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E-health: progress or danger?
SAPIENZA UNIVERSITY OF ROME, ITALY
November 18, 2015
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Dinamo, l'esonero di Sacchetti divide la città.Delicata la situazione in casa biancoblu
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La salute passa per il web, ma non si deveabbandonare il proprio medico
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La salute passa per il web, ma non si deveabbandonare il proprio medico
Lo sviluppo delle nuovetecnologie e la loro diffusionenella popolazione italiana hacontribuito a cambiare anche ilmodo in cui i pazienti siinformano sulla salute e siinfluenzano vicendevolmente.Per analizzare questo nuovoprocesso IBSA Foundation,organizzazione non-profit cheha lo scopo di promuovere,sostenere e contribuire allosviluppo della ricercascientifica, ha promossoall’Università La Sapienza diRoma, l’incontro dal titolo “La
salute in rete: progresso o pericolo?”. Alla base del confronto tra esperti,studiosi, Istituto Superiore di Sanità e AIFA i risultati di una ricercarealizzata da Gfk su un campione di 2.066 individui.
Il primo dato che emerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamenteinformazioni sulla salute, 2 su 3 nella fascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti ilmedico è il riferimento centrale (85% medico di base, 68% medicospecialista), subito seguito dal web, il cui ruolo rilevante viene confermatodal 49% degli intervistati. Vengono dopo i consigli del farmacista (37%),quelli di parenti e amici (36%) e infine quelli dei media (24%). Varia ilchannel mix in base al livello di istruzione: i laureati utilizzano molteplicicanali ricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il73%, mentre chi ha la sola licenza elementare registra una fortissimaprevalenza del medico di base, 91%, a fronte di un ricorso all’8%.Chiaramente diverse le informazioni ricercate a seconda della gravità dellecondizioni di salute con chi ha problemi più gravi che cerca per il 59,3%informazioni sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullo specifico problemadi salute, mentre tra chi ha non ha problemi di salute specifici il 58,2%cerca informazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici.
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Olio, difendersi dalle frodi made in Italy
Endoscopia digestiva : eseguite nuove tecnicheal Santissima Annunziata
Arrestato giovane algherese: sequestratistupefacenti e reperti archeologici
Sassari, ancora poco e sarà Colosseum
Izs della Sardegna, novant'anni di storia dellasanità veterinaria
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"Il rapporto tra comunicazione e salute – spiega il Prof. Mario Morcellini,Direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Socialedell’Università La Sapienza di Roma – si struttura come una relazione che“fa bene” ad entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campi della vitasociale in cui la comunicazione può giocare un ruolo significativo sul pianodell’affidabilità e dell’efficacia; la salute, sottoposta alla revisione criticadella comunicazione, migliora e potenzia la sua efficacia, favorendo ladefinizione e la diffusione dei “saperi esperti”. Tuttavia oggi assistiamo allacrisi della mediazione nella professione medica. Il disagio di questopassaggio d’epoca è soprattutto alla confluenza tra diversi diritti incompetizione: il paziente, il medico, il comunicatore".
Diverse e articolate le informazioni cercate sul web: alla domanda “qualiinformazioni sulla salute ha cercato su internet?” l’83% degli italiani indicainformazioni riguardanti le patologie, il 66% sulle possibilità di cura e il 64%sui corretti stili di vita. Le ricerche comprendono inoltre accentuazionispecifiche sui farmaci prescritti dal medico (44%) e sui farmaci da banco(35%).
“La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della saluteprovocherà una rivoluzione paragonabile a quella seguita all’introduzionesul mercato degli smartphone, che hanno concentrato in un unicoapparecchio una molteplicità di funzioni cambiando per sempre i concetti diconnessione e comunicazione” - spiega la Dott.ssa Valentina Mantua,Psichiatra e Dirigente Medico dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).“Uno dei componenti fondamentali della medicina - prosegue la Dott.ssaMantua - il rapporto medico-paziente, sarà rivoluzionato dal venire meno diquella asimmetria nella conoscenza che lo ha contraddistinto. La sfida perAIFA è, già oggi, quella di offrire dati e informazioni a una platea di utenti increscita, che siano certificati e validati dal punto di vista regolatorio”.
