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ITT "G IACOMO CHILESOTTI" SIMULAZIONE DELLA PRIMA PROVA CLASSI 5Ce 5D 29 MARZO 2OI7 Svolgi Ia prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. GiuseppeUngareffi, L'isolu(daSentímentodeltempo,lglg-1935, einVitad'unuomo,Mondadori, 1992) I A una proda ove sera eraperenne Di anziane selve assorte. scese. E s'inoltrò E lo richiamòrumoredi penne 5 Ch'erasi sciolto' dallo stridulo Batticuore dell' acqua torrida, E unalarva(languiva E rifioriva) vide; Ritornato a salire vide l0 Ch'eraunaninfae dormiva Ritta abbracciata ad un olmo. L'ombra negli occhis'addensava 15 De[[e vergini]come Sera appiè degli ulivi; Distillavano irami Unapioggia pigra di dardi, Qua pecore s'erano appisolate 20 Sotto il liscio tepore, Altre brucavano La coltre luminosa, Le manidel pastore eranoun vetro Levigato da fioca febbre. ln sé da simulacro a framma vera Errando2, giunse a un prato ove | - erasi scioho: si era staccato, sollevato 2 - In sé..-Errando: vagando col pensiero da una visione larvata ad una sensazionepiù forte 3 - L'ombra. -.delle vergini.' negli occhi delle ninfe si addensava I'ombra (del sonno, ma anche della zona boscosa). Giuseppe Ungaretti(Alessandria d'Egitto, 1888 - Milano, 1970) di famiglia lucchese, dall'Egittosi trasferì in Europa, desideroso di fare nuove esperienze di vita e di cultura. Ebbe contatti a Parigicon la poesia simbolista e postsimbolista e con la filosofia di Bergson. Nella PrimaGuerra Mondiale combatté in ltatia, sul Carso. Vissea lungoa Roma.Sue principali raccolte poetiche:L'Allegria, I9l91' Sentimento del tempo, 1933; Il Dolore, 1947; Terra promessa,1950 (tutte con successive edizioniampliate). - La lirica L'isola (del 1925, poi rielaborata) rievoca, comeun sogno, una visita che Ungaretti, da Roma,avevacompiuto nella campagna intorno a Tivoli: non si tratta di una vera isola, ma di un paesaggio campestre, arcadico, in cui il poetasi era isolato e immerso, trasfigurando presenze reali in immagini mitiche. 1. Comprensione del testo Partendo dalla presentazione chetrovi nelle righe precedenti, dopo aver rilettoalcune volte I'interalirica,riassumine il contenuto informativo(movimenti del poeta nei luoghi;altrepresenze reali;figureimmaginarie). 2. Analisi del testo 2-l- A quale personaggio si riferiscono i verbisce.îe, s'inoltrò.vide(duevolte),giunse (nei versi2,3,8 ,9 e l3)? Che tempi del verbo sono? 2.2- Cerca le forme dei verbi all'imperfetto.A quali elementi e aspetti della scena si riferiscono? Quale contrasto creanoquesti verbi all'imperfettocon quelli indicati nella domanda precedente? 2-3. Molte parole indicano I'ombra, la sera, il sonno: è dawero sera o si tratta di un contrasto tra zone del paesaggio? Nota e comrnenla le espressioni ove sera era perenne (*,. l), acqua torrida (v. 6), la coltre luminosa (v.22). 2-4. Spiega, anche con l'aiuto del dizionario, [e paroleproda (v. l),lan'a (v. 7) e simulacro (v- l2).

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ITT "G IACOMO CHILESOTTI"

SIMULAZIONE DELLA PRIMA PROVA

CLASSI 5C e 5D

29 MARZO 2OI7

Svolgi Ia prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

GiuseppeUngareff i , L ' isolu(daSentímentodeltempo,lglg-1935, einVitad'unuomo,Mondadori , 1992)

I A una proda ove sera era perenneDi anziane selve assorte. scese.E s'inoltròE lo richiamò rumore di penne

5 Ch'erasi sciolto' dallo striduloBatticuore dell' acqua torrida,E una larva (languivaE rifioriva) vide;Ritornato a salire vide

l0 Ch'era una ninfa e dormivaRitta abbracciata ad un olmo.

L'ombra negli occhi s'addensava15 De[[e vergini] come

Sera appiè degli ulivi;Distil lavano iramiUna pioggia pigra di dardi,

Qua pecore s'erano appisolate20 Sotto il liscio tepore,

Altre brucavanoLa coltre luminosa,Le mani del pastore erano un vetroLevigato da fioca febbre.

ln sé da simulacro a framma veraErrando2, giunse a un prato ove

| - erasi scioho: si era staccato, sollevato2 - In sé..-Errando: vagando col pensiero da una visione larvata ad una sensazione più forte

3 - L'ombra. -.delle vergini.' negli occhi delle ninfe si addensava I'ombra (del sonno, ma anche della zona boscosa).

Giuseppe Ungaretti (Alessandria d'Egitto, 1888 - Milano, 1970) di famiglia lucchese, dall'Egitto si trasferì in Europa,desideroso di fare nuove esperienze di vita e di cultura. Ebbe contatti a Parigi con la poesia simbolista e postsimbolistae con la filosofia di Bergson. Nella Prima Guerra Mondiale combatté in ltatia, sul Carso. Visse a lungo a Roma. Sueprincipali raccolte poetiche: L'Allegria, I9l91' Sentimento del tempo, 1933; Il Dolore, 1947; Terra promessa, 1950(tutte con successive edizioni ampliate). - La lirica L'isola (del 1925, poi rielaborata) rievoca, come un sogno, unavisita che Ungaretti, da Roma, aveva compiuto nella campagna intorno a Tivoli: non si tratta di una vera isola, ma diun paesaggio campestre, arcadico, in cui il poeta si era isolato e immerso, trasfigurando presenze reali in immaginimitiche.

1. Comprensione del testo

Partendo dalla presentazione che trovi nelle righe precedenti, dopo aver riletto alcune volte I'intera lirica, riassumine ilcontenuto informativo (movimenti del poeta nei luoghi; altre presenze reali; figure immaginarie).

2. Analisi del testo

2-l- A quale personaggio si riferiscono i verbi sce.îe, s'inoltrò.vide (due volte), giunse (nei versi 2,3,8 ,9 e l3)?Che tempi del verbo sono?

2.2- Cerca le forme dei verbi all'imperfetto. A quali elementi e aspetti della scena si riferiscono? Quale contrastocreano questi verbi all'imperfetto con quelli indicati nella domanda precedente?

2-3. Molte parole indicano I'ombra, la sera, il sonno: è dawero sera o si tratta di un contrasto tra zone delpaesaggio? Nota e comrnenla le espressioni ove sera era perenne (*,. l), acqua torrida (v. 6), la coltreluminosa (v.22).

2-4. Spiega, anche con l'aiuto del dizionario, [e paroleproda (v. l),lan'a (v. 7) e simulacro (v- l2).

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2.5. Quale scena descrivono i versi 4-6? Metti insieme le sensazioni che ricavi dalle espressioni rumore di penne,

stridulo batticuore, acqua torrida e dal verbo erast sciolto.

2.6- Al v. 18 i dardi sono i raggi del sole che scendono attraverso i rami. Commenta I'espressione pioggia pigra

di dardi, in cui un carattere umano, lapigrizia, è attribuito ad un elemento naturale-

2.7. Commenta i due versi finali, rendendo con parole tue I'aspetto delle mani del pastore. (Ricorda che nonlontano da Tivoli, nella campagna romana, a quel tempo era ancora diffrrsa la febbre malarica).

3. Interpretazione complessiva e approfondimenti

Riflettendo su questa liricq e utilizzando le tue conoscenze di altre poesie di Ungaretti, commenta nell'insieme questotesto, per metterne in evidenza ta libertà metrica e I'intreccio di richiami simbolici, che sfuggono a una ricostruzione

logica ordinaria. Riferisciti anche al quadro generale delle tendenze poetiche, artistiche e culturali del primo

Novecento in ltalia e in Europa-

CONSEGNE

Sviluppa I'argomento scelto o in forma di <saggio breve> o di <articolo di giornalet, utilizzando, in tutto o itt

parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i datiforniti-

Se scegli la forma del <saggio brevet argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue

conoscenze ed esperienze di studio.Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragraf-

Se scegli Iaforma dell'<articolo di giornale>, indica iI titolo dell'articolo e iI tipo di giornale sul quale pensi

che I'articolo debba essere pubblicato.Per entrambe leforme-di scrittura non superare cinque colonne di metà difoglio protocollo.

