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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 1
CronacheSanitarie
Fatti e Persone della Sanità Mantovana
APRILE-MAGGIO 2020 Anno VI NUMERO 54 Periodico Bimestrale di informazione sanitaria gratuito
®
Questo numero è stato stampato con un notevole aumento di copie, distribuito in
tutte le farmacie del territorio, in panifici ed ambienti sanitari, questo grazie alla decisione della nostra redazione per dare supporto alla nostra economia territoriale, risentita senza
dubbio da questo momento critico sanitario. Ma noi vogliamo “sostenere e non abbandonare”, con il supporto dei nostri inserzionisti (preziosi quanto mai) spingiamo positività nelle attività artigianali e commerciali, cercando di arrivare in tutte le famiglie. Informare bene e informare
positivo, perché anche noi vogliamo resistere e superare insieme a voi la criticità del momento. Siamo su Facebook e sul sito www.cronachesanitarie.it
CRONACHE SANITARIE: DISTRIBUZIONE CAPILLARE IN FARMACIE E PANIFICI
SUZZARA: UN GRAZIE AL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE “L. BONI” DANTE ANDRAO
Gentile Presidente, tutta la redazione di Cronache Sanitarie e mio personale, al termine del suo mandato, rivolge un sentito ringraziamento a Lei e all’intero Consiglio di Amministrazione della Fondazione “L. Boni” onlus per il lavoro, per l’impegno e la competenza dimostrata nella direzione e nella gestione di questa importantissima attività. Ringrazio per gli inviti e la disponibilità nell’informazione precisa e puntuale su numerosi evento che la RSA ha organizzato in tutti questi anni e che ho pubblicato su Cronache Sanitarie. Informazione sanitaria, utile e necessaria che ha permesso di qualificare il periodico e farlo crescere. Ma il mio grazie vuole andare oltre perché, come operatore sanitario, non ho mai visto nella città di Suzzara (Cinema Politeama) ma anche presso la RSA “L.Boni” dei convegni o dei corsi a livello scientifico aperti al pubblico con ospiti professionisti conosciuti a livello nazionale per una cultura dell’anziano, delle persone fragili e bisognosi per una società più amica e attenta. Per dovere di cronaca ricordo il prezioso impegno del Gruppo di AL, nato grazie al contributo del “Boni” con lo slogan “Le stelle vincono il buio” a significare che nessuna famiglia con malati di demenze può riuscire a vivere una vita serena se non è aiutata e supportata da tutta la comunità (bastano gesti semplici come un saluto, un sorriso).
Attilio Pignata - continua a pagina 4
VIAGGI ORGANIZZATI• 2 GIUGNO: CAMMINATA SULLA CICLOVIA DEL GARDA
E APERICENA IN VELIERO • 27 GIUGNO: FESTA DELLA LAVANDA E NOTTE VIOLA
A CASOLA VALSENIO DI RAVENNA• 20-28 GIUGNO: SOGGIORNO MARE IN CALABRIA
IN FORMULA ALL INCLUSIVE• 8-15 AGOSTO: TOUR DELL’IRLANDA - VIAGGIO
IN AEREO E TOUR IN PULLMAN• 12-19 SETTEMBRE: SOGGIORNO MARE IN SARDEGNA
FORMULA ALL IN LNCLUSIVE
Gite in giornata e week-end disponibili in agenzia.
8.000 COPIE
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana2
Spazio ai lettori
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 3
Sono quattro anni che mi rivolgo spesso all’ospedale dove ho avuto bisogno di tutti,
partendo dal Pronto Soccorso fino al CUP e medico di famiglia compreso. Fare un elenco dei medici, specialisti, tecnici, infermieri/e, OSS, impiegati è
sempre difficile e si dimentica qualcuno. Voglio pensare agli ultimi ricoveri, visite, controlli che vanno dalla medicina alla chirurgia e urologia ma anche laboratorio analisi e radiologia fino all’attivazione del servizio infermieristico domiciliare. Sono molto
contento dell’Ospedale di Suzzara e il mio grazie di cuore lo faccio per l’assistenza professionale ed umana che ho ricevuto.
Achille Bocchi
Sono stato ricoverato una settimana nel reparto di urologia dell’ospedale di Suzzara e il
personale infermieristico mi hanno trattato come se fossi stato un loro papà. Quando ho chiesto di
non farmi sentire dolore, le infermiere mi hanno detto: “noi siamo qui per alleviare il dolore, non per farlo sentire, anzi siamo qui apposta”. Sono state parole che mi hanno commosso. Voglio ringraziare
tutta l’equipe per le premure, attenzioni e l’ottimo confort. Un elogio al personale delle pulizie perché sono state sempre gentili.
Mario Gibertoni
Ho avuto dolori diffusi, proprio nei giorni della paura del Virus. In poche ore erano aumentati
ed ero preoccupata. Mi sono recata al Pronto Soccorso e sottoposta a vari accertamenti
diagnostici. Sono rimasta sorpresa, considerando il momento difficile, dalla gentilezza, premura e una risposta in poco tempo e poi dimessa con la terapia. Voglio ringraziarli tutti, dai medici agli infermieri
perché sono stati veramente professionisti. M.L
Sono un ragazzo di 24 anni e voglio chiedere pubblicamente scusa a tutte quelle belle
persone che volontariamente si impegnano nella Donazione del sangue.Per anni ho assistito ai molteplici appelli che chiedevano con urgenza la Donazione di sangue, argomentando in maniera dettagliata i motivi di tale urgenza , ma li ho sempre oltrepassati commentando ignorantemente e senza pensare minimamente di volerlo fare.Anche alcuni miei compagni di classe hanno cercato di sensibilizzarmi sull’argomento , ma la mie reazioni sono state sempre le stesse: “Scherno
e indifferenza”. Ora mi vergogno e mi pento di quel non lontano passato.Poco tempo fa,ho subito una delicata e rischiosa operazione e ho avuto bisogno di trasfusioni e quindi di una notevole quantità di sangue e per giunta di un gruppo raro.In quei giorni di stravolgimento di vita ho pensato molto a quanto avrei anch’io potuto fare e non ho fatto e ho pensato a tutti quei Donatori , il cui sangue è scorso nelle mie vene.Ma in particolare ho pensato e mi ricorderò sempre ad una di quelle sacche che potevano contenere proprio il sangue di uno di quei compagni di
classe che aveva il mio stesso gruppo e sempre mi ricorderò delle parole che non ho mai voluto ascoltare e che parlavano della vita di tutti.Mi è venuta in mente molto spesso una frase che vedevo passare sulle pagine di facebook che diceva: “ Io Dono, non so per chi ma so perchè “ su cui NON mi sono mai fermato a riflettere .Oggi quindi voglio chiedere scusa a tutti loro e voglio ringraziarli per avermi permesso senza conoscermi, di continuare a vivere . Donate il sangue.
Massimo
PEGOGNAGA: UN GRAZIE A TUTTO L’OSPEDALE NUOVO DI SUZZARA
UROLOGIA DI SUZZARA: RINGRAZIO IL DOTT. PIAZZA, DOTT. BERTONI E DOTT. NYEK NTEP
PIEVE DI CORIANO: AL PRONTO SOCCORSO SONO STATI GENTILISSIMI
MI SENTO DI CHIEDERE SCUSA A TUTTI I DONATORI DI SANGUE
Bimestrale gratuitoIscritto al Tribunale di Milano
in data 8-4-2011 n° 190DIRETTORE RESPONSABILE
Attilio PignataVia C. Ravera, 9 Suzzara
Cel. 346-0905483
VICE DIRETTOREPaolo Lavagnini
DIRETTORE SCIENTIFICOProf. Piero Zanini
RESPONSABILE SANITARIODott. G.Luca Occelli
REFERENTE PER EVENTI MEDICI E CORSI FORMATIVI
Dott.ssa Elisabetta Vicentinitel. 333-1015524
REDAZIONESuzzara: Dott.ssa Anna Bonini,
Dott. Roberto Messori, Mauro Pinotti, Rosanna Rossi, Prof. Renzo Gualtieri,
Dott. Gianluca Occelli, Gilberto Zacchè, Dott.ssa Fiorenza Davolio e Gabriella Bigi,
Motteggiana: Francesco Ponti Gonzaga: Carla Ferrari, Vanni Bosi
e Marco Barbieri. Dott.ssa Elisabetta Vicentini Moglia: Gianni Bellesia, Valentina Amadori.
Pegognaga: Bruno Mazzacani San Benedetto Po: Dott. Roberto Lasagna
Quistello: Alfio Maestrelli
COLLABORATORiRenzo Gazzoli
Dino BarbiCav. Carlo Gasparini
Ing. Ivan Ongari
EDITOREAttilio Pignata
GRAFICAUKI Design - Suzzara
Cel 328-8299789www.ukiweb.it
STAMPAUKI Design - Suzzara
Il periodico viene distribuito negli am-bienti sanitari pubblici e privati: nelle
farmacie, parafarmacie, negli ambula-tori dei medici di famiglia e specialisti di tutti i comuni del distretto, Case di Riposo (R.S.A.) di tutto il territorio, al CUP dell’Ospedale di Suzzara, nelle
Istituzioni Socio-Sanitarie (A.S.L.) Laboratori Analisi privati e accreditati.
Il marchio della testata è stata registrata presso il Ministero dello
Sviluppo Economico.
CronacheSanitarie
Fatti e Persone della Sanità Mantovana
Scrivete alla redazione:[email protected]
FINITO DI STAMPARE IL16/03/2020
Spazio ai lettori
EMERGENZA SANITARIANUMERI UTILI
NUMERO UNICO NAZIONALE 1500 LOMBARDIA 800 89 45 45 SOLO PER LE EMERGENZE SANITARIE 112
AZIENDA SPECIALE SERVIZI ALLA PERSONA SOCIALIS. RETE DI SUPPORTONUMERI TELEFONICI PER LE PERSONE ANZIANE prive di rete famigliare e di supporto o famiglie con
particolari difficoltà. Gli operatori del servizio consegnano pasti caldi, spesa, farmaci e assistenza domiciliare
Suzzara e Motteggiana 333-6170164 da Lun a Ven ore 8.00-18.00Gonzaga 333-6170169 da Lun a Sab ore 9.00-12.30Moglia 0376-511427 da Lun a Sab ore 9.00-12.30
Pegognaga 0376-5546301 da Lun a Sab ore 9.00-12.30San Benedetto Po 0376-623083 da Lun. a Sab. ore 9.00-12.30
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana4
Il prossimo 19 Aprile scade il mandato quinquennale del Consiglio di Amministrazione
della Fondazione Luigi Boni Onlus. Vorrei ringraziare con vero cuore a nome di tutto il personale il CdA uscente nella figura del Presidente Dante Andrao, ed i consiglieri Antonio Zucchi (Vice Presidente), Teresa Neri, Michele Carillo e Tazio Tirelli. Da subito è emerso l’appassionarsi verso la Fondazione rinunciando al compenso che ordinariamente sarebbe spettato al Presidente e ai suoi consiglieri. Durante il primo anno, il CdA ha svolto un compito certamente non facile per una situazione finanziaria estremamente sofferente. L’impegno portato avanti con passione e competenza ha fatto sì che dopo due anni di forte sofferenza, si arrivasse finalmente ad un bilancio in positivo già dal secondo anno di mandato, risultato che si è confermato anche negli anni successivi grazie ad un monitoraggio costante sui dati contabili e alle scelte gestionali che hanno saputo cogliere le opportunità. La maggiore tranquillità economica, anche grazie all’entrata in funzione quasi a pieno regime degli 80 posti letti della nuova struttura RSA Boni2, con una media di
quasi 200 ingressi annui, ha permesso diverse scelte coraggiose senza mai perdere di vista il punto centrale quale il benessere e la dignità dei residenti. Tra le più significative, ricordo la messa a regime del Nucleo specialistico per le demenze, l’ottenimento di fondi e l’apertura di uno spazio verde all’aperto in aderenza al Nucleo Arcobaleno (con le caratteristiche del giardino Alzheimer), la ristrutturazione del Nucleo Rosso della RSA Boni1, l’allestimento di un bagno attrezzato per disabili, l’installazione di sollevatori a soffitto in tutte le stanze a completamento della RSA Boni1 e non in ultimo la ripavimentazione e restyling del Nucleo Giallo e del pian terreno sempre della RSA Boni1. Il CdA ha sempre perseguito una politica di “stabilizzazione” del personale, continuando ad assumere a tempo indeterminato gli Operatori Socio Sanitari e gli Infermieri, investendo anche su una figura nuova per la Fondazione quale la Coordinatrice Unica dei Servizi Sanitari e Generali. Per assicurare una maggiore continuità, anche i Medici sono stati assunti con un contratto di Dirigente Medico, comparto Sanità Pubblica. Durante il mandato del CdA, la Fondazione si è aperta
anche al territorio con numerose iniziative rivolte alla cittadinanza di Suzzara. Il convegno sulla “Comunità Amica delle Demenze”, sulla “Nemica Solitudine” e l’Aperitivo “Porte Aperte” durante la settimana della Malattia Alzheimer, sono solo alcuni esempi che testimoniano che il CdA voleva essere anche protagonista di una moderna Psicogeriatria concentrata sui bisogni delle persone anziane più fragili e soli. E’ impossibile non notare come in questi cinque anni, per merito della capacità strategica di alto profilo del CdA e di una sua condivisione ampia con le Direzioni, i Sindacati dei lavoratori, gli enti locali, il mondo del volontariato e il territorio in generale, La Fondazione Luigi Boni Onlus abbia fatto passi da gigante, ponendo sempre al centro dell’attenzione gli anziani fragili e complessi, circondati da un personale più attento e responsabile, anche con l’intento di migliorare la relazione con i famigliari. Ancora un grazie sincero con stima ed amicizia.
Dr. Luc P. De Vreese Direttore Sanitario
Il comparto amministrativo e gli impiegati intendono ringraziare il Cda e in particolare il
Presidente per la fiducia e l’impegno profuso nel sostenere gli uffici in momenti così delicati e di grande cambiamento, come sono stati gli ultimi anni della Fondazione. Anni in cui l’intera struttura è stata aiutata a passare in un breve giro ad una gestione più strutturata e professionale. Rimarranno comunque preziosi i consigli e le indicazioni fornite in questi anni, ma soprattutto l’esempio di lucidità e rigore anche nei momenti più critici.
IL RINGRAZIAMENTO DEL DIRETTORE SANITARIO DEL “BONI”“LA VITA PUÒ ESSERE CAPITA SOLO ALL’INDIETRO MA VA VISSUTA IN AVANTI.” (S. KIERKEGAARD)
E ANCHE DALL’APPARATO AMMINISTRATIVO
Nella foto la Dott.ssa Angela Rinieri responsabile dell’Open Day
SERVIZI ALLA PERSONACENTRO GERIATRICO
FONDAZIONE LUIGI BONI
ADI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
Consiste in un insieme di trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi integrati con servizi socio-assistenziali (igiene personale, cura della persona, assistenza ai pasti).
