazione dell’esercizio precedente 5’0001 5’000Versamento supplementare al Cantone sull’esercizio precedente 9’5131 13’149Riserve per rischi bancari generali 1’977 0

Flusso di fondi risultante dalle transazioni sul capitale di dotazione 0 0

Flusso di fondi risultante da cambiamenti negli immobilizzie nelle partecipazioni 22’730 25’678Partecipazioni 641 3’602Immobili 237 1’868 1’954Immobilizzi materiali 15’243 11’073Immobilizzi immateriali 6’609 10’917

Flusso di fondi risultante dall’attività bancaria 54’395 12’044

Attività a medio e lungo termine (>1 anno) 185’909 9’086Impegni nei confronti di banche 5’000 25’000Altri impegni nei confronti della clientela 304’471 10’000Prestiti obbligazionari 60’000 150’000Obbligazioni di cassa 15’652 57’918 26’650 39’980Mutui fondiari presso la Centrale BCS 70’000 11’000 136’000 21’000Impegni nei confronti della clientela a titolo di risparmio e di investimento 46’447 418Crediti nei confronti della clientela 16’093 20’489Crediti ipotecari 246’281 363’394Investimenti finanziari 135’631 88’545

Attività a breve termine 131’514 2’958Impegni nei confronti di banche 7’138 2’369Altri impegni nei confronti della clientela 193’625 47’663Crediti risultanti da titoli del mercato monetario 1’694 8’081Crediti nei confronti di banche 127’425 49’795Crediti nei confronti della clientela 179’845 89’037Portafoglio titoli e metalli preziosi destinati alla negoziazione 859 249

Liquidità 42’626 12’434Variazione della liquidità 42’626 12’434

65’356 65’356 37’722 37’722

1 Vedi nota tabella 3.11 Prospetto delle variazioni del capitale proprio.

C

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1.Attività della Banca

1.1. In generale

L’Istituto ha il fondamento giuridico nellaLegge sulla Banca dello Stato del Can-tone Ticino (LBSCT) del 25 ottobre 1988.Lo Stato risponde di tutti gli impegni della Banca non coperti dai mezzi propri (art. 4 LBSCT). In base all’art. 12 LBSCT si tratta di una Banca universale e il suoraggio di attività si estende di regola alCantone Ticino. Lo sviluppo delle diverseattività della Banca nel 2003 è illustratonella relazione allestita dal Consiglio di amministrazione. La Banca non ricorreall’esternalizzazione di attività così come inteso nella circolare CFB 99/2«Outsourcing».

1.2. Collaboratori

Al 31.12.2003 l’Istituto contava 598collaboratori contro 619 al 31.12.2002.In termini di unità di personale convertitiin impiego a tempo pieno (UP), determi-nati in base ai parametri fissati alla ciframarginale 148 delle «Direttive dellaCommissione federale delle banche sulledisposizioni che regolano l’allestimentodei conti (DEC-CFB)»,l’effettivoèpassatonello stesso periodo da 581.4 UP a 567.9 UP.

1.3. Operazioni a bilancio

Le operazioni su interessi, in buona parteeffettuate per conto della clientela,costituiscono la principale fonte di pro-venti della Banca. I prestiti alla clientelasono generalmente coperti da pegniipotecari e la parte preponderante deicrediti serve al finanziamento di immobilid’abitazione. I crediti commerciali sonoaccordati contro garanzia o in bianco.Le operazioni interbancarie sono per laquasi totalità a breve termine. Per ilfinanziamento a medio e lungo terminela Banca fa ricorso al mercato dei capitali.Inoltre la Banca dello Stato del CantoneTicino è membro della Centrale

d’emissione di obbligazioni fondiariedelle Banche cantonali svizzere epartecipa quindi regolarmente ai prestitiemessi da questo organismo.La Banca detiene un portafoglio strate-gico di titoli nell’ambito degli investi-menti a medio-lungo termine, che figurafra gli investimenti finanziari.

1.4. Operazioni di negoziazione

La Banca dello Stato del Cantone Ticinoesegue per conto della propria clientelal’insieme delle operazioni di negozia-zione tradizionali proposte dalle banche.Essa pratica inoltre per proprio contoun’attività di negoziazione attiva di divisee limitatamente di titoli di credito(obbligazioni) e titoli di partecipazione(azioni e buoni di partecipazione).Le operazioni di negoziazione per contoproprio sulle monete straniere sonolimitate ad un numero ristretto di diviseper le quali esiste un mercato liquido.

1.5. Operazioni su commissione e altre prestazioni di servizio

La gestione di patrimoni, le operazioni di piazzamento fiduciario, il traffico pagamenti, così come l’esecuzione sul mercato per conto della clientela di operazioni in titoli e prodotti finanziarirappresentano l’essenziale delleoperazioni su commissione e altreprestazioni di servizio.

1.6. Altri campi d’attività

La Banca detiene alcune partecipazioni,principalmente in società fondate dalleBanche cantonali svizzere.

1.7. Gestione dei rischi

La gestione dei rischi si prefigge di pre-servare i fondi propri, di favorire laredditività ed incrementare il valore delpatrimonio della Banca.

Essa è definita nella politica dei rischi,la cui adeguatezza viene rivista annual-mente dal Consiglio di amministrazione.Per le diverse tipologie di rischio sonofissati dei limiti, il cui rispetto è sorveglia-to costantemente.La Direzione generale è impegnata nellosviluppare e diffondere, a tutti i livelligerarchici, una cultura aziendale sensi-bile alla tematica rischi.L’identificazione e la misurazione deirischi è effettuata da unità indipendentidal fronte operativo, che rapportano allaDirezione generale, la quale provvederegolarmente ad informare il Consiglio di amministrazione.Un sistema d’informazione per il Mana-gement (MIS) permette ai membri dellaDirezione generale di essere informatiregolarmente sulla situazione patrimo-niale e finanziaria, sui risultati e sui rischiassunti dalla Banca.L’attività corrente della Banca comportaprincipalmente l’assunzione di rischi dicredito, di mercato, operativi e legali.

1.7.1. Rischi di credito

I rischi di credito provengono dall’inca-pacità di una controparte di rimborsare i propri impegni o dal deterioramentodelle sue condizioni economiche (rischiod’insolvenza sulle attività di credito,rischio di controparte per i prodotti fuoribilancio e rischio emittente sui titoli inportafoglio).L’esposizione della Banca al rischio dicredito è principalmente legata all’attivi-tà creditizia con la clientela, alla qualevengono concessi prevalentementecrediti ipotecari, commerciali e lombard.La gestione del rischio di credito avvienemediante la fissazione di prudentimargini d’anticipo ed una procedura diconcessione a diversi livelli gerarchici a dipendenza dell’importo erogato e del rischio assunto (tipologia di creditoe garanzia ricevuta).Per i crediti ipotecari il credito erogabile è fissato in funzione del valore venaledell’immobile stabilito per mezzo di unaperizia o in base al valore reddituale,considerando inoltre la capacità del

A

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debitore di onorare l’impegno assunto.Per quanto attiene ai crediti commerciali,la valutazione del merito creditizio è effettuata tenendo in considerazione la solvibilità del debitore, la soliditàdell’azienda e la capacità redditualemediante appropriate analisi.I risultati di queste analisi periodicheinfluiscono direttamente sul manteni-mento o l’adeguamento del limite.Per i crediti lombard il limite assegnatoviene determinato in funzione del valoreanticipabile degli attivi costituiti a pegno,che vengono opportunamente rivalutatiai valori di mercato.Per tutte le categorie di crediti, i crediti in sofferenza e compromessi sono valutati individualmente al loro valore di liquidazione in funzione del valoredelle garanzie esistenti. L’eventualerischio di perdita di valore risultante vienecoperta tramite accantonamenti specifici.Per quanto attiene ai crediti commerciali,la valutazione del rischio è effettuataseguendo una metodologia che prevedela classificazione di tali crediti erogati indiverse classi di rischio, in funzione delle quali viene definito il fabbisognod’accantonamento.Tale procedura pre-vedeun’analisi periodica svolta dal«Credit Office» con l’obiettivo di cogliereeventuali segnali di peggioramento delmerito creditizio, anticipando situazioniche possono sfociare in crediti compro-messi. In tali casi si procede a coprire la possibile perdita tramite accantona-menti specifici. Il «Regolamentod’esercizio» ed altre disposizioni internelimitano l’assunzione di rischi paese.

1.7.2. Rischi di mercato

I rischi di mercato provengono dall’espo-sizione a cambiamenti imprevisti ed avversi dei parametri di mercato che pos-sono causare delle perdite finanziariesulle posizioni del portafoglio di negozia-zione («trading book») e del bilancio(«banking book»).Nell’ambito dei rischi di mercato sonoanalizzati il rischio di tasso d’interesse,il rischio di cambio sulle divise, il rischio di corso azionario ed il rischio di volatilità.

L’esposizione della Banca al rischio di tasso è principalmente riconducibilealle differenze temporali fra le scadenzedelle operazioni di raccolta e quelledell’impiego di fondi. Il rischio di tassoinerente alle operazioni a bilancio e fuoribilancio è gestito e sorvegliato in modocentralizzato da parte del Comitato ALM della Banca, al quale il Consiglio diamministrazione ha assegnato un limiteoperativo. In base alla metodologia deitassi di mercato, la sorveglianza si fondasul valore attuale dei fondi propri.Uno strumento informatico moderno con-sente al «Risk Management» di fornire al Comitato ALM calcoli di «duration» delportafoglio e simulazioni del margine diinteresse, così come test relativi a scenarinegativi prestabiliti («stress testing»).L’esposizione della Banca agli altri rischidi mercato è riconducibile all’attività di negoziazione, che risulta comunque limitata ed in gran parte in relazione alleesigenze della clientela. In quest’ambitola Banca ha fissato prudenti limiti diesposizione massima in funzione delvalore del patrimonio a rischio («value atrisk»). Il limite per le posizioni di nego-ziazione fa l’oggetto di una verifica quoti-diana, le posizioni strategiche di unaverifica mensile.

1.7.3. Rischi operativi

I rischi operativi sono insiti nell’operati-vità bancaria e sono legati alla possibilitàdi incorrere in perdite dirette o indiretterisultanti da inadeguati o errati processiinterni, da comportamenti non conformidi persone, da malfunzionamenti disistemi o da eventi esterni.I regolamenti e le direttive interne chedefiniscono l’organizzazione interna del lavoro limitano la portata di tali rischi.Un sistema di controlli di conduzione e di specifiche funzioni preposte allaverifica dell’applicazione di normative e procedure consentono di limitarel’esposizione a tali rischi.

