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tra marketing e creatività Relatore: Giovanni Sodano NAMING

Naming tra marketing e creatività

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tra marketing e creatività

Relatore: Giovanni Sodano

NAMING

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Naming: introduzione

Se devi lanciare un prodotto o un servizio, se stai aprendo una nuova attività, sicuramente te lo sei chiesto:

• come si crea un nome di successo? • basta fidarsi dell'intuizione? • quali sono le regole da seguire?

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Naming: introduzione

I latini dicevano:

“nomina sunt omina”

Ogni nome è un ponte sonoro tra l'uomo e la realtà: un presagio che evoca immagini, sensazioni, emozioni, e pensieri.

http://goo.gl/gGR7

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Naming: progettazione, studio, creatività

Non sappiamo se dietro nomi come:

“Gugliel Motel”ci sia solo creatività, ricercadi un nome spiritoso, o l’estrodel proprietario del Motel.

Sappiamo, però, che dietro i grandi nomi di paesi, prodotti,servizi e aziende, c’è sempre un progetto, un lavoro di un team specializzato incentrato sulla ricerca della “parolina magica” che faccia GOAL, che ottenga il consenso di tutti coloro ai quali è indirizzata, che li seduca e li stupisca inducendoli ad acquistare.

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Naming: esempi

Facciamo qualche esempio:

“Pakistan”P (anjab) + (tribù) A (fghania) +K (ashmir) + S (indh) + (Belucis) TAN

Il nome è un ACRONIMO che racchiude la storia del luogo a cui si riferisce, fatto di notizie antropologiche e di informazioni geografiche, molto dettagliate.

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Naming: esempi

Facciamo qualche esempio:

“Coca-Cola”L'idea del nome è dovuta al contabile dell'inventore Pemberton, Frank Robinson. Robinson inventò il marchio sfruttando la sua bella grafia e modificò il nome la K

di Kola in «C». In inglese infatti la Cola si chiamerebbe «Kola». 

La Coca-Cola era una bevanda farmaceutica.Un’operazione di marketing di Coca-Cola ha inventato

Babbo Natale come lo conosciamo oggi.

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Naming: esempi

Dal gergo matematicogoogol che indica la cifra formata da un 1 seguito da 100 zeri. È il riferimento all'obbiettivo di indicizzare un numero di pagine web enorme.

Il nome venne scelto dal nipote di 9 anni del matematico che introdusse l'uso del googol.

Dal Rio delle Amazzoni, uno dei fiumi più grandi al mondo, suggerisce quindi l'idea di grandezza e di enormi flussi.

Inoltre Amazon inizia con la A e quindi si sarebbe posizionato tra i primi posti in un elenco telefonico.

Acronimo di Fabbrica Italiana Automobili Torino.

Il nome venne apprezzato dal poeta futurista Gabriele D’Annunzio in quanto declinazione del verbo latino “FIAT” che significa “sarà fatto”.

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Naming: esempi

Nasce nel 1964 per sostituire il "Supercrema Giandujot“. La radice del nome è formata dalla parola inglese nut (pronuncia : nàt) ovvero "nocciola", uno degli ingredienti della famosa crema spalmabile. Il suffisso -ella rendeva il nome facile da pronunciare e da ricordare ma soprattutto lo rendeva tipicamente italiano.

Nata nel 1968, il produttore di chip per computer deriva il suo nome dall'abbreviazione di INTegrated ELetronics. In origine i fondatori Gordon Moore e Robert Noyce avrebbero voluto chiamare la loro azienda Moore Noyce ma il nome suonava simile a "more noise" ovvero "più rumore" e non era certamente adatto ad un'azienda di informatica.

L'origine del nome è misteriosa: si narra che Steve Jobs d'estate lavorasse in una piantagione di mele; inoltre apprezzava molto la casa discografica dei Beatles, la Apple.

Quando lui e il suo socio Wozniak dovettero decidere il nome della loro azienda, pensarono che se non avessero trovato niente di meglio, avrebbero scelto Apple.

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Naming: esempi

Cattivi esempi:

“Fernsprencher”

Nel 1981 l’amministrazione tedesca decise di cambiare il nome sulle cabine telfoniche in Telefon che era di gran lunga più comune e molto più identificabile dai non tedeschi.

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Naming: esempi

Cattivi esempi:

“fàkki” “apìswa”

Gli indiani Creek evitano queste parole che significano rispettivamente “terra” e “carne” in quanto in inglese i loro suoni ricordano le parole tabù “fuck” e “piss”.

