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Politiche pubbliche 5 1 5° capitolo Lo studio del policy making da Gloria Regonini, Capire le politiche pubbliche

5° capitolo Lo studio del - politichepubbliche.org · 5° capitolo Lo studio del policy making ... The essence of a policy lies in the fact that ... essence of ultimate decision

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5° capitolo

Lo studio del policy making

da Gloria Regonini, Capire le politiche pubbliche

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Cap. 5 e 6à dove stiamo andando: il passaggio di colonna

scelta pubblica(public choice)

analisi razionale delle politichepubbliche(rational policy analysis)deduttivi

politiche pubbliche(public policy)

policy inquiryinduttivi

METODI

descrittiveprescrittive

FINALITA’

Dalle finalità prescrittive a quelle descrittive (ma anche esplorative,esplicative, predittive): come e perché i governi fanno quel che fanno?

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scelta pubblica(public choice)

analisi razionale delle politichepubbliche(rational policy analysis)deduttivi

politiche pubbliche(public policy)

policy inquiryinduttivi

METODI

descrittiveprescrittive

FINALITA’

In realtà, la linea di confine non è netta: la continuità tra le due finalità è molto forte. Al centrosta il problema della relazione tra politics e policy, che ha una grande rilevanza sia per chianalizza le politiche per cambiarle in meglio, sia per chi le studia per capire come sono adottatele decisioni dei governi.

Cap. 5 e 6à dove stiamo andando: il passaggio di colonna

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visione comuneNel 1936 HaroldLasswell, cheabbiamo spessoricordato come ilpadre delle policysciences, scrive unlibro, divenutofamoso, con un titolomolto esplicito, quasibrutale:”PoliticsWho Gets What,When and How”

finalità prescrittive

“Harold Lasswellfamously definedpolitics as "who getswhat, when, and how".(...) We believe that,for each of theseaspects, recentreforms have failed toaddress the realities ofpolicy making” (Institutefor Government, 2011,POLICY MAKING IN THEREAL WORLDhttps://www.instituteforgovernment.org.uk/sites/default/files/publications/Policy%20making%20in%20the%20real%20world.pdf )

finalità descrittive eesplicative

“We have in the conceptof authoritative policy for

a society a convenientand rough

approximation to a setof orienting concepts for

political research (...).Political science (can)

be described as thestudy of the

authoritative allocationof values for a society(...)- We must inquire,

therefore, into thecharacteristics that lendthe color of authority to

policies” (David Easton,The Political System,

1953)

Cap. 5 e 6à dove stiamo andando: il passaggio di colonna

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CIVIL SERVICE LEARNING 2013, Policy Profession Skills and Knowledge frameworkhttps://civilservicelearning.civilservice.gov.uk/sites/default/files/policy_profession_skills_and_knowledge_framework_jan2013web.pdf

Cap. 5 e 6: il passaggio di colonna > la visione comune vista dal poloprescrittivo

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Cap. 5 e 6: il passaggio di colonna > la visione comune vista dal polodescrittivo

Da questa prospettva, le politiche pubbliche sono lontane da un asettico eimparziale esercizio di problem solving, perché si rivelano lo strumentofondamentale per l’allocazione dei valori da parte dell’autorità: “What do wemean when we talk about policy? The essence of a policy lies in the fact thatthrough it certain things are denied to some people and made accessible toothers. A policy, in other words, whether for a society, for a narrowassociation, or for any other group, consists of a web of decisions andactions that allocates values. (..) The study of policy here includes anexamination of the functioning and the determinants of both the legal andthe actual policy practices. (...) We must inquire, therefore, into thecharacteristics that lend the color of authority to policies.” (David Easton,The Political System, 1953)

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“(...) “Given how much stuff was coming atus,” Obama told me, “we probably spentmuch more time trying to get thepolicy right than trying to get thepolitics right. (...) And I think anybodywho’s occupied this office has toremember that success is determinedby an intersection in policy andpolitics and that you can’t be neglectingof marketing and P.R. and public opinion.”

Education of aPresidentBy PETER BAKEROCT. 12, 2010

"Now, I have to tell you, it's an unbelievablycomplex subject. Nobody knew health

care could be so complicated."

Feb 27, 2017 - Uploaded by BloombergPolitics

https://www.youtube.com/watch?v=5oQLf65N-AU

policy con scarsa comprensionedella politics

politics con scarsa comprensionedella policy

Cap. 5 e 6: il passaggio di colonna > i rischi dell’incomprensione

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scelta pubblica(public choice)

analisi razionale dellepolitiche pubbliche(rational policy analysis)

deduttivi

politiche pubbliche(public policy)

policy inquiryinduttivi

METODI

descrittive"Public Policy is concerned withwhat governments do, why theydo it, and what difference itmakes. It is about political (social)science(s) and the ability of thisdiscipline to describe, analyze,and explain public policy". (Dye)

prescrittivePublic policy is “a purposivecourse of action followed by anactor or set of actors in dealingwith a problem or matter ofconcern” (Anderson)

FINALITA’

Cap. 5: dove siamo

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scelta pubblica(public choice)

analisi razionale dellepolitiche pubbliche(rational policy analysis)

deduttivi

politiche pubbliche(public policy)

policy inquiryinduttivi

METODI

descrittiveprescrittive

FINALITA’Scienzapolitica

Sociologiapolitica

Psicologiasociale

Cap. 5: dove siamo

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Prime definizioniConoscere per capire

•Le politiche pubbliche sono decisioni più complesse della somma dileggi + atti amministrativi + finanziamenti

•Il legame tra i processi, gli attori e gli esiti merita di essere studiato•Non si capisce che cosa è una politica pubblica se non si sa come si èsviluppata, chi l’ha sostenuta, quali risultati ha dato..

Il rapporto con la scienza politicaIl modo migliore per capire che cosa sono i governi è capire quello chefanno (e che non fanno)

Lo studio del policy making

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Il problema della ‘singolarità’ delle politiche"La gamma e il numero dei fattori che influenzano o determinano quel che igoverni fanno o, quando è il caso, quel che scelgono di non fare, sonovirtualmente infiniti. Le politiche possono essere influenzate da precedentiimpegni di policy, da tensioni internazionali, dal clima nazionale, dallerisorse economiche, dal grado di conflitto etnico, dalle tradizioni storiche,dalla personalità dei leader, dal livello di istruzione della popolazione, dallanatura del sistema partitico, dal fatto di essere governate da civili o damilitari. L'elenco può essere allungato in modo indefinito. Virtualmentequalsiasi cosa può influenzare o determinare quello che i governi fanno"(Leichter, 1979, p. 38)

due opposti pericoli:¨tra la padella della mera ricostruzione storica (la telenovela)¨e la brace di generalizzazioni troppo ampie (la globalizzazione, la societàdella conoscenza, il capitalismo..).