SAD SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE
Assistenza al cittadino (di qualsiasi età) in condizioni di “fragilità” socio-sanitaria, nel disbrigo delle attività quotidiane sollevando in parte la famiglia dal carico assistenziale (es. igiene degli ambienti, preparazione dei pasti, igiene della persona, disbrigo di commissioni, ecc.). Possono fruire del servizio le persone che si trovano in condizioni di disabilità fisica o sociale o socio-sanitaria.
CDI CENTRO DIURNO INTEGRATO
Il Centro Diurno Integrato si propone quale luogo di cura e socializzazione per gli anziani che sono in difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane.
POLIAMBULATORIO
il poliambulatorio è un servizio che, grazie al personale qualificato e specializzato, si occupa di approfondire i problemi della persona anziana che manifesta fragilità, disturbi cognitivi e comportamentali legati all’età avanzata. In particolare promuove il mantenimento e il potenziamento delle abilità fisiche e cognitive della persona fornendo sostegno e formazione ai famigliari che se ne occupano.”
RSA APERTA
Il progetto di RSA Aperta prevede l’erogazione di interventi assistenziali, educativi, psicologici, riabilitativi in senso lato, atti a sostenere l’utente e il suo care-giver, per tutte le persone affette da demenza e negli ultra 75enni non autosufficienti.
PER INFORMAZIONI E RICHIESTE D’ACCESSO:Suzzara (Mn) Via. L. Cadorna, 4
Tel. 0376-531244 Tel. 0376-531212 Cel. 348-4443818 Mail: [email protected]
EMERGENZA SANITARIA: GLI OSPITI E OPERATORI DELLA FONDAZIONE “BONI” HANNO FIDUCIA
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 5
SOS CORONAVIRUS: COME NON INCORONARE LA PAURA?Fin da quando le specie viventi hanno iniziato a
popolare il nostro pianeta, la paura si è rivelata essere un’emozione utile e potente: ci aiuta ad intercettare i pericoli e, quindi, ad evitarli. Ad esempio, funziona nella sopravvivenza. La paura della morte è il primo vero timore, innato, di tutti gli esseri viventi. Quando crea disagio? Quando non è proporzionata ai pericoli oppure quando non possiamo decidere volontariamente se affrontare o no una certa situazione. In altre parole, quando il pericolo non incute così tanto timore oppure quando siamo obbligati a scegliere una sola opzione. Oggi, la paura deriva dalle nostre esperienze passate, ma viene anche influenzata dai media (tv, radio, giornali, ecc…) i quali possono ingigantirle o attenuarle. Questi canali possono arrivare a suggestionarci anche negativamente: immagini
veloci e video scioccanti, proiettati a ripetizione, potrebbero causare irrequietezza. Nel caso in cui la paura dilaghi, subentra il panico e finiamo per esserne danneggiati. Temiamo i fenomeni sconosciuti, nuovi, inaspettati; esattamente, come il Coronavirus. Considero essenziale, per evitare episodi di ansia individuale e di panico collettivo, coinvolgere specialisti competenti in grado di combattere sia la sopravvalutazione, sia la sottovalutazione (negazione) del problema. Bisognerebbe attenersi ai fatti, cioè al pericolo oggettivo: informarsi attivamente risulta essere un ottimo antidoto contro lo stress virus-derivato. Le emozioni, in una situazione di allarme, sono difficili da gestire: sono come cavalli imbizzarriti che corrono qua e là. Farsi prendere dal panico può indurci a tralasciare dati oggettivi, impedendo
il nostro ragionamento (critico) corretto e limitando la nostra capacità di vedere le cose in una prospettiva giusta. Una buona strategia potrebbe essere quella di sfruttare solo ed elusivamente fonti informative ufficiali, aggiornate ed accreditate; così come specialisti qualificati e addetti. Non fermiamoci qui, però! Facciamo in modo di aiutare il prossimo, attuando questi comportamenti consapevoli: se tutti agissimo in modo informato e responsabile e ci supportassimo reciprocamente a farlo, aumenterebbe la capacità di protezione della collettività e di ciascuno di noi.
Dott.ssa Maria Giulia Portioli
Psicologa 333-8271517
TESTIMONIANZA DI UN INFERMIERE CHE LAVORA IN RIANIMAZIONE
LA TESTIMONIANZA DI DUE MEDICI RIANIMATORI
Ieri 8/3 alle 11.30 parto per andare al lavoro, devo montare alle13 ma parto prima perche
mi fermo a prendere qualcosa da mangiare, anche se sono quasi certo che non riuscirò a toccare cibo. Si parte prima perché la vestizione per entrare in zona infetta dura circa 15 minuti, quindi cerco di essere in anticipo per permettere che i colleghi smontanti escano al piu presto. Mi svesto dei miei abiti civili...e mi vesto; mi infilo la tuta bianca chiudo la cerniera fino al mento, sigillo il collo con una fascia adesiva applico il filtro facciale (maschera ffp3) la faccio aderire bene al naso e faccio la prova di tenuta inspirando in modo energico, come un respiro prima di fare un tuffo dal trampolino, o prima di fare una cosa importante emozionante.... copro il capo col cappuccio, e gia i rumori si attutiscono, infilo un’ulteriore copricapo e lo lego dietro al collo. Infilo il primo paio di guanti, e quelli copriranno le mie mani almeno per 4/5 ore se riuscirò a fare una pausa altrimenti non vedrò le mie mani per tutto il turno....6 ore al mattino 7 ore al pomeriggio o 11 ore alla notte. Secondo paio di quanti mi guardo allo specchio se ho indossato tutto correttamente, ed entro nella stanza. Ci sono 7 pazienti, tutti intubati e immobili piu uno in una stanza singola.Sono ormai vent’anni che vedo questo tipo di pazienti, ma questi mi fanno un effetto diverso e non so perché, ho sempre cercato di rimanere distaccato e di non farmi coinvolgere troppo
emotivamente, e piu o meno ci sono sempre riuscito ma oggi provo una sensazione strana, come se quello che stavano facendo i mie colleghi e quello che avrei iniziato a farei io di li a poco, non avesse un senso. Una battaglia contro una cosa invisibile che non vedi che non conosci, come se il covid19 sia li, ovunque, di fianco a te, e che non aspetti altro che il momento giusto per entrare nel tuo corpo appena fai un errore. Intanto sento il mio respiro nelle orecchie, e la mia voce rimbomba nella tuta bianca, parlo forte perchè i miei colleghi altrimenti non mi sentono. Siamo vestiti tutti uguali e siamo tutti uguali, cosi per chiamarci ci siamo scritto il proprio nome davanti e dietro la tuta bianca.Chi porta gli occhiali da vista come me ad ogni respiro gli occhiali si appannano e po si asciugano, e cosi per tutto il giorno. Comunichiamo tra di noi solo con le parole, parole indipendenti dell’espressione del volto, e senza distinguerne l’intonazione... parole e frasi fredde e inespressive... brutta sensazione.Oggi però mi sento strano non riesco a respirare bene mi sembra di fare fatica... non ci penso e inizio la mia attività quotidiana. E toccato a me oggi, il primo decesso da covid19, e riavverto di nuovo quella sensazione di fatica respiratoria... non ci penso. Da procedura dobbiamo mettere la salma in un sacco di gomma grigia, e così facciamo, chiudiamo la cerniera e applichiamo
le etichette con scritto materiale infetto da coronavirus in attesa che gli addetti vengano a ritirare la salma. La mia mente comincia a vagare nel vuoto senza un pensiero, con una sensazione di smarrimento e impotenza.Mi siedo e mi applico un po di ossigeno, e mi sembra di stare meglio.Ricomincio a fare quello che avevo iniziato, cioè la rilevazione dei parametri respiratori e vitali dei pazienti... ma niente stavolta sento una sensazione di angoscia e mi viene da piangere cosa che faccio di li a poco.Non riesco piu a stare dentro e decido di uscire, mi svesto un po frettolosamente ed esco dalla stanza, vado negli spogliatoi e piango. Aspetto un po’ sperando che mi passi, voglio rientrare perche ho lasciato la mia collega con un infermiere da poco assunto e inesperto. Ma non mi riprendo.... avverto il mio superiore e decido di andare a casa...... non credevo capitasse proprio a me...ma sono CROLLATO!Domani torno al lavoro perché ora sto bene e non voglio pesare su i miei colleghi. Dopo alcuni giorni il tampone Corona Virus era positivo.
Saranno mesi difficili per tutti ma ce la faremo. Auguri di vero cuore.
Il dottor Carlo Serini: «Faccio il rianimatore da anni, ma ora è diverso. Stanotte mi sono
avvicinato a un anziano. Gli avevamo messo il casco per la respirazione. Lui si guardava intorno spaurito. Mi sono chinato e lui ha sussurrato Ma allora è vero? Sono grave? Ho incrociato quel suo sguardo da cane bastonato e ho capito che stavolta non avevo risposte». La dottoressa
Francesca Cortellaro: «Sai qual è la sensazione più drammatica? Vedere i pazienti morire da soli, ascoltarli mentre t’implorano di salutare figli e nipotini. I pazienti Covid-19 entrano soli, nessun parente lì può assistere e quando stanno per andarsene lo intuiscono. Sono lucidi, non vanno in narcolessia. È come se stessero annegando, ma con tutto il tempo di capirlo. L’ultimo è stato
stanotte. Lei era una nonnina, voleva vedere la nipote. Ho tirato fuori il telefonino e gliel’ho chiamata in video. Si sono salutate. Poco dopo se n’è andata. Ormai ho un lungo elenco di video-chiamate. La chiamo lista dell’addio. Spero ci diano dei mini iPad, ne basterebbero tre o quattro, per non farli morire da soli»
UNA INFERMIERA DEL PRONTO SOCCORSO“Al pronto soccorso avevo iniziato il turno
alle nove della sera prima. Erano le sei del mattino. Ma quella notte era successo di tutto”. La dottoressa, con la passione per la fotografia, ha raccontato così la genesi dello scatto: “Erano da oltre dieci ore che stavamo lavorando senza sosta”, “quando ho visto Elena riposare 5 minuti dopo ore passate a correre da un paziente all’altro, a cercare di aiutare l’ennesimo paziente che arrivava con febbre e insufficienza respiratoria l’ho guardata e avevo voglia di
abbracciarla, ma ho preferito immortalare quel momento di tregua… Con guanti mascherina e camice monouso. Un attimo di tregua. “La sala era piena di pazienti spaventati, con moltissime persone in insufficienza respiratoria molto grave. Gente di tutte le età, la febbre saliva in modo repentino. La cosa che mi colpiva di più era che non dicevano nulla: erano nel letto e tacevano. Però avevano gli occhi della paura. Scene mai viste nella mia carriera.”
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana6
INTERVISTA AL DOTT. PAOLO TASSINARI AMMINISTRATORE DELEGATO DELL’OSPEDALE NUOVO
Il Dott. Tassinari è l’amministratore Delegato della società Ospedale di
Suzzara Spa al nuovo “Montecchi”, gestito da una Fondazione pubblico-privata nell’ambito di un progetto di sperimentazione intrapreso nel 2000 dall’azienda ospedaliera “Carlo Poma”. L’1 novembre 2004 iniziò una nuova gestione pubblica-privata: la concessione scade nel 2022. Il Dott. Tassinari dal 2004 al 2017 è stato responsabile dell’Area Anziani del gruppo Kos , il cui marchio più conosciuto , specialmente in Lombardia è Residenze Anni Azzurri di cui è stato dal 2007 al 2017 Amministratore Delegato . Inoltre dal 2001 al 2004 è stato direttore generale del Policlinico San Pietro, ospedale privato accreditato in provincia di Bergamo e dal 1998 al 2001 è stato direttore amministrativo dell’Istituto clinico Villa Aprica, in provincia di Como. In precedenza, ha lavorato nella società Antibioticos Spa, azienda del gruppo Montedison. Si è laureato in Ingegneria delle tecnologie industriali al Politecnico di Milano nell’87. Dottore, quattro anni a Suzzara, come si trova?Molto bene, l’esperienza professionale è gratificante e stimolante , l’ambiente dell’ospedale è caratterizzato da professionisti a tutti i livelli di ottima caratura, con i quali è facile intendersi e programmare le attività specifiche dell’Ospedale .All’esterno ho trovato solidi riferimenti territoriali , cito tra tanti la Fondazione Montecchi ,con cui i rapporti sono molto stretti, la Fondazione Opilio Zuccati e i Sindaci della zona , in particolare il Sindaco di Suzzara . I rapporti con L’ASST di Mantova sono ottimi e sono caratterizati dalla volontà di sviluppo di servizi in sinergia reciproca e collaborazione.Ci presenta la sua squadra?Mi avvalgo in primis della collaborazione dei due principali riferimenti operativi , la Direzione
Amministrativa, posizione tenuta dal Dottor Luigi Bossi, e di quella sanitaria, posizione ricoperta dal Dottor Federico Marzo. Entrambi professionisti giovani, affidabili e competenti sono di grande aiuto nella gestione di una organizzazione complessa quale è quella di un ospedale per acuti. Entrambi governano le due aree, amministrativa e sanitaria i cui loro riporti diretti sono tenuti da persone di provata esperienza specifica sul campo. Il team nel suo complesso
è serio e affidabile, composto da persone che vivono nei dintorni dell’ospedale , quindi sono i nostri primi ‘testimonials’ della bontà della nostra organizzazione.Ci può fare un bilancio delle iniziative realizzate in questi anni?L’ospedale ha avuto un considerevole sviluppo di attività chirurgica e in particolare ortopedica e traumatologica negli ultimi anni . A livello di protesica , le nostre due equipe ortopediche eseguono più di 1000 impianti annui , sia su pazienti Lombardi che fuori regione , specialmente emiliani; la risoluzione dei problemi di mobilità di questi pazienti è seguita sino al completamento della fase riabilitativa seguita dai nostri fisiatri . Siamo presenza considerevole sul territorio sia a livello di oculistica sia a livello di chirurgia e di urologia , e per i prossimi anni ci attendiamo uno sviluppo della casistica a più alta complessità. Di rilievo è l’appartenenza del nostro Pronto Soccorso alla rete provinciale , con ca . ....casi annui trattati . La nostra Medicina e la nostra Oncologia sono di riferimento per la zona della provincia mantovana , e una parte di nostri pazienti sono seguiti al loro domicilio dalle nostre due equipe di Asssistenza Domiciliare Integrata e di Cure Palliative Domiciliari. Tutto questo è accompagnato da un’intensa attività Ambulatoriale di tipo polispecialistico al
servizio del territorio di Suzzara e dei Comuni limitrofi .Vedo positivamente lo sviluppo di queste attività maturate nel corso della durata della Sperimentazione Gestionale portata avanti dal 2004 , e spero che possano essere positivamente apprezzatae dalla Comunità di cui facciamo parte.Quali progetti per il futuro? Nuovi servizi, nuovi medici e progetti?Questo ospedale continuerà per il prossimo futuro ad avere un orientamento specifico chirurgico e riabilitativo , in particolare ortopedico . Attualmente non è facile poter dire quali potranno essere le nuove progettualità dell’ospedale a causa del continuo cambiamento del quadro normativo sanitario regionale . Tuttavia si possono identificare comunque alcuni trend specifici , come per esempio quello della gestione del Paziente Cronico, in corso di progressiva implementazione organizzativa su tutto il territorio mantovano, cercando di ‘fare rete ‘ con le organizzazioni sanitarie e socio sanitarie , in primis con l’ASST. Tra le nuove iniziative portate avanti ultimamente e che vedranno progressivamente uno sviluppo nei prossimi anni menziono due equipe che hanno iniziato la loro attività nella seconda metà del 2019 : la prima , con a capo il dr. Pepe si occupa principalmente di attività vascolare venosa , la seconda con a capo il dott. Puviani tratta le patologie dermatologiche Alla scadenza fra due anni della sperimentazione pubblico-privato ci può anticipare i cambiamenti o è troppo presto?I tempi non sono ancora maturi per avere un quadro definito compatibilmente con gli orientamenti regionali e normativi ritengo entro breve si possa avere una quadro più nitido per una più efficace programmazione futura. Sono confidente che questo rappresenterà per l’ospedale un ulteriore periodo di stabilità e di sviluppo di ulteriori nuovi servizi.