ARGOMENTO: Le nuove responsabilità.DOCUMENTI

<<Tanto la storiografia quanto la climatologia hanno tratto un grande impulso dall'atterraggio sulla Luna del 1969. Fuallora" infatti, che la fragilità della terra divenne visibile. Da quel momento la protezione della natura e dell'ambienteha acquistato un'importanza sempre maggiore, assumendo anzi il carattere di una veftt e propria industria. Leassociazioni e le istituzioni ambientaliste lavorano sulla base di campagne di sensibiliz'zazione che, quanto aprofessionalità, non sono seconde a quelle delle multinazionali. In particolare, a partire dagli anni novanta il timoredel Riscaldamento globale ha rimpiezzato i precedenti, come quello per la Moria dei boschi o quello per 1l Bucone[l'ozono. Or4 per la prima volt4 alla sbarra non è più solo l'industria, ma ogni consumatore finale. In pratica ogniabitante della Tena è colpevole: il boscimano sudafricano, che incendia la savana per cacciare o per guadagnareterreno coltivabile, e llfazendero argentino, i cui manzi producono metano, il coltivatore di riso a Bali e il banchierecinese, che fa i suoi affari in uno studio dotato di aria condizionata.>r

Wolfgang BEHRTNGER, Storia culturale del clima, Bollati Boringhieri, Torino 2013 (prima ed. originale 2007)

<<Crescita demografica e scelta coercitiva.Anche se le paure maltusiane di lungo periodo per [a produzione alimentare sono infondate, o almeno premature, cisono però buone ragioni per preoccuparsi, in generale, per il tasso di crescita della popolazione mondiale. Non si puòdubitare che, nell'ultimo secolo, questo tasso abbia notevolmente accelerato: la popolazione mondiale ha impiegatomilioni di anni per raggiungere il primo miliardo, poi in 123 è anivata al secondo, al terzo in 33, al quarto in 14, alquinto in 13, e secondo le proiezioni delle Nazioni Unite il sesto promette di arrivare in attri ll. Il numero degliabitanti del pianeta è cresciuto ú 923 milioni solo nel decennio 1980-90, e questo aumento corrisponde quasi ailapopolazione complessiva di tutto il mondo all'epoca di Malthus- Quanto agli anni Novanta, al loro termine pare nonabbiano registrato un'espansione molto inferiore. Se irn simile andamento proseguisse, la terr4 sicuramente, sarebbesowaffollata in modo spaventoso prima ancora della f,rne del ventunesimo secolo. Molti segrri indicano in modochiaro, tuttavia, che il tasso di crescita della popolazione mondiale sta cominciando a rallentare, per cui dobbiamochiederci: si rafforzeranno le ragioni della frenata? E, in caso affermativo, a quale ritmo? E non meno importante èun'altra domanda: è necessario un intervento pubbtico per agevolare il rallentamento?>

Amartya Seu, Zo sviluppo è libertà. Perché non c'è crescita senza democrazia. Mondadori, Milano 2012 (ed. originale 1999)

z

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<<L'apprendistato della coesistenza con l'altro, I'escluso dalla costruzione della nostra tradizione, ci inizia a unacoesistenza mondiale che corrisponde a una delle sfide della nostra epoca. Aprire uno spazio all'altro, a un rnondodifferente dal nostro, all'interno stesso della nostra propria tradizione, è il primo, e il più'diffrcile, gestomulticulturale. lncontrare lo straniero fuori dalle nostre frontiere è relativamente facile, e soddisfa anche le nostreaspirazioni, finché possiamo rientrare da noi e appropriarci fra noi ciò che abbiamo cosi scoperto. Essere costretti arestringere e modificare questo <<da noi>r, il nostro modo di essere (a casa>>, è molto più difficile, soprattutto senzache ciò provochi un'infedeltà a noi stessi. [...] Finché I'altro non sarà riconosciuto e rispettato come ponte franatura e cultura, com'è, prima, il caso per I'altro genere, ogni tentativo di mondializzazione democratica resterà unimperativo morale senza realizzazione concreta. Finché I'universale non sarà considerato essere due, e I'umanitaun luogo di coesistenza culturalmente feconda fra due generi iniducibilmente differenti, sempre una cultura vorràimporre il suo colore ed i suoi valori all'altro, anche mediante la sua morale e la sua religione.>' Luce IRIGARAY, Condividere i! mondo, Bollati Boringhieri, Torino 2009 (ed. originale 2008)

.,Ogni essere umano deve dispone di una "cittad ínanzamondiale". Nessuno deve essere più "apolide". Ciascuno devesentirsi a casa propria sulla terra. Chiunque deve avere il diritto di lasciare il proprio paese d'origine e di essereaccqlto, almeno temporaneamente, in qualsiasi altro luogo. [...] Reciprocamente, ogni essere umano ha dei doveri neiconfronti degli altri essere umani, delle generazioni che venanno, delle altre specie viventi e del pianeta. L'umanità hain particolare il dovere di moshare empatia verso le generazioni future e verso le altre specie necessarie alla suasoprawivenza. Deve quindi considerare come suo dovere creare le condizioni perché le prossime generazioni e lealtre specie possano esercitare i loro diritti. Deve disporre di un accesso a tutte le sue risorse e, in particolare, allancchezza accumulata.>r

Jacques A'I-[ALI, Domani, chi governerà il mondo?, Fazi Editore, Roma 2012 (ed. originale 201t)

ARGOMENTO: Violenza e non-violenza: due volti del Novecento.DOCUMENTI

<<Successivamente atla prima guerra mondiale, il Mito dell'Esperienza della Guerra aveva dato al conflitto unanuova dimensione come strumento di rigenerazione nazionale e personale. Il prolungarsi degli atteggiamenti deglianni di guerra in tempo di pace incoraggiò una certa brutalizzazione della politic4 un'accentuata indifferenza perla vita umana- Non erano soltanto [a perdurante visibilità e [o status elevato dell'istituzione militare in paesi comela Germania a stimolare una certa spietatezza. Si trattava soprattutto di un atteggiamento mentale derivato dallaguera, e dall'accettazione della guerra stessa. L'effetto del processo dibrutalizzazione sviluppatosi nel periodo trale due guerre fu di eccitare gli uomini, di spingerli all'azione contro il nemico politico, oppure di othrndere Iasensibilità di uomini e donne di fronte allo spettacolo detla crudeltà umana e alla morte. [...] Dopo il 1918,nessuna nazione poté sfuggire completamente a[ processo di brutalizzazione; in buona parte dell'Europ4 gli annidell'immediato dopoguerra videro una crescita della criminalità e dell'attivismo politico. Da un capo all'altrodell'Europa, parye a molti che la Grande Guerra non fosse mai finita, ma si fosse prolungata nel periodo tra ilprimo e il secondo conflitto mondiale. Il vocabolario della battaglia politic4 il desiderio di distruggere totalmenteil nemico politico, e i[ modo in cui questi awersari venivano dipinti: hrtto sembrò continuare la prima gueramondiale, anche se stavolta perlopiù contro nemici diversi (e intemi).>

George L. Mossq Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti. trad. it., Roma-Bari 1990

<<Per quale funzione la violenza possa, a ragione, apparire così minacciosa per il diritto e possa essere tanto temutada esso, si mostrerà con esattezza proprio là dove le è ancora pennesso di manifestarsi secondo I'afiraleordinamento giuridico. È questo il caso della lotta di classe nella forma del diritto di sciopero garantito ailavoratori- [ lavoratori organizati sono oggi, accÍulto agli Stati, il solo soggetto di diritto cui spetti un diritto allaviolenza. Contro questo modo di vedere si può certamente obiettare che I'omissione di azioni, un non-agire, comein frn dei conti è lo sciopero, non dowebbe affatto essere definita come violenza. Questa considerazione hacertamente facilitato al potere statale la concessione del diritto di sciopero, quando omrai non si poteva più evitare.Ma poiché non è incondizionata, essa non vale illimitatamente.))

Walter BENJAMD,I, Per la critíca dellaviolenza, l92l , trad. it., Alegre, Roma 2010

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<<Molto tempo prima che Konrad Lofenz scoprisse la funzione di stimolo vitale dell'aggressività nel regno animale, laviolenza era esaltata come una manifestazione della forza della vita e segnatamente della sua creatività. Sorel, ispiratodall'élan vital di Bergson, mirava a una frlosofia detla creativita destinata ai <<produttorbr e polemicamente rivolta controlasocietàdeiconsumieisuoi intel let tual i ; tut t iedue,asuoawiso,gruppiparassi tar i . [ . . . lNelbeneenelmale-ecredoche non manchino ragioni per essere preoccupati come per nutrire speftrnze - la classe veramente nuova e potenzialmenterivoluzionaria della società sarà composta di intellettuali, e il loro potere virtuale, non ancora materializ'ato, è moltogrande, forse troppo grande per il bene dell'umanità. Ma queste sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano.Comunque sia in questo contesto ci interessa soprattutto lo strano revival delle hlosofie vitalistiche di Bergson e diNietzsche nella loro versione soreliana. Tutti sappiamo t-rno a che punto questa combinazione di violenzq vita e creativitasia presente nell'inquieta situazione mentalc della generazione odiema- Non c'è dubbio che I'accento posto sulla purafattualita del vivere, e quindi sul fare I'amore inteso come la più gloriosa manifestazione della vita sia una reazione allapossibilità reale che venga costruita una macchina infemale capace di mettere fine alla vita sulla terra. Ma le categorie incui i nuovi . glorif,rcatori della vita riconoscono se stessi non sono nuove. Vedere [a produttività della societànell'immagine della 'creatività' della vita è cosa vecchia almeno quanto Marx, credere nella violenza come forza vitale ècosa vecchia almeno quanto Bergson.>>

Hannah AREIiDT, Sulla violenza, tmd. it., Guand4 Parma 1996 (ed. originale 1969)

<<Non sono un visionario. Affermo di essere un idealista pratióo. La religione della non violenza non è fatta soloper i Rrsftl [saggi] e i santi. È fatta anche per la gente comune. La non violenza è la tegge della nostra specie, comela violenza è la legge dei bruti. Lo spirito resta dormiente nel bruto, ed egli non conosce altra legge che quella dellaforza fisica. La dignità dell'uomo esige ubbidienza'a una legge più alta, alla forza dello spirito. [...] Nella suacondizione dinamica, non violenza significa sofferenza consapevole. Non vuol dire sottomettersi docilmente allavolontà del malvagio, ma opporsi con tutta I'anima alla volontà del tiranno. Agendo secondo questa legge delnostro essere, è possibile al singolo individuo sfidare tutta la potenza di un impero ingiusto per salvare il proprio

onore, la religione, I'anima, e porre le basi della caduta di questo impero o della sua rigenerazione. E così nonpropugno che I'lndia pratichi [a non violenza perché è debole. Voglio che pratichi la non violenza essendoconsapevole della propriaforza e del proprio potere. [...] La mia missione è di convertire ogni indiano, ogniinglese e infine il mondo alla non violenza nel regolare i reciproci rapporti, siano essi politici, economici, sociali oreligiosi. Se .mi si accusa di essere troppo ambizioso, mi confesserò colpevole. Se mi si dice che il mio sogno nonpotrà mai athrarsi, risponderò che "è possibile" e proseguirò per la mia strada.>r