Lo studio del policy makingà prime definizioni

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I tanti punti di osservazionedi uno stesso avvenimento si possono dare letture diverseV. 1971, Essence of Decision: Explaining the Cuban Missile Crisis di GrahamAllison‘The title is based on a speech by John F. Kennedy, in which he said, "Theessence of ultimate decision remains impenetrable to the observer - often,indeed, to the decider himself.“ (...) ‘Allison constructed three different ways (or"lenses") through which analysts can examine events: the "Rational Actor"model, the "Organizational Behavior" model, and the "Governmental Politics"model”. http://en.wikipedia.org/wiki/Essence_of_DecisionLa tesi dell’autore è che il modello razionale non tiene conto dell’effettivafattibilità delle alternative, dati i contesti in cui sono prese decisionidrammatiche.La logica del comportamento organizzativo permette di capire il contributo chele pratiche e le routine interne all’amministrazione pubblica fornisce allacapacità di ‘andarcene fuori’.La logica della ‘politics’ permette di ricostruire il gioco delle parti tra i grandileaders nazionali e internazionali.

Lo studio del policy makingà prime definizioni

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L’affermazione del paradigmaCome evolve il rapporto tra la scienza politica e lo studio del policymaking?Stati Uniti1. Lasswellimportante innovatore•sia per i suoi studi della politics: (1936) Politics: Who gets what, when,how•sia come fondatore delle policy sciences, “directed towards knowledge toimprove the practice of democracy”2. Il comportamentalismo•importanza dei dati•interesse per le opinioni dei cittadini•curiosità per le descrizioni libere da inquadramenti teorici troppo astratti

Lo studio del policy making

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Lo studio del policy makingà l’affermazione del paradigmaà Stati Uniti

3. La teoria del sistema politico

I gruppi di pressionee di interessearticolano ledomande

I partitiaggregano ledomande

Le istituzionipolitichetrasformanol’input in output

L’amministrazioneemette gli attinecessari per attuarele politiche

Cittadini, media, magistrati, istituti di ricerca valutano le politiche

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EuropaL'analisi politologica delle politiche è emersa attraversol’approfondimento di tre concetti più ‘pesanti’:

•i partiti•v. ricerche sull’impatto degli orientamenti dei partitial governo

•lo stato•v. Welfare state e politiche sociali

•le grandi organizzazioni che rappresentano il lavoro•v neocorporativismo e politiche del lavoro

Lo studio del policy makingà l’affermazione del paradigma

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Lo studio del policy making

Riferimenti teorici e metodologici

Gli studi incentrati sull'output

i fattori economici e sociali che definiscono le risorse che il sistemapolitico può estrarre dall'ambiente, contano più o meno dei fattori politici,che definiscono gli obiettivi e le priorità dei governi?

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Lo studio del policy makingà riferimenti teorici e metodologicià gli studiincentrati sull'output

ambiente socio-economico ‘scatola nera’ delle istituzioni politicheoppure

input output

Che cosa conta di più?

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Lo studio del policy makingà riferimenti teorici e metodologicià gli studiincentrati sull'output

Ma conta la politics?"Does politics matter?"1975 Harold Wilensky The Welfare State and Equality: Structural andIdeological Roots of Public Expenditures. No, la politica non conta. Nelcondizionare il rapporto tra spesa per la sicurezza sociale, sostenuta daipartiti pro-labour, e spesa per la sicurezza interna e internazionale,sostenuta dai partiti conservatori, altre variabili sono più importanti: es, laquota di popolazione oltre i 65 anni, che è grande consumatrice di spesapubblica sociale.Altre ricerche: risultati incerti

Importanza della comparazionePer la prima volta, sono disponibili e utilizzate grandi serie di dati riferiti amolti paesi.'Domanda: chi ha scoperto per primo l'acqua? Risposta: Non so, ma disicuro non era un pesce'. Il rimanere immersi in un singolo ambiente rendele sue caratteristiche impercettibili e irriconoscibili" (Dalton, 1996, p. 4).

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Lo studio del policy makingà riferimenti teorici e metodologicià gli studiincentrati sull'output

Critica agli studi incentrati sull’output"Policy patterns do not flow straightforwardly from analysis ofgeneral correlations among aggregated variables. The policyprocess seems too delicate for that. Understanding how, orwhether, politics has affected the advent of modern socialpolicy seems to depend less on statistically unearthing andmore on inductively building up generalizations from less tidyaccounts" (Schon, 1971)

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Una mappa nella mappaPer andare oltre la telenovela, occorre trovare delle categorie analitiche chepermettano di-prendere le misure ai processi-renderli tra loro comparabili nel tempo e nello spazio5 categorie principali:•Chi: come definire le caratteristiche degli attori più influenti e piùricorrenti?•Quando: attraverso quali processi evolve il ciclo di vita di una policy?•Come: quali elementi permettono di individuare lo stile seguito nel policymaking?•Dove: qual è il contesto istituzionale, qual è la scena, il campo di gioco, equali sono le sue regole?•Che cosa: in che cosa consiste il contenuto di una politica? per qualiproblemi è pensata? quali effetti produce? con quali tecnologie sociali?

Lo studio del policy makingà linee di ricerca

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Lo studio del policy makingà linee di ricerca

Chi? Gli attoriChi davvero ha ricoperto ruoli significativi nella fitta trama di consultazioni,pressioni, negoziazioni, conflitti, boicottaggi che accompagnano laproduzione di una politica pubblica, dalla sua prima formulazione alla suaimplementazione e valutazione?

due grandi tipi di metafore:1. le immagini basate sulla prevalenza

mirano a identificare una categoria dominante di policy makers, sia essaidentificata con i politici, con le organizzazioni degli interessi, o con laburocraziav. ricerche della scienza politica europea

2. le immagini basate sulla relazionemirano a ricostruzione del reticolo di rapporti che controlla lo sviluppo diuna politicav. ricerche delle policy sciences Usa

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attori

Le immagini basate sulla prevalenza1. Il governo di partito• Aspetti non solo descrittivi, ma anche normativi

1. Legame con il concetto di democrazia: "il sistema inglese digoverno, il 'modello Westminster' è stato considerato da molticome il modello del governo di partito" (Wildenmann, 1986)

2. Principio di responsabilità nel rapporto tra eletti e elettori• Sul piano descrittivo, il problema di ricerca è: esiste una relazione tra le

preferenze di policy degli elettori e le scelte dei partiti o delle coalizionipremiati dal voto?

1. Le piattaforme elettorali sono sufficientemente differenziate,riconoscibili e note?

2. Le piattaforme sono un buon indicatore di quel che i partiti fanno,una volta vinte le elezioni?

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià Le immaginibasate sulla prevalenzaà Il governo di partitoàil rapporto tra le piattaformee le scelte dei governi

I dubbi teorici sul governo di partito"L'immersione in questi scritti lascia a uno studioso americano l'impressionedi vivere su un altro pianeta per quanto riguarda l'importanza del governo dipartito" (Fiorina, 1987).