“188.000 tra medici e operatori del settore - aggiunge Valentina Mantua -ricevono ogni giorno notizie sull’attualità regolatoria grazie al servizio“Pillole dal Mondo”, mentre nei primi 10 mesi di quest’anno sono oltre3.000.000 le visite registrate al Portale e oltre 9.000.000 le paginevisualizzate. AIFA, all’interno del nuovo modello di salute “peer to peer”, èdestinata ad assumere il ruolo di fonte e provider di dati e informazionievidence-based generati e aggiornati in tempo reale”.
Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengono mediamenteutilizzati da 1 su 4, in particolare dalle fasce più giovani rispetto a quelle piùanziane. E’ molto positiva la valutazione del canale web che viene preferitorispetto ai media tradizionali, in particolar modo dalle persone “attente allasalute”, e considerato facile da consultare (85%), utile (76%) e affidabile(65%). L’uso del web appare comunque equilibrato. Se si analizza qualepeso hanno poi le informazioni in fatto di salute trovate online emerge chequeste influenzano le decisioni e i comportamenti futuri di solo il 48% delpanel, uno sviluppo che trova d’accordo tutti i diversi livelli di istruzione.
Ecco allora che il paziente dopo la ricerca sul web si rivolge al propriomedico, il 63% infatti della popolazione, dopo aver trovato onlineinformazioni sulla salute, si è recato dal proprio dottore di fiducia perulteriori delucidazioni e approfondimenti.
Ma il medico come si rapporta a un paziente informato? In ambulatorio sivive spesso come una “minaccia” la relazione con il nuovo paziente 2.0:solo il 10% dei medici di medicina generale e il 17% degli specialisti pensache sia utile cercare informazioni su internet e utilizzarle per confrontarsicon il medico e comprendere meglio la propria situazione, probabilmenteperché una buona fetta (il 33% degli specialisti e il 42% dei MMG) èconvinto che informarsi su internet possa poi rendere più difficile il rapportocon il medico. Questo non fa che allontanare i due soggetti incrinandone larelazione.
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"Il web rappresenta un'enorme opportunità in termini di conoscenza, manell'esplorare la rete sono necessari gli strumenti per orientarsisull'autorevolezza delle fonti che producono informazioni e in medicina laqualità delle informazioni è una questione centrale - commenta il Prof.Walter Ricciardi, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità - In Italiaesistono tanti siti che producono informazioni di ottima, buona, media escarsa qualità in diversi argomenti di salute. Ciò che manca è un portaleche in qualche modo sia di riferimento per tutti i temi di natura medicacapace di fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serve un filodi Arianna per orientarsi nel labirinto delle tante e disparate fonti checircolano sul web, uno strumento flessibile, semplice nel linguaggio marigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadino educhi al metodoscientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico".
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Roma 21 novembre 2015 REDAZIONE | PUBBLICITÀ SU QUESTO SITO | MOBILE
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21 novembre 2015
LA SALUTE PASSA PER IL WEB MA NONABBANDONA IL MEDICO
Comunicato stampa - editor: M.C.G.
Ormai la metà degli italiani cerca attivamente on line informazionisulla salute ma il 63% si reca comunque dal proprio dottore difiducia per ulteriori informazioni
Il web, considerato utile come fonte di informazione dal 74%degli italiani, diventa il secondo riferimento dopo il medico.Superati farmacisti, parenti e amici ed i media
La maggior parte dei medici pensa che la grande quantità diinformazioni che si trovano sulla salute possano confondere lepersone
E’ fondamentale favorire l’alleanza con il paziente includendointernet nella relazione
Lo sviluppo delle nuove tecnologie e la loro diffusione nella popolazione italiana ha contribuito acambiare anche il modo in cui i pazienti si informano sulla salute e si influenzano vicendevolmente.Per analizzare questo nuovo processo IBSA Foundation, organizzazione non-profit che ha lo scopo dipromuovere, sostenere e contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica, ha promosso all’UniversitàLa Sapienza di Roma, l’incontro dal titolo “La salute in rete: progresso o pericolo?”. Alla base delconfronto tra esperti, studiosi, Istituto Superiore di Sanità e AIFA i risultati di una ricerca realizzata daGfk su un campione di 2.066 individui.