1.7.4. «Compliance» e rischi legali

Il «Compliance Officer» e il servizio legaledella Banca controllano il rispetto delle

disposizioni regolamentari in vigore,così come i doveri di diligenza propri agliintermediari finanziari. Essi veglianoinoltre affinché le direttive interne sianoadattate costantemente alle nuovedisposizioni legali e regolamentari.La Banca investe inoltre sulla formazionee sulla sensibilizzazione del propriopersonale, in particolare quello a direttocontatto con la clientela.

1.7.5. Altri rischi

Per quanto attiene ai rischi non inclusinelle precedenti categorie, in particolarequelli legati a scelte strategiche o di «business» ed i rischi reputazionali o di immagine, essi sono gestiti diretta-mente dal Consiglio di amministrazione e dalla Direzione generale della Banca.

2. Principi contabili e di valutazione

2.1. In generale

Il conto annuale chiuso al 31 dicembre2003 è stato allestito secondo le disposi-zioni legali in materia e cioè in ottempe-ranza a quanto previsto dal Codice delleObbligazioni e secondo il principio del quadro fedele («True and fair view») in conformità della legislazione bancariasvizzera, delle direttive emanate dallaCommissione federale delle banche(stato al 18 dicembre 2002) e secondo il Regolamento di quotazione.Tutte le operazioni vengono contabiliz-zate al momento della loro conclusione.

2.2. Valutazione degli attivi

2.2.1. Liquidità, crediti risultanti da titoli del mercato monetario e crediti nei confronti di banche

L’iscrizione a bilancio di tali averi avvieneal valore nominale. Per i titoli del mercatomonetario si procede alla rateizzazionedello sconto.

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2.2.2. Crediti nei confronti della clientela e crediti ipotecari

L’iscrizione avviene al valore nominale.I crediti vengono valutati individualmentesecondo criteri uniformi per analizzare la solvibilità dei debitori. Per i crediti in sofferenza ed i crediti compromessi il deprezzamento del valore è coperto dacorrettivi di valore individuali che figu-rano sotto la voce «Rettifiche di valore e accantonamenti».Gli interessi scaduti da oltre 90 giornisono considerati in sofferenza. La Bancarinuncia a contabilizzare al conto delrisultato gli interessi in sofferenze e quellicompromessi registrandoli direttamentenella voce «Rettifiche di valore e accan-tonamenti».Quando un credito è considerato comple-tamente o parzialmente irrecuperabile,lo stesso è ammortizzato a debito dellavoce «Rettifiche di valore e accantona-menti».Accanto a questi accantonamentiindividuali, vi è un accantonamentoforfetario calcolato con specifichepercentuali applicate a categorieomogenee di credito.

2.2.3. Titoli e metalli preziosi destinati alla negoziazione

La valutazione del portafoglio di titoli e metalli destinati alla negoziazioneavviene in base al corso del giorno di chiusura del bilancio, purché i valorisiano negoziati presso una borsariconosciuta o in presenza di un mercatorappresentativo secondo la definizionedella legislazione bancaria. In casocontrario, la valutazione è effettuatasecondo i principi del valore di acquisi-zione, dedotto di eventuali ammorta-menti necessari.Gli utili e le perdite realizzati, così comegli adeguamenti ai sopraccitati corsi,figurano nella voce «Risultato da opera-zioni di negoziazione».I proventi per interessi e dividendi sonorilevati nella specifica voce facente parte del«Risultato da operazioni suinteressi»

2.2.4. Investimenti finanziari

Gli investimenti finanziari comprendonosoprattutto titoli a reddito fisso nondestinati alla negoziazione e che in lineadi principio vengono conservati fino alla loro scadenza.La valutazione avviene secondol’«accrual method», ripartendo cioèl’effetto economico dell’ammortamentodell’aggio o del disaggio sull’arco delladurata del titolo.Tuttavia, se la solvibilitàdel debitore è dubbia, si applica il valoredi mercato, qualora inferiore alla valuta-zione secondo l’«accrual method».Questa categoria include anche i depositicollettivi di metallo, valutati al prezzo di mercato in quanto aventi funzione dicontropartite dei conti metallo dellaclientela, i titoli di partecipazione,detenuti in un’ottica di lungo termine e gli stabili destinati alla vendita.Questi immobili figurano a bilancio al valore di liquidazione (commerciale),ma al massimo al valore d’acquisizione.

2.2.5. Partecipazioni

Nella voce «Partecipazioni» si registranole quote societarie, in termini di capitale,detenute dalla Banca quali investimentiduraturi.Di regola sono ammortizzati nell’annod’acquisto.Le partecipazioni a società quotatepresso una borsa riconosciuta o inpresenza di un mercato rappresentativosecondo la legislazione bancaria,sono valutate secondo il principio del valore più basso tra il valore d’acquisto e il valore di mercato.

2.2.6. Immobilizzi materiali

Sono qui compresi gli immobili ad usodella Banca, le attrezzature di elabo-razione dati e di telecomunicazione, gliimpianti tecnici, i mobili e i veicoli.La valutazione di questi immobilizziavviene in base al prezzo d’acquistodedotti gli ammortamenti economica-mente necessari.Per il calcolo degli ammortamenti è appli-cato il metodo lineare con quote costanti

nel tempo. Il periodo d’ammortamentoinizia con la messa in esercizio dei beni.I criteri d’ammortamento sono i seguenti:– terreni 40 anni– stabili (muratura) 40 anni– installazioni tecniche 15 anni– installazioni bancarie 5 anni– attrezz. informatiche 5 anni– mobilio 5 anni– opere d’arte 5 anni– trasformaz. stabili 10 anni– veicoli 1 anno

Investimenti sostitutivi o di completa-zione (mobili, installazioni, ecc.) per importi inferiori ai CHF 100’000.–sono completamente ammortizzatinell‘anno di messa in esercizio.

2.2.7. Immobilizzi immateriali

Nella voce immobilizzi immateriali sonocompresi le licenze e i «software».La valutazione degli stessi avviene in base al prezzo d’acquisto dedotti gliammortamenti economicamentenecessari.Per il calcolo degli ammortamenti è appli-cato il metodo lineare con quote costantinel tempo. Il periodo d’ammortamentoinizia con la messa in esercizio dei beni.«Software» e licenze sono ammortizzatisull’arco di 5 anni.Investimenti inferiori a CHF 500’000.–sono completamente ammortizzatinell’anno di messa in esercizio.

2.3. Valutazione dei passivi

2.3.1. Impegni nei confronti di banche,impegni nei confronti della clientela a titolo di risparmio e d’investimento e altri impegni nei confronti della clientela.

Gli impegni sono inseriti nel bilancio alloro valore nominale.

2.3.2. Rettifiche di valore e accantonamenti

In questa posta di bilancio sono raggrup-pate le rettifiche di valore e accanto-

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namenti ravvisabili alla data di chiusuradel bilancio a fronte di una prudentevalutazione dei rischi esistenti per crediti(vedi anche il punto 2.2.2.) o eventualialtri rischi.Sotto questa voce è contabilizzato,in aggiunta agli altri accantonamentinecessari, il saldo residuo di un fondoutilizzato per assorbire i costi di ammo-dernamento non attivabili delle infra-strutture bancarie.Questo fondo, di iniziali CHF 70 mio,è stato costituito nel 2000.

2.3.3. Riserve per rischi bancari generali

Conformemente a quanto previsto dalledirettive della CFB in materia di allesti-mento dei conti, le «Riserve per rischibancari generali», rappresentano delleriserve costituite preventivamente allo scopo di coprire i rischi latenti ine-renti l’attività bancaria. Come previstodall’art. 11a cpv 1 lett b dell’Ordinanzasulle banche e le casse di risparmio,dette riserve sono considerate fondipropri della Banca.

2.4. Posizioni fuori bilancio

2.4.1. Impegni eventuali promesse irrevocabili e operazioni fiduciarie

A bilancio figura il valore nominale di talioperazioni.

2.4.2. Strumenti finanziari derivati

Gli strumenti finanziari derivati includonoopzioni, «futures» e contratti a termineeffettuati esclusivamente per la clientela.Tali strumenti vengono valutati al lorovalore di mercato («marked-to-market»).I valori di rimpiazzo lordi positivi e nega-tivi degli strumenti finanziari derivatiaperti alla data di bilancio sono allibratialle voci «Altri attivi» e «Altri passivi».La Banca non utilizza strumenti finanziariderivati di copertura e alla data di bilan-cio non vi erano contratti di «netting» in essere.

2.5. Conversione delle valute estere

Gli attivi e i passivi in valuta estera sonoconvertiti al corso in vigore alla data dichiusura del bilancio. Gli utili e le perditerisultanti da tale valutazione sonoregistrati nel conto perdite e profitti alla voce «Risultato da operazioni di negoziazione». I ricavi e i costi sonoconvertiti al corso in vigore al momentodella contabilizzazione delle singoletransazioni.I cambi di conversione di fine annoutilizzati per le principali divise sono statii seguenti:EUR 1.5587 (2002: 1.4527)USD 1.2367 (2002: 1.3929)

2.6. Modifica dei principi contabili di presentazione

Nel corso del 2003 i costi generati daimovimenti bancomat, gestione dei conti«nostro» e spese trasferimento titoli sono stati classificati nella voce «Oneriper commissioni». L’anno precedentequeste voci dei costi erano classificatenella voce «Altre spese d’esercizio»,per un totale di CHF 1’352’000.