• i partiti non possono ignorare le risorse effettivamente disponibili

•i governi ereditano l'immane patrimonio costituito da tutte le politichegià in atto

•i cittadini cambiano idea nel corso del tempo: non è detto checonsiderino più affidabile chi si attiene ai programmi, a costo diignorare le difficoltà impreviste e le obiezioni fondate

"Se si riconosce che gli Stati Uniti sono una democrazia liberale in buona salute eprospera, e non una curiosa anomalia, occorre considerare l'effettiva possibilità che ipartiti non siano le istituzioni centrali e le condizioni necessarie per la democrazialiberale (..). Importanti? Certamente sì. Condizioni sine qua non? Probabilmente no"(Fiorina, 1987

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Gli interessi al governoA fare le politiche pubbliche non sono coloro che occupano ruoli politiciformali, ma coloro che riescono a condizionarliI gruppi d'interesseBentley The Process of Government (1908) "Il grande compito dello studio diqualsiasi forma di vita sociale è l'analisi di questi gruppi. Quando i gruppi sonoadeguatamente presentati, tutto è presentato, e se dico tutto intendo tutto"Truman The Governmental Process (1951) "Sia che si guardi a un singolocittadino, al segretario esecutivo di un'associazione commerciale, al funzionario diun partito politico, al deputato, all'amministratore, al governatore o al giudice, nonpossiamo spiegare e neppure descrivere la sua partecipazione a una funzionestatale salvo che in termini di interessi con cui egli si identifica e di gruppi dei quali èmembro o con i quali deve misurarsi" (Truman, 1951)Dahl (1961), Who Governs? Democracy and Power in an American Cityi gruppi d'interesse sono più utili e significativi quando rimangono allo stato nascenteche quando si traducono in solide organizzazioni. A contare è il fatto che possascattare la molla della mobilitazione per l'interesse comune, non il fatto che scattieffettivamente

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià Le immaginibasate sulla prevalenza

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Il contributo europeoIl riferimento è alle grandi organizzazioni che hanno segnato la vita politica europeadel ventesimo secolo: i partiti di massa e i sindacatidue concetti:

•classe sociale"La legislazione sulle fabbriche, prima reazione consapevole e pianificata dellasocietà alla figura spontaneamente assunta dal suo processo di produzionesociale, è, come abbiamo veduto, prodotto necessario della grande industria,quanto il filo di cotone, i self-actors e il telegrafo elettrico" (Marx, 1867-94)

•éliteMosca, Pareto, Michels"Addestrandosi nei dettagli della vita politica, nei particolari della legislazione,

delle questioni tributarie, delle questioni daziarie e nelle questioni della politicaestera, i capi acquistano un valore che - almeno finché la massa si attiene allatattica parlamentare, ma forse anche se vi rinunzia - li rende indispensabili alpartito" (Michels, 1909, p. 182 trad. it.).

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià Le immaginibasate sulla prevalenzaà gli interessi al governo

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Il neocorporativismoarene decisionali basate sulla rappresentanza funzionale degli interessi: lavoratori edatori di lavoro di un dato settore, coltivatori di prodotti agricoli e corrispondenticomparti dell'industria alimentare......

"Le decisioni cruciali di politica economica sono prese raramente all'interno dei partitio del Parlamento: l'arena centrale è il tavolo negoziale dove le autorità di governoincontrano direttamente i leader dei sindacati, i rappresentanti degli agricoltori, i piccoliproprietari, i pescatori, i delegati delle associazioni dei datori di lavoro. Nella vita deicittadini medi, queste tornate di negoziazioni lungo l'anno hanno acquisito di fatto unsignificato maggiore delle elezioni formali" (1966 Stein Rokkan)

Tratti caratterizzanti il modello neocorporativo: il lato dell’input:"Il corporativismo può essere definito come un sistema di rappresentanza degli

interessi in cui le unità costitutive sono organizzate in un numero limitato di categorieuniche, obbligatorie, non in competizione tra loro, ordinate gerarchicamente edifferenziate funzionalmente, riconosciute o autorizzate (se non create) dallo stato, chedeliberatamente concede loro il monopolio della rappresentanza all'interno dellerispettive categorie in cambio dell'osservanza di certi controlli sulla selezione dei loroleaders e sull'articolazione delle domande e degli appoggi da dare" (Schmitter, 1974,p.52 trad. it.).

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià Le immaginibasate sulla prevalenzaà gli interessi al governo

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La negoziazione neocorporativa e lo scambio politico

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià Le immaginibasate sulla prevalenzaà gli interessi al governoà il neocorporativismo

organizzazionisindacali

organizzazioni deidatori di lavoro

governo

ministro del tesoro

ministro del lavoro

riconoscimento comerappresentanti monopolistici

consenso, regolazione degliscioperi, pace sociale,politiche dei redditi

politiche sociali, industriali,della formazione

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Il governo della burocraziaEuropa: "In uno stato moderno il potere reale, che non è esercitato nénei discorsi parlamentari, né nelle enunciazioni dei monarchi, bensì nelmaneggio dell'amministrazione nella vita quotidiana, è necessariamentenelle mani della burocrazia (..). Come il così detto progresso al capitalismodall'epoca medioevale è la misura univoca della modernizzazionedell'economia, così il progresso all'impiego burocratico fondato sull'ufficio,lo stipendio, la pensione, l'avanzamento, la scuola professionale e ladivisione del lavoro, le competenze stabilite, l'autenticità degli atti,l'ordinamento gerarchico di superiori e subalterni, è parimente la misuraunivoca della modernizzazione dello stato. Del monarchico come deldemocratico" (Weber, 1918)Problema (Repubblica di Weimar): come avere istituzionirappresentative capaci di contrastare lo strapotere della burocraziaSoluzioni: riforma istituzionale che dia ai parlamenti il potere di controllarel’operato dei burocrati

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià Le immaginibasate sulla prevalenza

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Il governo della burocraziaUsa: 1887 Woodrow Wilson The Study of Administration,Problema (USA): come avere una burocrazia professionale capace dicontrastare lo strapotere dei politiciSoluzioni:

•la separazione tra politica e amministrazione•l'applicazione al management pubblico di criteri di efficienza ispiratial settore privato e richiamati nell'acronimo POSDCORB (v. 3° cap.):Planning, Organizing, Staffing, Directing, Coordinating, Reporting,Budgeting.

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià Le immaginibasate sulla prevalenza

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Modelli basati sulla relazione"E' improbabile, se non impossibile, che una politica pubblica di qualchesignificato possa derivare dal processo di scelta di una singola categoriadi attori. La formazione e l'implementazione delle politiche sonoinevitabilmente il risultato di interazioni tra una pluralità di attori separati,con i loro separati interessi, obiettivi, strategie" (Scharpf, 1978, p. 347)

I triangoli di ferroGriffith (1939): "La relazione tra queste persone - legislatori,amministratori, lobbisti, studiosi - che sono interessate ad un comuneproblema, è una relazione molto più reale di quella tra parlamentari ingenerale o tra amministratori in generale" (1939, p. 182).