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Naming: esempi

Cattivi esempi:

“Delusion”

In inglese significa “illusione”, “follia”. Immaginiamo di essere inglesi e di voler creare una marca di profumo. Quanti italiani comprerebbero un profumo che si chiama “Delusione”?

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Naming: esempi

Cattivi esempi:

“Katso”

Una marca di occhiali che in finnico vuol dire letteralmente “Guardo”, probabilmente in Italia non avrebbe lo stesso successo.

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Naming: facciamo un punto

Abbiamo analizzato alcuni Marchi di successo.Possiamo trarre delle indicazioni importanti che iniziano a segnare un percorso da seguire.

• efficacia linguistica• coerenza con il brand• registrabilità come marchio e

difendibilità legale

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Naming: da cosa partire

Quando scegliamo il nome della nostra prossima attività la prima cosa che dobbiamo tenere in considerazione è

l'evolversi nel tempo (breve o lungo che sia) della stessa.

Ad esempio, se siamo in procinto di avviare un'attività di ristorazione, o più semplicemente una pizzeria, e se questa magari è situata in una piazza importante, il primo nome che potrebbe venirci in mente, di sicuro sarebbe qualcosa del tipo “Pizzeria piazza Dante". Pensiamo ora alle conseguenze che tale nome comporterebbe se decidessimo di creare un franchising, o di aprire una catena di pizzerie nella stessa o in altre città d'Italia.

Evitiamo, dunque, di usare nomi del tipo "Pizza in Piazza" o "Pizzeria Piazza Centrale" o, ancora,"Pizzeria del Corso". Allo stesso modo, per una caffetteria evitiamo "Caffè degli Artisti“, "Bar Centrale“, ecc…

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Naming: le 5 + 1 regole

5 +1 Regole del Naming

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Naming: le 5 + 1 regole

1. entrare in sintonia con il target

2. l’importanza del posizionamento

3. conoscere la concorrenza

4. non saltare nessuna tappa

5. essere creativi ... ma con metodo

6. il metodo PAPSA (bonus)

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Naming: le 5 + 1 regole

Regola 1:

Entrare in sintonia con il target

• imparare ad ascoltare• analizzare la nostra impresa• identificare il consumatore

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Naming: le 5 + 1 regole

Regola 2:

L’importanza del Posizionamento

«Il posizionamento è l’intervento sulla mente del potenziale destinatario della comunicazione»(Ries & Trout, 1981) 

1. Scomponi il prodotto/servizio in un insieme di attributi

2. Collega ciascun attributo al bisogno che soddisfa

3. Individua quali attributi-benefici sono i più importanti

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Naming: le 5 + 1 regole

Regola 3:

Conoscere la concorrenza

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Naming: le 5 + 1 regole

Regola 4:

Non saltare nessuna tappa

1. Marketing coerenza con il posizionamento del prodotto e con la mission

2. Linguistica pronunciabilità, memorabilità, esportabilità del nome

3. Proprietà industriale disponibilità e difendibilità del marchio e come domain name

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Naming: le 5 + 1 regole

Regola 5:

Essere creativi … ma con metodo

1. Fase divergente raccolta idee e informazioni per schema mentale

2. Fase convergente intuizione apparentemente fuori dagli schemi

Nell’atto creativo il funzionamento dell’intelligenza segue un percorso dialettico divergente o convergente affondando le sue radici nel pensiero laterale.

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Naming: le 5 + 1 regole

Regola 6:

Il metodo PAPSA (bonus)

1. P =

2. A =

3. P =

4. S =

5. A =

percezione

analisi

produzione

selezione

applicazione

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Naming: fasi del progetto

Cosa serve per realizzare un buon progetto di naming?

Quali sono gli strumenti necessari?

Come trovare un nome che produca effetti favorevoli nei consumatori, e li induca a comprare il nostro prodotto o il nostro servizio o che li induca a interessarsi alla nostra azienda?

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Naming: fasi del progetto

• Ricerca• Conoscenza• Comunicazione• Approfondimenti• Lavoro di gruppo• Brainstorming• Analisi• Testing

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Naming: fasi del progetto

Fasi principali del

Progetto di Naming

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Naming: fasi del progetto

1. Conoscere il prodotto

2. Lista nomi

3. Studio concorrenza

4. Test interno

5. Test clienti

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Relatore: Giovanni Sodano

FINERelatore: Giovanni Sodanowww.giovannisodano.it

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