SAN BIAGIO A SUON DI MUSICAFesteggiare il Santo Patrono di Suzzara con
un concerto, questo quanto avvenuto nella chiesa dell’Immacolata sabato 1 febbraio, due giorni prima della sacra ricorrenza. Ad allietare la serata sono stati la corale Palestrina che ha eseguito il Gloria di Vivaldi, insieme alla preziosa partecipazione di un soprano ed un controtenore, e l’orchestra della scuola comunale di musica che si è esibita proponendo tre brani dalla
Capriol Suite di Peter Warlock, Danze Rumene di Béla Bartok e la Sinfonia n°25 di Mozart. Il gran finale ha visto in scena l’unione dei talenti della corale e di un gruppo d’archi che hanno eseguito l’Ave Verum di Mozart e Cantique du Racine di Fauré, pezzi che hanno commosso un numeroso pubblico già molto colpito dall’intero concerto e dalla suggestiva atmosfera notturna della chiesa di piazza Garibaldi.
Estremamente soddisfatto dell’evento il parroco, Monsignor Gibelli, il quale ha voluto sottolineare l’importanza di unire la comunità nei momenti di festa rimarcando così l’importanza della musica, strumento che riesce ad allietare gli animi e portare messaggi profondi al tempo stesso.
Francesco Ponti
EMERGENZA SANITARIA NON SI DEVE SOSPENDERE L’ALLATTAMENTO
Sospendere l’allattamento: la trasmissione del virus attraverso il latte materno non si
è verificata, e anzi allattare è una protezione in più per il bimbo e la mamma». Infine i consultori sono aperti. Per info vedere sito internet.
LA DONAZIONE NON TRASMETTE IL CONTAGIO ... CONTINUA LA RACCOLTA DEL SANGUE
COMUNICATO AVIS
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 7
• Test intolleranze alimentari• Prodotti naturali biologici non testati sugli
animali• Consulto gratuito con il massofisioterapista• Esame udito gratuito e consulenza professionale
audioprotesica• Holter pressorio elettrocardiogramma holter
cardiaco con referto di specialisti cardiologici
• Check-up prostata-tiroide-fegato-cuore-polmoni• Noleggio Tecar• Analisi chimica acqua-alimenti-terreno-aria• Densitometria ossea ad ultrasuoni• Prenotazioni CUP gratuite di visite ed esami• Misurazione pressione arteriosa gratuita• Dieta personalizzata gratuita della
biologa-nutrizionistaConsegne gratuite a domicilio tutti i giorni ore 13-20
TEL: 0376 531363/530555Piazza Garibaldi 1/B Suzzara (MN)
farmaciacentrale80breviglieri@gmail.comfarmaciacentralebreviglieri
LA VITA AL TEMPO DEL CORONAVIRUSStiamo vivendo giorni di forte disagio, cambiano
le nostre abitudini, siamo costretti a ridurre la nostra vita sociale e il trascorrere tanto tempo a casa sembra essere una punizione quando magari solo qualche settimana fa sembrava essere puro desiderio irrealizzabile. Il Covid-19 apre una profonda strada nell’animo
umano e ci svela la natura complessa e articolata della nostra mente, aiutandoci a comprendere anche i motivi per i quali facciamo fatica ad accettare e seguire le regole di comportamento imposte.La nostra mente, infatti, non agisce secondo binari logico-razionali ma è un complesso e ambivalente gomitolo di emozioni, spesso in contrasto tra di loro, che ci portano poi ad agire. Se da un lato quindi, molto razionalmente, dobbiamo rispettare le indicazioni igienico-sanitarie fondamentali per contenere la diffusione del coronavirus, altresì da un punto di vista psichico, dobbiamo mettere in atto una serie di comportamenti disadattivi. Lavarsi ripetutamente le mani, igienizzare ambienti frequentati da altre persone, rifuggire situazioni sociali, scegliere l’isolamento rispetto alla compagni di altre persone sono tutti comportamenti
che meriterebbero una riflessione profonda se ci trovassimo in un momento diverso, che però adesso paradossalmente risultano essere molto adattivi e funzionali alla situazione.Cosa può fare la differenza, allora, in un momento come questo? In psicologia si chiama “Io”, la struttura psichica più importante che ciascuno di noi ha. L’Io, infatti, gestisce gli stimoli provenienti dall’esterno, li elabora e si presenta come il più forte mediatore della consapevolezza, della propria persona e della realtà esterna. E’ quello che ci aiuta a contenere le paure, a cercare un senso alle cose, a vivere questa situazione così drammatica senza perdere il fondamentale equilibrio.
Dott.ssa Ilaria Panarelli Psicologa Psicoterapeuta
SPENDIAMO BENE I NOSTRI SOLDISe vi fa impressione vedere il vostro paese
deserto e con le saracinesche dei negozi abbassati, ricordatevene quando la quarantena sarà finita perché se non sarete voi ad aiutare i commercianti della vostra città quelle serrande non si alzeranno più e vivrete in una città spettrale per sempre. Sono i piccoli negozi che tengono viva la città, penso che ora più che mai ve ne stiate rendendo conto.Ricordatevi di ciò che stanno perdendo in questi giorni e dei sacrifici che faranno quando riapriranno. Non vi fate prendere dallo shopping inutile online perché in quarantena le cose futili non vi occorrono, piuttosto tenetevi quei soldi in tasca per spenderli quando uscirete di casa.
La Redazione
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Cosa possiamo fare per prevenire?Mettere in atto tutte quelle solite racco-mandazioni che so o valide per ridurre l’e-sposizione e la trasmissione delle malattie respiratorie (raffreddore, influenza, tosse, faringotracheiti…)Per riassumerle:1. Lavare spesso le mani con acqua e sa-
pone o con soluzioni alcoliche.2. Starnutire o tossire in un fazzoletto o
con il gomito flesso.3. Gettare i fazzoletti utilizzati in un cesti-
no chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani.
4. Dormire lontano da chi ha raffreddore, tosse, febbre.
5. Evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.
6. Aumentare le proprie difese immunita-rie mangiando frutta e verdura fresche ed assumendo integratori che coadiu-vino le nostre resistenze fisiologiche.
Per questo motivo, se non lo si è fatto fino ad ora oppure se lo si è fatto soltanto ad ini-zio stagione, è proprio il momento di iniziare un trattamento adattogeno. Un adattogeno è una sostanza, un farmaco o un rimedio fito-
terapico in grado di aumentare la resistenza dell’organismo a stres di varia natura, sia fisica che psichica. Il consiglio vale per tut-ti, ma in particolare per i bambini che sono quelli che si ammalano di più e diffondono di conseguenza la malattia alle famiglie. Si avranno dei benefici se verranno assunti fermenti lattici dalle note proprietà immu-nostimolanti alternati o in concomitanza a fitocomplessi specifici.TREIMMUNO costituisce uan difesa naturale basata su 3 diverse risposte adattogene in 1 unico prodotto 1 Gemmoderivati (abete gemme), 2 Estratti vegetali titolati (Echina-cea ed Astragalo) 3 Oligoelementi (Manga-nese e Rame). TREIMMUNO ha un gradevo-lissimo gusto fragola, è adatto ad adulti e bambini e associato ad un sano stile di vita (assunzione di frutta, verdura e fermenti lat-tici, moderata attività fisica, adeguato sonno ristoratore) è quello che ci vuole ora!INDICAZIONIIntegratore alimentare con estratti vegetali (Echinacea Astragalo, Abete gemme) e Mi-nerali (Manganese e Rame). Manganese e Rame contribuiscono alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo.L’Echinacea in particolare oltre ad essere utile per le naturali difese dell’organismo,
favorisce la funzionalità delle prime vie re-spiratorie. Il gusto gradevole lo rende adatto ai bambini.MODALITA’ D’USOSi consigliano da 1 cucchiaio (10 ml) per i bambini, fino a 2 cucchiai (20 ml) per gli adulti, da assumere puro o diluito in acqua o altro liquido.
Parliamo di Prevenzione
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 9
Parliamo di Prevenzione
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Lo studio Santachiara nasce nel 1990 dalla passione per l’odontoiatria del Dott. Santachiara Amedeo. Passione che viene portata avanti da Ilenia Vincenzi, storica assistente dello studio. La trentennale esperienza, l’attenzione alle esigenze dei nostri pazienti, l’aggiornamento continuo hanno trasformato la nostra realtà nel punto di riferimento nella cura dei denti a Pegognaga (Mn). Nel nostro studio non ci sono clienti e pazienti ma solo persone, con le proprie esigenze e i propri desideri.Solo partendo dall’ascolto noi riusciamo a realizzare le cure migliori, cure che otteniamo grazie ad una affiatata
equipe di specialisti. Gli specialisti che rendono possibile questi risultati sono:Dott. Santachiara, direttore sanitario, Dott. Cantoni LC protesica conservativa implantologia, Dott. Mosconi M. conservativa endodonzia pedodonzia chirurgica degli ottavi, Dott. Sacchetto F. conservativa endodonzia chirurgia implantologia protesica, Dott. Somenzi ortodonzia, Dott. Bisotto M. igienista dentale, Santachiara M. ASO. I nostri servizi sono: ortodonzia invisibile e tradizionale, sbiancamenti e igiene orale, pedodonzia conservativa endodonzia con l’utilizzo della diga, protesica estetica fissa e mobile. Progetti per il futuro? Sebbene ci
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ORA PER I MEDICI DI FAMIGLIA PIU’ FACILE CURARE LE MALATTIE TIROIDEEterapie e del follow-up. Il medico verrà tenuto al corrente di tutto il percorso clinico del suo assistito. In pratica, per ciascun paziente viene allestito un percorso sanitario completamente personalizzato che egli deve soltanto seguire, senza preoccuparsi di dover procurarsi impegnative, cercare le sedi per i vari esami, prenotarli e riportare
poi i risultati allo specialista. Perché questa decisione?L'Asst di Mantova ha deciso di estendere al presidio del Destra Secchia il servizio dedicato, che già viene svolto all'ospedale di Mantova, nell'ambito della struttura di Medicina Nucleare diretta da Pierluigi Rossini.
Dal 1986 a oggi sono centinaia di migliaia i bambini ospitati in Italia dopo il disastro di Chernobyl (Ucraina). A Suzzara l’associazione Polriva nei mesi di Giugno, Luglio e Agosto rinnova l’esperienza che dura da anni. E’ possibile ospitare bambini dai sette anni in su. Non bisogna pensare che i bimbi siano portatori di malattie
che possano nuocerci: il problema purtroppo è solo loro. Queste accoglienze sono solidarietà senza limiti perché sono storie di paure che svaniscono, coraggio e gratitudine, scoperta e apprendimento d’incontro con culture diverse e di confronto. E sono storie di straordinaria normalità: “il sedersi a tavola, tutti
insieme, come una famiglia vera, come non succedeva da mesi” , quella normalità che un bambino si augura di avere sempre nella vita. Sono storie di cambiamenti positivi, di vite che si aprono a nuovi respiri e orizzonti proprio grazie alle persone che non sono indifferenti. Per info 0376 531713 - [email protected]
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Non è mai accaduto che in un mese vengono organizzati ben due incontri
serali di informazione sanitaria con specialisti su temi di forte attualità. Di solito si facevano uno o due ogni semestre. Mai accaduto che
le serate vengono ripetute per esaurimento dei posti a sedere. Grazie all’organizzazione della coordinatrice di Medigo a Gonzaga Catia Corradini con la stretta collaborazione della Fondazione Ospedale civile di Gonzaga,
della Parafarmacia “Una Mela al giorno” e del periodico Cronache Sanitarie, l’informazione sanitaria ha raggiunto un successo che nessuno pensava.
Gonzaga Presso Poliambulatorio MedigoSi è parlato di ASMA BRONCHIALE con il Dott. Gianni Rossi (pneumologo)
E Dott.ssa Elisabetta Vicentini (Parafarmacia Una mela al giorno
Gonzaga Presso Poliambulatorio MedigoSi è parlato di Stress e Resilienza con lo psichiatra
Dott. Pasquale De Luca
Gonzaga Presso Ambulatorio Medigo si è parlato del: Rapporto mente e intestino, con il gastroenterologo Dott. Franco Ferrarini
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riabilitazione individuale ad approccio globale che, attraverso il ripristino della simmetria corporea, permette un ottimale recupero funzionale della colonna vertebrale. Lo scopo è quello di allentare le tensioni muscolari e riportare i muscoli retratti alla lunghezza originaria ripristinando il fisiologico allungamento delle catene muscolari. Viene esercitata una trazione continua e simultanea alle estremità delle stesse e si impediscono, nel limite del possibile, i compe nsi e gli adattamenti.
INDICAZIONIIl campo di applicazione è rivolto alle patologie della colonna vertebrale congenite ed acquisite: scoliosi, iperlordosi, cifosi, discopatie ed ernie discali, sindrome dolorose acute e croniche (cervicalgie, dorsalgie, lombalgie ecc.). La terapia è pianificata in cicli di trattamento individuali differenziati, in funzione delle esigenze terapeutiche e delle caratteristiche del soggetto. Il paziente viene valutato nella sua totalità al fine di ricercare le contratture muscolari e i blocchi articolari responsabili della patologia in corso.