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attori

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià Le immaginibasate sulla relazioneài triangoli di ferro

"(I triangoli di ferro) si presentano così perché ognuno include persone cheprovengono da una commissione o sottocommissione parlamentare, da uncomparto dell'amministrazione e dai responsabili del lobbying delle organizzazionidegli interessi o di altri gruppi. A spingere i tre lati di ciascun triangolo a interagire,apertamente o dietro la scena politica, è la comune preoccupazione per lalegislazione o l'amministrazione di qualche aspetto dell'attività politica, qualel'ammontare delle agevolazioni per il cotone o le tariffe dell'acciaio importato. Leinformazioni su questioni di questo tipo sono in genere così scarse e oscure chegli altri attori sono incapaci di partecipare a queste discussioni e negoziazionitriangolari" (Ricci, 1993, p. 8).

Commissione parlamentare

Burocrazie specializzateOrganizzazioni degli interessi

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià Le immaginibasate sulla relazioneài triangoli di ferro

Commissione parlamentare P

Burocrazie specializzate BOrganizzazioni degli interessi I

P fornisce a I leggifavorevoli

I fornisce a P sostegnoorganizzativo eelettorale

P fornisce a B i fondi ele autorizzazioni aspendere

B fornisce a Pun’implementazioneattenta alle esigenzedegli elettori di P

I fornisce a B un contestocollaborativonell’implementazione

B fornisce a I un accesso diriguardo nella fase di stesuradei regolamenti

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià modelli basatisulla relazione

Dai triangoli alle retiA partire dagli anni '70, la metafora dei triangoli di ferro è sfidata da nuoverappresentazioni degli attori che condizionano il policy making. Inparticolare sono sottolineati quattro elementi:

1. la specializzazione e la frammentazione organizzativa interne aipartiti e alle organizzazioni degli interessi

2. l'allargamento del ventaglio dei policy maker significativi3. l'attenzione a forme di interazione diverse dalla pressione o dallo

scambio di favori4. il ricorso a figure non chiuse come i triangoli, bensì aperte e a

legami multipli come le reti.

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià modelli basatisulla relazioneà dai triangoli alle reti

1. La specializzazione e la frammentazioneChe cosa succede ai partiti, alle grandi organizzazioni degli interessi, alleburocrazie, quando devono uscire dalle loro sedi per incontrarsi, percontrattare l'indirizzo da imprimere a una politica pubblica?

Si frammentano, secondo linee che grosso modo ricalcano le diversepolitiche.

L’influenza, più che dalla disponibilità di risorse da scambiare, dipende da'da chi si conosce e da che cosa si conosce'

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2. Nuove categorie

I magistratiDalla fine degli anni ’60, la magistratura assume un ruolo più attivonell’affermazione di principi e valori. Alcune sentenze segnano cambiamentirilevanti in settori quali:

- politiche a difesa della libertà di parola e delle altre libertà civili e politiche

- politiche sociali, con senteze che sanzionano le differenze di opportunitàtra gruppi di cittadini, come nel caso della storica sentenza del 1954‘Brown v. Board of Education’ con la quale la Corte Suprema americanadichiarò l’incostituzionalità della segregazione dei bambini neri sugliscuolabus

- politiche regolative, che vincolano la libertà di comportamento degliindividui e delle imprese per tutelare beni pubblici quali la qualità dell'aria,la competizione nei mercati, la sicurezza delle strade, l'igiene deglialimenti.

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià modelli basatisulla relazioneà dai triangoli alle reti

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I mediaLe tipiche domande di ricerca sul ruolo dei media riguardano le diverse fasidel policy making: i media sono in grado di

- condizionare l'agenda delle istituzioni pubbliche, inducendole a prenderedecisioni su temi che altrimenti avrebbero ignorato?

- influire sull’implementazione delle politiche, richiamando l’attenzione suspecifici casi?

- condizionare le valutazioni che i desinatari danno delle politiche pubbliche?

Le risposte sono contrastanti.

Se da un lato i media hanno un peso notevole, dall’altro le evidenze portateall’interno delle reti delle relazioni personali tendono a prevalere rispetto aquello che viene raccontato sui giornali o in tv.

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I mediaItalia, 2015

“I giornali italiani parlano delle politiche in modo meno ampio, menopluralistico e meno argomentato dei giornali francesi e per lo più si limitano,a differenza dei giornali spagnoli, a riferire le posizioni del mondo politiconazionale. In Italia l'attenzione esorbitante per le dinamiche interne alla sferapolitica (schieramenti, alleanze, conflitti inter- e intra-partitici) tende infatti asoffocare l'informazione sul merito delle politiche e a dare poco spazio agliargomenti che sostengono o contrastano le proposte in discussione.” (L.Bobbio , F. Roncarolo (a cura di), I media e le politiche. Come i giornaliraccontano le scelte pubbliche che riguardano la vita dei cittadini, 2015)

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I cittadinia. L’opinione pubblicaStati Uniti,anni ‘20:

Walter Lippmann (1922 e 1925) manifesta un totale scetticismoverso la sopravvivenza di un'opinione pubblica attenta, autonoma eautorevole nelle società di massaLa risposta di John Dewey, in The Public and its Problems, è piùfiduciosa: “Till the Great Society is converted into a GreatCommunity, the Public will remain in eclipse. Communication canalone create a great community” (1927)

anni ’40:il concetto di opinione pubblica ricompare nelle scienze socialiamericane con le grandi indagini demoscopiche di ispirazionecomportamentalista.

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià modelli basatisulla relazioneà dai triangoli alle reti

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Le nuove domande:1. che cosa sanno davvero i cittadini dell'operato dei governi?

"Di sicuro, il dato che emerge più comunemente dalle indagini acampione in tutti i paesi è che il livello di informazione popolaresulle questioni pubbliche è, dal punto di vista di un osservatoreinformato, incredibilmente basso" (Converse, 1975)

2. la loro ignoranza è un bene o un male per la democrazia?risposte divergenti: il ruolo ‘stabilizzatore’ dell’apatia

3. le loro opinioni sono in accordo o in contrasto con le scelte delleistituzioni politiche?

in genere, gli spostamenti vanno nella stessa direzione4. che cosa viene prima, l'uovo dell'opinione dell'uomo della strada, ola gallina della legittimazione che delle loro decisioni danno i governi?

cambiamenti importanti dell’opinione pubblica in genere precedono,anziché seguire, la definitiva approvazione delle corrispondentimisure di policy (Page e Shapiro, 1992). Ma il rapporto ècomplesso: più di co-evoluzione che di causaàeffetto

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià modelli basatisulla relazioneà dai triangoli alle retià l’opinione pubblica

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b. I sostenitori di interessi pubbliciLa grande crescita di questi movimenti non era stata prevista dalle teoriepluraliste.

'movimento sociale‘: difesa attiva di interessi in grado di toccare larghissimefasce della popolazione: delle donne, dei consumatori, degli abitantidell'ecosfera...

'gruppo d'interesse pubblico‘: organizzazione nata per tutelare specificheesigenze, non tenute in adeguata considerazione dalle politiche in atto: ladifesa dal rumore di un aeroporto, l'allontanamento degli spacciatori da unparco, la migliore pulizia di una strada.