Mohandas K. GANDHI, Antiche come le montagne, Edizioni di Comunità, Milano 1975

<<Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nellastoria del nostro paese. [...] Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all'America l'urgenza appassionatadell'adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi iltranquillante del gradualismo. Questo è il momento di rcalinare le promesse della democrazia; questo è il momentodi levarsi dall'oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento dielevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell'ingiustiziarazíale alla solida roccia della fratellanza; questo è iltempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. [...] Non ci sarà in America né riposo né hanquillita fino aquando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cinadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere lefiondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giomo luminoso della giustizia. Ma c'è qualcosa chedebbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazn della giustizia. In questo nostroprocedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nosha setedi libertà bevendo alla coppa dell'odio e del risentimento. Dowemo per sempre condurre la nostra lotta al piano altodella dignita e della disciplina. Non dowemo permettere che [a nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica.Dowemo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con laforza dell'anima>>

Martin Luther Ktnc - http://www.repubblica.iUesten/2013/08128/newVmartin_luther-king-discorso-65443575/

<<,Anche la Silicon Vallel haja-$ua fgliggg.e. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti-ai lavori della culla dell'innovazione contempoftmea- E il <<qansuna,ni$ro> e si può definire, scrive il saggista RobertoManzocco in "Es*q u*3gÉ0'(Springer, pp.354), come <ÌU!-sist@ra'ionali-parascienti

.-|*

ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva.DOCUMENTI

le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare.>Fahio Csrust. TMNS UMANO la nionferà. "I'Espresso" - 6 febbraio 2014

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<{,orfl Martin Regg docente di Asaofisica all'Universita di Cambridge e astronomo della Regrn4 la vede un po'-Civ"ename-uk;Lrpbpj-E9sp.-rìlJi'p"er l.+y-o.r,glg. in^ 4mbiqn{i prp_ibitiyi.p-.erllupmo - piattaforme petrolifere il-liffimtrminiere semidistrutte da un crollo, cenhali in avaria che perdono sostanze radioattive - oltre che per sv*olgere mestieriripetitiyjèMadgwqglqs$gi^aui'llo. dUg4i_idiotiibL loro intelligenza artificial. va limisatarnsn dev"iìiE6i-er svolgeremestieri i ntet lerrr ra I i-comFlessi>. L' astronomo

@imanacronistica ed estrema che si

ricetta4n?crgrustrca

"d es nde molti di noi davanti alla rapidita con la quale la civilta

deirobot -ìile-quàle abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza-- sta-- . \ianouscendoda[lefabbrichelosappiamoda-temno:ilbancomatèunbancaÈ.

trasformato in macchina, in servizio notte e gromo. In moltiìupefré6atíìféÍsiere non c'è più, sostituito da sensori,lettori di codici a barre, sistemi di pagamento automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolianeguidate da un computer (è così la nuova Linea 5 detla mehopolitana di Milano), cosi come hrtti i convogli che simuovono all'interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente.>>

Massimo Geccl E íl robot prepara cocktail e fa la guerra, "Corriere della Sera. la Lettura" - 26 gennaio 2014

<<Per molto tempo al centro dell'attenzione sono state le tecnologie e gli intenogativi che si portano dietro: <Meglio i

tablet o i netbook?>, <cAndroid, iOs o Windows?>, seguiti da domande sempre più dettagliate <<Quanto costano, come

si usano, quali app...>. Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registrieletftonici o tablel senza riuscire a comprendere quale ruolo awebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte aragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre unagrande opporhrnità: frnalmente nessuno proibisce più di andare in intemet, di comunicare tramite chat, di prendereappunti in quademi digitali o leggere libri elettronici.>

Dianora BnnoL La tecnologia da sola nonfa scuola, "Il Sole 24 ORE. nòva" - l2 gennaio 2014

<<Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia. dal tempo ciclico della natura regolato dal sigillo della necessitàal tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall'intenzione dell'uomo, la storia subisce un sussulto. Nonpiù decadenza da vna mitica età dell'oro, ma progresso verso un awenire senza meta. [a progettualità tecnic4 infatti,dice avanzamento ma non serzso della storia- La contrazione tra "recente passato" e "immediato futuro", in cui siraccoglie il suo operare, non concede di scorgere.fini ultimi, ma solo progressi nell'ordine del proprio potenziamento.Null'altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice "si" a se stessa L'orizzonte si spoglia dei suoiconfini. lnizio e fine non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo.Le mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica vuol dire, da subito, congedo dagli dèi.>

Umberto GnlnrgeRn. Psiche e techne. L'uomo nell'età della tecnica, Feltrinelli, Milano 2002

L'Europa det 1914 e I'Europa del20ld(. quali le differenze?

Il candidato esamini la questione softo almeno tre dei seguenti profili: forme istituzionali degli Stati principali;stratificazione sociale; rapporti fra cittadini e istituzioni; sistemi di alleanze; rapporti fra gli Stati europei; rapportifra I'Europa e il resto del mondo.

<Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È f.agite il paesaggio e sono fragili lecittà, in particolare [e periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio leperiferie ta città del futuro, quella dove si concentra l'energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli.C'è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. t...] Le periferie sono la città del futuro,non fotogeniche d'accordo, anzi spesso un deserto o ùn dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle cittàsono le periferie. [...] Spesso alla parola "periferia" si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciarein eredità? Le periferie sono Ia grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no peni di citta?>

Renzo PIANo, Il rammendo delle peri,fene, "Il Sole 24 ORE" del 26 gennaio 2014

Rifletti criticamente su questa posizione di Renzo Piano, articolando in modo motivato le tue considerazioni econvinzioni al riguardo.

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ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO “GIACOMO CHILESOTTI” ANNO SCOLASTICO 2016-17 SIMULAZIONE DELLA PRIMA PROVA DELL' ESAME DI STATO 10-5-2017

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Eugenio Montale, Ammazzare il tempo (da Auto da fé. Cronache in due tempi, Il Saggiatore, Milano1966)

Il problema più grave del nostro tempo non è tra quelli che si vedono denunziati a caratteri di scatolanelle prime pagine dei giornali; e non ha nulla in comune, per esempio, col futuro status di Berlino ocon l’eventualità di una guerra atomica distruggitrice di una metà del mondo. Problemi simili sonod’ordine storico e prima o poi giungono a una soluzione, sia pure con risultati spaventosi. Nessunaguerra impedirà all’umanità futura di vantare ulteriori magnifiche sorti nel quadro di una sempre piùperfetta ed ecumenica civiltà industriale. Un mondo semidistrutto, che risorgesse domani dalle ceneri, inpochi decenni assumerebbe un volto non troppo diverso dal nostro mondo d’oggi. Anzi, oggi è lo spiritodi conservazione che rallenta il progresso. Qualora non ci fosse più nulla da conservare il progressotecnico si farebbe molto più veloce. Anche l’uccisione su larga scala di uomini e di cose puòrappresentare, a lunga scadenza, un buon investimento del capitale umano. Fin qui si resta nella storia.Ma c’è un’uccisione, quella del tempo, che non sembra possa dare frutto. Ammazzare il tempo è ilproblema sempre più preoccupante che si presenta all’uomo d’oggi e di domani.Non penso all’automazione, che ridurrà sempre più le ore dedicate al lavoro. Può darsi che quando la

settimana lavorativa sarà scesa da cinque a quattro o a tre si finisca per dare il bando alle macchineattualmente impiegate per sostituire l’uomo. Può darsi che allora si inventino nuovi tipi di lavoro inutileper non lasciare sul lastrico milioni o miliardi di disoccupati; ma si tratterà pur sempre di un lavoro chelascerà un ampio margine di ore libere, di ore in cui non si potrà eludere lo spettro del tempo.Perché si lavora? Certo per produrre cose e servizi utili alla società umana, ma anche, e soprattutto,

per accrescere i bisogni dell’uomo, cioè per ridurre al minimo le ore in cui è più facile che si presenti anoi questo odiato fantasma del tempo. Accrescendo i bisogni inutili, si tiene l’uomo occupato anchequando egli suppone di essere libero. “Passare il tempo” dinanzi al video o assistendo a una partita dicalcio non è veramente un ozio, è uno svago, ossia un modo di divagare dal pericoloso mostro, diallontanarsene. Ammazzare il tempo non si può senza riempirlo di occupazioni che colmino quel vuoto.E poiché pochi sono gli uomini capaci di guardare con fermo ciglio in quel vuoto, ecco la necessitàsociale di fare qualcosa, anche se questo qualcosa serve appena ad anestetizzare la vaga apprensione chequel vuoto si ripresenti in noi.

Eugenio Montale (Genova, 1896 - Milano, 1981) è noto soprattutto come poeta. Merita però di esserericordato anche come prosatore. Lo stesso Montale raccolse in Farfalla di Dinard (Prima ed. 1956) eAuto da fé (Prima ed. 1966) scritti in prosa apparsi in precedenza su giornali e riviste. Il brano che sipropone è tratto da un testo pubblicato originariamente nel “Corriere della Sera” del 7 novembre 1961.