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3. Informazioni sul bilancio

3.1 Sommario delle coperture dei prestiti e delle operazioni fuori bilancio (in migliaia di franchi)

Tipo di coperturaGaranzia Altre Senza

ipotecaria coperture copertura Totale

Prestiti

Crediti nei confronti della clientela 223’135 106’527 472’894 802’556

Crediti nei confronti di Enti pubblici 50 382’080 382’130

Crediti ipotecari 4’340’501 4’340’501

di cui:

Edilizia abitativa 3’095’613 3’095’613

Stabili ad uso ufficio 723’044 723’044

Edifici commerciali e industriali 146’471 146’471

Diversi 375’373 375’373

Totale prestiti 4’563’686 106’527 854’974 5’525’187

Esercizio precedente 4’349’591 176’240 902’314 5’428’145

Operazioni fuori bilancio

Impegni eventuali 598 29’534 8’771 38’903

Impegni di pagamento e di versamento suppletivo 7’855 7’855

Totale operazioni fuori bilancio 598 29’534 16’626 46’758

Esercizio precedente 0 31’246 23’824 55’070

Prestiti compromessiImporto Stima valore Importo Accantonamento

lordo di realizzazione netto specifico

Esercizio in rassegna 373’163 215’693 157’470 157’470

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Investimenti finanziari

(in migliaia di franchi)

Valore contabile Valore di mercato31.12.2003 31.12.2002 31.12.2003 31.12.2002

Titoli di credito 155’396 273’312

di cui nostri prestiti obbligazionari

e obbligazioni di cassa 0 0

di cui valutati secondo «accrual method» 155’396 273’312

di cui valutati secondo il principio del valore più basso 0 0

Parti di fondi d’investimento 287 8’192 313 8’417

Titoli di partecipazione 1’609 2’249 635 901

di cui partecipazioni qualificate 1’022 1’450

Metalli preziosi 150 7’152

Immobili* 8’175 10’343 8’175 10’343

Totale investimenti finanziari 165’617 301’248

di cui titoli scontabili o costituibili in pegno presso la Banca Nazionale Svizzera 155’396 271’108

* Valore assicurato al 31.12.2003: CHF 12’260 (31.12.2002: CHF 12’364)

Partecipazioni

(in migliaia di franchi) 31.12.2003 31.12.2002

con valore di borsa 633 1’401

senza valore di borsa 0 0

Totale delle partecipazioni 633 1’401

3.2 Portafoglio titoli e metalli preziosi destinati alla negoziazione,investimenti finanziari e partecipazioni(in migliaia di franchi) 31.12.2003 31.12.2002

Portafoglio titoli e metalli preziosi destinati alla negoziazione

Titoli di credito

quotati in borsa 0 1

non quotati 0 0

di cui propri prestiti obbligazionari e obbligazioni di cassa 0 0

Titoli di partecipazione 0 627

Metalli preziosi 0 231

Totale portafoglio titoli e metalli preziosi destinati alla negoziazione 0 859

di cui titoli scontabili o costituibili in pegno presso la Banca Nazionale Svizzera 0 0

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3.3 Indicazioni sulle partecipazioni

Le principali partecipazioni della Banca sono le seguenti:

31.12.2003 31.12.2002Ragione sociale Sede Attività Capitale Quota di parteci- Quota di parteci-

(in migliaia di franchi) pazione in % pazione in %

Caleas Holding AG Zurigo Società finanziaria 30’000 2.24 2.24

Swiss Canto Finanz (in liquidazione) Baar Società finanziaria 17’400 2.50 2.50

Swissca Holding AG Berna Società di prestazioni di servizio 24’200 2.29 1.86

Centrale Mutui fondiari delle BCS Zurigo Istituto emissione di obbligazioni fondiarie 825’000 1.10 1.10

Telekurs-Holding AG Zurigo Società di prestazioni di servizio 45’000 0.33 0.33

SIS Swiss Financial Services Group AG Zurigo Centrale di custodia titoli 26’000 0.13 0.13

Società di fideiussione per lo sviluppo dell’economia ticinese Bellinzona Società di fideiussione 4’000 26.25 26.25

Autosilo Piazza del Sole SA Bellinzona Autosilo 2’000 10.00 10.00

Manzoni 7 SRL Milano Società immobiliare 18 100.00 100.00

Swiss Air Lines Zurigo Società di prestazioni di servizio 1’681’000 0.13 0.13

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3.4 Schema degli investimenti (in migliaia di franchi) 2003

Valore Ammortamenti Valore contabile Investimenti Ammortamenti Valore contabiled’acquisto finora eseguiti 31.12.2002 31.12.2003

Totale partecipazioni 13’711 12’310 1’401 641 1’409 633

valutate con equity method 0 0 0 0 0 0

altre partecipazioni 13’711 12’310 1’401 641 1’409 633

Totale immobilizzi materiali 216’745 129’073 87’672 15’480 7’739 95’413

di cui a uso della Banca 181’850 109’160 72’690 237 3’793 69’134

di cui altri immobilizzi materiali 34’895 19’913 14’982 15’243 3’946 26’279

Totale immobilizzi immateriali 12’048 1’215 10’833 6’609 1’718 15’724

di cui altri immobilizzi immateriali 12’048 1’215 10’833 6’609 1’718 15’724

Totale 242’504 142’598 99’906 22’730 10’866 111’770

Valore d’assicurazione contro gli incendi per gli immobili a uso Banca 183’477 186’336

Valore d’assicurazione contro gli incendi per gli altri immobilizzi materiali 36’423 40’656

3.5 Composizione degli altri attivi e passivi(in migliaia di franchi) 31.12.2003 31.12.2002

Altri attivi

Anticipo interessi capitale di dotazione 5’000 5’000

Valori di rimpiazzo positivi degli strumenti finanziari derivati 4’695 7’801

Imposte da ricevere 759 1’248

Altri attivi diversi 5’117 4’895

Totale altri attivi 15’571 18’944

Altri passivi

31.12.2003 31.12.2002

Amministrazione federale delle contribuzioni 8’802 15’641

Valori di rimpiazzo negativi degli strumenti finanziari derivati 4’563 7’767

Obbligazioni di cassa scadute non rimborsate 2’747 1’900

Altri passivi diversi 6’175 12’799

Totale altri passivi 22’287 38’107

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3.6 Attivi costituiti a pegno(in migliaia di franchi) 31.12.2003 31.12.2002

Al 31 dicembre i seguenti attivi non risultavano liberamente disponibili:

Valore contabile dei titoli a garanzia del credito Lombard presso la B.N.S. (non utilizzato) 45’547 51’610

Valore contabile dei crediti ipotecari in garanzia dei mutui fondiari presso la Centrale BCS 727’607 530’960– impegno effettivo presso la Centrale BCS 464’000 405’000

3.7 Impegni nei confronti di proprie istituzioni di previdenzaNessuna fondazione di previdenza propria

I dipendenti della Banca sono affiliati alla Rentenanstalt Swiss-Life secondo il primato dei contributi.

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3.8 Mutui fondiari presso la Centrale BCS e prestiti obbligazionari(in milioni di franchi)

Mutui fondiari presso la Centrale BCS

ScadenzeTasso 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Totale

2.500 10 20 30

2.625 6 6

2.750 20 50 70

3.000 30 30

3.250 27 5 30 62

3.500 20 30 27 77

3.625 37 37

4.000 1 9 17 26 17 70

4.125 2 1 1 4

4.250 2 9 3 26 16 56

4.375 1 2 3

4.500 2 2

4.625 1 8 9

5.125 2 1 3

5.375 2 2

5.500 1 1

5.750 2 2

Totale mutui fondiari

presso la Centrale BCS 10 50 14 26 10 67 101 77 16 26 47 20 464

Prestiti obbligazionari

ScadenzeAnno di emissione Tasso 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Totale

1997 4.000 80 80

1999 2.750 150 150

1999 3.625 150 150

2000 3.875 150 150

2002 4.000 150 150

Totale prestiti obbligazionari 0 150 150 230 0 0 0 0 150 0 0 0 680

Totale generale 10 200 164 256 10 67 101 77 166 26 47 20 1’144

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3.9 Rettifiche di valore e accantonamenti / Riserve per rischi bancari generali(in migliaia di franchi)

2003Situazione Utilizzo Recuperi, Scioglimento Nuove Situazione

al 31.12.2002 conforme interessi a favore costituzioni al 31.12.2003allo scopo in pericolo, del conto a carico

differenze economico del contodi cambio economico

Rettifiche di valore e accantonamentiper rischi di perdita (rischi delcredere e rischi Paese)

individuale 153’323 2’596 4’863 14’720 33’2431 174’113

forfetario 18’869 867 19’736

172’192 2’596 4’863 14’720 34’110 193’849

Altri accantonamenti 38’267 14’994 2’273 21’000

Totale rettifiche di valore e accantonamenti 210’459 17’590 4’863 16’9931 34’1101 214’849

Riserve per rischi bancari generali 353’868 1’977 351’891

Totale riserve per rischi bancari generali 353’868 1’977 351’891

Totale 564’327 19’567 4’863 16’993 34’110 566’740

Come indicato al punto 2.3.2 gli «Altri accantonamenti» sono formati da un fondo a copertura di costi di ammodernamento non attivabili delle infrastrutture bancarie.

Non vi sono imposte latenti in quanto la Banca non è soggetta ad imposte sul capitale e sul reddito.1 Di cui CHF 16’993 concernenti accantonamenti divenuti liberi opportunamente riattribuiti senza contabilizzazione a conto economico.

3.10 Capitale di dotazione(in migliaia di franchi) 31.12.2003 31.12.2002

Capitale di dotazione 100’000 100’000

Limite accordato secondo decreto legislativo del 22 maggio 1989 110’000 110’000

Tasso d’interesse sul capitale di dotazione 5% 5%Il capitale di dotazione non ha scadenza

Il capitale di dotazione è stato versato interamente dallo Stato del Cantone Ticino.

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3.11 Prospetto delle variazioni del capitale proprio (in migliaia di franchi)

Capitale proprio al 31.12.2002

Capitale di dotazione versato 100’000

Riserva legale generale 103’578

Riserve per rischi bancari generali 353’868

Utile di bilancio 19’269

Totale capitale proprio al 31.12.2002 (prima della ripartizione dell’utile) 576’715

+ Utile dell’esercizio 2003 20’101

– Scioglimento riserva per rischi bancari generali –1’977

Totale capitale proprio al 31.12.2003 (prima della ripartizione dell’utile) 594’839

di cui:

Capitale di dotazione versato 100’000

Riserva legale generale 103’578

Riserve per rischi bancari generali 351’891

Utile riportato 19’2691

Utile d’esercizio 20’101

1 L’approvazione della ripartizione dell’utile 2002 da parte del Gran Consiglio ticinese è avvenuta in data 26 gennaio 2004. La remunerazione del capitale di dotazione eil versamento supplementare al Cantone per l’esercizio 2002 sono avvenuti nel 2003 e contabilizzati nella voce «crediti nei confronti della clientela» (vedi anche contodel flusso dei fondi).