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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana12
Persona disponibile, motivata e attivo collaboratore dell’AVIS, dona il sangue dal
1980.Quali sono i compiti e le responsabilità di un segretario di A.O.T. ?Il segretario lavora in stretto contatto con il referente A.O.T. per la gestione del punto di raccolta, i compiti sono gestionali – amministrativi e si possono riassumere in : suddivisione ed invio del fabbisogno settimanale di sangue alle varie sezione che donano a Suzzara, preparazione della programmazione delle donazioni ed inserimento dei convocati, consuntivo settimanale delle donazioni e relative statistiche mensili, tenuta e suddivisione della spese di gestione.Come si è concluso il 2019 per l’A.O.T. di Suzzara ?Il 2019 è stato un anno nel quale ci sono state alcune innovazioni strutturali e si sono consolidati i risultati dell’anno precedente. Le innovazioni strutturali del nostro A.O.T. riguardano la sala donazioni dove sono state installate le nuove e comode poltrone per la donazione e la tinteggiatura esterna dello stabile che ci ospita.E dal punto di vista delle donazioni ?Per quanto riguarda l’attività donazionale abbiamo avuto i seguenti risultati : Insieme alle sezioni afferenti al nostro A.O.T. : Bondanello, Gonzaga, Moglia, Pegognaga e Portiolo più alcuni donatori di Borgoforte e San Benedetto sono state raccolte 3901 sacche di sangue, sono stati eseguiti 1769 controlli annuali o estemporanei e 128 esami per idoneità.Il dato relativo alle donazioni fatte all’A.O.T. , confrontando il nr. di donazioni del 2018 con quello del 2019, evidenzia una diminuzione di 99 sacche pari a -2.48% a fronte di 112 giornate di donazione rispetto alle 115 dello scorso anno (3 giorni in meno pari a circa 110 sacche).Per quanto riguarda l’andamento della nostra sezione sono state raccolte 2204 sacche di sangue intero e 266 sacche di plasma per un totale 2470 donazioni con un decremento, rispetto allo scorso anno, di 73 unità pari a un
meno 2,87% in linea con il dato di A.O.T.Come si spiega il decremento ?I fattori che hanno portato questo saldo negativo sono principalmente due:il primo, come detto in precedenza per A.O.T., è la mancanza di tre giornate di donazioneil secondo dipende dal fatto che i gruppi rari “AB” e ”B” per scarsa richiesta di sangue intero sono stati indirizzati alla donazione di plasma che ha portato sì ad un aumento delle sacche di plasma, aumento non compensato dalla diminuzione di sacche di sangue intero. (+25 Pl / -119 SI). Quali sono gli obiettivi per il 2020 Strutturali : per ora non sono previsti interventi.Informatica : Sostituzione, presumibilmente nella prima metà dell’anno, del software applicativo per la gestione dei donatori con il nuovo denominato “Avisnet” che dovrebbe portare anche alla gestione completa dei vari codici a barre da allegare alla sacca di sangue e alle varie provette direttamente in sala donazione.
Attività associativa : incremento di nuovi avisini mediante una più capillare promozione dei valori della nostra associazione iniziando dallo scalino più basso ovvero dalle scuole.
Gabriella Bigi
AVIS DI SUZZARA BILANCIO E PROGETTI DELL’AVIS
FEBBRAIO NELLE SCUOLE CON IL PROGETTO “ LA MIA VITA IN TE”
INTERVISTA A MANLIO TORTORELLA, SEGRETARIO A.O.T (ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA TERRITORIALE – PUNTO RACCOLTA SANGUE)
Associazione Volontari Italiani del Sangue
COMUNALE SUZZARA
Via Gina Bianchi, 30- 46029 Suzzara (MN)Tel. trasfusionale 0376 535169
Tel. ufficio 0376 534301Cellulare 371 300 7609
codice fiscale 91002320207
Siti internet: https://www.facebook.com/Avisini/
https://www.facebook.com/Avis-Giovani-Suzza-ra-259899751349254/
https://www.instagram.com/avisgiovanisuzzara/ Silvana Magri, collaboratrice Avis, durante l’incontro con i ragazzi di una classe terza dell’Ist. M. Hack
Istituto Superiore Strozzi di Palidano, 15 febbraio 2020Da sx in piedi Prof. Stefano Cavaletti, vicepreside; Luca Facchini, Enrico Morselli; Davide Dalai; Paola
de Padova, infermiera al reparto rianimazione del Poma di MN; Da sx in basso Corinne Schifano; Sofia Fin; Giada Natali; Bruno Lui collaboratore Avis e Aido.
Giada ed Enrico sono potenziali donatori di midollo osseo, Enrico anche donatore di sangue come tutti gli altri studenti nella foto.
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 13
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Servizi: -Implantologia e protesi digitale con impronta ottica Trios 3 Shape True Definition Scanner 3M-Workflow Digitale completo-implantologia a carico immediato (denti in giornata)-implantologia computer guidata senza tagli (Symplant) -carico immediato saldato Weld-One -diagnosi 3D Con Tac Cone Beam -ricostruzione ossea tridimensionale con Sonic-Weld, griglie in titanio e membrane-Piezosurgery -chirurgia orale e degli inclusi -microscopio Leica M525-paradontologia-sedazione cosciente con protossido d’azoto (bambino ed adulto) -laser -microscopio operatorio -ortodonzia invisibile e tradizionale -sbiancamenti laser attivati -pedodonzia-conservativa ed endodonzia con uso della diga -protesi estetica fissa e mobile
OLTRE IL SENO MASCELLARE: L’IMPIANTO PTERIGOIDEO GUIDATOIl restauro Implantare dei settori posteriori
del mascellare superiore è sempre stata una grossa sfida per il dentista che si occupa di implantologia.Oggi un impianto dentale può essere inserito nella parte posteriore della mascella in modo convenzionale quando abbiamo almeno 8 mm di osso in altezza. Per perdite più estese dagli anni ‘90 si è ricorso ad interventi di Grande Rialzo di seno mascellare, tecniche ad oggi predicibili ma che richiedono tempi di attesa lunghi prima di poter applicare i denti fissi nonché costi importanti per il paziente
Nello scorso articolo abbiamo parlato di trattamenti a carico immediato senza innesti (ALL ON FOUR).Tra questi interventi senza innesti (anche eventualmente a carico immediato) abbiamo oggi un’arma in più: l’impianto pterigoideo.È, infatti ,questo un impianto dentale che viene inserito posteriormente al primo molare superiore e che si ancora in una zona di ottima densità ossea, adatta a sostenere i denti fissi delle nostra protesi. Il costante progresso delle tecniche chirurgiche e soprattutto l’aiuto della chirurgia software giuidata ci permette di
eseguire oggi questo trattamento in sicurezza e senza tagli.Lo studio Dott.Fabrizio Ballerini in Suzzara adotta questa sistematica abbinata alla chirurgia guidata e al carico immediatoVantaggi:• inserimento impianto flapless (senza tagli)• posizionamento preciso e sicuro con
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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana14
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Si chiama “Società Dolce” (prima era Cooperativa CSA) la sua sede legale è a
Bologna ma con altre sedi in Lombardia e nel mantovano in città, a San Giorgio Bigarello, a Roverbella, a Borgo Mantovano.La prima cosa importante da dire è che i 37
dipendenti sono stati tutti assorbiti cambia invece l’equipe medica.La direzione è formata da: Direttrice Monica Tomirotti, coordinatrice del personale Francesca Uggeri, coordinatore infermieristico Nicu Zaharia. Il responsabile per la Lombardia Paolo
Vaccaro. L’appalto prevede 9 anni di gestione con altri 5 di rinnovo. Auguri di un buon lavoro da tutta la nostra redazione.
Dopo 10 anni di servizio, lascia la struttura e sono stati in tanti a ringraziarla.
Sì, Grazie Antonella per aver sempre collaborato per il nostro periodico Cronache Sanitarie ma
anche per le tante persone, compreso miei stretti parenti, lì ricoverati, dove alla richiesta di informazioni hai sempre dato una risposta con professionalità ma con uno sguardo umano di
ascolto che è molto importante nei momenti difficili.
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UN GRAZIE ALLA CAPOSALA ANTONELLA
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 15
ANTIBIOTICO-RESISTENZA: UN PROBLEMA IN ACCELERAZIONE.Ecco cosa possiamo fare per frenare il fenomeno
L’antibiotico-resistenza è un fenomeno in crescente accelerazione. Occorre prenderne atto e iniziare da subito a contrastarlo, anche con nostre semplici pratiche quotidiane. Quali? Innanzi tutto, attenendoci alle indicazioni del nostro medico ed evitando di assumere farmaci in assenza di una reale bisogno.Da cosa è causata l’antibiotico-resistenza? E perché si è così sviluppata negli anni?Per resistenza agli antibiotici s’intende “la capacità dei batteri di resistere all’azione degli antibiotici, potendo così Continuare a moltiplicarsi e a diffondersi”. Questo fenomeno porta quindi all’insuccesso della terapia antibiotica. Se da una parte l’antibiotico-resistenza è un fenomeno naturale nei batteri (dovuto alla selezione darwiniana che permette alle specie di adattarsi alle modificazioni), dall’altra ha subito negli ultimi anni una sempre crescente accelerazione. E questo è un problema? Sì: è “una minaccia per la salute e richiede energiche misure per contrastarla”.Da cosa è causata l’antibiotico-resistenza?Da diversi fattori, come per esempio:-un uso eccessivo o inappropriato degli antibiotici: molti di questi farmaci vengono prescritti, per esempio, per trattare il raffreddore o l’influenza, verso le quali gli antibiotici non hanno alcuna efficacia. Il paziente rischia di subire effetti indesiderati senza nessun beneficio sull’infezione.-il largo impiego nel settore veterinario, per favorire la salute degli animali negli allevamenti intensivi. Circa due terzi degli antibiotici utilizzati a livello globale sono impiegati in campo veterinario, favorendo la comparsa di batteri resistenti negli allevamenti animali. Acqua e suolo contaminati dai residui di antibiotici animali rappresentano due
grandi incubatori di resistenza.-la convivenza con animali da compagnia. Il largo uso di antibiotici in queste specie, infatti, è associato a un elevato rischio di trasmissione di batteri resistenti alle persone.-l’aumento dei viaggi internazionali. Si pensi, per esempio, ai turisti che necessitano di cure ospedaliere durante un soggiorno in un Paese con alta prevalenza di antibiotico-resistenza. Potranno rientrare nel loro Stato portando con sé batteri resistenti agli antibiotici.Come superare l’antibiotico-resistenza?Il problema è complesso e non esiste un’unica soluzione. E’ necessario uno sforzo congiunto in diversi settori (sanità umana, animale, zootecnia, agricoltura, ambiente) per preservare antibiotici efficaci per le prossime generazioni. Ma occorre – soprattutto – una maggiore consapevolezza personale di cosa sia un antibiotico e di quale potrà
essere la conseguenza di un suo abuso.“Il contrasto all’antibiotico-resistenza per mantenere gli antibiotici efficaci è responsabilità di tutti.Ognuno di noi può fare, nel proprio ambito, la sua parte. Per esempio, se siamo professionisti sanitari o veterinari, dobbiamo limitare le prescrizioni ai casi in cui il loro uso è strettamente necessario. Se siamo cittadini, dobbiamo rispettare le indicazioni del medico, senza cercare di ottenere gli antibiotici quando non sono prescritti. E’ nostro dovere ricordare che un loro uso inappropriato può avere ripercussioni non solo personali, ma sulla salute di tutti”.Bibliografia “Gli antibiotici spiegati bene” a cura del Dr. Silvio Garantini.
Lo staff della Farmacia Comunale San Biagio Suzzara
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana16
FARMACIA DELL’OSPEDALE SRL
INTERVISTA AL CARDIOLOGO DOTT. GIOVANNI ADORNINIIl Dott. Adornini si è laureato in Medicina
e Chirurgia nel 1993 presso l’Università “Alma Mater Studiorum” di Bologna e si è successivamente specializzato in Cardiologia nel 1998 presso l’Università di Parma. E’ responsabile della Unita’ Operativa di Cardiologia della Casa di Cura Salus Hospital di Reggio Emilia . Il dott Adornini esercita la sua attivita’ libero professionale presso il Centro Medico Polispecialistico di Reggiolo e Pegognaga. Lo abbiamo intervistato per i nostri lettoriQuali sono i principali fattori di rischio cardiovascolare?Alcuni fattori non sono modificabili come ad esempio la familiarita’ , gli altri sono rappresentati dal diabete, l’ipertensione , l’ipercolesterolemia e il fumo di sigarettaCi sono poi tutta un’altra serie di fattori di rischio che sono attualmente oggetto di studio per stabilire il loro reale impatto sulla malattia coronarica anche se di alcuni di essi si è stabilito un certo rapporto con lo sviluppo della aterosclerosi Quali sono le principali indagini diagnostiche cardiologiche ambulatoriali che si possono effettuare anche presso il Centro Medico Polispecialistico?Abbiamo cercato di differenziare l’offerta delle nostre prestazioni ma in tutte e due gli ambulatori sia a Reggiolo che a Pegognaga è possibile effettuare gli esami cardiologici classici con tempi di prenotazione e esecuzione rapidi per gli esami ambulatoriali di primo e secondo livello tra
cui l’elettrocardiogramma , l’ecocardiogramma e la prova da sforzo oltre all’esame holter ecg.Che cos’e’ l’esame holter?E’ un esame cardiologico che permette di registrare in maniera continua l’elettrocardiogramma per tutta la giornata e in questo modo è possibile ricercare la anomalie del ritmo cardiaco.I tempi di attesa per gli esami cardiologici sono lunghi?Assolutamente no , i tempi di attesa sono rapidi e riusciamo a rispondere alle esigenze di chi si rivolge a noi in modo tempestivo. Voglio ricordare anche che presso l’ambulatorio è possibile effettuare anche l’Holter pressorio che permette di registrare l’andamento dei valori pressori in tutta la giornata con tempi di attesa praticamente inesistenti. La pressione arteriosa rappresenta uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare e molti soggetti sono ipertesi senza saperlo.E’ possibile calcolare il rischio cardiovascolare del paziente?Si,certo, attraverso l’utilizzo di esami di laboratorio e altri parametri è possibile ottenere un calcolo sulle probabilita’ che il paziente presenti un rischio piu’ o meno alto di andare incontro a un evento cardiovascolare che non dimentichiamo a volte puo’ essere
fatale oppure molto invalidanteConsiglierebbe un check up cardiovascolare anche a chi pratica attivita’ fisica anche se non agonistica?Certamente si teniamo conto che non bisogna essere degli atleti per essere controllati e che una prova da sforzo e un ecocardiogramma sono esami molto utili per stabilire lo stato di salute del nostro cuore.