1. Comprensione del testo

Riassumi tesi e argomenti principali del testo.

2. Analisi del testo

2.1 Quali sono i problemi risolvibili secondo Montale?2.2 Spiega il significato che Montale attribuisce all’espressione “ammazzare il tempo”.2.3 Perché si accrescono i “bisogni inutili” e si inventeranno “nuovi tipi di lavoro inutile”?2.4 Noti nel testo la presenza dell’ironia? Argomenta la tua risposta.2.5 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.

3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti

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Sulla base dell’analisi condotta, ricerca la “visione del mondo” espressa nel testo e approfondisci la ricercacon opportuni collegamenti ad altri testi di Montale. Alternativamente, soffermati sul grado diattualità / inattualità dei ragionamenti di Montale sul lavoro e sul temp

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.

Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul

quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: Il labirinto.

DOCUMENTI

P. PICASSO, Minotauromachia, 1935 J. POLLOCK, Pasiphaë, 1943 M.C. ESCHER, Relatività, 1953

«[…] Correndo, usciro in un gran prato, e quello / avea nel mezzo un grande e ricco ostello. // Di vari marmicon suttil lavoro / edificato era il palazzo altiero. / Corse dentro alla porta messa d’oro / con la donzella inbraccio il cavalliero. / Dopo non molto giunse Brigliadoro, / che porta Orlando disdegnoso e fiero. / Orlando,come è dentro, gli occhi gira; / né più il guerrier, né la donzella mira. // Subito smonta, e fulminando passa /dove più dentro il bel tetto s’alloggia: / corre di qua, corre di là, né lassa / che non vegga ogni camera, ogniloggia. / Poi che i segreti d’ogni stanza bassa / ha cerco invan, su per le scale poggia; / e non men perde ancoa cercar di sopra, / che perdessi di sotto, il tempo e l’opra. // D’oro e di seta i letti ornati vede: / nulla de muriappar né de pareti; / che quelle, e il suolo ove si mette il piede, / son da cortine ascose e da tapeti. / Di su digiù va il conte Orlando e riede, / né per questo può far gli occhi mai lieti / che riveggiano Angelica, o quelladro / che n’ha portato il bel viso leggiadro. // E mentre or quinci or quindi invano il passo / movea, pien ditravaglio e di pensieri, / Ferraù, Brandimarte e il re Gradasso, / re Sacripante ed altri cavallieri / vi ritrovòch’andavano alto e basso, / né men facean di lui vani sentieri; / e si ramaricavan del malvagio / invisibil signordi quel palagio. // Tutti cercando il van, tutti gli dànno / colpa di furto alcun che lor fatt’abbia: / del destrierche gli ha tolto, altri è in affanno; / ch’abbia perduta altri la donna, arrabbia; / altri d’altro l’accusa: e cosìstanno, / che non si san partir di quella gabbia; / e vi son molti, a questo inganno presi, / stati le settimaneintiere e i mesi.»

Ludovico ARIOSTO, Orlando furioso, ed. 1532, Canto dodicesimo, Ottave 7-12

«Avevo percorso un labirinto, ma la nitida Città degl’Immortali m’impaurì e ripugnò. Un labirinto è unedificio costruito per confondere gli uomini; la sua architettura, ricca di simmetrie, è subordinata a talefine. Nel palazzo che imperfettamente esplorai, l’architettura mancava di ogni fine. Abbondavano ilcorridoio senza sbocco, l’alta finestra irraggiungibile, la vistosa porta che s’apriva su una cella o su unpozzo, le incredibili scale rovesciate, coi gradini e la balaustra all’ingiù. Altre aereamente aderenti al

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fianco d’un muro monumentale, morivano senza giungere ad alcun luogo, dopo due o tre giri, nelletenebre superiori delle cupole. Ignoro se tutti gli esempi che ho enumerati siano letterali; so che per moltianni infestarono i miei incubi; non posso sapere ormai se un certo particolare è una trascrizione dellarealtà o delle forme che turbarono le mie notti.»

Jorge Luis BORGES, L’immortale, in “L’Aleph”, Feltrinelli, Milano 1959 (ed. orig. “El Aleph”, 1949

«La gente che s’incontra, se gli chiedi: – Per Pentesilea? – fanno un gesto intorno che non sai se vogliadire: “Qui”, oppure: “Più in là”, o: “Tutt’in giro”, o ancora: “Dalla parte opposta”.– La città, – insisti a chiedere.– Noi veniamo qui a lavorare tutte le mattine, – ti rispondono alcuni, e altri: – Noi torniamo qui a dormire.– Ma la città dove si vive? – chiedi.– Dev’essere, – dicono, – per lí, - e alcuni levano il braccio obliquamente verso una concrezione di poliedriopachi, all’orizzonte, mentre altri indicano alle tue spalle lo spettro d’altre cuspidi.– Allora l’ho oltrepassata senza accorgermene?– No, prova a andare ancora avanti.Così prosegui, passando da una periferia all’altra, e viene l’ora di partire da Pentesilea. Chiedi la strada peruscire dalla città; ripercorri la sfilza dei sobborghi sparpagliati come un pigmento lattiginoso; viene notte;s’illuminano le finestre ora più rade ora più dense.Se nascosta in qualche sacca o ruga di questo slabbrato circondario esista una Pentesilea riconoscibile ericordabile da chi c’è stato, oppure se Pentesilea è solo periferia di se stessa e ha il suo centro in ogni luogo,hai rinunciato a capirlo. La domanda che adesso comincia a rodere nella tua testa è più angosciosa: fuori daPentesilea esiste un fuori? O per quanto ti allontani dalla città non fai che passare da un limbo all’altro e nonarrivi a uscirne?»

Italo CALVINO, Le città invisibili, Einaudi, Torino 1972

«“Ragioniamo,” disse Guglielmo, “Cinque stanze quadrangolari o vagamente trapezoidali, con una finestraciascuna, che girano intorno a una stanza eptagonale senza finestre a cui sale la scala. Mi pare elementare.Siamo nel torrione orientale, ogni torrione dall’esterno presenta cinque finestre e cinque lati. Il conto torna.La stanza vuota è proprio quella che guarda a oriente, nella stessa direzione del coro della chiesa, la lucedel sole all’alba illumina l’altare, il che mi sembra giusto e pio. L’unica idea astuta mi pare quella dellelastre di alabastro. Di giorno filtrano una bella luce, di notte non lasciano trasparire neppure i raggi lunari.Non è poi un gran labirinto. Ora vediamo dove portano le altre due porte della stanza eptagonale. Credo checi orienteremo facilmente.” Il mio maestro si sbagliava e i costruttori della biblioteca erano stati più abili diquanto credessimo. Non so bene spiegare cosa avvenne, ma come abbandonammo il torrione, l’ordine dellestanze si fece più confuso. Alcune avevano due, altre tre porte. Tutte avevano una finestra, anche quelle cheimboccavamo partendo da una stanza con finestra e pensando di andare verso l’interno dell’Edificio.Ciascuna aveva sempre lo stesso tipo di armadi e di tavoli, i volumi in bell’ordine ammassati sembravanotutti uguali e non ci aiutavano certo a riconoscere il luogo con un colpo d’occhio.»

Umberto ECO, Il nome della rosa, Prima ed. riveduta e corretta, Bompiani, Milano 2012 (Prima ed. 1980)

2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: I giovani e la crisi.DOCUMENTI

«La crisi dell’economia ha lasciato per strada, negli ultimi tre anni, più di un milione di giovani lavoratoridi età compresa tra i 15 ed i 34 anni. E sono stati soprattutto loro a pagare il conto della turbolenzaeconomica e finanziaria che da anni investe l’Europa e l’Italia, fiaccandone la crescita. Tra il 2008 ed il2011, infatti, l’occupazione complessiva in Italia è scesa di 438 mila unità, il che significa che senza ilcrollo dell’occupazione giovanile ci sarebbe stata addirittura una crescita dei posti di lavoro. Tra il 2008 eil 2011, secondo i dati dell’Istat sull’occupazione media, i lavoratori di età compresa tra i 15 e i 34 annisono passati da 7 milioni e 110 mila a 6 milioni e 56 mila. La diminuzione dei giovani occupati, pari a 1milione 54 mila unità, ha riguardato sia gli uomini che le donne, più o meno nella stessa proporzione

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(meno 622 mila posti di lavoro tra gli uomini, meno 432 mila tra le giovani donne), ed in modo piùintenso il Nord ed il Sud del Paese che non il Centro.»

Mario SENSINI, Crolla l’occupazione tra i 15 e i 35 anni, “Corriere della Sera” - 8/04/2012

«Giovani al centro della crisi. In Italia l’11,2% dei giovani di 15-24 anni, e addirittura il 16,7% di quellitra 25 e 29 anni, non è interessato né a lavorare né a studiare, mentre la media europea è paririspettivamente al 3,4% e all’8,5%. Di contro, da noi risulta decisamente più bassa la percentuale di quantilavorano: il 20,5% tra i 15-24enni (la media Ue è del 34,1%) e il 58,8% tra i 25-29enni (la media Ue è del72,2%). A ciò si aggiunga che tra le nuove generazioni sta progressivamente perdendo appeal una dellefigure centrali del nostro tessuto economico, quella dell’imprenditore. Solo il 32,5% dei giovani di 15-35anni dichiara di voler mettere su un’attività in proprio, meno che in Spagna (56,3%), Francia (48,4%),Regno Unito (46,5%) e Germania (35,2%).