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3.12 Struttura delle scadenze dell’attivo circolante, degli investimenti finanziari e del capitale di terzi al 31.12.2003(in migliaia di franchi)

a vista disdicibile con scadenzafino a da 3 da 1 oltre immobi- Totale

3 mesi a 12 mesi a 5 anni 5 anni lizzati

Attivo circolante

Liquidità 94’546 94’546

Crediti risultanti da titolidel mercato monetario 20’215 20 20’235

Crediti nei confronti di banche 88’396 656’174 744’570

Crediti nei confronti della clientela 24’438 679’709 71’050 127’778 259’711 22’000 1’184’686

Crediti ipotecari 22’923 2’075’436 206’068 530’845 1’502’029 3’200 4’340’501

Portafoglio titoli e metalli preziosidestinati alla negoziazione 0 0

Investimenti finanziari 1’760 286 3’268 3’956 109’681 38’491 8’175 165’617

Totale attivo circolante 232’063 2’755’431 956’775 662’599 1’871’421 63’691 8’175 6’550’155

Esercizio precedente 289’037 3’782’774 603’499 492’120 1’154’174 89’299 10’343 6’421’246

Capitale di terzi

Impegni nei confronti di banche 8’695 327’522 55’000 30’000 421’217

Impegni nei confronti della clientela a titolo di risparmio e d’investimento 213’883 1’981’843 2’195’726

Altri impegni nei confronti della clientela 1’117’439 326’234 104’534 145’184 200’010 20’000 1’913’401

Obbligazioni di cassa 19’734 64’561 70’827 7’338 162’460

Mutui presso la Centrale BCS e prestiti obbligazionari 1’000 9’000 642’000 492’000 1’144’000

Totale capitale di terzi 1’340’017 2’308’077 452’790 273’745 942’837 519’338 0 5’836’804

Esercizio precedente 1’097’031 2’460’131 597’899 203’730 877’549 474’299 0 5’710’639

3.13 Crediti e impegni nei confronti di società legate al Cantone e crediti agli organi della Banca (in migliaia di franchi) 31.12.2003 31.12.2002

Crediti nei confronti di società legate al Cantone 16’696 77’683

Impegni nei confronti di società legate al Cantone 220’356 314’001

Crediti agli organi della Banca 8’850 6’446

Per quanto riguarda i crediti alle società legate al Cantone, sono crediti d’esercizio e d’investimento concessi sulla base di parametri d’anticipo usuali.I crediti agli organi sono principalmente di natura ipotecaria e sono accordati nel rispetto dei parametri d’anticipo usuali.

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3.14 Suddivisione del bilancio fra Svizzera e Estero (in migliaia di franchi) 31.12.2003 31.12.2002

Svizzera Estero Svizzera Estero

Attivi

Liquidità 94’546 51’920

Crediti risultanti da titoli del mercato monetario 18’362 1’873 21’242 687

Crediti nei confronti di banche 328’327 416’243 372’528 244’617

Crediti nei confronti della clientela 1’148’351 36’335 1’290’856 43’069

Crediti ipotecari 4’340’501 4’094’220

Portafoglio titoli e metalli preziosi destinati alla negoziazione 0 578 281

Investimenti finanziari 165’617 294’986 6’262

Partecipazioni 633 1’401

Immobilizzi materiali 95’413 87’672

Immobilizzi immateriali 15’724 10’833

Ratei e risconti 16’804 22’670

Altri attivi 15’544 27 18’944

Totale attivi 6’239’822 454’478 6’267’850 294’916

Passivi

Impegni nei confronti di banche 389’498 31’719 380’534 28’545

Impegni nei confronti della clientela a titolo di risparmio e d’investimento 2’049’377 146’349 2’012’851 136’428

Altri impegni nei confronti della clientela 1’711’479 201’922 1’653’135 149’420

Obbligazioni di cassa 162’460 204’726

Mutui fondiari presso la Centrale BCS e prestiti obbligazionari 1’144’000 1’145’000

Ratei e risconti 25’521 26’846

Altri passivi 22’260 27 38’107

Rettifiche di valore e accantonamenti 214’849 210’459

Riserve per rischi bancari generali 351’891 353’868

Capitale di dotazione 100’000 100’000

Riserva legale generale 103’578 103’578

Utile riportato 19’269

Utile d’esercizio 20’101 19’269

Totale passivi 6’314’283 380’017 6’248’373 314’393

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3.15 Attivi suddivisi per paese (in migliaia di franchi) 31.12.2003 31.12.2002

Quota % Quota %

Attivi all’estero

Europa 442’888 6.62 266’033 4.05

America del Nord 4’355 0.07 19’011 0.29

Altri paesi 7’235 0.11 9’872 0.15

Totale attivi all’estero 454’478 6.80 294’916 4.49

Svizzera 6’239’822 93.20 6’267’850 95.51

Totale attivi 6’694’300 100.00 6’562’766 100.00

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3.16 Bilancio suddiviso secondo le valute (in migliaia di franchi)

valuta

CHF USD EUR Altre Totale

Attivi

Liquidità 89’417 412 4’607 110 94’546

Crediti risultanti da titoli del mercato monetario 19’446 107 682 20’235

Crediti nei confronti di banche 564’617 51’869 110’240 17’844 744’570

Crediti nei confronti della clientela 1’163’346 1’701 13’812 5’827 1’184’686

Crediti ipotecari 4’340’501 4’340’501

Portafoglio titoli e metalli preziosi destinati alla negoziazione 0 0

Investimenti finanziari 165’467 150 165’617

Partecipazioni 633 633

Immobilizzi materiali 95’413 95’413

Immobilizzi immateriali 15’724 15’724

Ratei e risconti 16’328 116 353 7 16’804

Altri attivi 12’550 965 1’642 414 15’571

Totale attivo 6’483’442 55’170 131’336 24’352 6’694’300

Operazioni a termine e opzioni su divise 28’985 61’305 85’911 24’277 200’478

Totale posizioni attive 6’512’427 116’475 217’247 48’629 6’894’778

Passivi

Impegni nei confronti di banche 407’736 5’426 3’567 4’488 421’217

Impegni nei confronti della clientela a titolo di risparmio e d’investimento 2’195’726 2’195’726

Altri impegni nei confronti della clientela 1’725’129 48’254 121’000 19’018 1’913’401

Obbligazioni di cassa 162’460 162’460

Mutui presso la Centrale BCS e prestiti obbligazionari 1’144’000 1’144’000

Ratei e risconti 25’164 101 249 7 25’521

Altri passivi 19’390 1’816 1’024 57 22’287

Rettifiche di valore e accantonamenti 214’849 214’849

Riserve per rischi bancari generali 351’891 351’891

Capitale di dotazione 100’000 100’000

Riserva legale generale 103’578 103’578

Utile riportato 19’269 19’269

Utile d’esercizio 20’101 20’101

Totale passivo 6’489’293 55’597 125’840 23’570 6’694’300

Operazioni a termine e opzioni su divise 58’571 61’296 56’340 24’271 200’478

Totale posizioni passive 6’547’864 116’893 182’180 47’841 6’894’778

Posizione netta per divisa –35’437 –418 35’067 788 0

Posizione netta per divisa dell’esercizio precedente –12’904 5’139 9’056 –1’291 0

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4. Informazioni concernenti le operazioni fuori bilancio

4.1 Impegni eventuali(in migliaia di franchi) 31.12.2003 31.12.2002

Garanzie prestate 38’441 45’905

Impegni irrevocabili risultanti da accreditivi documentari 462 1’310

Totale impegni eventuali 38’903 47’215

4.3 Strumenti finanziari derivati aperti (in migliaia di franchi) Strumenti di negoziazione

Valore di rimpiazzo Valore di rimpiazzo Volumipositivo negativo contrattuali

Divise

Contratti a termine 2’522 2’390 137’252

Opzioni (OTC) 82 82 63’226

Totale 2’604 2’472 200’478

Metalli preziosi

Contratti a termine 375 375 9’028

Totale 375 375 9’028

Titoli di partecipazione/ indici

Opzioni (OTC) 1’716 1’716 79’099

Totale 1’716 1’716 79’099

Totale 31.12.2003 4’695 4’563 288’605

31.12.2002 7’801 7’767 162’046

La banca non utilizza strumenti finanziari derivati di copertura e alla data di bilancio non vi erano contratti di netting in essere.

4.4 Operazioni fiduciarie(in migliaia di franchi) 31.12.2003 31.12.2002

Investimenti fiduciari presso banche terze 303’043 413’288

Totale operazioni fiduciarie 303’043 413’288

93

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5. Informazioni relative al conto economico

5.1 Ricavi da rifinanziamento nella posta «Risultato da operazioni su interessi»I proventi per interessi e sconti non sono stati accreditati dei costi di rifinanziamento del portafoglio destinato alla negoziazione.

5.2 Suddivisione dei risultati da operazioni di negoziazione(in migliaia di franchi) 2003 2002

Operazioni in divise 5’448 3’276

Operazioni in monete estere 2’048 2’110

Operazioni in metalli preziosi 66 43

Negoziazione titoli –17 –149

Totale 7’545 5’280

5.3 Suddivisione delle spese per il personale(in migliaia di franchi) 2003 2002

Stipendi 54’328 52’505

Prestazioni sociali 14’727 12’758

Altre spese per il personale 2’355 2’426

Totale 71’410 67’689

5.4 Suddivisione delle altre spese d’esercizio(in migliaia di franchi) 2003 2002

Spese per i locali 5’002 3’991

Spese per EED, macchine, mobilio, veicoli e altre installazioni 4’192 2’555

Altre spese d’esercizio 16’522 17’749

Totale 25’716 24’295

94

Bellinzona,13 febbraio 2004 Per il Consiglio di amministrazione: Per la Direzione:

Il Presidente: Il Vicepresidente: Il Direttore generale:avv. E. Bergonzoli avv. R. Genetelli D. Barbuscia

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95

R C ’U L

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Annual Financial Statement

Balance Sheet (before profit distribution) 98Off-Balance Sheet Transactions 99Income Statement 100Profit Distribution Proposal 101Statement of Cash Flows 102

Notes to the Financial Statement 1031. Bank Activity 1032. Accounting and Evaluation Policies 1043. Information on the Balance Sheet 1074. Information on Off-Balance Sheet

Transactions 1195. Information on the Income Statement 120

97

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98

(CHF thousand) Note 31.12.2003 31.12.2002 Change

Assets

Cash 94’546 51’920 42’626

Money market placements 20’235 21’929 –1’694

Due from banks 744’570 617’145 127’425

Due from customers 3.1 1’184’686 1’333’925 –149’239

Mortgages 3.1, 3.6 4’340’501 4’094’220 246’281

Securities and precious metals trading portfolio 3.2 0 859 –859

Financial investments 3.2, 3.6 165’617 301’248 –135’631

Participations 3.2, 3.3, 3.4 633 1’401 –768

Tangible fixed assets 3.4 95’413 87’672 7’741

Intangible fixed assets 3.4 15’724 10’833 4’891

Accrued income and prepaid expenses 16’804 22’670 –5’866

Other assets 3.5 15’571 18’944 –3’373

Total assets 6’694’300 6’562’766 131’534

Total subordinated claims 3’500 5’417 –1’917

Total amounts due from the Canton 7’837 9’548 –1’711

B S ( )