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià modelli basatisulla relazioneà dai triangoli alle reti

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c. I net-attivistiDalla fine del ventesimo secolo, il modo di far valere interessi pubblici èradicalmente cambiato, per effetto di internet e di risorse a costi vicini allozero, quali siti web, posta elettronica, software per la gestione a distanza digruppi di lavoro, per il coordinamento delle agende e la condivisione dibookmarks, dati e documenti (Bimber, 1998; Davis e Owen, 1998).

Nell’ultimo decennio, i social networks e le petizioni online hannoaccentuato questa tendenza.

I social media hanno ridotto enormemente non solo i costi delcoordinamento, ma anche quelli della documentazione e della raccolta delleevidenze.

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià modelli basatisulla relazioneà dai triangoli alle reti

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I fornitoriDa due decenni in molti paesi si è affermata l'idea che le amministrazionipossano conseguire risultati migliori a costi più contenuti non provvedendoin prima persona alla produzione di beni e servizi, bensì fissando preciselinee contrattuali per i fornitori, siano questi imprese che operano nelmercato o associazioni del cosiddetto terzo settore.

Ma l'attore pubblico incontra difficoltà a vincolare le imprese e il settore nonprofit al rispetto delle condizioni pattuite.

Il rischio è quello di una simbiosi tra committente e fornitore che riduce latrasparenza e il know-how delle istituzioni pubbliche: "Con tutta la retorica ele iperboli della reinvenzione del governo, del 'Contratto con l'America', conl'assicurazione che 'l'era del governo largo è passata', sembra che i nostrileader politici abbiano trovato un modo per salvare la burocrazia:nascondendola" (Frederickson, 1999)

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià modelli basatisulla relazioneà dai triangoli alle reti

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I competenti, nelle loro varie versioni:

– i 'consiglieri del principe'

– gli specialisti

– i consulenti

– i gruppi tecnici interni alle amministrazioni

– l'esperto 'pronto per l'uso'

Ciascuna di queste figure “diventa membro attivo di una delle reti impegnate sui piùsvariati temi di policy. Queste reti, deliberatamente coltivate dagli istituti di ricercacon l'organizzazione di conferenze, simposi, incontri su problemi specifici, mettono ilricercatore a contatto con giornalisti, dirigenti amministrativi, funzionari parlamentari,lobbisti, consulenti, giuristi, educatori e altre categorie interessate in giro perWashington" (Ricci, 1993)

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià modelli basatisulla relazioneà dai triangoli alle reti

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Dall’ultimo decennio del secolo scorso, la figura professionale dell’analistadi politiche pubbliche ha acquistato una sua precisa rilevanza non solonelle istituzioni, ma anche nei gruppi di interesse e nei media.

La quota di analisti all’interno delle amministrazioni pubbliche è diventata unbuon indicatore della loro Policy Analytical Capacity (Howlett 2009)

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Gli imprenditori di policySpesso, il successo di una policy non è dovuto tanto all’iniziativa di un partito o di ungruppo di pressione, ma piuttosto all’intraprendenza di singole personalità che siidentificano con la missione di dare una soluzione a un determinato problema.

"Gli imprenditori di policy possono essere membri del parlamento, attivistiindipendenti, burocrati pubblici, funzionari parlamentari, professori universitari,lobbisti, scrittori. Di solito, non occupano posizioni di grande potere formale ovisibilità. Piuttosto, acquistano influenza soprattutto per la loro competenza, costanzae abilità, sommate alla capacità di sviluppare una relazione di simbiosi conpersonaggi politici affamati di proposte operative" (Conlan et al., 1995)

“Gli imprenditori di politiche pubbliche raggiungono i loro risultati soprattuttosfruttando le ambiguità, le contraddizioni e le complessità implicite nelle formalidecisioni dei politici eletti e dei magistrati” (Lynn, 1987)

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3. Oltre la pressione: i network per le politicheattori tradizionali (politici, organizzazioni degli interessi, burocrati)

àinterazioni basate sullo scambio e la pressionenuovi attori (cittadini, tecnici, media..)

à modalità di interazioni diverse: "Virtualmente ogni punto dipotenziale conflitto è anche un punto di inevitabile mutuadipendenza“ (Heclo e Wildavsky, 1974)

"Un policy network comprende tutti gli attori coinvolti nella formulazione erealizzazione di una politica in uno specifico settore di intervento. E'caratterizzato da interazioni preminentemente informali fra attori pubblici eprivati con interessi distinti, ma interdipendenti, che cercano di risolvereproblemi di azione collettiva ad un livello centrale non gerarchico" (Börzel,1998)•concetto che ha anche valenze prescrittive (v. cap. 4°)•concetto traducibile in evidenze empiriche attraverso la "sociometric" o"formal" network analysis

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Tipi di network per le politiche1. Le comunità di policy"L'idea di comunità fa riferimento alle relazioni personali tra i principaliattori politici e amministrativi - talvolta in conflitto, spesso in accordo, masempre in contatto e in azione entro un frame condiviso. La comunitàè il vincolo di coesione e orientamento che sta sotto ogni specificotema" (Heclo e Wildavsky, 1974)la risorsa più importante che una policy community può mettere in camporispetto agli esterni è la fiducia

2. Gli issue networksIl concetto di network su singoli specifici aspetti di una policy è statoformulato per dare conto dell’estrema frammentazione degli interessi,delle competenze, dei linguaggi (Heclo, 1978)"I partecipanti vanno costantemente dentro e fuori. Al contrario dei gruppiunificati dal predominio su un progetto, nessuna unità, se di unità si puòparlare, ha il controllo delle politiche o dei singoli problemi" (Heclo, 1978)

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3. Il potere delle idee: coalizioni di sostegno e comunitàepistemicheCultura, idee, conoscenza non generano solo accordo.

•coesione tra quanti si riconoscono nelle stesse analisi, ma anche•intransigenza rispetto a chi sostiene teorie diverse.

Relazioni più instabili:"La tradizionale politica basata sugli interessi èstabile, perché i rapporti d'interesse che la sostengono cambianolentamente con l'evoluzione della società, del governo e dell'economia. Leidee, invece, arrivano non solo sotto forma di ideologie durevoli, ma anchedi bizzarre mode. L'umore del pubblico e l'impegno degli intellettualipossono andare e venire rapidamente" (Conlan, Beam e Wrightson, 1995).

Relazioni più polarizzate: I politici e i rappresentanti degli interessieconomici tendono ad essere pragmatici, flessibili. Invece, funzionari conelevate competenze, giornalisti, scienziati, associazioni con un soloobiettivo, sono sensibili a principi di fondo irrinunciabili.