La mobilità che non c’è, questione di cultura e non di regole. I giovani sono oggi i lavoratori su cuigrava di più il costo della mobilità in uscita. Nel 2010, su 100 licenziamenti che hanno determinato unacondizione di inoccupazione, 38 hanno riguardato giovani con meno di 35 anni e 30 soggetti con 35-44anni. Solo in 32 casi si è trattato di persone con 45 anni o più. L’Italia presenta un tasso di anzianitàaziendale ben superiore a quello dei principali Paesi europei. Lavora nella stessa azienda da più di diecianni il 50,7% dei lavoratori italiani, il 44,6% dei tedeschi, il 43,3% dei francesi, il 34,5% degli spagnoli e il32,3% degli inglesi. Tuttavia, solo il 23,4% dei giovani risulta disponibile a trasferirsi in altre regioni oall’estero per trovare lavoro.»

45° RAPPORTO CENSIS, Lavoro, professionalità, rappresentanze, Comunicato stampa 2/12/2011

«Il lavoro che si riesce a ottenere con un titolo di studio elevato non sempre corrisponde al percorso formativointrapreso. La coerenza tra il titolo posseduto e quello richiesto per lavorare è, seppur in lieve misura, piùelevata tra i laureati in corsi lunghi piuttosto che tra quanti hanno concluso corsi di durata triennale. Infatti, ilaureati in corsi lunghi dichiarano di svolgere un lavoro per il quale era richiesto il titolo posseduto nel 69%dei casi mentre tra i laureati triennali tale percentuale scende al 65,8%. D’altra parte a valutare la formazioneuniversitaria effettivamente necessaria all’attività lavorativa svolta è circa il 69% dei laureati sia dei corsilunghi sia di quelli triennali. Una completa coerenza tra titolo posseduto e lavoro svolto – la laurea, cioè, comerequisito di accesso ed effettiva utilizzazione delle competenze acquisite per lo svolgimento dell’attivitàlavorativa – è dichiarata solo dal 58,1% dei laureati nei corsi lunghi e dal 56,1% dei laureati triennali.All’opposto, affermano di essere inquadrati in posizioni che non richiedono la laurea sotto il profilo néformale, né sostanziale il 20% dei laureati in corsi lunghi e il 21,4% di quelli triennali.»

ISTAT – Università e lavoro: orientarsi con la statistica - http://www.istat.it/it/files/2011/03/seconda_parte.pdf

«Che storia, e che vita incredibile, quella di Steve Jobs. […] Mollò gli studi pagati dai genitori adottivi alcollege di Portland, in Oregon, dopo pochissimi mesi di frequenza. Se ne partì per un viaggio in India, tornò,e si mise a frequentare soltanto le lezioni che gli interessavano. Ovvero, pensate un po’, i corsi dicalligrafia. […] Era fuori dagli standard in ogni dettaglio, dalla scelta di presentare personalmente i suoiprodotti da palchi teatrali, al look ultra minimal, con i suoi jeans e i suoi girocollo neri alla Jean PaulSartre. “Il vostro tempo è limitato - disse l’inventore dell’iPod, l’iPhone e l’iPad agli studenti di Stanford nel2005 -. Non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol direvivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri affoghi lavostra voce interiore. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modoloro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario”. »

Giovanna FAVRO, Steve Jobs, un folle geniale, “La Stampa” - 6/10/2011

3. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Bene individuale e bene comune.

DOCUMENTI

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«Ora, le leggi devono essere giuste sia in rapporto al fine, essendo ordinate al bene comune, sia inrapporto all’autore, non eccedendo il potere di chi le emana, sia in rapporto al loro tenore, imponendo aisudditi dei pesi in ordine al bene comune secondo una proporzione di uguaglianza. Essendo infatti l’uomoparte della società, tutto ciò che ciascuno possiede appartiene alla società: così come una parte in quantotale appartiene al tutto. Per cui anche la natura sacrifica la parte per salvare il tutto. E così le leggi cheripartiscono gli oneri proporzionalmente sono giuste, obbligano in coscienza e sono leggi legittime.»

S. TOMMASO D’AQUINO (1225-1274), La somma teologica, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1996

«Da quanto precede consegue che la volontà generale è sempre retta e tende sempre all’utilità pubblica: manon ne consegue che le deliberazioni del popolo abbiano sempre la stessa rettitudine. Si vuol sempre ilproprio bene, ma non sempre lo si vede: non si corrompe mai il popolo, ma spesso lo si inganna, ed allorasoltanto egli sembra volere ciò che è male. V’è spesso gran differenza fra la volontà di tutti e la volontàgenerale: questa non guarda che all’interesse comune, l’altra guarda all’interesse privato e non è che unasomma di volontà particolari […]. Ma quando si crean fazioni, associazioni parziali a spese della grande, lavolontà di ciascuna di queste associazioni diventa generale rispetto ai suoi membri, e particolare rispettoallo Stato: si può dire allora che non ci sono più tanti votanti quanti uomini; ma solo quante associazioni.Le differenze diventano meno numerose, danno un risultato meno generale. […] Importa dunque, per aververamente l’espressione della volontà generale, che non vi siano società parziali nello Stato, e che ognicittadino non pensi che colla sua testa. […] Finché parecchi uomini riuniti si considerano come un solo

corpo, non hanno che una sola volontà, che si riferisce alla comune conservazione e al benessere generale.Allora tutte le forze motrici dello Stato sono vigorose e semplici, le sue massime chiare e luminose; non visono interessi imbrogliati, contraddittori; il bene comune si mostra da per tutto con evidenza, e non richiedeche buon senso per essere scorto. La pace, l’unione, l’uguaglianza sono nemiche delle sottigliezzepolitiche.»

Jean-Jacques ROUSSEAU, Del contratto sociale o principi del diritto politico, 1762, in Opere, Sansoni, Firenze 1972

«Vi sono certamente due tipi di uomini: coloro che pensano a sé soli e quindi restringono i propositid’avvenire alla propria vita od al più a quella della compagna della vita loro. […] Accanto agli uomini, iquali concepiscono la vita come godimento individuale, vi sono altri uomini, fortunatamente i più, i quali,mossi da sentimenti diversi, hanno l’istinto della costruzione. [...] Il padre non risparmia per sé; ma speradi creare qualcosa che assicuri nell’avvenire la vita della famiglia. Non sempre l’effetto risponde allasperanza, ché i figli amano talvolta consumare quel che il padre ha cumulato [...]. Se mancano i figli,l’uomo dotato dell’istinto della perpetuità, costruisce perché un demone lo urge a gettare le fondamenta diqualcosa.»

Luigi EINAUDI, Lezioni di politica sociale, Einaudi, Torino 1949

«La prima [acquisizione] è il superamento del tabù costituito dalla parola “profitto”, in pratica citata solonella prima delle undici regole di sintesi, senza nessuna ulteriore sottolineatura di una sua importanza(tecnica, morale, religiosa) che ha occupato decenni di discussione. La seconda è il coraggio con cui siaffronta la necessità di definire con semplicità il contenuto del termine “bene comune”. Mi è sembratadecisiva, al riguardo, l’importanza attribuita ai “benefici immateriali che danno all’uomo un appagamentospirituale, come i sentimenti, la famiglia, l’amicizia e la pace”. Ciò rappresenta una innovazione chesupera sia le antiche mura materialistiche del bene comune sia le più recenti tendenze a valorizzare la suadimensione istituzionale, nazionale e anche internazionale. E la terza decisiva acquisizione è quellarelativa alla “centralità dell’uomo come cuore pulsante del bene comune”, una acquisizione almeno perme importante ed inattesa, perché richiama il fatto che noi non dobbiamo sentirci soggetti di domanda diun bene comune, che altri devono costruire, ma dobbiamo sentirci “motore primario nella organizzazionee valorizzazione del bene comune, così come Nostro Signore è il motore del creato”.»

Giuseppe DE RITA, Presentazione di Le undici regole del Bene Comune, Marketing Sociale, 2010

4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Le responsabilità della scienza e della tecnologia.

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DOCUMENTI

«Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di un’autentica vitaumana sulla terra.»

Hans JONAS, Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica, Einaudi, Torino 1990 (ed. originale 1979)

«Mi piacerebbe (e non mi pare impossibile né assurdo) che in tutte le facoltà scientifiche si insistesse aoltranza su un punto: ciò che farai quando eserciterai la professione può essere utile per il genere umano, oneutro, o nocivo. Non innamorarti di problemi sospetti. Nei limiti che ti saranno concessi, cerca diconoscere il fine a cui il tuo lavoro è diretto. Lo sappiamo, il mondo non è fatto solo di bianco e di nero ela tua decisione può essere probabilistica e difficile: ma accetterai di studiare un nuovo medicamento,rifiuterai di formulare un gas nervino. Che tu sia o non sia un credente, che tu sia o no un “patriota”, se ti èconcessa una scelta non lasciarti sedurre dall’interesse materiale e intellettuale, ma scegli entro il campoche può rendere meno doloroso e meno pericoloso l’itinerario dei tuoi compagni e dei tuoi posteri. Nonnasconderti dietro l’ipocrisia della scienza neutrale: sei abbastanza dotto da saper valutare se dall’uovo chestai covando sguscerà una colomba o un cobra o una chimera o magari nulla.»