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99

(CHF thousand) Note 31.12.2003 31.12.2002 Change

Liabilities

Due to banks 421’217 409’079 12’138

Due to customers in savings and investment accounts 2’195’726 2’149’279 46’447

Other amounts due to customers 1’913’401 1’802’555 110’846

Medium-term notes 162’460 204’726 –42’266

Mortgage securities at the Pfandbriefzentrale of the SCBand bond issues 3.8 1’144’000 1’145’000 –1’000

Accrued expenses and deferred income 25’521 26’846 –1’325

Other liabilities 3.5 22’287 38’107 –15’820

Valuation adjustments and provisions 3.9 214’849 210’459 4’390

Reserves for general banking risks 3.9, 3.11 351’891 353’868 –1’977

Endowment capital 3.10,3.11 100’000 100’000 0

General legal reserve 3.11 103’578 103’578 0

Profit carried forward 3.11 19’269 0 19’269

Net income 3.11 20’101 19’269 832

Total liabilities 6’694’300 6’562’766 131’534

Total amounts due to the Canton 89’683 109’598 –19’915

O-

(CHF thousand) Note 31.12.2003 31.12.2002 Change

Contingent liabilities 3.1, 4.1 38’903 47’215 –8’312

Commitments for calls on shares and other equities 3.1 7’855 7’855 0

Derivative financial instruments contracts 4.3 288’605 162’046 126’559

Positive replacement values 4.3 4’695 7’801 –3’106

Negative replacement values 4.3 4’563 7’767 –3’204

Fiduciary transactions 4.4 303’043 413’288 –110’245

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100

(CHF thousand) Note 2003 2002 Change

Revenues and expenses from ordinary banking activities

Results from interest rate activities

Interest and discount income 184’665 214’050 –29’385

Interest and dividend income from trading portfolio 7 7 0

Interest and dividend income from financial investments 7’517 12’580 –5’063

Interest expense –87’849 –117’920 30’071

104’340 108’717 –4’377

Results from commission and service fee activities

Commission income from lending activities 337 348 –11

Commission income from securities and investment transactions 25’624 25’139 485

Commission income from other services 6’468 6’470 –2

Commission expenses –4’236 –2’813 –1’423

28’193 29’144 –951

Results from trading operations 5.2 7’545 5’280 2’265

Other ordinary results

Income from the sale of financial investments 1’304 3’282 –1’978

Participation income 473 445 28

Real estate income –50 –62 12

Other ordinary income 2’359 2’391 –32

Other ordinary expenses –353 –610 257

3’733 5’446 –1’713

Operating expenses

Personnel expenses 5.3 –71’410 –67’689 –3’721

Other operating expenses 5.4 –25’716 –24’295 –1’421

–97’126 –91’984 –5’142

Gross profit 46’685 56’603 –9’918

Net income

Gross profit 46’685 56’603 –9’918

Write-offs of fixed assets 3.4 –10’866 –10’869 3

Valuation adjustments, provisions and losses 3.9 –17’487 –25’427 7’940

Intermediate result 18’332 20’307 –1’975

Extraordinary income 2’472 2’269 203

Extraordinary expenses –222 –1’307 1’085

Taxes –481 –2’000 1’519

Net income 20’101 19’269 832

I S

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(CHF thousand) 2003 2002 Change

Distribution of profit

Net income 20’101 19’269 832

Retained earnings 19’2691 0 19’269

Balance sheet profit 39’370 19’269 20’101

Proposal of the Board of Directors

Allocation to general legal reserve 9’790 4’756 5’034

5% interest on endowment capital 10’000 5’000 5’000

Additional payment to the Canton 19’580 9’513 10’067

Retained earnings brought forward 0 0 0

1 See note to Table 3.11 «Statement of changes in own capital».

P D P

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(CHF thousand) 2003 2002Source Application Source Application

Cash flow from operating results (internal sources) 10’961 25’288Net income 20’101 19’269Depreciation and amortisation of fixed assets 10’866 10’869Valuation adjustments and provisions 4’390 4’266Accrued income and prepaid expenses 5’866 3’311Accrued expenses and deferred income 1’325 2’517Other assets and liabilities 12’447 11’737Interest on endowment capital of the previous year 5’0001 5’000Additional payment to the Canton for the previous year 9’5131 13’149Reserves for general banking risks 1’977 0

Cash flow from transactions on endowment capital 0 0

Cash flow from changes in fixed assets and participations 22’730 25’678Participations 641 3’602Real estate 237 1’868 1’954Tangible fixed assets 15’243 11’073Intangible fixed assets 6’609 10’917

Cash flow from banking operations 54’395 12’044

Medium and long-term transactions (> 1 year) 185’909 9’086Due to banks 5’000 25’000Other amounts due to customers 304’471 10’000Bond issues 60’000 150’000Medium-term notes 15’652 57’918 26’650 39’980Mortgage securities at the Pfandbriefzentrale of the SCB and bond issues 70’000 11’000 136’000 21’000Due to customers in savings and investments accounts 46’447 418Due from customers 16’093 20’489Mortgages 246’281 363’394Financial investments 135’631 88’545

Short-term transactions 131’514 2’958Due to banks 7’138 2’369Other amounts due to customers 193’625 47’663Money market instruments 1’694 8’081Due from banks 127’425 49’795Due from customers 179’845 89’037Securities and precious metals trading portfolio 859 249

Cash 42’626 12’434Cash variation 42’626 12’434

65’356 65’356 37’722 37’722

1 See note to Table 3.11 “Statement of changes in own capital”.

S C F

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1.Bank Activity

1.1. General principles

The Bank’s activities are governed by the Law on Banca dello Stato del CantoneTicino (LBSCT) dated 25 October 1988.The cantonal government guarantees all the Bank’s liabilities that are not cov-ered by its own resources (Art. 4 LBSCT).Pursuant to Art. 12 LBSCT, Banca delloStato del Cantone Ticino is a full-servicebank and conducts its business primarilywithin the Canton of Ticino.The development of the Bank’s operatingactivities in 2003 is illustrated in thereport drawn up by the Board of Direc-tors.The Bank does not resort tooutsourcing services, as defined in theSFBC Circular 99/2 “Outsourcing”.

1.2. Personnel

On 31.12.2003 the Bank had a total of 598 employees on staff, compared to619 on 31.12.2002. In terms of thenumber of people employed in full-timeequivalents as determined by the para-meters set at margin number 148 of theGuidelines of the SFBC concerning theprovisions governing financial statementreporting (BAG-FBC), employed staff wasdown from 581.4 work-units to 567.9work-units over the same period.

1.3. Balance-sheet operations

Differential business, in large parteffected on behalf of our customers, con-stitutes the Bank’s main source of rev-enues. Loans to customers are generallysecured by mortgages, and most lendingis used to finance housing properties.Commercial loans are either extendedagainst collateral or are unsecured.Interbank operations are almost entirelyshort-term. For medium- and long-termfunding, the Bank turns to the capitalmarket. In addition, Banca dello Stato delCantone Ticino is a member of the

Central Mortgage Bond Issuing Body of the Swiss Cantonal Banks (Pfandbrief-zentrale) and therefore participatesregularly in bond issues floated by thisinstitution.The Bank holds a strategic security port-folio in medium- to long-term invest-ments which is booked under financialinvestments.

1.4. Trading operations

Banca dello Stato del Cantone Ticinoprovides, on behalf of its customers,the full array of trading operations tradi-tionally offered by banks. Moreover,it trades on its own account in foreignexchange as well as, to a limited extent,in debt securities (bonds) and equityparticipations (shares and participationcertificates).Own account foreign exchange tradingoperations are limited to a small numberof currencies for which a liquid marketexists.

1.5. Commission activities and other services

Asset management, fiduciary place-ments, customer transaction processing,as well as market securities and finan-cial products transactions on behalf of itscustomers, constitute the bulk of theBank’s commission activities and otherservices.

1.6. Other activities

The Bank holds some participationequity, primarily in corporations foundedby the Swiss Cantonal Banks.

1.7. Risk management

Risk management is geared towardspreserving own funds, favouringprofitability and increasing the value of the Bank’s assets.

Risk management is defined in a policystatement which is reviewed annually by the Board of Directors. Limits are set for the various types of risks, and theirobservance is under constant monitoring.The Executive Board is committed topromoting and spreading risk-awarenessat all levels of the Bank’s hierarchy as part of the Bank’s corporate culture.Risk is identified and assessed by unitsindependent of operational departments,reporting to the Executive Board which reports to the Board of Directorson a regular basis.A Management Information System (MIS)ensures that the members of theExecutive Board are informed regularlyon the Bank’s asset and financial position,as well as on results and financial riskstaken by the Bank.The Bank’s current activities primarilyinvolve credit, market, operational and legal risks.

1.7.1 Credit risks

Credit risks stem from the inability of a counterparty to fulfil their obligationsor from the worsening of their finan-cial standing (insolvency risk on lendingactivities, counterparty risk on off-balance sheet products and issuer risk on portfolio securities).The Bank’s exposure to credit risk is primarily linked to borrowing activitiesof customers, mostly mortgage, com-mercial and Lombard loans.Credit risk is managed by setting prudentadvance margins and credit extensionprocedures at different hierarchical levelson the basis of the amount granted andrisk taken (type of credit and collateral).For mortgage loans, the amount grantedis fixed and is tied to the building’sappraised market value or its yield, withdue consideration given to the borrower’scapacity to fulfil the loan obligation.For commercial loans, creditworthiness is assessed by taking into considerationthe debtor’s solvability, as well as the stability of the business and its prof-itability, as indicated by appropriateanalyses.