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià modelli basatisulla relazioneà dai triangoli alle reti

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3.1. comunità epistemiche" Una comunità epistemica è composta da professionisti (in generereclutati tra alcune discipline) che condividono l'apprezzamento per unostesso modello causale e per uno stesso insieme di valori politici. A tenerliuniti è la fiducia nella verità del loro modello e l'impegno a tradurre questaverità in politiche pubbliche, nella convinzione che il loro risultato miglioreràil benessere umano" (Haas, 1992)

3.2. coalizioni di sostegno (advocacy coalitions)"Il modello della coalizione di sostegno considera che all'interno deisottosistemi (di policy: n.d.r.) gli attori possano essere aggregati in un certonumero (in genere da uno a quattro) di 'coalizioni di sostegno', ciascunacomposta da persone delle varie organizzazioni di governo e private checondividono un insieme di convinzioni normative e causali, e si impegnanoper un certo periodo di tempo con un livello notevole di attività coordinate"(Sabatier e Jenkins-Smith, 1999)

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli attorià Le immaginibasate sulla relazioneà i policy networksà tipi di network per le politiche

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Lo studio del policy makingà linee di ricerca

La dinamicaLa scienza politica cerca di rispondere alla domanda ‘come sono prese ledecisioni di policy? Con quale sequenza, con quale dinamica?Come abbiamo visto, dall’analisi razionale delle politiche esce un modellodel policy making basato su una procedura per stadi, finalizzata aselezionare le migliori soluzioni

http://www.wistron.com/imgs/tech_support_chart2_r2.gif

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Lo studio del policy makingà linee di ricerca

La dinamicaDalla policy inquiry esce invece un altro modello: il policy making è vistocome un processo in cui problemi e soluzioni sono continuamente ridefiniti,lungo tutto il ciclo di vita di una policy.

ridefinizionedel problema

ridefinizionedelle soluzioni

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Dal 4 capitolo: la complicata circolarità del policy making

Politiche pubbliche 4 52

MINDSET Process http://metoder.mind-lab.dk/en/process.pdf

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà la dinamica

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L’analisi politologica cerca di approfondire queste dinamiche studiando lepratiche che caratterizzano le diverse fasi del policy making.

La formazione dell’agendaNon c’è diretta relazione tra

•la gravità di un problema

•la facilità di ingresso nell'elenco delle questioni all'ordine del giorno

2 condizioni sembrano invece avere una forte influenza:

1° condizione: la capacità dei problemi di catturare l’attenzione

v. teoria del bidone della spazzatura (March e Olsen, 1976):l'attenzione è una risorsa scarsa e volubilei problemi che premono sono infinitile circostanze aiutanol’attenzione ha un andamento ciclico

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà la dinamica

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2° condizione: la percezione della risolvibilità del problema

Per fare un problema, occorrono soluzioni che “suonino bene”, cioè chesiano in accordo con i valori di fondo di una società, con le sueconoscenze tecniche e con i suoi miti

Il risultato è il riconoscimento del ruolo del caso e della serendipità:

“Si immagini una comunità di specialisti: ricercatori, funzionari delparlamento, gente che lavora in uffici per la pianificazione, lavalutazione, il bilancio; accademici, analisti dei gruppi d’interesse. Leidee fluttuano intorno a tali comunità (..). La germinazione di alternativee proposte in questa comunità è un processo simile alla selezionenaturale biologica. Come le molecole fluttuavano in quella che i biologichiamano 'la zuppa primordiale', prima che cominciasse ad esserci vita,così le idee fluttuano in queste comunità (..). Alcune idee sopravvivonoe prosperano; alcune proposte sono prese sul serio più dialtre.”(Kingdon, 1984)

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà la dinamicaà la formazionedell’agenda

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Tipi di agendaI diversi attori hanno diverse priorità, che generano diverse agende:

• dei media

alcuni problemi sono più ‘fotogenici’ di altri

• del pubblico

• delle istituzioni

"Nel dare a un tema lo status di agenda formale, i governiconvogliano importanti messaggi circa chi e che cosa èsocialmente importante, circa ciò che è o non è problematico, circaciò che ricade o non ricade entro la legittima competenza delgoverno. Questi messaggi, poiché hanno l'imprimatur dell'autoritàpubblica, servono a definire i vincitori e i vinti in senso sociale epolitico, così come l'allocazione dei beni economici da parte delgoverno li definisce in senso economico" (Cobb e Elder, 1983).

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà la dinamicaà la formazionedell’agenda

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Le finestre decisionali

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà la dinamicaà la formazionedell’agenda

il flusso delle scadenzepolitiche: elezioni, nomine..

l'intraprendenza si manifesta soprattuttonella capacità di cogliere l'attimo, perchéle finestre che aprono un'opportunità discelta si richiudono con la stessa rapidità:

"Improvvisamente un tema diventa caldo.Sono prese delle iniziative, oppure no, main entrambi i casi i policy makers volgonoimmediatamente la loro attenzionealtrove. Così le occasioni passano, e segli imprenditori di policy, che cercavano diabbinare la loro soluzione al tema caldo oalla situazione politica propizia, perdonol'opportunità, devono poi aspettare laprossima occasione" (Kingdon, 1984).

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Le finestre decisionali

Lettere al Corriere – risponde Sergio Romano, dallarisposta di Lunedi' 17 Novembre 2008IL PROGRAMMA DI OBAMA E LA FORZA DELLECOSE

“(I politici) si accorgono rapidamente, quando entrano nella «stanza deibottoni», che non tutti i bottoni funzionano e che l'agenda dei lavori è inbuona parte fissata dalle circostanze: una crisi inattesa, uno scandaloimprevisto, l'improvviso aumento o collasso dei prezzi delle materie primesu scala mondiale, una catastrofe naturale (come l'uragano Katrina) chemette a dura prova l'efficacia delle strutture di protezione civile. Questeconsiderazioni valgono in particolar modo per tempi confusi e tumultuosicome quelli che stiamo attraversando.”

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà la dinamicaà la formazionedell’agenda

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Il controllo del conflitto

La scienza politica permette di approfondire il rapporto tra agenda setting eesercizio del potere.

”la definizione delle alternative è lo strumento supremo del potere;difficilmente gli antagonisti possono concordare su qual è il problema,perché il potere è implicito nella definizione” (Schattschneider, 1960)

L’esclusione dall’agenda: le non decisioni

“Si può dire che esiste una situazione di non decisione quando i valoridominanti, le regole del gioco accettate, le relazioni di potere che esistonotra i gruppi, gli strumenti di forza, da soli o congiuntamente, riescono aimpedire che il malcontento si trasformi in un esplicito problema che a pienotitolo sollecita una decisione” (Bachrach e Baratz, 1963)

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà la dinamicaà la formazionedell’agenda

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L’implementazioneMolte delle acquisizioni della policy inquiry sono confermate dalla ricerca.

1. "La complessità del gioco del potere nel policy making - le sua obliquità, leimprevedibilità, le frustrazioni, i capovolgimenti, e gli inevitabili parziali fallimenti - simoltiplica nell'implementazione delle politiche" (Lindblom, 1980)

2. Il potere degli incentivi e delle sanzioni può essere ampio sulla carta, ma moltodebole nei fatti.

"Le agenzie tendono a non utilizzare appieno gli strumenti di coercizione legaledisponibili per le organizzazioni che devono far rispettare la legge (…). Il numerodelle violazioni alle norme che è stato scoperto eccede di gran lunga il numero deicasi in cui le sanzioni sono state effettivamente usate o avviate dalle agenzie"(Mayntz, 1978)

3. I rami bassi dell’amministrazione, la burocrazia a livello di strada (Lipsky, 1980)hanno ampi margini di autonomia rispetto al mandato che ricevono dall’alto

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà la dinamica

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La valutazioneNei sistemi con una forte policy analytical capacity istituzionale, lavalutazione può diventare oggetto di scontro politico. Le opposizioni, imedia, le organizzazioni degli interessi possono riprendere i risultati dellevalutazioni e mettere in difficoltà i governi.