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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 17
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Il Dott. Edoardo Diacci ha sostituito la Dott.ssa Laura Bertolini che si è trasferita
a Mantova. La farmacia dell’Ospedale di Suzzara è stata pioniera sponsorizzando la nascita del nostro periodico. Nel ringraziare la Dott.ssa Laura per la collaborazione (16 anni a Suzzara), le auguriamo un buon lavoro e diamo il benvenuto al Dott. Edoardo con l’augurio di una continua collaborazione.
La redazione
FARMACIA DELL’OSPEDALE SRLOMEOPATIA - FITOTERAPIA | ALIMENTAZIONE PER CELIACI | INTEGRAZIONE SPORTIVA | ARTIVOLI ORTOPEDICI
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INTERVISTA A ZELIA PERAZZI TITOLARE DI UDITO FINISSIMOUdito Finissimo, il centro acustico più longevo e
accreditato del mantovano, è presente a Mantova da più di 30 anni. Oltre al tempo, la vera forza sta nell’esperienza accumulata giorno dopo giorno a contatto con i clienti e le loro esigenze, avendo come primo obiettivo il loro benessere. Attualmente il Centro è presente sul territorio con 4 punti vendita: Mantova, San Benedetto Po, Reggiolo e presso Armonia Centro Polispecialistico di Porto Mantovano. Questo significa essere attivi portando le competenze e cure a più persone, garantendo un’assistenza costante e vicina, contando sul servizio controlli a domicilio per coloro che per qualunque motivo sono impossibilitati ad andare in sede.Gentile Zelia, cosa significa affidarsi a Udito Finissimo?Innanzitutto affidarsi a Udito Finissimo, ci ha detto Zelia con gentilezza e disponibilità, significa avere al proprio fianco i migliori specialisti dell’udito: audioprotesisti e audiometristi altamente qualificati e uno staff
professionale e sensibile alla storia di ognuno. La particolarità che mi piace sempre sottolineare, in quanto non scontata, è che per noi la persona e la sua storia sono importanti quanto il suo quadro di salute.Quindi il piano umano per Udito Finissimo sta al centro?Assolutamente sì. I problemi di udito vanno ad intaccare principalmente la qualità della vita, a qualunque età si manifestino. Nell’immaginario comune i problemi di udito sopraggiungono dopo una certa età, e nella maggior parte dei casi è la verità. Ma nella nostra lunga storia abbiamo avuto anche pazienti molto giovani, addirittura dei bambini piccoli. Questo perché sono molte le cause che possono portare ad un problema uditivo, ma le conseguenze, quando non trattato, sono sempre le medesime. Difficoltà a interagire col mondo esterno, allontanamento dalla vita sociale e da attività ricreative che alzano la qualità delle nostre vite. Fino ad arrivare a veri e propri declini cognitivi. La nostra missione è interrompere questo circolo vizioso, e
restituire ai nostri clienti la serenità di vivere meglio le proprie vite, senza precludersi niente.Che tipo di assistenza fornite ai clienti?La nostra squadra offre un controllo e una consulenza, una prova senza impegno di una vasta gamma di prodotti, un’assistenza illimitata, come si diceva anche a domicilio, un supporto nelle pratiche per il rinnovo della patente e la possibilità di pagamenti rateali. Ma la nostra forza è sempre stata il fornire un’assistenza PERSONALIZZATA. I nostri clienti sono differenti tra loro, in termini di problemi acustici ma anche di necessità. Noi calibriamo il nostro operato sulla base delle specificità di ogni persona che si rivolge a noi.Quale messaggio vuole dare ai nostri lettori?Sentire bene mantiene giovane il cervello e Udito Finissimo è il vostro primo alleato in questo. Ogni nostro cliente è unico ed è una priorità. Vogliamo che i nostri Clienti possano vivere la vita che desiderano con l’udito che hanno.
GLI ALBERI SALVERANNO LA VITA SUL PIANETASaranno gli alberi a salvare la vita sul pianeta.
Senza di loro, un deserto senza vita.Il decano dei biologi, l’americano Edward O.Wilson, afferma che per salvare il pianeta occorre ridare il 50% della terra agli alberi, poiché catturano la CO2 e le polveri sottili, ci rendono l’ossigeno e mitigano il clima. Purtroppo la crisi climatica sta bruciando milioni di ettari di boschi e foreste. Il pianeta sta perdendo il polmone di ossigeno a cui tutti noi siamo attaccati.I ricercatori Ilaria Dorigatti e Paolo Vineis dell’Imperial College di Londra sostengono che le epidemie che periodicamente emergono hanno largamente origine da un lato nel sistema
globale di produzione del cibo, nelle pratiche agricole mondiali, degli allevamenti intensivi di animali in molte aree del mondo, secondo, dalla deforestazione e conseguente crisi climatica. Questi mutamenti costituiscono la formazione di virus. Il nuovo coronavirus è un virus emergente cui la popolazione mondiale non è mai venuta in contatto.Nei continenti si stanno attuando piani di piantumazione di miliardi di alberi a partire dall’Africa ( vedi Etiopia). Anche la pianura padana ha fame di alberi e ha la necessità di ossigeno pulito partendo dai centri abitati per raggiungere le campagne. Lotti di terreno edificabili da molti anni
in abbandono e che difficilmente saranno edificati in futuro si prestano per la realizzazione di piccoli boschi urbani in cambio di riduzione della tasse annuali ai proprietari con l’impegno di toglierli nella eventualità si presenti la necessità di costruire. L’attività agricola con i suoi allevamenti risulta la seconda produttrice di gas serra dando origine al riscaldamento globale. Chi conduce le aziende dovrebbero sentire il bisogno di compensare con piantumazioni significative nei singoli fondi per catturare parte dei gas serra prodotti, visto che le loro attività sono le più penalizzate dal riscaldamento del pianeta.
Renzo Gazzoli
Se un giorno mi vedrai vecchia, se mi sporcherò e non riuscirò a vestirmi, abbi
pazienza e ricorda quanto tempo ho passato ad insegnartelo. Se quando ti parlo ripeto sempre le stesse parole, non mi interrompere e ascoltami, quando eri piccolo ogni notte dovevo ripeterti la stessa favola per farti addormentare. Quando non vorrò farmi il bagno, non mi sgridare pensa a quando ti inseguivo e inventavo mille storie per convincerti a lavarti! Quando vedrai la mia ignoranza sulle nuove tecnologie, abbi pazienza e non fare quel sorriso ironico ma ricorda quanto ci ho messo a insegnarti a leggere! Se per un momento non riesco a ricordare, dammi tempo e non ti innervosire perché la cosa importante non è quello che ti devo dire ma il bisogno che ho di dirtelo!Quando le mie gambe non serviranno più, non
trattarmi come un peso ma aiutami cosi come io ho aiutato te quando eri piccolo. Quando ti dirò che ho voglia di morire non ti arrabbiare perché un giorno capirai anche tu perché lo dico. Capirai che alla mia età non è più vivere ma sopravvivere, e si aspetta di potersi addormentare e risvegliare in un regno fatto di pace. Un giorno capirai che nonostante i miei errori, ho sempre cercato di fare il meglio per te quindi se puoi, quando sarò vecchia regalami ancora un po di tempo, regalami un po di pazienza e dammi una spalla su cui piangere cosi come io feci con te molte volte! Aiutami a camminare, aiutami a terminare i miei giorni in amore e pazienza, in cambio io ti darò un sorriso, l’eredità dell’immenso amore che mi legherà per sempre a te e la forza di lasciarmi andare, senza aver paura.
QUANDO SARO’ VECCHIA NON ABBANDONARMI
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana20
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LA CRISI DEI GIORNALI MA NON DEI GIORNALISTIMolto applaudito l’intervento della giornalista
Valentina Bigi di Gonzaga al quinto convivo dei giornalisti a Suzzara per fare il punto della informazione che cambia, nuova, e veloce. Idee chiare e motivata, professionalmente preparata, Valentina ha detto: «La comunicazione è cambiata in maniera sostanziale in seguito prima all’avvento del web, poi alla diffusione di social network e smartphone. Si tratta di una comunicazione veloce, così come lo è, per sua stessa natura, il web; questo ha comportato la nascita di un giornalismo “nuovo” che però non ha aperto le porte a superficialità e pressapochismo, anzi: la credibilità della testata, così come quella del giornalista, una volta approdati in rete, se non è
tutto poco ci manca. MantovaUno si basa proprio su questi concetti: velocità, qualità e territorialità, attraverso notizie trattate “televisivamente”, quindi con una parte sempre più consistente dedicata a video e foto. In conclusione: se si parla di crisi della carta stampata, non è crollata però la domanda di informazione. Certo, sono cambiati gli attori: ora il lettore è anche, spesso, la fonte della notizia; per questo il giornalista non può fare a meno di essere sui social. Insomma, se è vero che i giornali sono in crisi, il giornalismo non è mai stato meglio. A patto che a vincere sia sempre la professionalità». Presso sala 1 piano dell’accogliente Bar Alfa Caffè a Suzzara hanno partecipato: Wainer Mazza di Motteggiana, coordinatore, Vittorio Negrelli di
Pegognaga, Valentina Bigi di Gonzaga, Gianni Bellesia fotografo di Moglia, Mauro Pinotti di Suzzara con la moglie Rita, Paolo Lavagnini di San Benedetto Po vice direttore di Cronache Sanitarie Dott. Gabrio Zacchè di Mantova. Fra il pubblico anche Fausto Fornasari di Codisotto, al posto di Rosa Cantarelli, Bruno Mazzacani di Pegognaga, Roberto Sissa di Suzzara, Marco Barbieri di Gonzaga, Assenti giustificati per impegni ma sostenitori di continuare questi incontri: Alfredo Calendi, Don Giovanni Telò, Barbara Rodella, Werther Gorni, Prof. Renzo Gualtieri, Francesco Ponti, Elena Miglioli e Gilberto Zacchè, Prossimo incontro a Pegognaga, aperto al pubblico.
Marco Barbieri
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 21
GONZAGA: RICONOSCIMENTO REGIONALEFranco Gorreri ed Erminia Marchi con le figlie Paola
e Glenda, titolari di Ottica Giemme hanno ottenuto il riconoscimento regionale di Attività storica
«E’ un traguardo importante che ci rende sempre più orgogliose e pronte ad affrontare il futuro rispondendo alle nuove esigenze del mercato, hanno detto”. Una
realtà quella di Ottica Giemme, da sempre punto di riferimento dei gonzaghesi e non solo. Tel. 0376-58165 www.otticagiemme.net [email protected]
UN LIBRO SUL CASTELLO DI GONZAGAE’ stato presentato in sala consiliare dal Prof.
Carlo Parmigiani di Suzzara. Sottotitolo: Sito, origini, evoluzione costruttiva e militare fino alla fine del trecento. Patrocinato dal Comune la pubblicazione è stata curata dal Centro Studi Chiesa Matildica Gonzaga. Diversi gli sponsor che hanno contribuito a realizzare l’opera. Gonzaga ha avuto origine nel periodo dei Longobardi, quando il re Desiderio ne donò il territorio all’abbazia bresciana di Leno, attorno al 770. La grande corte agricola che qui venne sviluppandosi ha avuto un ruolo primario in una zona fra le più fertili d’Italia.Pochi lo sanno ma Gonzaga fu anche un porto fluviale importante sul Po di quei tempi, il Po Vecchio. Via fiume arrivavano prodotti preziosi come il sale e le spezie provenienti da Venezia, mentre da Gonzaga partivano prodotti alimentari come grano, vino, carne.Ma parliamo del castello. Il primo castello era di legno, forse costruito ai primi del 900 in età franca per far fronte all’invasione degli Ungari, barbari feroci e predatori. Fu trasformato poi in struttura murata dai Gonzaga nel periodo 1370/80
e sopravvisse fino al settecento. Per costruirlo furono utilizzati centinaia di migliaia di mattoni provenienti dalla demolizione del campanile e di parte della chiesa di San Lorenzo di Pegognaga. Oggi il castello è scomparso ma ne sopravvivono
la grande torre di ingresso e u o dei torrioni che erano posti sugli spigoli formati dall’incontro dei vari tratti della cortina muraria.
Marco Barbieri
A Sx l’Assessore Eugenio Benatti, il Prof. Carlo Parmigiani e l’architetto Gabriele Vittorio Ruffi.
Presso il Cinema Politeama, a Suzzara, si è tenuta la presentazione del libro di Giovanni
Avolio, “Il Premio Suzzara e la sua influenza sul contesto socio-culturale. Concorsi artistici, gallerie pubbliche e private, collezioni d’arte nella Città del Premio”, con una introduzione di Gloria Bianchino e un saggio di Marzio Dall’Acqua, Parma, MUP, 2019. Al saluto di Gilberto Zacchè, presidente degli Amici del Premio, è seguito quello di Ivan Ongari, sindaco del Comune di Suzzara e quindi gli interventi degli storici dell’arte autori dei testi. Al termine dei lavori è intervenuta l’assessore alla cultura, Raffaella Zaldini, che ha illustrato le caratteristiche dell’ultima edizione (la cinquantesima) del Premio Suzzara, tuttora in corso di svolgimento. Il libro è disponibile in libreria e nelle edicole. Giovanni Avolio, nella sua tesi di laurea, ha analizzato l’influenza del Premio -sin dall’inizio destinato a creare una Galleria permanente-, sul contesto sociale ed economico della città di Suzzara, sia nella evoluzione dei concorsi artistici
che nello stimolo a creare gallerie pubbliche e private, collezioni d’arte ed iniziative parallele alle manifestazioni del Premio, coinvolgendo un pubblico di appassionati. La novità del libro sta nell’analizzare, nel lungo periodo, le ricadute di una singolare manifestazione come il “Premio Suzzara” declinato sul tema unico del “Lavoro e lavoratori nell’arte” e su di una proposta di natura utopica e civilmente politica di incontro tra diverse classi sociali della città, che veniva trasformando la propria economia da agricola ad artigianale ed industriale, e gli artisti – pittori e scultori – in un momento in cui questi ritenevano che il loro non dovesse essere un impegno solo estetico, ma anche politico. Ad inventare il premio furono un intellettuale, Dino Villani, che coinvolse anche Cesare Zavattini, ed il sindaco del dopoguerra, Tebe Mignoni, nel 1948. Gloria Bianchino ha analizzato il contesto artistico e culturale nel quale si è svolto, negli anni della figurazione e del realismo, il Premio, e Marzio Dall’Acqua, con l’analisi di documenti nuovi ed originali, tratti
dall’archivio di Dino Villani, ne ha descritto i primi anni in bilico tra politica ed autonomia.