Notes to the Financial Statement

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The results of such recurrent analyses willdirectly determine if the credit limit is to be adjusted or maintained.For Lombard credits, the assigned limit is determined on the basis of theforeseeable value of pledged assetswhich are revaluated at market value.For all credit categories, overdue and non-performing loans are assessedindividually at their liquidation value as determined by the value of existingcollateral.The possible risk of resultingvalue loss is covered through specificprovisions.As for commercial loans, risk assessmentis determined following a method whichclassifies existing loans into severaldifferent risk categories, on the basis of which the need for provisions is defined.This procedure comprises a recurrent periodical analysis by the Credit Office aimed at identifying anysigns of reduced creditworthiness andforestalling circumstances which mightimpair loans. In such cases, potentiallosses are covered by specific provisions.The Operating Regulations and otherinternal guidelines limit the country risk.

1.7.2. Market risks

Market risks are determined by theexposure to unexpected and adversemarket conditions which couldpotentially cause financial losses ontrading portfolio positions (trading book)and balance sheet positions (bankingbook).Market risks encompass interest rate risk,currency exchange risk, share price riskand volatility risk.The Bank’s exposure to rate risk is pri-marily caused by the time lapse betweenfundraising and application.The rate risks inherent in balance- and off-balancesheet operations are managed andmonitored centrally by the Bank’s ALMCommittee which was assigned an oper-ational limit by the Board of Directors.On the basis of the market ratesmethodology, monitoring refers to thepresent value of the Bank’s own funds.A modern software feature enables

Risk Management to provide the ALMCommittee with portfolio duration calcu-lations and simulations of the interestmargin, as well as stress testing, i.e. testson established negative scenarios.The Bank’s exposure to other market risksarises from trading operations which arelimited, and mostly in relation to clientrequirements. In this regard, the Bank hasestablished prudent limits of exposurewhich are based on value at risk.The limitfor trading positions is analysed daily,and strategic positions are assessedmonthly.

1.7.3. Operational risks

Inherent risks related to banking oper-ations derive from the possibility of director indirect losses resulting from inade-quate or incorrect internal processes,inappropriate business conduct on thepart of individuals, system malfunctionsor external events.In-house rules and guidelines definingthe internal organisation of work aredesigned to limit the extent of such risks.An appropriate system of operationscontrol, as well as specific offices to oversee the application of establishedrules and procedures, have been imple-mented to limit the exposure to suchrisks.

1.7.4. Compliance and legal risks

The Compliance Officer and the Bank’slegal department are responsible for verifying the adherence to applicableregulatory provisions, as well as duediligence duties on the part of financialintermediaries.They also ensure that the internal guidelines are continuallybeing adapted to new legal andregulatory provisions.The Bank invests in training staff and in the promotion of risk-awareness,particularly for those employees who are in direct contact with customers.

1.7.5. Other risks

Risks not included in the precedingcategories, particularly those connected

to strategic or business decisions,as well as risks pertaining to reputationor image, are handled directly by theBank’s Board of Directors and ExecutiveBoard.

2. Accounting and Evaluation Policies

2.1. General principles

The financial statement which closed on 31 December 2003 was prepared in accordance with applicable bankingrules and regulations, and complies with the provisions of the Swiss Code of Obligations and the true and fair viewprinciple, as well as with Swiss Bankinglegislation, the guidelines of the SwissFederal Banking Commission (status as of 18 December 2002) and the Swisslisting rules.All business transactions arerecorded at the time they are conducted.

2.2. Valuation of assets

2.2.1. Cash, money market placements,amounts due from banks

These entries are recorded at nominalvalue. For money market items,the discount is accrued.

2.2.2. Amounts due from customers and mortgage loans

These entries are recorded at nominalvalue. Credits are evaluated individuallyaccording to uniform standards estab-lished to analyse the borrowers’ solvency.For overdue and non-performing loans,depreciation is covered by individualadjustments which are recorded under“Valuation adjustments and provisions”.Interest in arrears exceeding 90 days areconsidered outstanding.The Bank hasforegone booking overdue and non-performing interest to results; these areposted directly under “Valuationadjustments and provisions”.

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When a loan is considered entirely or partially unrecoverable, it is written offon the liability side under “Valuationadjustments and provisions”.In addition to these individual provisions,a lump-sum provision is calculated on thebasis of specific percentages and appliedto homogeneous credit extensioncategories.

2.2.3. Securities and precious metals trading portfolio

The securities and precious metalstrading portfolio is carried at the marketvalue established as of the closing date,provided that the values are negotiatedat a recognised stock exchange or withina representative market, as defined by the banking legislation. Otherwise,the valuation is determined on the basisof purchase value, less any necessarywrite-offs.Resulting gains and losses, as well as adjustments to the above-mentionedrates, are recorded under “Results fromtrading operations”.Interest and dividend income can befound under the appropriate item within“Results from interest rate activities”.

2.2.4. Financial investments

Financial investments are composedmainly of fixed-interest bearing securitiesnot subject to trading, and are thereforenormally held until maturity.Valuation is assessed using the accrualmethod, which means that premiums anddiscounts are spread over the entire lifeof the security. If it has been determinedthat there is a risk of default, the lesser of market value or accrual methodevaluation is applied.This item also comprises collectiveprecious metals portfolios booked at theirmarket value as they offset customers’metals accounts, long-term participationsand real estate held-for-sale.This realestate is shown at commercial liquidationvalue, still below or equal to its purchaseprice.

2.2.5. Equity participation

This item comprises stakes held by theBank as long-term investments.As a rule, these are amortised during the purchase year.Equity participation in companies listedon recognised stock exchanges or withina representative market as requested by the Banking law, is valued at the lowerof cost or market value.

2.2.6. Tangible fixed assets

This item includes bank premises,computer hardware and telecommuni-cations equipment, technical facilities,furniture and vehicles.These fixed assetsare valued on the basis of their purchaseprice less any economically necessarywrite-offs.Amortisation is calculated by applying a straight-line depreciation method,and is computed from the point whenitems are first utilised.The criteria are as follows:– land 40 years– buildings (masonry) 40 years– equipment 15 years– banking facilities 5 years– hardware 5 years– furniture 5 years– works of art 5 years– remodelling 10 years– vehicles 1 year

Substitutive or supplemental invest-ments (furniture, facilities, etc.) underCHF 100,000 are fully written off in the year they are first utilised.

2.2.7. Intangible fixed assets

This item comprises licenses and soft-ware.They are carried on the basis of theirpurchase value, less economicallynecessary write-offs.Amortisation is calculated by applying a straight-line depreciation method,and is computed from the point whenitems are first utilised.Software and licenses are amortised over5 years.

Investments under CHF 500,000 are fully written off in the year they are firstutilised.

2.3. Valuation of liabilities

2.3.1. Due to banks, due to customers in savings and investment accounts and other amounts due to customers

These items are reported on the balancesheet at nominal value.

2.3.2. Valuation adjustments and provisions

This item comprises valuation adjust-ments and provisions at the closing date in view of a prudent assessment of existing credit risks (Refer to 2.2.2.) or other risks.In addition to other necessary provisions,this item includes the residual balance of a fund to absorb the renewal costs ofbanking facilities which were not postedunder assets.This fund, with an initial value of CHF 70million, was established in 2000.

2.3.3. Reserves for general banking risks

In compliance with the SFBC’s guidelineson financial statement reporting,this item represents prudent reserves setaside to cover latent risks inherent in banking activities. In accordance withArt. 11a, para. 1b of the FederalOrdinance on Banks and Savings Banks,such reserves are considered to be fundsowned by the Bank.

2.4. Off-balance sheet positions

2.4.1. Contingent liabilities,irrevocable commitments,fiduciary transactions

These transactions are entered at theirnominal value.

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2.4.2. Derivative financial instruments

Derivative financial instruments includeoptions, futures and forward contractstransacted exclusively on behalf of customers.These instruments aremarked-to-market.Gross positive and negative replacementvalues of derivative products which are open at the balance sheet date arecarried under “Other assets” and “Otherliabilities”.The Bank does not make use of derivativefinancial instruments for hedgingpurposes, and at the closing date therewere no existing netting agreements.

2.5. Foreign currency translation

Assets and liabilities denominated in foreign currency are converted intoSwiss francs at the rates of exchange in effect at the balance-sheet closingdate. Resulting gains or losses are postedto the income statement under “Resultsfrom trading operations”. Proceeds and expenses are converted at the rate in effect when single transactions are booked.The rates of exchange applied at the endof the financial year for the major curren-cies were as follows:EUR 1.5587 (2002: 1.4527)USD 1.2367 (2002: 1.3929)

2.6. Adjustment of the accounting principles for financial statement presentation

In 2003, costs generated by automaticteller machines transactions, man-agement of “nostro” accounts andexpenses for securities transfer wereposted under “Commission expenses”.In the preceding year these expenseitems were booked under “Otheroperating expenses” for a total of CHF 1,352,000.

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3. Information on the Balance Sheet

3.1 Overview of collateral for loans and off-balance sheet transactions (CHF thousand)

Type of collateralMortgage Other Withoutcollateral collateral collateral Total

Loans

Due from private customer 223’135 106’527 472’894 802’556

Due from public corporations 50 382’080 382’130

Mortgages 4’340’501 4’340’501

of which:

Residential real estate 3’095’613 3’095’613

Office and business premises 723’044 723’044

Trade and industrial property 146’471 146’471

Other 375’373 375’373

Total loans 4’563’686 106’527 854’974 5’525’187

Preceding year 4’349’591 176’240 902’314 5’428’145

Off-balance sheet transactions

Contingent liabilities 598 29’534 8’771 38’903

Commitments for calls on shares and other equities 7’855 7’855

Total off-balance sheet transactions 598 29’534 16’626 46’758

Preceding year 0 31’246 23’824 55’070

Non-performing loansGross Estimated Net Specific

amount realisation value amount provisioning

Year under review 373’163 215’693 157’470 157’470

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Financial investments

(CHF thousand)

Book value Market value31.12.2003 31.12.2002 31.12.2003 31.12.2002

Debt securities 155’396 273’312

of which own bonds and medium-term notes 0 0

of which valued according to accrual method 155’396 273’312

of which valued according to the lower of cost/market 0 0

Share in Investment Funds 287 8’192 313 8’417

Participations 1’609 2’249 635 901

of which qualified participations 1’022 1’450

Precious metals 150 7’152

Real estate* 8’175 10’343 8’175 10’343

Total financial investments portfolio 165’617 301’248

of which securities rediscountable or pledgeable with the Swiss National Bank 155’396 271’108

* Insured value as at 31.12.2003: CHF 12’260 (31.12.2002: CHF 12’364)

Participations

(CHF thousand) 31.12.2003 31.12.2002

quoted 633 1’401

non-quoted 0 0

Total participations 633 1’401

3.2 Breakdown of securities and precious metals trading portfoliosand financial investments(CHF thousand) 31.12.2003 31.12.2002