Ma il 'Blame and Shame Game' ha le sue scappatoie.

"Ci sono sempre spiegazioni alternative sul perché le politiche falliscono equesto può lasciare i decisori nell'incertezza circa il loro eventualeabbandono" (Wildavsky, 1992)

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà la dinamica

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Lo studio del policy makingà linee di ricerca

Gli stili: "come sono gestiti i processi?"L'analisi comparata si trova spesso a constatare analogie o differenze nelmodo di gestire le politiche.Problema: l’idea di carattere nazionale ha qualche fondamento o è uninsieme di banali stereotipi?

Giacomo Leopardi (1824) “… l’Italia è, in ordine alla morale, piùsprovveduta di fondamenti che forse alcun’altra nazione europea e civile(..). lo spirito pubblico in Italia è tale, che, salvo il prescritto dalle leggi eordinanze de’ principi, lascia a ciascuno quasi intera libertà di di condursi intutto il resto come gli aggrada, senza che il pubblico se ne impacci …”

Douglas e Wildavsky (1982): esistono quattro culture elementari, capaci disostenere e giustificare il modo in cui è organizzata la vita collettiva:egualitaria, individualistica, gerarchica e fatalistica. Le politiche sonoselezionate in base alla sensibilità che deriva dal riconoscersi nell'una onell'altra cultura.

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà gli stili

Gli stili delle politiche: che cosa sappiamo dal 3 e 4 capitolo

massimo:valutazione ex ante

massima:analisi sistematica

minima:validità scientificadelle ipotesi

massima:importanza dei dati

Analisi razionale

...il controllo del tempo e del caso

...la completezza del disegno

...la necessità della mediazione

...l’oggettività del giudizio

< Preoccupazione per.....>

minimo:garbage can /

ingegneriadell'intelligenza

minima:incrementalismo

sconnesso

massima:aggiustamento

reciproco

minima:pratica sociale

riflessiva

Policy inquiry

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Lo studio del policy makingà linee di ricerca

Le regole: “su quale terreno di gioco? con quali norme? Quale contestoistituzionale fa da sfondo?” 3 prospettive:

1. Le istituzioni come attori, e attori immortaliReferendum 18/19 Aprile 1993: ABOLIZIONE MINISTERODELL’AGRICOLTURAvotanti: 77,0sì: 70,1no: 29,98Risultato: il ministero è vivo e vegeto, con un altro nome

2. Il cambiamento istituzionale come politica pubblicaparticolarmente complessa, perché policy makers e policy takerscoincidono

3. Il nuovo istituzionalismo"Per 'regole' noi intendiamo le routine, le procedure, le convenzioni, iruoli, le strategie, le forme organizzative e le tecnologie intorno a cuiviene costruita l'attività politica. Intendiamo anche le credenze, iparadigmi, i codici, le culture e le conoscenze che circondano,sostengono, elaborano e contraddicono quei ruoli e quelle routine"(March e Olsen, 1989)

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà le regole

Tipologia delle regoleFormali/informali

“L’aspetto più importante è che le regole non ufficiali modellano sia lecategorie e le classificazioni utilizzate nelle regole ufficiali, sia le lorointerpretazioni e le applicazioni pratiche. L’analisi delle politiche èincompleta se non considera il modo in cui interagiscono gli aspettiformali e informali delle regole” (Stone, 1988)

Cogenti/indeterminate

Pluralità significa esplosione delle possibilità combinatorie; significaun tale incremento delle interazioni tra sedi che 'hanno titolo perintervenire', da rendere imprevedibili i loro effetti.

Esogene/endogene

Le regole non sono ‘là fuori’, come paletti immobili. L’attodell’applicare le regole dà agli attori il potere di interpretarle e diriformularle

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Lo studio del policy makingà linee di ricerca

I contenuti: 'Che cosa?'I problemi da trattare hanno la capacità di

•attirare attori•promuovere certe procedure operative standard•adattarsi meglio a certi stili

àogni policy ha la sua politics, cioè le sue relazioni tra gli attori, le sueleve per la distribuzione dell'influenza.

Problema: costruire una tipologia che che riconduca la grande diversità trale politiche a pochi, elementari modelli, per riconoscere o anticipare le lorodiverse componenti.

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Continuità/innovazione•Le democrazie tendono a promuovere l’incrementalismo:”Non è facile che una persona concepisca in una democrazia, d’un tratto, unsistema di idee del tutto nuovo, come pure è difficilissimo che qualcunoriesca a convincere un altro su un argomento nuovo. (....) Se Lutero fossevissuto in un secolo d’eguaglianza e non avesse avuto per uditori principi esignori, forse avrebbe trovato maggiore difficoltà a cambiare la facciadell’Europa” (Tocqueville, 1835)

•L'innovazione cresce più per propagazione che per autonomagerminazione.L'esistenza di casi da imitare (Walker, 1969) o di lezioni da imparare (Rose,1993) aumenta sensibilmente la velocità del cambiamento e riduce i costidel suo consolidamento.

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà i contenuti

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà i contenuti

Risultati/simboliCi sono politiche che hanno la loro ragion d'essere nel fatto di non produrreeffetti tangibili

•la non attuazione è intenzionale

•le gratificazioni simboliche come sostituto dibeni tangibili

Edelman: il sistema per comporre conflittitendenzialmente irriducibili consiste nel ‘dareagli uni la retorica, e agli altri la decisione”(1964)

•molteplici, contrastanti, instabili giochi dipressioni e contropressioni.

•promesse esagerate, oltre i limiti del fattibile

Teorie neoelitiste

(accumulazione delle sfere di potere)

Teorie pluraliste

(decentramento delle sfere del potere)

Perché molte politiche restano sulla carta

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà i contenutià risultati/simboli

Anni ’80: svolta neoistituzionalistail rapporto tra politiche e simboli è ridefinito: in ogni decisione c’è unaspetto espressivo, non solo in sostituzione di quello strumentale, ma asua integrazione (Douglas e Wildavsky, 1982; H. Miller, 1993).

Le politiche, oltre a proporsi di modificare l'ambiente o i comportamenti,comunicano valori e intenzioni, affermano la sintonia tra lepreoccupazioni dei policy makers e quelle della gente, danno giustificazioniin armonia con i modelli culturali prevalenti:

"I dati empirici ci dicono fondamentalmente che i simboli della riformaamministrativa sono importanti per i politici, non solo come strumentiper imbrogliare gli elettori, ma anche come riflessi delle lorocredenze. Le amministrazioni rinnovate, al pari dei loro sostenitori,credono nella possibilità di essere realmente diverse; il ricorrere poidi grandi tentativi di riorganizzazione è connesso proprio a questacredenza" (March e Olsen, 1989).