Gilberto Zacchè
NOVITÀ IN LIBRERIA: SUZZARA E IL SUO PREMIO
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana22
MANTOVA: SONO DIECI I PRIMARI EMERITI Il titolo di primario emerito può essere conferito
agli ex primari all’atto della cessazione del servizio per la pensione. In passato l’ASST di Mantova aveva deliberato il titolo a Gabrio Zacchè (Ginecologia), Marco Collini (maxillo-facciale), Pier Paolo Vescovi (Medicina) e Antonio Parma (urologia). Nelle settimane scorse i vertici dell’azienda hanno deliberato altri sei primari emeriti: Nicola Taurozzi (ex
primario otorinolaringoiatria), Maria Cristina Brunazzi (ex primario cardiologia di Pieve di Coriano), Adriano Di Marco (ex primario Radioterapia al Poma), Coriolano Pulica (ex primario chirurgia generale al Poma, Roberto Zanini ex primario cardiologia al Poma, Nicola Schiavello (ex direttore di Presidio a Pieve di Coriano). Congratulazioni da tutta la nostra redazione.
APRILE 2020 MAGGIO 2020
1 MOTTEGGIANA FARM. CARITÀ 16 BONDENO FARM. BONDENO 1 TABELLANO FARM. ASINARI NUVOLATO FARM. TERZIOTTI 16 BONDENO FARM. BONDENO
2 MOTTEGGIANA FARM. CARITÀ 17 POLESINE FARM. MANCINELLI 2 MOTTEGGIANA FARM. CARITÀ NUVOLATO FARM TERZIOTTI 17 BONDENO FARM. BONDENO
3 SAN BENEDETTO FARM. POLIRONE 18 POLESINE FARM. MANCINELLI 3 MOTTEGGIANA FARM. CARITÀ
NUVOLATO FARM. TERZIOTTI 18 POLESINE FARM. MANCINELLI
4 SAN BENEDETTO PO F. POLIRONE 19 PALIDANO FARM. COMUNALE 4 SUZZARA FARM. COMUNALE
S. BIAGIO 19 POLESINE FARM. MANCINELLI
5 SUZZARA FARM. SAN BIAGIO 20 PALIDANO FARM. COMUNALE 5 SUZZARA FARM. COMUNALE SAN BIAGIO 20 PALIDANO FARM. COMUNALE
6 SUZZARA FARM. SAN BIAGIO 21 SUZZARA FARM. BREVIGLIERI 6 SAN BENEDETTO PO FARM. POLIRONE 21 PALIDANO FARM. COMUNALE
7 PORTIOLO FARM. LONETTI 22 SUZZARA FARM. BREVIGLIERI QUISTELLO FARM. TERZIOTTI 7 SAN BENEDETTO
FARM. POLIRONE 22 SAN BENEDETTO PO FARM. GHIDINI
8 PORTIOLO FARM. LONETTI 23S. BENEDETTO PO FARM.
GHIDINI QUISTELLO FARM. TERZIOTTI
8 PORTIOLO FARM. LONETTI 23 SAN BENEDETTO PO FARM. GHIDINI
9 GONZAGA FARM. CONTI 24 SAN BENEDETTO PO FARM. GHIDINI 9 PORTIOLO FARM. LONETTI 24 SUZZARA FARM. BREVIGLIERI
10 GONZAGA FARM. CONTI 25 BONDANELLO FARM. ROVEDA 10 GONZAGA FARM. CONTI 25 SUZZARA FARM. BREVIGLIERI QUISTELLO FARM. TERZIOTTI
11 SUZZARA FARM. DELL’OSPEDALE 26 SUZZARA FARM. ALDROVANDI 11 GONZAGA FARM. CONTI 26 BONDANELLO FARM. ROVEDA
QUISTELLO FARM. TERZIOTTI
12 SUZZARA FARM. DELL’OSPEDALE 27 PORTIOLO FARM. LONETTI 12 SUZZARA
FARM. DELL’OSPEDALE 27 BONDANELLO FARM. ROVEDA
13MOGLIA FARM. BERNI
SAN GIACOMO SEGNATE FARM. TAMASSIA
28 PEGOGNAGA FARM. MORI 13 SUZZARA FARM. DELL’OSPEDALE 28 SUZZARA FARM. ALDROVANDI
14MOGLIA FARM. BERNI
SAN GIACOMO SEGNATE FARM. TAMASSIA
29 PEGOGNAGA FARM. MORI 14 MOGLIA FARM. BERNI 29 PEGOGNAGA FARM. MORI
15 BONDENO FARM. BONDENO 30 TABELLANO FARM. ASINARI 15 MOGLIA FARM. BERNI 30 PEGOGNAGA FARM. MORI
31 TABELLANO FARM. TERZI ASINARI
TURNI FARMACIE DEL TERRITORIO Dolci fatti in casa
In una puntata di Ulisse “il piacere della scoperta”, il conduttore Alberto Angela nel programma
“NEMICI INVIBILI MA POTENTISISMI, fra le tante interessanti informazioni, ha voluto spiegare la potenza di uno starnuto e dice: “quando noi starnutiamo mandiamo in circolo un numero sterminato di microorganismi alla potenza di 80 km all’ora” che arrivano a diversi centinaia di metri di distanza”.
LO SAPEVATE CHE….
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 23
BISCOTTI DI FROLLA VANIGLIA E CACAODI BRAGHIROLI MANUELA DI SAN BENEDETTO PO
Biscotti di FrollaIngredienti: 300 g Farina Bianca 00, poi 125 g Zucchero al velo, 125 g Burro, 1 uovo, 8 gr di lievito per dolci, Vaniglia q.b., Sale q.b., Ciliegie o arance canditeMescolare la farina setacciata con lo zucchero, il lievito, la vaniglia, il sale e il burro. Quando l’impasto risulterà “grumoso” aggiungere l’uovo e impastare fino ad ottenere un impasto liscio. Coprirlo con la pellicola e far riposare mezz’ora in frigo. Successivamente stendere la pasta e ritagliare delle forme, decorare con le ciliegie o arance candite. Cuocere a 180° in forno ventilato per circa 10/12 minuti fino a doratura.
Biscotti di Frolla al cacaoIngredienti: 270 g Farina Bianca 00, poi 30 g Cacao, 150 g Zucchero semolato, 150 g Burro1 uovo, 6 gr di lievito per dolci, Vaniglia q.b., Sale q.b., Ciliegie o arance canditeMescolare la farina setacciata con il cacao, lo zucchero, il lievito, la vaniglia, il sale e il burro. Quando l’impasto risulterà “grumoso” aggiungere l’uovo e impastare fino ad ottenere un impasto liscio. Coprirlo con la pellicola e far riposare mezz’ora in frigo. Successivamente stendere la pasta e ritagliare delle forme, decorare con le ciliegie o arance candite. Cuocere a 180° in forno ventilato per circa 10/12 minuti fino a doratura.
Buon Appetito Manuela Braghiroli Rubrica curata da Lavagnini Paolo Vicky
Dolci fatti in casa
“ORTOLEONI” QUISTELLO, UNA STORIA CHE DURA DA 40 ANNILa famiglia Leoni, di Quistello, da anni
presente sul mercato come azienda agricola che produce piantine da orto per hobbisti è partita nel lontano 1974 all’inizio si chiamava “ORTOFLORICOLTURA di Leoni e Figli “ marito e moglie e producevano in prevalenza crisantemi e un po’ di piantine da orto e annuali, l’azienda agricola all’epoca aveva sede dietro al cimitero di Quistello, con parecchi sforzi e sacrifici ha resistito a ogni tipo di avversità lavorando giorno e notte in questo modo sono riusciti a consegnare alla nuova forza lavoro inserendo i figli Marco, Andrea e Paolo che da qui hanno iniziato il vero sviluppo dell’azienda dando un radicale cambiamento di indirizzo modificando la produzione e orientandola e investendo solo sulla produzione e coltivazione di piantine da orto. L’azienda oggi ha la sua sede sempre a Quistello in via Cantone località San Rocco e fino al 31 dicembre si chiamava “Ortofloricoltura di Leoni Andrea” mentre dal 2020 ha subito un’altra evoluzione e i fratelli si sono messi in società e oggi l’azienda si chiama “ORTOLEONI S.S. DI LEONI ANDREA e MARCO SOCIETA’ AGRICOLA” producono diversi milioni all’anno di piantine da orto per hobbisti di ogni varietà e specie, oggi sono una realtà leder nel settore con strutture e tecnologie all’avanguardia
e sono in continua evoluzione. La forza dei fratelli Leoni è Famiglia con bravi collaboratori e con una presenza speciale che tiene unito il gruppo la madre Carla, una forza della natura sotto tutti gli aspetti. I fratelli Leoni sono anche molto sensibili
a iniziative socio-sanitarie e collaborano sempre volentieri con il nostro periodico “CRONACHE SANITARIE” sostenendoci con forza e credendo in quello che facciamo.
Paolo Lavagnini
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana24
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ore
Offriamo servizi di assistenza domiciliare e cura della persona.Chiamaci, potremo confrontarci riguardo alle tue esigenze e trovare una soluzione ottimale per te.
NESSUN PROBLEMA DI DISCONTINUITÀ E DISSERVIZI
PERSONALE FORMATOE QUALIFICATO
NESSUNA PREOCCUPAZIONEPER GLI ASPETTI BUROCRATICI
0376 523077
Società Cooperativa 4 Lugliovia Zara 2 • 46029 SUZZARA MNwww.serenetasuzzara.it
LiliaLarisVenanziaIolanda LeyanisValentina ManuelaTatiana Donata Cinzia
ALCUNE NOSTRE OPERATRICI ATTIVE SUL TERRITORIO
Assistenza domiciliare
Badante convivente
Assistenza ospedaliera
L’assistenza domiciliare è il fiore all’occhiello dei nostri servizi: viene organizzata tempestivamente dal momento della richiesta e i servizi domiciliari sono erogati sempre da personale con esperienza. I servizi a domicilio sono personalizzati e concordati con l’assistito e la sua famiglia.
Per coloro che sono alla ricerca di una badante convivente, siamo in grado di ricercare e selezionare la persona più adeguata. La cooperativa si fa carico dell’assunzione e degli aspetti amministrativi, quindi il costo del servizio è già comprensivo di oneri fiscali e previdenziali, esclude solamente vitto e alloggio della lavoratrice.
Il servizio di assistenza viene erogato anche presso le strutture ospedaliere, le cliniche, le case di riposo. Regolarmente assunte dalla cooperativa, le Operatrici Sanitarie possono lavorare in tutte le ore diurne e notturne, in tutti i giorni dell’anno, liberando le famiglie dal pensiero degli aspetti fiscali e assicurativi.
cellulare 377 1033022e-mail: [email protected] Facebook: Serenetà Suzzara
ORARI SPORTELLOdal lunedì al venerdì 09,00/12,30 • 14,30/19,30sabato 09,00/12,00
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 25
PROMOZIONE2020
I prodotti non sostituiscono una dieta variata. Seguire un regime alimentare ipocalorico adeguato, uno stile di vita sano e una regolare attività fisica. In caso di dieta seguita per periodi prolungati, oltre le tre settimane, si consiglia di sentire il parere del medico.
Le tisane sono escluse dalla promozione.
Insieme a te per aiutarti nel controllo del peso.
IN OMAGGIO 1 confezione di Libramed compresse per 2 SETTIMANE DI TRATTAMENTO con l’acquisto di un prodotto a scelta tra:
SONO DISPOSITIVI MEDICI 0373 Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso.
Aut. Min. del 15/01/2020
Libramed compresse e bustineper favorire il controllo del picco glicemico
Adiprox Advanced capsule e fluido per il controllo del peso e il metabolismo
dei grassi con Tè Verde e Matè
Lynfase flaconcini
per il drenaggio dei liquidi corporei con Tarassaco, Verga d’Oro e Orthosiphon
INTEGRATORI ALIMENTARI
Libramed 84 compresse
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dott.ssa Vicentini Elisabetta
PARAFARMACIA GONZAGA
Piazza Matteotti, 29 - GONZAGA (MN)tel. 0376 1870029 - [email protected]
Il prodotto LIBRAMED è un dispositivo medico riconosciuto per la sua efficacia sul controllo del peso. Avendo un ruolo nella regolazione del metabolismo il prodotto è indicato sia in persone che necessitano di controllare il peso corporeo sia in persone con sindrome metabolica (elevati livelli di glicemia, colesterolo, trigliceridi). Il prodotto agisce attraverso il POLICAPTIL GEL RETARD, complesso molecolare vegetale brevettato, che forma un reticolo a gel a livello intestinale
Controllare il tuo peso è un obiettivo di salute.bloccando l’assorbimento di macro molecole come carboidrati e grassi. Queste macromolecole vengono convertite in zuccheri nel sangue innescando l’intervento dell’ormone insulina che, per abbassare gli zuccheri nel sangue, li trasforma in acidi grassi. Questi in parte vengono accumulati nel tessuto adiposo (grasso corporeo) in parte vengono trasportati nel fegato che li converte in trigliceridi e colesterolo. Nella linea controllo del peso troviamo
anche il prodotto ADIPROX: attivatore del metabolismo che trasforma gli adipociti bianchi (magazzino del grasso) in adipociti beige (attivatori della termogenesi “brucia grassi”).Infine LYNFASE completa la linea lavorando sul benessere vascolare, linfatico e venoso; agisce sia a livello periferico riducendo il gonfiore agli arti inferiori, sia a livello del tessuto adiposo per un corretto drenaggio.
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana26
SUZZARA: SERGIO GANZERLA, UN VOLONTARIO SILENZIOSOOrganizza corsi su come si prepara il pane o delle
torte, aiuta come volontario nei pranzi o cene del CDD, (anche durante la fiera di Gonzaga) è sempre
disponibile e gli piace stare con i ragazzi del Centro di Via Democrito. La sua è una bella esperienza di vita dopo 35 anni di panificazione e gestione di un negozio nel centro
di Suzzara. E’ presidente dell’associazione Marinai e sempre presente durante le manifestazioni istituzionali.
SUZZARA COMPIE 15 ANNI IL GRUPPO DI LETTURA AL CENTRO CULTURALE PIAZZALUNGASi chiama Effetto libro” e si tratta di un
insieme di persone che decidono di leggere un libro per poi discuterne e confrontarsi. Quali sono i vantaggi? Eccoli: stimola la lettura, anche di libri che all’apparenza non interessano, favorisce la socializzazione e permette di confrontarsi con le opinioni degli
altri sullo stesso testo. Già da alcuni anni il fenomeno dei gruppi di lettura sta crescendo, affermandosi come attività di alto livello culturale e profondo aiuto sociale. In provincia di Mantova esiste una rete di gruppi di lettura molto attiva. A Suzzara è nato nel 2006 ed è uno dei più longevi della provincia. Nacque dalla
volontà di due lettrici, Mariagrazia Soldani e Catia Righi, e trovò subito la collaborazione della biblioteca per la sua attività, oggi Centro culturale Piazzalunga. Ogni anno viene scelto un tema diverso, quest’anno è Il viaggio. Info: [email protected].