Securities and precious metals trading portfolio

Debt securities

listed 0 1

unlisted 0 0

of which own bonds and medium-term notes 0 0

Participations 0 627

Precious metals 0 231

Total securities and precious metals trading portfolio 0 859

of which securities rediscountable or pledgeable with the Swiss National Bank 0 0

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3.3 Details of participations

Significant bank participations:

31.12.2003 31.12.2002Company name Head office Activity Capital Participating Participating

(CHF thousand) share in % share in %

Caleas Holding AG Zurich Financial company 30’000 2.24 2.24

Swiss Canto Finanz (in liquidation) Baar Financial company 17’400 2.50 2.50

Swissca Holding AG Bern Services company 24’200 2.29 1.86

Pfandbriefzentrale of the SCB Zurich Mortgage institution 825’000 1.10 1.10

Telekurs-Holding AG Zurich Services company 45’000 0.33 0.33

SIS Swiss Financial Services Group AG Zurich Collective securities deposit 26’000 0.13 0.13

Società di fideiussione per lo sviluppo dell’economia ticinese Bellinzona Mortgage guarantees company 4’000 26.25 26.25

Autosilo Piazza del Sole SA Bellinzona Car park 2’000 10.00 10.00

Manzoni 7 SRL Milan Real estate company 18 100.00 100.00

Swiss Air Lines Zurich Services company 1’681’000 0.13 0.13

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3.4 Breakdown of fixed assets (CHF thousand) 2003

Purchase Accumulated Book value Investments Depreciation Book valuecost depreciation 31.12.2002 31.12.2003

Participations, total 13’711 12’310 1’401 641 1’409 633

equity method valuation 0 0 0 0 0 0

other participations 13’711 12’310 1’401 641 1’409 633

Tangible fixed assets, total 216’745 129’073 87’672 15’480 7’739 95’413

of which bank buildings 181’850 109’160 72’690 237 3’793 69’134

of which other tangible fixed assets 34’895 19’913 14’982 15’243 3’946 26’279

Intangible fixed assets, total 12’048 1’215 10’833 6’609 1’718 15’724

of which other intangible fixed assets 12’048 1’215 10’833 6’609 1’718 15’724

Total 242’504 142’598 99’906 22’730 10’866 111’770

Fire insurance value of real estate used as Bank premises 183’477 186’336

Fire insurance value of other tangible fixed assets 36’423 40’656

3.5 Breakdown of other assets and liabilities(CHF thousand) 31.12.2003 31.12.2002

Other assets

Advanced interest on endowment capital 5’000 5’000

Positive replacement values of derivative financial instruments 4’695 7’801

Taxes receivable 759 1’248

Various other assets 5’117 4’895

Other assets, total 15’571 18’944

Other liabilities

31.12.2003 31.12.2002

Federal tax administration 8’802 15’641

Negative replacement values of derivative financial instruments 4’563 7’767

Matured non-redeemed medium-terms notes 2’747 1’900

Various other liabilities 6’175 12’799

Other liabilities, total 22’287 38’107

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3.6 Pledged assets(CHF thousand) 31.12.2003 31.12.2002

At 31 December the following assets were not freely available:

Book value of the securities guaranteeing Lombard credit with the Swiss National Bank (unused) 45’547 51’610

Book value of the mortgage notes as collateral for loans of central mortgage institution 727’607 530’960– Commitment with the central mortgage institution 464’000 405’000

3.7 Commitments to own pension fundsNo bank-internal pension fund exists

The Bank’s employees are affiliated to Rentenanstalt Swiss-Life, on the basis of bulk contributions.

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3.8 Mortgage securities at the Pfandbriefzentrale of the SCB and bond issues(CHF million)

Mortgage securities at the Pfandbriefzentrale of the SCB

MaturityInterest rate 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Total

2.500 10 20 30

2.625 6 6

2.750 20 50 70

3.000 30 30

3.250 27 5 30 62

3.500 20 30 27 77

3.625 37 37

4.000 1 9 17 26 17 70

4.125 2 1 1 4

4.250 2 9 3 26 16 56

4.375 1 2 3

4.500 2 2

4.625 1 8 9

5.125 2 1 3

5.375 2 2

5.500 1 1

5.750 2 2

Total mortgage securitiesat the Pfandbriefzentrale of the SCB 10 50 14 26 10 67 101 77 16 26 47 20 464

Bonds

MaturityYear of issue Interest rate 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Total

1997 4.000 80 80

1999 2.750 150 150

1999 3.625 150 150

2000 3.875 150 150

2002 4.000 150 150

Total bond issues 0 150 150 230 0 0 0 0 150 0 0 0 680

Grand total 10 200 164 256 10 67 101 77 166 26 47 20 1’144

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113

3.9 Valuation adjustments and provisions / Reserves for general banking risks(CHF thousand)

2003Balance Usage Recoveries, Dissolution New Balance

at 31.12.2002 according doubtful credited provisions at 31.12.2003to purpose interest, to income charged

exchange statement to income differences statement

Valuation adjustments and provisionsfor default risks (credit and country risks)

individual 153’323 2’596 4’863 14’720 33’2431 174’113

general 18’869 867 19’736

172’192 2’596 4’863 14’720 34’110 193’849

Other provisions 38’267 14’994 2’273 21’000

Total valuation adjustmentsand provisions 210’459 17’590 4’863 16’9931 34’1101 214’849

Reserves for general banking risks 353’868 1’977 351’891

Total reserves for general banking risks 353’868 1’977 351’891

Total 564’327 19’567 4’863 16’993 34’110 566’740

As indicated in Section 2.3.2, the item “Other provisions” consists of a renovation fund for the Bank’s facilities, costs which are not carried on the books as assets.

There are no latent taxes as the Bank is not taxable on its capital and revenues.1 Including a provision of CHF 16’993 which was released and timely reallocated without being booked to the income statement.

3.10 Endowment capital(CHF thousand) 31.12.2003 31.12.2002

Endowment capital 100’000 100’000

Limit granted as per the legislative decree of 22 May 1989 110’000 110’000

Interest rate applicable to endowment capital 5% 5%Endowment capital has no maturity date

The endowment capital was paid out by the State of Canton Ticino.

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114

3.11 Statement of changes in equity capital (CHF thousand)

Equity capital at 31.12.2002

Endowment capital 100’000

General legal reserve 103’578

Reserves for general banking risks 353’868

Balance sheet profit 19’269

Total equity capital at 31.12.2002 (before profit distribution) 576’715

+ Net income of reporting year 20’101

– Dissolution of the reserve for general banking risks –1’977

Total equity capital at 31.12.2003 (before profit distribution) 594’839

of which:

Endowment capital paid 100’000

General legal reserve 103’578

Reserves for general banking risks 351’891

Profit carried forward 19’2691

Net income 20’101

1 The profit distribution statement for 2002 was approved by the Grand Council of Canton Ticino on 26 January 2004. The return on endowment capital as well as theadditional allotment to the canton for financial year 2002 were effected in 2003 and carried under «Amounts due from customers» (See also «Statement of cashflows»).

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115

3.12 Maturity structure of current assets, financial investments and borrowed funds at 31.12.2003(CHF thousand)

at sight callable maturitywithin within 3 within 1 after immobilised Total

3 months to 12 months to 5 years 5 years

Current assets

Cash 94’546 94’546

Money market placements 20’215 20 20’235

Due from banks 88’396 656’174 744’570

Due from customers 24’438 679’709 71’050 127’778 259’711 22’000 1’184’686

Mortgages 22’923 2’075’436 206’068 530’845 1’502’029 3’200 4’340’501

Securities and precious metalstrading portfolio 0 0

Financial investments 1’760 286 3’268 3’956 109’681 38’491 8’175 165’617

Total current assets 232’063 2’755’431 956’775 662’599 1’871’421 63’691 8’175 6’550’155

Preceding year 289’037 3’782’774 603’499 492’120 1’154’174 89’299 10’343 6’421’246

Borrowed funds

Due to banks 8’695 327’522 55’000 30’000 421’217

Due to customers in savings and investment accounts 213’883 1’981’843 2’195’726

Other amounts due to customers 1’117’439 326’234 104’534 145’184 200’010 20’000 1’913’401

Medium-term notes 19’734 64’561 70’827 7’338 162’460

Mortgage securities at the Pfandbriefzentrale of the SCBand bond issues 1’000 9’000 642’000 492’000 1’144’000

Total borrowed funds 1’340’017 2’308’077 452’790 273’745 942’837 519’338 0 5’836’804

Preceding year 1’097’031 2’460’131 597’899 203’730 877’549 474’299 0 5’710’639

3.13 Amounts due from and due to associated companies and loans to the Bank’s governing bodies (CHF thousand) 31.12.2003 31.12.2002

Due from corporations in which the canton has a qualifying interest 16’696 77’683

Due to corporations in which the canton has a qualifying interest 220’356 314’001

Loans to the Bank’s governing bodies 8’850 6’446

Loans to corporations linked to the canton consist of operating and investment loans granted on the basis of standard lending parameters.Loans to the Bank’s bodies primarily consist of mortgage loans and are granted in compliance with standard lending parameters.

