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8/19/2019 The Hallow Interpretation Award 2016
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La VI edizione del “The Hallow Interpretation Award”, si è svolta nel contesto della festa a tema fauna e flora
“Gaia Chronicles”, tenutasi a Frossasco il 19 marzo 2015.
Il tema è stato scelto tramite un concorso sulla pagina ufficiale di The Hallow. I temi in gara sono stati cinque
e i risultato finale è stato:
1. Fauna e flora – 33 voti
2. Medievale fantasy – 27 voti
3. Arti e mestieri – 9 voti
4. Paesi del mondo – 9 voti
5. Cibo – 8 voti
Fauna e flora è stato un tema che, nella sua semplicità, è riuscito comunque a dar vita ad un variegato e
colorato gruppo di maschere, alcune più fantasiose ed elaborate, altre più semplici ma non meno d ’impatto.
Per il terzo anno, al premio principale Paride Award, dedicato alla migliore interpretazione e decisa dal
pubblico, sono state affiancate le tre categorie minori, i cui premi sono scelti da una giuria interna, che
quest’anno non si è avvalsa della giuria onoraria con potere orientativo.
L’organizzazione ringrazia come sempre i collaboratori e tutti i partecipanti, che a questa festa in particolare
hanno rispettato l’organizzazione e la casa, pur non mancando di entusiasmo e divertimento. Grazie mille
ragazzi, The Hallow non potrebbe essere più felice di avervi come ospiti e amici.
Il presidente, Bruno E. Rossi
The Hallow Staff, giuria ufficiale
Marco Colella
Alessandro Milani
Fabio Recchia
Bruno E. Rossi
Ilaria Stirpe
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Il Paride Award viene votato durante la serata dai partecipanti alla festa in base al gusto personale; è il premio
principale dei The Hallow Interpretation Awards.
1. 6 voti - Il cespuglio di fiori (G. De Maria)
2. 5 voti - Virus patogeno (L. Roncarolo)
3. 4 voti - Rettile (E. Ruberto)
Il Paride award 2016 ha raccolto praticamente tutti i candidati ai vari premi, distanziati da pochissimi voi di
differenza, a sottolineare l’ottima fattura di questi costumi. Sul podio due partecipanti della prima ora, più che
abituati alle parti alte di classifica, ma a svettare è una ragazza del nuovo corso: il primo posto è dunque di
Giulia Michela De Maria, che può vantare nel suo curriculum una candidatura al Venus Award 2014. Il
costume da cespuglio prevede un intero manto foglioso costruito con perizia e pazienza a ricoprire un vestito
intero. Sembra che ci siano volute più di cinque ore di lavoro per incollare minuziosamente ogni foglia e
terminare il confezionamento. Il costume proprio per tale minuzia è stato candidato anche all’Hera Award.Il
secondo posto è dell’intramontabile Luca Roncarolo, che distanzia di un solo punto il terzo classificato
l’altrettanto storico Enrico Ruberto. Curiosamente entrambi hanno in passato occupato gli stessi posti nel
2015 Roncarolo e nel 2014 Ruberto
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Il Venus Award viene conferito dalla giuria all’interpretazione che riesce ad essere il più attinente possibile
all’idea originale, tramite completezza e ricercatezza dei particolari, una buona realizzazione generale ed,
eventualmente, un’interpretazione realistica del ruolo
Rettile (E. Ruberto)
Funghetto (F. Castiglioni)
Gattina (F. Cavallaro)
Leopardessa (C. Cesatti)
Bianconiglio (R. Colosimo)
Il vincitore del Venus Award è Enrico Ruberto, membro onorario, body painter ufficiale di The Hallow, conall’attivo vari secondi e terzi posti fra Paride, Hera e Venus Award e detentore dell’Hera Award 2014. Il suo
costume è stato premiato per la ricercatezza del trucco, preciso fin nei minimi particolari, che nel complesso
rendeva particolarmente bene l’idea del rettile (N.d.A. alcuni maligni han fatto notare che persino la pronuncia
della S ricordava il serpentese). La scelta non è stata comunque facile, dando vita ad un gran dibattito, che ha
visto escludere la sexy gattina interpretata da Francesca Cavallaro, il simpatico funghetto, con tanto di prato
indossato da Fabio Castiglioni, la felina leopardessa Claudia Cesatti e soprattutto l’ottimamente realizzato
Bianconiglio.
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L’Hera Award viene conferito dalla giuria all’interpretazione la cui realizzazione è stata effettuata dal interprete
stesso; vengono valutati quindi la capacità, la tecnica, l’impegno e la bellezza del prodotto finale.
Dodò e l’ Albero Azzurro (C. Picco, G. Mendoza)
Farfallone drogato? (A. Franzi)
Flora e fauna (W. Meijers)
Rettile (E. Ruberto)
L’Hera Award va alla coppia Chiara Picco e Glenn Mendoza, che vengono premiati per l’impegno nel cucire il
vestito e nella pittura dell’albero; ad essere decisiva è stata l’idea molto divertente che, sebbene non chiara al
primo impatto, una volta riconosciuta ha suscitato plausi da quasi tutti. Secondo posto per l’olandese WouterMejers, che ha realizzato un bellissimo costume estremamente a tema, che ha ceduto il passo ai primi lottando
fino all’ultimo. A Ruberto è stata riconosciuta più la bellezza del prodotto finale sebbene anche l’impegno nel
realizzarlo non è stata certo sottovalutata, mentre Alberto Franzi viene nominato per l’impegno estremo messo
nel costruire il costume più fastidioso ma al contempo divertente e molto trash della festa.
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L’Athena Award viene conferito dalla giuria all’interpretazione che è riuscita a interpretare il tema proposto in
maniera più fantasiosa; vengono perciò considerate le maschere concettualmente più inaspettate, seguite
eventualmente dalla realizzazione e dall’interpretazione del personaggio.
Virus patogeno (L. Roncarolo)
La banda Bassotti (A. Lotto, F. Pirrone)
La tartaruga ninja (A. Miceli)
Dodò e l’ Albero Azzurro (C. Picco, G. Mendoza)
Gorilla (?)
Come sempre l’ Athena Award da molte soddisfazioni e anche quest’anno sono state presenti molte mascheregeniali, ma purtroppo per gli sfidanti però, anche quest’anno era presente l’essere che natura ha dotato di una
genialità fuori dal comune, l’Einstein dei costumi, il Maradona, della pirlaggine: Luca Roncarolo. Il suo virus
era geniale sotto tutti gli aspetti, ma ovviamente l’idea di riempire delle pustole (palloncini) di malattie quali
“ninfomania” o “puzza d’ascelle”, da far scoppiare l’ha catapultato sul podio più alto a voto unanime. Sconfitta
del tutto dignitosa, legata solo alla mostruosità del vincitore, per la Banda Bassotti e la tartaruga ninja, molto
ben fatti e simpatici. Picco e Mendoza han visto premiato l’impegno, sebbene sia stata proprio la genialità a far
loro vincere l’Hera Award, genialità che però non è potuta essere premiata direttamente. Menzione d ’onore
anche al Gorilla “Gorilla” (nel senso body guard), che ha mantenuto per tutta la festa o quasi la maschera.
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