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 27
Durante il convegno “Gioven-Tu punto e a capo” tenutosi mercoledì 12 febbraio
al Centro Culturale Piazzalunga Suzzara, i Presidenti degli enti partner e gli operatori del progetto “Gioven-Tu” hanno illustrato agli Amministratori dei 6 Comuni del Distretto di Suzzara, agli aderenti al progetto e a Fondazione Cariplo gli esiti dei 3 anni di lavoro di rete sul territorio.7 le tematiche principali:le attività: 46 tipologie e 213 realizzazioni che hanno toccato 20.000 cittadini;
i luoghi: 85 quelli “vissuti” o trasformati dal progetto, soprattutto luoghi istituzionali pubblici;le relazioni e le risorse;i giovani: 1828 raggiunti e coinvolti da Gioven-Tu, tra cui 34 ragazzi in alternanza scuola-lavoro e 116 partecipanti ai Gruppi Territoriali)gli investimenti: non solo economici (circa € 300.000 raccolti e destinati anche ad altri progetti) ma anche sul territorio e i suoi luoghi, sulle collaborazioni e la formazione degli operatori;le trasformazioni: uno sguardo sul futuro delle
azioni dopo marzo 2020.Presenti all’incontro anche i sindaci Galeotti, Pellicciardi e Ongari, che hanno sottolineato l’importanza di dare seguito al metodo di lavoro ormai radicato sul territorio. “C’è la volontà da parte di tutti di continuare anche oltre i 3 anni finanziati da Cariplo” spiega Roberta Lorenzini, Project Manager, “le basi gettate e gli esiti positivi presentati oggi vogliono essere un incoraggiamento per continuare l’investimento sul territorio e le sue relazioni e soprattutto sui giovani, i cittadini di domani”.
È attivo dal 1 febbraio 2020 il progetto “L’Albero delle Ghiande”, gestito dall’Azienda Speciale
Consortile Socialis e finanziato da Fondazione BAM, incentrato sull’affido famigliare.Che cos’è l’affido familiare?È un’esperienza di aiuto rivolto a bambini e famiglie che si trovano a vivere un momento di difficoltà. Questa esperienza coinvolge tante persone: le famiglie con i loro figli, le famiglie affidatarie e gli operatori sociali.Chi sono i protagonisti di questo percorso?Innanzitutto i bambini e le loro famiglie che vengono aiutati dagli operatori del Servizio Sociale a superare un momento di difficoltà. A volte capita di conoscere famiglie che, per tanti motivi, non riescono a dare ai figli tutto quello che vorrebbero e l’affido può essere uno strumento utile per riuscire a recuperare tutto quello che serve per far crescere bene i loro bambini.In che modo?I bambini vengono temporaneamente affidati ad un’altra famiglia che si occupa di loro da tutti i punti di vista: affettivo, educativo e materiale.
Nel frattempo, la famiglia d’origine comincia il percorso di recupero e di crescita volto a riabbracciare i figli appena le condizioni lo permottono.In questo percorso, sia la famiglia d’origine che quella affidataria vengono accompagnati dall’assistente sociale e dalla psicologa del Servizio.Chi si occupa de “L’albero delle Ghiande”?Si occupano del Progetto gli operatori dell’Area Minori e Famiglia dell’Azienda Speciale Consortile Socialis. In particolare accolgono e conoscono le possibili famiglie affidatarie accompagnandole in questa esperienza. Da dove arriva l’idea del nome?Il nome simboleggia il senso dell’affido: una grande famiglia che si occupi dei bambini, da qui l’idea dell’albero come riferimento stabile e duraturo e le ghiande, che simboleggiano appunto i bambini, come frutto della famiglia.Per fare tutto questo, abbiamo chiesto aiuto ai bambini stessi! In collaborazione con le facilitratrici di comunità (del progetto Gioven-
Tu), abbiamo scelte alcune attività da proporre durante i centri estivi territoriali della scorsa estate nelle quali i bambini hanno fatto disegni che rappresentassero la famiglia. Dai loro disegni, è nato poi il logo del Progetto. Chi può diventare famiglia affidataria?Tutti possono diventare famiglia affidataria: coppie sposate e non, con o senza figli, single. Non ci sono inoltre particolari vincoli né di età, di istruzione o di reddito. I requisiti più importanti sono la disponibilità e il desiderio di mettersi in gioco con l’obiettivo di aiutare una famiglia in difficoltà.Se si è interessati a diventare famiglia affidataria, a chi è possibile rivolgersi?Per chi lo desidera, è possibile prendere un primo contatto con l’assistente sociale Dott.ssa Giulia Pignatta, referente del progetto, al numero. 0376-5546302 oppure scrivendo a [email protected].
Dott.ssa Ilaria Panarelli
GIOVEN-TU PUNTO E A CAPO: TRAGUARDI E PROSPETTIVE DEL WELFARE DI COMUNITÀ
L’ALBERO DELLE GHIANDE
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana28
LUZZARA: C.S.A. BURIS LODIGIANIIl 22 Gennaio 2020 si è tenuto presso la Casa
di Riposo di Luzzara il corso di formazione “La via dell’empatia verso l’umanizzazione delle cure” che ha avuto come relatore il Prof. Giovanni Ghidini , psicomotricista, formatore e coordinatore di numerosi progetti riguardanti l’evoluzione nelle persone anziane.In questo giorno di formazione così ricco di emozioni il Prof. Ghidini ci ha illustrato il simulatore di vecchiaia che permette ai più giovani di esplorare le condizioni di vita degli anziani, quando molte delle loro abilità fisiche non sono più attive . La formazione ha coinvolto gli operatori e infermieri delle strutture di Luzzara, Gualtieri, Poviglio e Brescello insegnando l’importanza del linguaggio non verbale degli operatori, la raccolta di dati sulla storia di vita di un anziano all’ingresso in struttura.La giornata ha visto la simulazione delle abilità visive invecchiate, ridotta capacità uditiva e tattile, forza muscolare ridotta, restrizioni di movimento, cambiamenti cognitivi durante il processo di invecchiamento.Al termine della formazione tutti hanno portato con sè un bagaglio di emozioni riconoscendo che se una persona ha dei progetti, la vecchiaia non è la fine della vita. Il nostro corpo è qualcosa di più delle possibilità che gli concedono i suoi sensi, la sua vita può essere al di sopra o al di sotto di queste possibilità, perché a decidere il suo grado di vitalità non sono i suoi sensi , ma il suo interesse per il mondo.
Alessia Volpi
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DETTO: “POTRESTI DARMI UNA MEDICINA CHE MI PERMETTA DI NON AVERE PIU FAME”?
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 29
• Misurazione pressione arteriosa gratuita• Autoanalisi del sangue• Alimenti diabetici e celiaci• Analisi dell’acqua e vino• Omeopatia• Cosmesi• Fori lobo orecchio• Magnetoterapia a noleggio• Noleggio Ausili ortopedici• Noleggio bilance per neonati• Noleggio apparecchi per aerosol-terapia
VIVERE A COLORIUn bel colore può fare la differenza, riesce
a cambiare completamente l’aspetto di un oggetto trasformando un piccolo pezzo di qualsiasi materiale in un’opera che susciti emozioni: così è cominciata, nel 1955, la storia del colorificio Casadei. A fondare l’attività fu nonno Vero, nella storica sede di via Cavour a Suzzara, aprendo una carrozzeria che trattasse non solo automobili e motociclette ma anche veicoli industriali, trattori e mezzi agricoli e biciclette; da questa solida base si avvierà, col passaggio di testimone al figlio Giancarlo, la trasformazione negli anni ‘70 da carrozzeria a colorificio. La grande conoscenza ed esperienza in merito alle vernici ed ai materiali utilizzati su ogni mezzo permettono al Nostro la fama di tecnico specializzato nel restauro di oggetti d’epoca, nomea mantenuta con orgoglio anche dalla terza generazione grazie ad Ivo, il quale, per molti anni, ha soddisfatto le più esigenti e scrupolose richieste di restauratori fornendo molti consigli tecnici ed altrettanta passione. Con
l’arrivo dell’età pensionabile, il colorificio Casadei ha chiuso i battenti il 31 dicembre 2019, passando tuttavia le consegne ad un’altra attività suzzarese, Treber colori, che potrà così continuare ad aiutare tutti coloro che vogliono dare nuova vita e splendore a vecchi oggetti da restaurare.Capita spesso che i nostri ricordi siano legati a manufatti di qualsiasi natura che, per qualche
motivo, rimandano alla nostra mente emozioni piacevoli: il lavoro di tre generazioni della famiglia Casadei è stato quello di preservare, con dedizione e minuzia di particolari, grandi glorie meccaniche del passato per donare felicità ai proprietari e tramandare la grande tradizione di mezzi meccanici di ogni settore.
Francesco Ponti
AVO: DALLA CULTURA DEL FARE A QUELLA DELL’ESSERECAUSA EMERGENZA SANITARIA IL SERVIZIO E’ TEMPORANEAMENTE SOSPESO
Il volontario AVO effettua un servizio impegnativo che permette di scoprire la
parte migliore di noi stessi: quella del contatto, dell’ascolto, della vicinanza e della compagnia, ovvero dell’esserci verso gli ammalati e le persone sole o/e non autosufficienti. L’AVO FA ANCHE INFORMAZIONE. Un servizio utile e necessario: aiutare le
persone a trovare ambulatori, servizi e reparti attraverso il punto informazioni situato nei pressi del CUP dell’Ospedale. I volontari sono quindi disponibili non solo a fare compagnia agli ammalati nei reparti di degenza ma anche ad aiutare le persone che accedono all’Ospedale. L’AVO di Suzzara è presente nei reparti di Medicina generale, Riabilitazione,
Chirurgia e Ortopedia dell’Ospedale Nuovo di Suzzara nonché presso la Fondazione RSA “L.Boni” di Suzzara. Ti aspettiamo !
Il presidente Dott. Enrico GuidaPer info 335-7469135
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana30
ALCOLISTI ANONIMI: TESTIMONIANZE DI CHI SMETTE DI BERELa gioia più bella? Un bambino di 4 anni
che accompagna la mamma, con lo sguardo sereno. Lei racconta di averlo avuto da sobria, dopo alcuni anni che aveva smesso di bere con gli Alcolisti anonimi. Una delle storie che la cinquantina di mantovani di A.A., uomini e donne hanno condiviso alla festa dell’associazione. Storie interessanti anche per chi non ha la dipendenza dall’alcol. Che è una malattia (“mentale, progressiva, cronica e mortale”, stabilì l’Oms già nel 1956). L’occasione di incontrare gli Alcolisti anonimi della provincia di Mantova, ha riunito i 4 gruppi di Mantova, Volta, Castel Goffredo e Quistello. «Ci chiamiamo col nome di battesimo e basta, ci riuniamo una o due volte alla settimana, leggiamo brani della nostra letteratura e li commentiamo, poi ognuno se vuole parla di sé». Nel percorso si è affiancati da uno del gruppo che funge da sponsor. Ognuno si rallegra dei successi degli altri, nessuno si sente giudicato: «Chi non ha mai bevuto non può capirmi come gli altri alcolisti». Colpisce
la consapevolezza del male fatto a se stessi e alle persone più care. Nel capire di aver toccato il fondo, alcuni si sono disintossicati in clinica, altri si sono rivolti subito agli Alcolisti anonimi. «Oggi sono una persona migliore. Ho modificato il mio carattere, i miei atteggiamenti con gli altri», dice uno. Un altro aggiunge: «La vita è più bella da quando sono responsabile verso me stesso e gli altri». L’alcol provocava disaffezione nei confronti dei familiari. Una donna: «Ho smesso di bere da 15 anni e di fumare da 9. Bisogna resistere per 24 ore. Nemmeno di fila. Allora mi sono detta: un’ora ce la posso fare. E più avanti ci ho riprovato». Il tema della giornata era «È mia responsabilità recuperarmi e trasmettere ciò che ho ricevuto». Un desiderio che nasce spontaneo («non potrò mai ripagare il bene che ho ricevuto», dice un uomo) e che per qualcuno si esplicita nell’offrire la propria testimonianza: «Per superare qualunque problema dovevo rivolgermi all’alcol». C’è chi ammette di aver avuto una ricaduta, ma si è ripreso. E chi
invece ha nel cuore troppo risentimenti per i torti subiti che continua a rifugiarsi nell’alcol: «Però se non venissi al gruppo, so che berrei molto di più». Ascoltiamo chi ha smesso da 10, 15, 20 e anche 35 anni. Perché viene ancora, per solidarietà e spirito di servizio? «Certo, ma soprattutto perché il rischio di ricominciare c’è sempre, meglio prevenirlo». La restituzione del bene ricevuto avviene anche andando nelle scuole a fare pubblica informazione. I ragazzi delle medie, per due ore di fila, sono rimasti attentissimi e hanno fatto domande. Anonime anche quelle. Così un dodicenne ha chiesto aiuto per sé e un altro per suo padre. Le locandine con i numeri di telefono appese nei corridoi hanno poi dato la possibilità di un contatto diretto. Eccoli: Primavera Tre laghi Mantova 334 3960312, Castel Goffredo 334 7345290, Arcobaleno Quistello 334 3949690, Amicizia Volta 334 3950621.
Marco Barbieri
MOGLIA: UN SUCCESSO L’INCONTRO CON L’OSTETRICA VALENTINA AMADORIPresso la Libera Università “Pompeo Coppini” di
Moglia organizzato dall’Associazione Pro Loco, con sede presso l’accogliente sede dell’ Ecomuseo delle bonifiche, ormai giunti al 4 anno accademico, sala gremita per ascoltare l’invitata Ostetrica Valentina Amadori, nostra redattrice. Argomento “La venuta al mondo ieri e oggi” . Una lezione ben preparata con slides e un filmato seguiti con attenzione, risvegliando le origini di una figura importante nella storia dell’umanità. Al termine molte le domande del pubblico.