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3.14 Breakdown of assets and liabilities (domestic and foreign) (CHF thousand) 31.12.2003 31.12.2002

Domestic Foreign Domestic Foreign

Assets

Cash 94’546 51’920

Money market placements 18’362 1’873 21’242 687

Due from banks 328’327 416’243 372’528 244’617

Due from customers 1’148’351 36’335 1’290’856 43’069

Mortgages 4’340’501 4’094’220

Securities and precious metals trading portfolio 0 578 281

Financial investments 165’617 294’986 6’262

Participations 633 1’401

Tangible fixed assets 95’413 87’672

Intangible fixed assets 15’724 10’833

Accrued income and prepaid expenses 16’804 22’670

Other assets 15’544 27 18’944

Total assets 6’239’822 454’478 6’267’850 294’916

Liabilities

Due to banks 389’498 31’719 380’534 28’545

Due to customers in savings and investment accounts 2’049’377 146’349 2’012’851 136’428

Other amounts due to customers 1’711’479 201’922 1’653’135 149’420

Medium-term notes 162’460 204’726

Mortgage securities at the Pfandbriefzentrale of the SCBand bond issues 1’144’000 1’145’000

Accrued expenses and deferred income 25’521 26’846

Other liabilities 22’260 27 38’107

Valuation adjustments and provisions 214’849 210’459

Reserves for general banking risks 351’891 353’868

Endowment capital 100’000 100’000

General legal reserves 103’578 103’578

Profit carried forward 19’269

Net income 20’101 19’269

Total liabilities 6’314’283 380’017 6’248’373 314’393

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3.15 Breakdown of assets by countries (CHF thousand) 31.12.2003 31.12.2002

Share in % Share in %

Assets abroad

Europe 442’888 6.62 266’033 4.05

North America 4’355 0.07 19’011 0.29

Other countries 7’235 0.11 9’872 0.15

Total assets abroad 454’478 6.80 294’916 4.49

Switzerland 6’239’822 93.20 6’267’850 95.51

Total assets 6’694’300 100.00 6’562’766 100.00

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3.16 Breakdown of assets and liabilities by currencies (CHF thousand)

Currency

CHF USD EUR Ohter Total

Assets

Cash 89’417 412 4’607 110 94’546

Money market placements 19’446 107 682 20’235

Due from banks 564’617 51’869 110’240 17’844 744’570

Due from customers 1’163’346 1’701 13’812 5’827 1’184’686

Mortgages 4’340’501 4’340’501

Securities and precious metals trading portfolio 0 0

Financial investments 165’467 150 165’617

Participations 633 633

Tangible fixed assets 95’413 95’413

Intangible fixed assets 15’724 15’724

Accrued income and prepaid expenses 16’328 116 353 7 16’804

Other assets 12’550 965 1’642 414 15’571

Total assets 6’483’442 55’170 131’336 24’352 6’694’300

Forward transactions and currency options 28’985 61’305 85’911 24’277 200’478

Total assets 6’512’427 116’475 217’247 48’629 6’894’778

Liabilities

Due to banks 407’736 5’426 3’567 4’488 421’217

Due to customers in savings and investment accounts 2’195’726 2’195’726

Other amounts due to customers 1’725’129 48’254 121’000 19’018 1’913’401

Medium-term notes 162’460 162’460

Mortgage securities at the Pfandbriefzentrale of the SCBand bond issues 1’144’000 1’144’000

Accrued expenses and deferred income 25’164 101 249 7 25’521

Other liabilities 19’390 1’816 1’024 57 22’287

Valuation adjustments and provisions 214’849 214’849

Reserves for general banking risks 351’891 351’891

Endowment capital 100’000 100’000

General legal reserve 103’578 103’578

Profit brought forward 19’269 19’269

Net income 20’101 20’101

Total liabilities 6’489’293 55’597 125’840 23’570 6’694’300

Forward transactions and currency options 58’571 61’296 56’340 24’271 200’478

Total liabilities 6’547’864 116’893 182’180 47’841 6’894’778

Net position per currency –35’437 –418 35’067 788 0

Net position per currency (previous financial year) –12’904 5’139 9’056 –1’291 0

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4. Information on Off-Balance Sheet Transactions

4.1 Contingent liabilities(CHF thousand) 31.12.2003 31.12.2002

Credit guarantees 38’441 45’905

Irrevocable commitments under documentary credits 462 1’310

Total contingent liabilities 38’903 47’215

4.3 Derivative instruments outstanding (CHF thousand) Trading instruments

Positive replacement Negative replacement Contractvalue value volumes

Foreign exchange

Forward contracts 2’522 2’390 137’252

Options (OTC) 82 82 63’226

Total 2’604 2’472 200’478

Precious metals

Forward contracts 375 375 9’028

Total 375 375 9’028

Shares/ Indices

Options (OTC) 1’716 1’716 79’099

Total 1’716 1’716 79’099

Total 31.12.2003 4’695 4’563 288’605

31.12.2002 7’801 7’767 162’046

The Bank does not make use of derivative instruments for hedging purposes and at the balance sheet date there were no existing netting agreements.

4.4 Fiduciary transactions(CHF thousand) 31.12.2003 31.12.2002

Fiduciary placements with third party banks 303’043 413’288

Total fiduciary transactions 303’043 413’288

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5. Information on the Income Statement

5.1 Income from refinancing under «Results from interest rate activities»Expenses incurred for the refinancing of the trading portfolio were not credited to interest and discount income.

5.2 Breakdown of results from trading operations(CHF thousand) 2003 2002

Foreign exchange trading 5’448 3’276

Trading in foreign banknotes 2’048 2’110

Trading in precious metals 66 43

Trading in securities –17 –149

Total 7’545 5’280

5.3 Breakdown of personnel expenses(CHF thousand) 2003 2002

Salaries 54’328 52’505

Social benefits 14’727 12’758

Other personnel expenses 2’355 2’426

Total 71’410 67’689

5.4 Breakdown of other operating expenses(CHF thousand) 2003 2002

Rent expense 5’002 3’991

Expenses for EDP, equipment, furniture, vehicles and other facilities 4’192 2’555

Other operating expenses 16’522 17’749

Total 25’716 24’295

120

Bellinzona,13th February 2003 On behalf of On behalf ofthe Board of Directors: the Executive Board:

Chairman: Deputy Chairman: President:E. Bergonzoli, attorney R. Genetelli, attorney D. Barbuscia

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R S C E A S B L

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Sergio Gianini, Prato Leventinadott. Mario Ferrari, PorzaRenzo Ambrosetti, Monte Carasso

Supplenti / DeputiesRenzo Bordogna, MendrisioMoreno Colombo, Mendrisio

U L

E A S B L

Ernst & Young SA

U

I A

Capo revisore / Chief AuditorGabriele Guglielmini

Sostituto / DeputyGuido Gianetti

C

S C

Presidente / Chairman of the Board*avv. Eros Bergonzoli, Ascona

Vicepresidente / Deputy Chairman*avv. Rolando Genetelli, Preonzo

Segretario / Secretary*avv. lic. rer. pol. Gabriele Padlina, Mendrisio

Membri / Members of the Board of Directorsavv. Consuelo Allidi Cavalleri, Orselinalic. rer. pol. Luido Bernasconi, Stabiolic. jur. Manuele Bertoli, LosoneUrbano Bizzozero, CanobbioGiancarlo Bordoni, Viganelloavv. Mario Borradori, LuganoRenza De Dea, Locarnolic. oec. Carlo Garzoni, Lugano

*Erto Paglia, Anzonico*Roberta Pantani Tettamanti, Chiasso

lic. oec. publ. Sarah Protti Salmina, Lugano

*membri della Commissione del Consigliomembers of the Committee of the Board

C

B D

123

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SuccursaliBranches

LuganoAndrea FerrariMarco BariffiSimone Papa

LocarnoFabio PedrazziniBoris CeschiStephan Mair

ChiassoMario GrassiClaudio CereghettiEugenio Micheli

Direttore generale President of the Executive BoardDonato Barbuscia

Membri della Direzione generaleMembers of the Executive BoardRenato ArrigoniBernardino BullaClaudio GenasciGiorgio Lavizzari

D

E B

Sede Head Office

BellinzonaDomenico Albertoni Daniele AlbisettiRomano BärAdrian Baumberger Lucamaria BeelerMary BernardasciGianfranco Bionda(sino al/ until 7.6.2003)Luca BordonzottiMedardo Caretti Fabrizio Cieslakiewicz Fabio ContiAlberto CottiRoberto Danzi Remo Domenghini(sino al/ until 30.9.2003)Giovanni Duca Adolfo GenzoliLuca Ghiringhelli Flavia Giorgetti(dal/ as of 1.1.2004)Giovanni JauchMauro LocatelliDonato LucchiniMarco Molteni Pierluigi PellandiniIvo Pini Claudio PisoniFrancesco PromuticoOtto RuppSergio ScopazziniCarlo TomasiniKurt UmbergAlessandro Vecci

M

M M

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Chiasso ‒ Corso S. Gottardo 4Tel. +41 (91) 695 39 11 – Fax +41 (91) 682 30 48

Locarno ‒ Via TrevaniTel. +41 (91) 759 70 11 – Fax +41 (91) 751 69 78

Lugano ‒ Via Pioda 7Tel. +41 (91) 803 36 11 – Fax +41 (91) 923 82 27

S

B

Bellinzona ‒ Viale H. Guisan 5Tel. +41 (91) 803 71 11 – Fax +41 (91) 826 13 64

S

H O

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Grancia ‒ Centro Grancia 1Tel. +41 (91) 993 16 61 – Fax +41 (91) 99316 64

Locarno Città Vecchia ‒ Via San Francesco 1Tel. +41 (91) 759 70 11 – Fax +41 (91) 760 01 31

Losone ‒ Via Emmaus 1 (Centro Comm. Cattori)Tel. +41 (91) 791 84 21 – Fax +41 (91) 792 29 58

Lugano‒Molino Nuovo ‒ Via Trevano 97Tel. +41 (91) 803 35 11 – Fax +41 (91) 971 46 83

Lugano ‒ Piazza RiformaTel. +41 (91) 803 36 11 – Fax+41 (91) 803 38 50

Melide ‒ Via G. Pocobelli 14Tel. +41 (91) 630 64 30 – Fax +41 (91) 649 30 49

Mendrisio ‒ Via Lavizzari 18Tel. +41 (91) 646 15 85 – Fax +41 (91) 646 43 06

S. Antonino ‒ Centro Commerciale MigrosTel. +41 (91) 840 15 55 – Fax +41 (91) 858 05 13

Tesserete ‒Via Pietro FontanaTel. +41 (91) 943 53 33 – Fax +41 (91) 943 12 75

Internetwww.bsct.ch

Agno ‒ Via CantonaleTel. +41 (91) 604 52 25 – Fax +41 (91) 605 34 41

AiroloTel. +41 (91) 869 15 45 – Fax +41 (91) 869 11 07

Ascona ‒ Viale Papio 5Tel. +41 (91) 791 49 12 – Fax +41 (91) 791 65 86

Bellinzona ‒ Piazza CollegiataTel. +41 (91) 803 71 11 – Fax +41 (91) 803 75 29

Biasca ‒ Via Pini 2Tel. +41 (91) 862 19 22 – Fax +41 (91) 862 43 31

BodioTel. +41 (91) 864 11 24 – Fax+41 (91) 864 10 76

Brissago ‒ Via LeoncavalloTel. +41 (91) 793 16 61 – Fax +41 (91) 793 40 03

CevioTel. +41 (91) 754 20 50 – Fax +41 (91) 754 14 06

DongioTel. +41 (91) 871 11 52 – Fax +41 (91) 871 27 52

FaidoTel. +41 (91) 866 14 44 – Fax +41 (91) 866 14 45

A

A

126