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà i contenuti

La tipologia di Lowi (1964)E’ molto importante perché:

•prevede un numero limitato (quattro) di tipi, o arene•individua una forte relazione tra tipi di politiche e tipi di politica•si basa su un aspetto con una forte relazione con il potere: lacoercizione

1.Le politiche distributive•precisi benefici a ben delimitati gruppi sociali o ambiti territoriali•dispersione dei costi su una vastissima platea di contribuenti:"sono politiche in cui non vi è mai bisogno di un confronto diretto trachi viene beneficiato e chi viene penalizzato, tra chi riceve e chi cirimette" (Lowi, 1964•disaggregabilità, cioè possibilità di ritagliare insiemi sempre piùpiccoli di destinatari•la politics è basata sul logrolling, cioè su coalizioni fondate sulcriterio di ‘reciprocità’: tu fai un favore a me, io faccio un favore a te

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà i contenuti

1. Le politiche distributiveUno dei problemi maggiori è come circoscrivere il confine dei beneficiatiEsempi di fallimenti:

corriere della sera, 19 aprile 2009

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà i contenutià la tipologia diLowi

2. Le politiche regolativeLe politiche regolative limitano la libertà di scelta degli individui e delleorganizzazioni, perché stabiliscono quello che può essere fatto, o che nondeve essere fatto. Esempi: divieto di fumo, obbligo di controllare le caldaie,divieto di pubblicità ingannevole...Le politiche regolative tendono ad innescare processi decisionali

• più conflittuali: "Ciò che tutti questi sforzi regolatori hanno in comune èche essi dichiarano certe azioni buone o cattive, e prospettanol'applicazione di sanzioni positive o negative rispetto alla condotta inquestione. Vi è sempre qui un principio di esclusione, anche se èspesso espresso in modo vago. Vi è sempre un principio morale, e lasensazione che alcune cose sono di interesse pubblico ed altre no"(Lowi, 1971)• più visibili: ci sono i media e c’è un’opinione pubblica mobilitata• più vicini all'immagine corrente della democrazia parlamentare: sivota, in parlamento o con referendum popolari

L’implementazione delle politiche regolative spesso porta alla cattura deiregolatori da parte dei regolati

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà i contenutià la tipologia diLowi

3. Le politiche redistributive

Le politiche redistributive forniscono benefici a larghe fasce sociali,modificando gli equilibri allocativi tra i grandi gruppi che costituiscono lasocietà (v. politiche sociali, politiche fiscali progressive...)Governo e organizzazioni rappresentative di larghi interessi sonodirettamente coinvolti per l'esigenza di stabilizzare il conflitto su temi cherischiano di spaccare la società, perché "le issues di tipo redistributivo siavvicinano più di qualunque altra alle divisioni di classe e attivano interessipiù o meno in termini di classe" (Lowi 1964)

Cfr gli scambi neocorporativi e le loro sedi istituzionaliIn questi casi, le tensioni nascono perché la larghissima platea deibeneficiari impedisce l’occultamento dei costi, e occorre definire chipagherà, anche molto, per dare benefici che per i singoli possono risultareirrilevanti.

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Lo studio del policy makingà linee di ricercaà i contenutià la tipologia diLowi

4. Le politiche costituzionali

"Il termine costituente è usato qui nel senso europeo, che ha a che fare conla costruzione di qualcosa, come nel caso delle assemblee costituenti. Essoriguarda tutte le politiche statali che stabiliscono strutture, regole del gioco, eattribuiscono sfere di autorità dentro i cui confini potranno essere create lefuture politiche governative" (Lowi, 1971)Spesso, nelle politiche costituenti, i policy makers sono anche i policytakers. E questo rende difficile far accettare i costi ai potenziali perdenti. Es:riforme elettorali...

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Le politiche determinano la politicaa ciascuno di questi tipi di policy corrisponde una diversa arena di potere,cioè una diversa rete di attori, una diversa struttura dei processi decisionali,un diverso sfondo istituzionale: "Ogni arena tende a sviluppare la propriacaratteristica struttura politica, il suo processo politico, le sue élite e i suoitipi di rapporti tra gruppi" (Lowi, 1964)

Anche la politics diventa plurale:"Non vi è un singolo sistema politico con un singolo insieme di proposizioniche possa descrivere 'la distribuzione del potere', 'il rapporto tra legislativoed esecutivo', 'il potere delle commissioni', 'il sistema partitico'. Ci sonoalmeno quattro sistemi politici, ed almeno quattro insiemi di generalizzazionisono necessari per rendere giustizia dell'universo politico americano dalNew Deal in poi. Di nuovo, se la società moderna è differenziata, perché lapolitica moderna dovrebbe essere diversa?" (1971b

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà i contenutià la tipologia diLowi

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Redistributiva

Vertici delle associazioni'Incontri al vertice', classe, scontro

ideologicoEsecutivo e vertici associativi

Regolativa

Gruppo'Coalizioni', concreti interessi

condivisiTrattativa

Parlamento nel suo ruolo classico

Immediata

Costituente

Creazione delle regole del gioco e dinuovi organismi

Definizione di nuovi ambiti

Distributiva

Individuo, impresa, corporationScambio e reciproca non interferenzaCommissioni del parlamento, agenzie

Remota

Probabilitàdellacoercizione

All'ambiente dell'azioneAll'azione individuale

Applicabilità della coercizione

Lo studio del policy makingà linee di ricercaà i contenutià la tipologia diLowi

La matrice teorica da cui Lowi trae la sua tipologia è fondata sulle modalità con cuiinterviene l’esercizio della coercizione da parte delle istituzioni:

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Lo studio del policy makingà questioni aperte

1 L'assenza di una chiare spiegazioni causali“[Una teoria] deve avere chiari i nessi causali e la capacità di discernere iprocessi causali. Le teorie scientifiche sono teorie causali che cercano dispiegare come si verificano certe regolarità nei fenomeni. Identificano inessi causali critici, che vanno considerati fondamentalmente come glieventi che danno impulso al sistema, e identificano i processi o imeccanismi attraverso cui questi elementi motori influenzano le altrevariabili” [Sabatier 1999, 5, 262].

2 Mancanza di modelli predittivi: verso le teorie della scelta pubblica“L’insoddisfazione deriva dalla natura ad hoc della teoria di policy. Perspiegare ogni nuovo fenomeno, si tende a generare una nuova teoria, con ilsuo proprio insieme di assunzioni; oppure, in momenti diversi lo stessofenomeno è spiegato con diverse teorie, senza dare elementi per scegliereal loro interno. Dunque, l’insoddisfazione nell’analisi delle politiche riguardala mancanza di una teoria generale che fornisca modelli predittivi applicabilia diverse situazioni, grazie a piccoli aggiustamenti o estensioni delleassunzioni fon- damentali” [Blair e Maser 1978, 5]