Primo LEVI, Covare il cobra, 11 settembre 1986, in Opere II, Einaudi, Torino 1997

«È storia ormai a tutti nota che Fermi e i suoi collaboratori ottennero senza accorgersene la fissione (allorascissione) del nucleo di uranio nel 1934. Ne ebbe il sospetto Ida Noddack: ma né Fermi né altri fisicipresero sul serio le sue affermazioni se non quattro anni dopo, alla fine del 1938. Poteva benissimo averleprese sul serio Ettore Majorana, aver visto quello che i fisici dell’Istituto romano non riuscivano a vedere. Etanto più che Segrè parla di «cecità». La ragione della nostra cecità non è chiara nemmeno oggi, dice. Edè forse disposto a considerarla come provvidenziale, se quella loro cecità impedì a Hitler e Mussolini diavere l’atomica. Non altrettanto – ed è sempre così per le cose provvidenziali – sarebbero stati disposti aconsiderarla gli abitanti di Hiroshima e di Nagasaki.»

Leonardo SCIASCIA, La scomparsa di Majorana, Einaudi, Torino 197

«La scienza può aiutarci a costruire un futuro desiderabile. Anzi, le conoscenze scientifiche sonomattoni indispensabili per erigere questo edificio. Ma […] è d’obbligo sciogliere il nodo decisivo delvalore da dare alla conoscenza. Il valore che sembra prevalere oggi è quello, pragmatico, che allaconoscenza riconosce il mercato. Un valore utilitaristico: dobbiamo cercare di conoscere quello che cipuò tornare immediatamente ed economicamente utile. […] Ma, se vogliamo costruire un futurodesiderabile, anche nel campo della scienza applicata il riconoscimento del valore della conoscenza nonpuò essere delegato al mercato. Lo ha dimostrato la recente vertenza tra le grandi multinazionali e ilgoverno del Sud Africa sui farmaci anti-Aids […]. Il mercato non è in grado di distribuire gli “utili dellaconoscenza” all’80% della popolazione mondiale. Per costruire il futuro coi mattoni della scienzaoccorre dunque (ri)associare al valore di mercato della conoscenza altri valori: i valori dello sviluppoumano.»

Pietro GRECO, Sua maestà la tecnologia. Chi ha paura della scienza?, “l’Unità”, 7 luglio 2001

«La ricerca dovrebbe essere libera, non dovrebbe essere guidata da nessuno. In fondo se ci si pensabene, da che essa esiste è frutto dell’istanza del singolo piuttosto che risultato collettivo. Dovrebbeessere libera da vincoli religiosi e soggiogata a un unico precetto: progredire nelle sue applicazioni infunzione del benessere degli esseri viventi, uomini e animali. Ecco questa credo sia la regola e l’eticadello scienziato: la ricerca scientifica deve accrescere nel mondo la proporzione del bene. Leapplicazioni della scienza devono portare progresso e non regresso, vantaggio e non svantaggio. Certo èanche vero che la ricerca va per tentativi e di conseguenza non ci si può subito rendere contodell’eventuale portata negativa; in tal caso bisognerebbe saper rinunciare.»

Margherita HACK intervistata da Alessandra Carletti, Roma Tre News, n. 3/2007

TIPOLOGIA C - TEMA DI ORDINE STORICO

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«Il sottosegretario Josef Bühler, l’uomo più potente in Polonia dopo il governatore generale, si sgomentòall’idea che si evacuassero ebrei da occidente verso oriente, poiché ciò avrebbe significato un aumentodel numero di ebrei in Polonia, e propose quindi che questi trasferimenti fossero rinviati e che “lasoluzione finale iniziasse dal Governatorato generale, dove non esistevano problemi di trasporto.” Ifunzionari del ministero degli esteri presentarono un memoriale, preparato con ogni cura, in cui eranoespressi “i desideri e le idee” del loro dicastero in merito alla “soluzione totale della questione ebraicain Europa,” ma nessuno dette gran peso a quel documento. La cosa più importante, come giustamenteosservò Eichmann, era che i rappresentanti dei vari servizi civili non si limitavano ad esprimere pareri,ma avanzavano proposte concrete. La seduta non durò più di un’ora, un’ora e mezzo, dopo di che ci fuun brindisi e tutti andarono a cena – “una festicciola in famiglia” per favorire i necessari contattipersonali. Per Eichmann, che non si era mai trovato in mezzo a tanti “grandi personaggi,” fu unavvenimento memorabile; egli era di gran lunga inferiore, sia come grado che come posizione sociale, atutti i presenti. Aveva spedito gli inviti e aveva preparato alcune statistiche (piene di incredibili errori)per il discorso introduttivo di Heydrich – bisognava uccidere undici milioni di ebrei, che non era cosa dapoco – e fu lui a stilare i verbali. In pratica funse da segretario, ed è per questo che, quando i grandi sene furono andati, gli fu concesso di sedere accanto al caminetto in compagnia del suo capo Müller e diHeydrich, “e fu la prima volta che vidi Heydrich fumare e bere.” Non parlarono di “affari”, ma sigodettero “un po’ di riposo” dopo tanto lavoro, soddisfattissimi e – soprattutto Heydrich – molto su ditono» (Hannah ARENDT, La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 1964, dal Capitolosettimo: La conferenza di Wannsee, ovvero Ponzio Pilato).

Il candidato, prendendo spunto dal testo di Hannah Arendt, si soffermi sullo sterminio degli ebreipianificato e realizzato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

«Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita» (Paul Nizan, Aden Arabia, 1931).

Il candidato rifletta sulla dichiarazione di Nizan e discuta problemi, sfide e sogni delle nuove generazioni.

Durata massima della prova: 6 ore.È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

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Pag. 1/3 Sessione suppletiva 2015

Seconda prova scritta

SIMULAZIONE DI SECONDA PROVA SCRITTA – INFORMATICA – 6 APRILE 2017 DALLE ORE 7:40 ALLE ORE 11:15

TEMA RICAVATO DALLA TRACCIA DELLA SESSIONE SUPPLETIVA 2015

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca M963 – ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Indirizzo: ITIA - INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI

ARTICOLAZIONE INFORMATICA

Tema di: INFORMATICA

Il candidato svolga la prima parte della prova e risponda a uno tra i quesiti proposti nella

seconda parte.

PRIMA PARTE

Sul territorio nazionale esiste una rete di centri ognuno dei quali dispone di risorse multimediali

(singoli dispositivi hardware o singoli pacchetti software), che vengono offerte in prestito al

pubblico.

Si vuole realizzare un sistema di registrazione di tutte le risorse disponibili, accessibile via web, che

consenta una gestione efficiente delle risorse presenti nei diversi centri.

Ciascuna risorsa appartiene ad una categoria (ad es. computer portatile, tablet, ebook, videogioco,

software didattico, ecc).

Ogni centro può disporre di più risorse della stessa categoria (ad es. più tablet, più videogiochi

ecc… ), ognuna contrassegnata da un numero di inventario.

Il sistema di gestione deve offrire le seguenti funzioni:

A. Gestione dei dati relativi alle categorie disponibili nei centri.

B. Gestione delle risorse proprie di un centro: registrazione di nuove risorse, segnalazione di

quelle non più utilizzabili, registrazione di prestito di una risorsa ad un utente o della sua

restituzione.

C. Possibilità di prenotare il prestito presso un centro per risorse di una determinata categoria.

D. Consultazione del catalogo completo delle risorse disponibili sulla base di diversi criteri (per

categorie, per centro, ecc).

Inoltre si desidera mantenere lo storico delle prenotazioni e dei prestiti effettuati, anche quelli

conclusi e riferiti a risorse non più utilizzabili.

Il candidato, fatte le opportune ipotesi aggiuntive, sviluppi

1) un’analisi della realtà di riferimento individuando le possibili soluzioni e scelga quella che a

suo motivato giudizio è la più idonea a rispondere alle specifiche indicate

2) uno schema concettuale della base di dati

3) uno schema logico della base di dati

4) la definizione in linguaggio SQL di un sottoinsieme delle relazioni della base di dati in cui

siano presenti alcune di quelle che contengono vincoli di integrità referenziale e/o vincoli di

dominio, laddove presenti.

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Pag. 2/3 Sessione suppletiva 2015

Seconda prova scritta

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca M963 – ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Indirizzo: ITIA - INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI

ARTICOLAZIONE INFORMATICA

Tema di: INFORMATICA

5) le seguenti interrogazioni espresse in linguaggio SQL:

a. visualizzare le prenotazioni per risorse appartenenti ad una certa categoria di cui è fornito il

nome

b. visualizzare la categoria più utilizzata, cioè la categoria le cui risorse hanno il maggior

numero di prestiti

6) il progetto della Home page dell’interfaccia WEB che si intende proporre per la consultazione del

catalogo delle risorse disponibili nei vari centri.

7) la codifica in un linguaggio a scelta di un segmento significativo dell'applicazione Web che

consente l'interazione con la base di dati.

SECONDA PARTE

Il candidato (che potrà eventualmente avvalersi delle conoscenze e competenze maturate attraverso

esperienze di alternanza scuola-lavoro, stage o formazione in azienda) risponda a un quesito a scelta

tra quelli sotto riportati:

I In relazione al tema proposto nella prima parte, in riferimento alle funzioni elencate ai punti A, B,

C, D, indicare le strategie di massima da adottare per consentire l'accesso diversificato da parte di

categorie di utenti secondo lo schema seguente:

- funzione A) per uno o più amministratori di sistema;

- funzione B) per i gestori locali, limitatamente al proprio centro;

- funzione C) per utenti registrati;

- funzione D) per utenti anonimi.

II Spieghi la differenza tra linguaggi di sviluppo web lato server e lato client, evidenziandone le

specificità e i campi di utilizzo.

Durata massima della prova: 6 ore. È consentito soltanto l’uso di manuali tecnici (references riportanti solo la sintassi, non guide) dei linguaggi utilizzati.

È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.

Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

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I.T.T. “G. Chilesotti” - Classe 5D

Simulazione II Prova Esame di Stato A.S. 2016/2017 – 6 Aprile 2017 - Tema di: INFORMATICA

GRIGLIA DI VALUTAZIONE Candidato: ________________________________________

Indicatori Punteggio massimo

Descrittori Punteggi Punteggio del

candidato

Conoscenze 5

Fasi che caratterizzano la progettazione/realizzazione di un S.I.

0 – Assente 1 – Conosce l’ordine con cui si realizzano

Conoscenza delle tecnologie di sviluppo e della teoria delle basi di dati (quesiti)

0 – Assente o molto superficiale

1 – Parziale 2 – Approfondita

Conoscenza dei linguaggi per interagire con database

0 – Assente o molto parziale

1 – Conosce solo i costrutti di base o commette gravo errori di sintassi

2 - Sostanzialmente completa

Capacità progettuale

di un S.I. 7

Analisi della realtà di riferimento – ipotesi aggiuntive

0 – Assenti o non significative 1 – Sostanzialmente complete e pertinenti

Progettazione concettuale

0 – Assente o completamente errata

1 – Qualche entità e/o associazione errata o mancante 2 – Sostanzialmente corretta (in base alle ipotesi del candidato)

Progettazione logica e definizione delle relazioni in SQL

0 – Assente o completamente errata

1 – Qualche errore 2 – Sostanzialmente corretta (in base allo schema concettuale)

Interrogazioni SQL

0 – Assenti o molto superficiali

1 – Parziali e/o con qualche errore di sintassi 2 – Sostanzialmente complete

Competenze realizzative

di un S.I. 3

Traccia realizzata in modo: (si considerano interfaccia web e segmento dell’applicazione)

1 – Frammentario

2 – Parziale, sostanzialmente pertinente e/o ben documentato 3 – Sostanzialmente completo, pertinente e ben documentato

Totale Punteggio

Su base 10: punti 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 voto 1 1½ 2 3 3½ 4 4½ 5 5½ 6 7 7½ 8 9 10

VOTO FINALE _____ /15

_____ /10

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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE "G. Chilesotti" A.S. 2016/2017 Classe 5°Informatica 4 aprile 2017

Terza prova: Tipologia B (quesiti a risposta singola) Tempo a disposizione: 180 minuti Materie: Progetto d'impresa- Matematica – Sistemi - Inglese COGNOME E NOME_______________________________________

Griglia di valutazione: Conoscenza dei contenuti 40% Correttezza esecutiva e ordine 40% Capacità di rielaborazione 20%

1. Calcola 1x2 + 2x + 2

dx0

+∞

⌠⌡⎮

2. Calcola l'integrale generale dell'equazione differenziale y '− xy2 = 0

Calcola l'integrale particolare passante per il punto P 0,−2( ) e disegna il grafico.

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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE "G. Chilesotti" A.S. 2016/2017 Classe 5°Informatica 4 aprile 2017

Terza prova: Tipologia B (quesiti a risposta singola) Tempo a disposizione: 180 minuti Materie: Progetto d'impresa- Matematica – Sistemi - Inglese COGNOME E NOME_______________________________________

Griglia di valutazione: Conoscenza dei contenuti 40% Correttezza esecutiva e ordine 40% Capacità di rielaborazione 20%

3. Risolvi il problema di Cauchy:

y"+ 2y '+ y = 0y 0( ) = 0 ∧ y ' 0( ) = 1

⎧⎨⎩

A quali condizioni deve soddisfare l'equazione y"+ 2y '+ y = 0 perchè la soluzione sia

y = e−x ?

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Esame di stato 2016/2017 Griglia di valutazione: terza prova (MATEMATICA )

Candidato:_________________________ Classe: ________________

INDICATORI

DESCRITTORI Gravemente insufficiente

Insufficiente Sufficiente Discreto Buono Ottimo Peso

1-5 6-9 10 11-12 13-14 15 Comprensione

del testo

3/15

Conoscenza degli argomenti

7/15

Correttezza formale e precisione

4/15

Ordine

1/15

Punteggio: ___________________

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Terza prova d'esame simulata Inglese

5 D1) What were the advantages brought by consumer goods to the American society in the 20s? How did they change people's everyday life?

2)Who were the suffragettes?

3)What were the negative social effects produced by Prohibition?

Griglia: Contenuto:.................../6 Lessico e grammatica:............./6Apporto personale:.................../3 TOT.:............/15 E' consentito l'uso del vocabolario

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE della TERZA PROVA di INGLESE

Tabella di conversione dei voti in quindicesimi e decimi:

1-2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 12,5 13 13,5 14 14,5 15

1 2 3 3,5 4 4,5 5 5,5 6 6,5 7 7,5 8 8,5 9 9,5 10

CONTENUTO

DESCRITTORE PUNTEGGIO LIVELLO QUES. 1 QUES. 2 QUES. 3

Nozioni nulle o completamente non pertinenti alla

domanda

1 Nullo

Le nozioni sono limitate, frammentarie e confuse 2 Grav. Insuff.

Le nozioni sono superficiali o non del tutto complete

3 Insufficiente

Le nozioni sono essenziali ma sufficientemente

esaurienti

4 Sufficiente

Le nozioni sono abbastanza complete e con una

discreta rielaborazione

5 Discreto

Le nozioni sono precise e complete con una buona

rielaborazione

5.5 Buono

Le nozioni sono approfondite e rielaborate bene

6 Ottimo

ORGANIZ. TESTO E CORRET. MORFOSINTAT.

DESCRITTORE PUNTEGGIO LIVELLO QUES. 1 QUES. 2 QUES. 3

Manca un’organizzazione strutturale 0 Nullo

Organizzazione strutturale confusa, moltissimi errori,

forma disarticolata

1 Grav. Insuff.

Organizzazione strutturale frammentaria, con frequenti

errori che compromettono l’efficacia comunicativa

2 Grav. Insuff.

Modesta o mnemonica organizzazione strutturale, o

frequenti errori che talora interferiscono con la

comprensione

3 Insufficiente

Discorso espresso in forma schematica e adeguata, pur

con carenze o errori che tuttavia non interferiscono con

la comprensione globale

4 Sufficiente

Discorso ben articolato, espresso fluentemente, con

errori marginali

5 Discreto

Discorso ben articolato, espresso fluentemente, con rari

errori marginali

5.5 Buono

Discorso ben articolato, organizzato in maniera

personale e originale, con correlazioni significative,

espressione fluente e corretta.

6 Ottimo

LESSICO

DESCRITTORE PUNTEGGIO LIVELLO QUES. 1 QUES. 2 QUES. 3

Nessun utilizzo del lessico pertinente 0 Nullo

Frequenti errori o interferenze nell’uso e nella scelta

dei vocaboli

1 Insufficiente

Uso adeguato e sostanzialmente appropriato del

lessico

2 Sufficiente

Uso efficace, ampio e pertinente del lessico specifico

dell’argomento

3 Buono/Ottimo

TOTALE ………………/ 15

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ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO “GIACOMO CHILESOTTI”Elettronica ed Elettrotecnica-Informatica e Telecomunicazioni-Trasporti e Logistica

Terza prova – 4 aprile 2017 – Sistemi e reti.Simulazione 1 – Tipologia B

Nome___________________Cognome___________Classe______

1. Quali sono gli obiettivi fondamentali del FTP? Come funzionano i due canali TCP se-parati che agiscono in parallelo nel collegamento normale o passivo?

2. Che cosa s’intende con il concetto di “Porta Ibrida”? Come si comporta? Quali sono le operazioniche devono svolgere i bridge dotati di porte ibride? (Ingress, Forwarding, Egress).

3. Codifica la frase “uno nessuno centomila” mediante il cifrario bifido di Delastelle con parolachiave “segreto”.

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE SISTEMI E RETI

Candidato ___________________________________________________

Classe ______________

Indicatori

Conoscenzeframmentarie,incomplete,

superficiali, congravi errori

Conoscenzesuperficiali enon complete,

con errori

Conoscenzeessenziali,

sostanzialmenteadeguate

Conoscenzeabbastanza

approfonditeesposte concorrettezza

Conoscenze completeed approfondite

esposte con chiarezza

1 – 5 6 – 9 10 – 11 12 – 13 14 -15

Domanda1

Domanda2

Domanda3

VOTO ______/15

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Terza prova – 4 Aprile 2017 – Gestione ProgettoSimulazione 1 – Tipologia B

Nome________________Cognome______________Classe______

1. Che cosa rappresenta la WBS (Work Breakdown Structure) di un progetto?Quali sono i suoi scopi fondamentali?

2. Che cosa intendo quando asserisco che “una corretta analisi degli scostamentipermette di monitorare, in termini di tempo e di costo, l’andamento e l’avanza-mento del progetto in atto” ?

3. Dopo avere definito il CPM descrivi quali sono i possibili vincoli diprecedenza utilizzabili.

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE GESTIONE PROGETTO

Candidato Classe

_________________________________________________

Indicatori

Conoscenzeframmentarie,incomplete,

superficiali, congravi errori

Conoscenzesuperficiali enon complete,

con errori

Conoscenzeessenziali,

sostanzialmenteadeguate

Conoscenzeabbastanza

approfonditeesposte concorrettezza

Conoscenze completeed approfondite

esposte con chiarezza

1 – 5 6 – 9 10 – 11 12 – 13 14 -15

Domanda1

Domanda2

Domanda3

VOTO ______/15

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1

I.T.T. “G. Chilesotti” Thiene (VI) – classe 5^C

Simulazione II Prova Esame di Stato A.S. 2016 / 2017 – 18 Maggio 2017

Indirizzo: ITIA - INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI ARTICOLAZIONE INFORMATICA

Tema di: INFORMATICA

Il candidato svolga la prima parte della prova e risponda a due tra i quesiti proposti nella seconda parte.