PROMOZIONE PRIMAVERA: 20 EURO(VALE PER TUTTI GLI ESAMI)
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Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 31
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STORIA E STORIE DEL NASCERELA RUOTA DEGLI INNOCENTI E LA MEDAGLIETTA SPEZZATA
L’abbandono di neonati indesiderati è realtà oggi rara, ma in passato era pratica diffusa presso
molti popoli fin dall’antica Grecia. Solo grazie all’influenza dell’etica cristiana la condizione degli abbandonati cambia. Nascono presso chiese, ospedali e conventi le ruote degli esposti, bussole girevoli installate nel muro di un edificio che permettono di accogliere il neonato senza essere visti dall’interno. Una volta “esposto” l’infante, facendo girare la ruota, si ritrova all’interno, dove può ricevere le prime cure da balie e infermieri, sovente avvisate dal suono di un campanello. La ruota compare per la prima volta in Francia presso l’ospedale dei canonici di Marsiglia, nel 1188. Dieci anni dopo è la volta dell’Italia. Si racconta che papa Innocenzo III, turbato dalla frequente scoperta di cadaveri di neonati ripescati dal Tevere, decide di installarne una all’Arcispedale di Santo Spirito, a Roma, dove ancora è possibile vederla. Qualche secolo dopo, il predominio francese del Regno Italico influenza il Regno di Napoli, favorendo la diffusione della ruota in tutto il meridione. A Firenze nel quattrocento sorge il famoso Spedale degli Innocenti per l’infanzia abbandonata, grazie alla donazione di un ricco mercante. Il nome farebbe riferimento al noto episodio biblico della strage degli innocenti. Magnifica opera del Brunelleschi, decorato con i noti putti di Andrea della Robbia, tutt’ora funzionante anche se con modalità adeguate ai tempi, ha accolto nella sua lunga storia circa 500.000 bambini abbandonati.I motivi che spingevano ad abbandonare i piccoli appena nati sono molteplici. Spesso le famiglie, già numerose, non sono economicamente in grado di allevare un ulteriore figlio. A volte i neonati vengono alla luce da relazioni adulterine, altre invece sono abbandonati da padri rimasti vedovi, incapaci di accudirli, oppure da giovani madri nubili.Gli abbandoni solitamente avvengono dopo il tramonto, nella notte o alle prime luci dell’alba: momenti in cui si può agire inosservati, lontani dagli sguardi dei passanti. Dopo aver loro prestato le prime cure, è il personale degli ospedali o degli istituti religiosi a recarsi presso gli uffici del Comune, per dichiarare la nascita dei trovatelli. In alcuni casi, la madre disperata perché impossibilitata ad allevare il piccolo, lo espone con al collo una medaglietta, o con un fazzoletto ricamato tagliato a metà, nella speranza di poterlo riconoscere in tempi
migliori, esibendo l’altra metà rimasta in suo possesso. Attualmente, l’ordinamento italiano consente alle donne di partorire nell’anonimato, garantendone la massima riservatezza. Il nome della madre rimane segreto e nell’atto di nascita del bambino viene scritto “nato da donna che non consente di essere nominata” e il tribunale per i minorenni, apre il procedimento di adottabilità. Nonostante questa normativa, sono ancora presenti casi di abbandono in cassonetti e giardini. Per questo, in Italia come in altri Paesi dell’Unione europea, sono state introdotte nuove ruote per gli esposti.
Gabrio Zacchè
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana32
TANTA GENTE ALLA BENEDIZIONE DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE PASTORALE ”I PORTICI”
Presente il Vescovo di Mantova e tante autorità civili, religiose e militari ma anche architetti,
enti, associazioni e volontari. E soprattutto tanta gente, quella di Bondeno una comunità unita e solidale, gente operosa e disponibile per la ricostruzione ma, non solo, qui si sta lavorando anche per il futuro della piazza, del centro e altro ancora. Il parroco Don Luigi Righettini ha dato la parola al Sindaco di Gonzaga Elisabetta Galeotti, all’ex Sindaco Claudio Terzi, ad Anna Lisa Baroni parlamentare, al Presidente Arrigo Gianolio della Fondazione BAM, ad Antonella Forattini Assessore Regionale, poi l’ingegnere Sarah Trussardi a nome del gruppo di lavoro che ha operato alla ricostruzione, l’architetto Alessandro Campera della Curia di Milano. Poi la benedizione del Vescovo Mons. Marco Busta è stata preceduto da una profonda riflessione: ciò che distrugge (il terremoto) non è bene ma ricostruire, ripartire, rigenerare, insieme è una cosa buona. Ogni dono è anche un compito grande ovvero la destinazione pastorale di questo luogo. La struttura parrocchiale, per il suo porticato, è stata
battezzata da Don Luigi Righettini, parroco di Bondeno “E Stoa” che vuol dire PORTICI, inteso come luogo di incontro fra generazioni e cioè giovani animati per la loro energia e anziani per la loro esperienza.
Bella la slide dove si leggeva che sono state recitate tante preghiere di Don Luigi e di tutte le persone speciali di questa parrocchia che hanno portato alla rinascita del cuore di Bondeno.
Marco Barbieri
A Gonzaga è nato Margopark, un nuovo parco per l’educazione ambientale promosso dal
circolo Arci Laghi Margonara e dal Comune di Gonzaga.Si tratta di un vero e proprio parco per l’educazione ambientale che si svilupperà su un’area di 5000 mq e conterrà numerose attrazioni green: uno stagno attraversato da un ponticello di legno, arricchito con piante acquatiche e con ricambio d’acqua garantito fotovoltaici, nel quale saranno reintrodotte le rane; un labirinto di siepe adatto ai bambini, di dimensione 15x15 mq; un’aula all’aperto riservata alle attività didattiche, creata con il riuso di tronchi di legno; un gioco con scivolo; la riproduzione in scala dell’antico Castello di Gonzaga, fornito di libri, giochi didattici e vario materiale di educazione ambientale dei bambini; un belvedere per gli adulti con posti a sedere; un’arnia per le api, pensata rispettando
la sicurezza dei bambini e degli insetti.Il parco sarà delimitato da una staccionata e arricchito da 50 nuovi alberi di alto fusto e diversi cespugli. Tutto questo grazie agli studenti della scuola secondaria di primo grado di Gonzaga, in collaborazione con il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze. il Presidente del Circolo Arci Laghi Margonara, Tiberio Mondini ha detto “lo scopo primario è quello di contribuire a far crescere la coscienza ambientalista di tutti i cittadini, partendo dai più piccoli, protagonisti del domani.”Elisabetta Galeotti, sindaca di Gonzaga: questo nuovo luogo rappresenta una risorsa a disposizione di tutta la cittadinanza, è un punto di incontro aperto, per godere della bellezza della natura e imparare a conoscerla, proteggerla e custodirla”. L’operazione, che comporta un
investimento di circa 30mila euro, è fortemente sostenuta dalle realtà di Conad presenti sul territorio e i rispettivi clienti: il Conad di Gonzaga, Conad di Reggiolo e il Conad di Suzzara. Marzio Ferrari, Presidente di Conad Centro Nord “questo è un progetto che parla di futuro: di ambiente e di educazione delle generazioni future”.
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BRUNO FREDDI IL “MAESTRO” DEL PREMIO SUZZARATESTIMONIANZA A MARGINE DELLA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO
“IL PREMIO SUZZARA” DI GIOVANNI AVOLIO.Adele Camuri ricorda così Ligabue: …”sbatteva
la Moto Guzzi rossa contro la cancellata entrando con i quadri legati dietro la schiena sempre imprecando ed urlando ad alta voce”.
TESTIMONIANZA INEDITANel 1999 Adele Camuri pubblicò sulla Gazzetta di Mantova una lettera in ricordo del maestro Bruno Freddi. Sono passati tanti anni e Adele è l’unica “sopravvissuta” che ci racconta il mondo del premio dietro le quinte. Ora all’età di 70 anni vuole lasciare alla storia la sua testimonianza e aggiunge. “Io sono l’unica persona in vita che ancora lo può fare, cioè spiegare tutto il lavoro che io, insieme al maestro Bruno Freddi e Prof. Panizza svolgevano per un anno intero per far sì che il premio si realizzasse”. Era l’anno 1955, avevo compiuto da poco 15 anni. La famiglia Freddi mi chiese se desideravo durante le vacanze estive lavorare presso la segreteria del Premio con sede allora in una stanza sul retro del Cavallino Bianco. Mi avrebbero dato un compenso di 20.000 lire al mese per tre mesi con l’impegno di collaborare anche per tutto l’arco dell’anno. Accettai. Rimasi
con Freddi per tre anni. Il maestro Freddi si prodigava alla sensibilizzazione delle nostre realtà produttive, artigianali, industriali, agricole, commerciali e dei servizi. Io mi occupavo degli elenchi per invitare gli artisti lui contattava i Critici d’Arte. Ero io che riordinavo l’ufficio. Quella stanza era diventata una grande famiglia, laboriosa e collaborativa dal Prof. Panizza, al Sig. Bottazzi che lavoravano per la stesura del catalogo, da Giordani al Sig. Dalcomune, poi da Giordano Cucconi a Gino Guidetti il falegname, capitava anche Ruggero Giorgi e Giuseppe Gorni. Veniva anche Ligabue il quale sbatteva la Moto Guzzi rossa contro la cancellata entrando con i quadri legati dietro la schiena sempre imprecando ed urlando ad alta voce.. Il Maestro Freddi, guardava, sorrideva ed ascoltava tutti dando una tiratina alla Pipa. Insieme abbiamo curato la realizzazione nella vecchia palestra delle scuole elementari delle personali di Giorgi, Gorni, Ligabue. Furono un grande successo. Io e il maestro Freddi abbiamo vissuto “Il Premio” anche dietro le quinte con tutte le sfumature, tonalità, colori e parole che nessun catalogo e nessun fotografo non poteva
mai raccontare. Grazie Maestro Freddi di avermi dato l’opportunità di conoscere un mondo di artisti. Grazie Adele, il Premio Suzzara per lei, allora quindicenne, ha significato scoprire la passione che negli anni della giovinezza le aveva cambiato la vita. Conserva e ricorda con grande lucidità tutti i nomi degli organizzatori e degli artisti. Adele sente ancora vivo l’amore verso il mondo dell’arte ovvero il “Premio Suzzara” che rese la cittadina famosa nel mondo.
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana34
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NUOVO MEDICO DI FAMIGLIA A BONDANELLO DI MOGLIASostituisce la Dott.ssa Antonella Cicale. Il
nuovo medico è il Dott. Rosario Bonfiglio che riceverà tutti i MERCOLEDI’ mattina. Tutti
i pazienti della Dott.ssa Cicale dovranno scegliere il medico di base recandosi alla sede ASST di Suzzara (ex ASL) Ospedale vecchio.
Una bella notizia apparsa sulla Cittadella a pag. 3 a firma di Roberto Dalla Bella dove
si legge che Don Matteo, rientra dopo 17 anni dall’Africa e dichiara: “in questi anni mi è mancato
il legame con i confratelli preti della diocesi e sono contento di tornare a camminare insieme”. Don Matteo ha sulle spalle una lunga e importante esperienza missionaria. Ma chi è Matteo? Nato
a Poggio Rusco il 9 marzo 1963, è originario della parrocchia di Villa Poma. È stato ordinato sacerdote l’8 maggio 1988. Bentornato Don Matteo e tanti auguri.
SAN BENEDETTO PO: DON MATTEO PINOTTI COLLABORA CON LA PARROCCHIA
Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 35
CI HANNO LASCIATO HANNO FESTEGGIATOPIEVE DI CORIANO
Dino Ferraresi Dimer 101 anni
TORRICELLABianca Pasotti Ved. Fornasari anni 100
RONCOFERRAROIvo Penna 101 anni
RUSSIAMorta in Russia la donna più vecchia del
mondo: aveva 123...
CANNETO SULL’OGLIOTerzina Mozzanica 100 anni
MANTOVALina Provasi 100 anni
REDONDESCOPromo Bottazzi 100 anni
LECCENonna Picia compie 108 anni
TEXASLei ha 105 anni e lui 106, sono la coppia
più vecchia del mondo...
FRANCIASuor Andrè 116 anni La religiosa della comunità di Saint Vincent de Paul, è la
donna più anziana d’Europa, e la seconda al mondo dopo la giapponese Tane
Tanaka, di 117 anni.
SUZZARA: ERBUZZI MARIO CI LASCIA IL RICORDO DI UN INFERMIERE ATTIVO E DISPONIBILE
Persona attenta e moderna ha sempre vissuto la professione con stile e
signorilità. Una carriera infermieristica intensa: dalla chirurgia in sala operatoria, dal pronto soccorso alla sala gessi. Mario è stato anche sindacalista. Un infermiere che ha iniziato nel 1960 e va in pensione nel 1996 dopo 36 anni di servizio. Il Dott. Paolo Pegreffi, primario ortopedico a Suzzara dal 1987 al 2005 su Mario
aveva detto: “una persona elastica, preparato e aggiornato”. Anche il parroco di Suzzara Mons. Paolo Gibelli durante l’omelia ha detto: Un infermiere con alle spalle una esperienza utile, insegnava ai giovani e ha dimostrato una disponibilità anche nel sociale. Scompare all’età di 84 anni. Condoglianze alla famiglia dalla nostra redazione.
SAN BENEDETTO PO: MARZIA BOTTAZZI ERA IMPEGNATA PER IL BENE DELLA COMUNITA’
Una persona impegnata politicamente per il bene della comunità ma anche nel tessuto
sociale nel campo del volontariato e in quello socio-sanitario in particolare. E’ stata pioniera e fondatrice del Gruppo Cammino per una cultura agli stili di vita e prevenzione dei fattori di rischio.Nel giugno del 2019 in occasione dell’ottavo compleanno del nostro periodico, Cronache Sanitarie” presso la sala consigliare di San Benedetto Po, le è stata conferito un PREMIO con la dicitura: Gruppo cammino “Camminare in salute”. Da quando è nato il periodico la sua collaborazione, stima e incoraggiamento è sempre stato manifestato partecipando e intervenendo in tante occasione nelle conferenze con l’Associazione “La Rondine”, il CPS, alla presentazione di libri ed eventi medici, come da foto pubblicate sul periodico. Se San Benedetto Po è stato uno dei primi comuni a sostenerci nella nascita del periodico nel 2011, va detto che Marzia
c’era sempre. Al telefono era sempre pronta e disponibile e aggiungeva consigli e suggerimenti od osservazione. Questa era MarziaHa saputo cogliere il buono in ogni cosa, ha vissuto una vita piena, spendendola bene e lascia un vuoto triste all’intera comunità che non la dimenticherà. Durante i funerali, in una basilica gremitissima, è stato ricordato il suo impegno
politico e sociale per il benessere della comunità superando i partiti pensando ad un modo più umano e giusto nel dare risposte ai bisogni della gente. Marzia vedeva lontano il modo sano della vita politica. Ora ci lascia un vuoto doloroso. Tutta la redazione ringrazia Marzia per la stima e la collaborazione con il nostro periodico e per il sostegno alle tante iniziative socio-sanitarie.
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