PRIMA PARTE

Un’amministrazione regionale commissiona la realizzazione di un sistema informativo per la gestione dei musei del territorio con l’obiettivo di realizzare un portale “vetrina” dei musei della Regione.

Viene richiesta cioè una piattaforma online in cui i delegati responsabili dei musei della Regione, in possesso di login personale, inseriscono direttamente informazioni di base (dati anagrafici degli istituti, breve presentazione, …) e quelle relative agli eventi in programmazione.

Attraverso questa piattaforma è inoltre possibile da parte della Sezione Beni Culturali della Regione monitorare, con finalità informative e statistiche, determinati ambiti di attività dei musei (ad esempio iniziative organizzate e dati relativi alle visite) tramite l’invio periodico di specifici questionari compilabili online da parte dei responsabili dei singoli musei.

Il sistema prevede anche la realizzazione di un portale pubblico accessibile a tutti in forma anonima che consenta ai potenziali visitatori di ricercare i musei in base al comune o provincia, alle tipologie espositive (ad esempio “arte”, “archeologia”, “storia”, “scienza e tecnologia”, …) o alle iniziative promosse e ospitate dai musei in un certo periodo.

Si richiede la memorizzazione, per ogni singolo museo, almeno dei seguenti dati: nome con il quale è conosciuto sul territorio regionale, testo descrittivo, indirizzo (via, numero civico, comune e provincia), contatti telefonici ed e-mail per richiesta informazioni, sito Internet, gallery fotografica.

Riguardo agli eventi e iniziative promosse dai musei, si richiede di memorizzare la tipologia di evento (“mostra”, “conferenza/convegno”, “apertura speciale”, “spettacolo”, …), la descrizione dell’iniziativa e il periodo di effettuazione con date e orari.

Il candidato, formulate le necessarie ipotesi aggiuntive, sviluppi:

1. un’analisi della realtà di riferimento individuando le possibili soluzioni e scelga quella che a suo motivato giudizio è la più idonea a rispondere alle specifiche indicate

2. lo schema concettuale della base di dati

3. lo schema logico della base di dati

4. la definizione in linguaggio SQL di un sottoinsieme delle relazioni della base di dati in cui siano presenti alcune di quelle che contengono vincoli di integrità referenziale e/o vincoli di dominio, laddove presenti

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2

5. le seguenti interrogazioni espresse in linguaggio SQL:

a. visualizzare i dati dei musei di un determinato tipo di cui è fornito il nome, ordinati per provincia;

b. calcolare e visualizzare il numero di musei presenti in una determinata provincia suddivisi per comune;

c. data una tipologia di evento (“mostra”, “conferenza/convegno”, …) visualizzare tutti gli eventi, di quella tipologia, in programma alla data odierna in tutti i musei della Regione, in ordine di comune;

d. al fine di inviare una comunicazione email a tutti i responsabili dei musei, ottenere l’elenco dei referenti dei musei che non hanno ancora inserito alcuna foto nella gallery fotografica relativa ai musei gestiti.

6. Il progetto dell’applicazione Web che permetta ai referenti dei musei e agli utenti anonimi di svolgere le attività descritte.

7. La codifica in un linguaggio a scelta di un segmento significativo dell'applicazione Web che consente l’interazione con la base di dati.

SECONDA PARTE

Il candidato (che potrà eventualmente avvalersi delle conoscenze e competenze maturate attraverso esperienze di alternanza scuola-lavoro, stage o formazione in azienda) risponda a due quesiti a scelta tra quelli sotto riportati:

1. In relazione al tema proposto nella prima parte, descriva in che modo potrebbe essere realizzata la localizzazione dei musei su una mappa interattiva della Regione da rendere disponibile sul portale pubblico.

2. Nella formalizzazione di uno schema concettuale, le associazioni tra entità sono caratterizzate da una cardinalità: esponga il significato e la casistica che si può presentare.

3. Spieghi che cosa si intende per sistema transazionale per la gestione di basi di dati.

Durata massima della prova: 5 ore e 25 minuti

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I.T.T. “G. Chilesotti” – Classe 5C

Simulazione II Prova Esame di Stato A.S. 2016/2017 – 18 Maggio 2017 - Tema di: INFORMATICA

GRIGLIA DI VALUTAZIONE Candidato: ________________________________________

Indicatori Punteggio massimo Descrittori Punteggi Punteggio del

candidato

Conoscenze 5

Fasi che caratterizzano la progettazione/realizzazione di un S.I.

0 – Assente 1 – Conosce l’ordine con cui si realizzano

Conoscenza delle tecnologie di sviluppo e della teoria delle basi di dati (quesiti)

0 – Assente o molto superficiale 1 – Parziale 2 – Approfondita

Conoscenza dei linguaggi per interagire con database

0 – Assente o molto parziale 1 – Conosce solo i costrutti di base o commette gravi errori di sintassi 2 - Sostanzialmente completa

Capacità progettuale

di un S.I. 7

Analisi della realtà di riferimento – ipotesi aggiuntive

0 – Assenti o non significative 1 – Sostanzialmente complete e pertinenti

Progettazione concettuale 0 – Assente o completamente errata 1 – Qualche entità e/o associazione errata o mancante 2 – Sostanzialmente corretta

Progettazione logica e definizione delle relazioni in SQL

0 – Assente o completamente errata 1 – Qualche errore 2 – Sostanzialmente corretta (in base allo schema concettuale)

Interrogazioni SQL 0 – Assenti o molto superficiali 1 – Parziali e/o con qualche errore di sintassi 2 – Sostanzialmente complete

Competenze realizzative

di un S.I. 3 Traccia realizzata in modo (richieste 6 e 7)

1 – Frammentario 2 – Parziale, sostanzialmente pertinente e/o ben documentato 3 – Sostanzialmente completo, pertinente e ben documentato

Su base 10: punti 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 voto 1 1½ 2 3 3½ 4 4½ 5 5½ 6 7 7½ 8 9 10 Totale Punteggio

VOTO FINALE _____ /15

_____ /10

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Terza prova d'esame simulata Inglese

5 D

1)Explain what malware is and describe some of its most common types.

2)What are the four essentials to protect your computer?

3)What are the advantages and disadvantages of E-commerce?

Griglia: Contenuto:.................../6 Lessico e grammatica:............./6Apporto personale:.................../3 TOT.:............/15 E' consentito l'uso del vocabolario

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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE "G. Chilesotti"A.S. 2016/2017 Classe 5°Informatica 24 maggio 2017

Terza prova: Tipologia B (quesiti a risposta singola) Tempo a disposizione: 180 minutiMaterie: Sistemi - Matematica – Gestione progetto - Inglese

COGNOME E NOME_______________________________________

1. Calcola l'integrale generale dell'equazione differenziale y '+ 2y - 2 = 0 .

Calcola l'integrale particolare che passa per il punto P 0,2( ) . Disegna il grafico.

2. La probabilità che in un mese si verifichi un guasto su una certa linea ferroviaria è 0,1.

Supponendo i guasti indipendenti l'uno dall'altro, calcola la probabilità che in un anno:

a) si verifichi almeno un guasto.;

b) si verifichino tre guasti.

Calcola quale dovrebbe essere la probabilità del guasto, in un mese, affinchè la media dei guasti

in un anno sia 0,1.

Griglia di valutazione: Conoscenza dei contenuti 40%Correttezza esecutiva e ordine 40%Capacità di rielaborazione 20%

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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE "G. Chilesotti"A.S. 2016/2017 Classe 5°Informatica 24 maggio 2017

Terza prova: Tipologia B (quesiti a risposta singola) Tempo a disposizione: 180 minutiMaterie: Sistemi - Matematica – Gestione progetto - Inglese

COGNOME E NOME_______________________________________

3. Applica il teorema di Rouchè - Capelli per determinare il numero di soluzioni del sistema

x + ky + z = 4

2x - y - 2kz = 6

x + y + z = 4

ì

íï

îï

al variare del parametro k λ .

Griglia di valutazione: Conoscenza dei contenuti 40%Correttezza esecutiva e ordine 40%Capacità di rielaborazione 20%

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ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO “GIACOMO CHILESOTTI”Elettronica ed Elettrotecnica-Informatica e Telecomunicazioni-Trasporti e Logistica

Terza prova - 24 maggio 2017 – Sistemi e reti.Simulazione 2 – Tipologia B

Nome cognome___________________________________Classe __________

1. Dopo avere definito il concetto di DMZ, portane un esempio concreto diutilizzo, correlato da un’adeguata spiegazione.

2. Descrivi i concetti salienti della cifratura a chiave asimmetrica tramite RSA.

3. Nelle reti wireless le problematiche della sicurezza e dell’autenticazionesono fondamentali, spiega come queste sono gestite.

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ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO “GIACOMO CHILESOTTI”Elettronica ed Elettrotecnica-Informatica e Telecomunicazioni-Trasporti e Logistica

Terza prova – 24 maggio 2017 – Gestione ProgettoSimulazione 2 – Tipologia B

Nome e cognome______________________________________Classe ______

1. Dopo avere descritto il CPM, spiega perché nel reticolo relativo è necessariocalcolare sia il cammino in avanti sia quello all’indietro.

2. In quali tipologie fondamentali si suddividono solitamente le risorse nell’ambi-to di un progetto? Quando si considera terminato il processo di allocazione ditali risorse?

3. Quali sono i metodi utilizzati dal PM per la gestione degli imprevisti e delle cri-ticità, durante lo svolgimento di un progetto con una consistente durata tem-porale?