Il primo dato che emerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, 2 su 3nella fascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti il medico è il riferimento centrale (85% medico di base, 68%medico specialista), subito seguito dal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degliintervistati. Vengono dopo i consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quellidei media (24%). Varia il channel mix in base al livello di istruzione: i laureati utilizzano molteplicicanali ricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il 73%, mentre chi ha la solalicenza elementare registra una fortissima prevalenza del medico di base, 91%, a fronte di un ricorsoall’8%. Chiaramente diverse le informazioni ricercate a seconda della gravità delle condizioni di salutecon chi ha problemi più gravi che cerca per il 59,3% informazioni sui centri di eccellenza e per l’83,7%sullo specifico problema di salute, mentre tra chi ha non ha problemi di salute specifici il 58,2% cercainformazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici.
"Il rapporto tra comunicazione e salute – spiega il Prof. Mario Morcellini, Direttore del Dipartimento diComunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma – si struttura come unarelazione che “fa bene” ad entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campi della vita sociale in cui lacomunicazione può giocare un ruolo significativo sul piano dell’affidabilità e dell’efficacia; la salute,sottoposta alla revisione critica della comunicazione, migliora e potenzia la sua efficacia, favorendo ladefinizione e la diffusione dei “saperi esperti”. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi della mediazione nellaprofessione medica. Il disagio di questo passaggio d’epoca è soprattutto alla confluenza tra diversidiritti in competizione: il paziente, il medico, il comunicatore".
Diverse e articolate le informazioni cercate sul web: alla domanda “quali informazioni sulla salute hacercato su internet?” l’83% degli italiani indica informazioni riguardanti le patologie, il 66% sulle
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possibilità di cura e il 64% sui corretti stili di vita. Le ricerche comprendono inoltre accentuazionispecifiche sui farmaci prescritti dal medico (44%) e sui farmaci da banco (35%).
“La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provocherà una rivoluzioneparagonabile a quella seguita all’introduzione sul mercato degli smartphone, che hanno concentratoin un unico apparecchio una molteplicità di funzioni cambiando per sempre i concetti di connessione ecomunicazione” - spiega la Dott.ssa Valentina Mantua, Psichiatra e Dirigente Medico dell’AgenziaItaliana del Farmaco (AIFA). “Uno dei componenti fondamentali della medicina - prosegue la Dott.ssaMantua - il rapporto medico-paziente, sarà rivoluzionato dal venire meno di quella asimmetria nellaconoscenza che lo ha contraddistinto. La sfida per AIFA è, già oggi, quella di offrire dati einformazioni a una platea di utenti in crescita, che siano certificati e validati dal punto di vistaregolatorio”.
“188.000 tra medici e operatori del settore - aggiunge Valentina Mantua - ricevono ogni giorno notiziesull’attualità regolatoria grazie al servizio “Pillole dal Mondo”, mentre nei primi 10 mesi di quest’annosono oltre 3.000.000 le visite registrate al Portale e oltre 9.000.000 le pagine visualizzate. AIFA,all’interno del nuovo modello di salute “peer to peer”, è destinata ad assumere il ruolo di fonte eprovider di dati e informazioni evidence-based generati e aggiornati in tempo reale”.
Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su 4, inparticolare dalle fasce più giovani rispetto a quelle più anziane. E’ molto positiva la valutazione delcanale web che viene preferito rispetto ai media tradizionali, in particolar modo dalle persone “attentealla salute”, e considerato facile da consultare (85%), utile (76%) e affidabile (65%). L’uso del webappare comunque equilibrato. Se si analizza quale peso hanno poi le informazioni in fatto di salutetrovate online emerge che queste influenzano le decisioni e i comportamenti futuri di solo il 48% delpanel, uno sviluppo che trova d’accordo tutti i diversi livelli di istruzione.
Ecco allora che il paziente dopo la ricerca sul web si rivolge al proprio medico, il 63% infatti dellapopolazione, dopo aver trovato online informazioni sulla salute, si è recato dal proprio dottore difiducia per ulteriori delucidazioni e approfondimenti.
Ma il medico come si rapporta a un paziente informato? In ambulatorio si vive spesso come una“minaccia” la relazione con il nuovo paziente 2.0: solo il 10% dei medici di medicina generale e il 17%degli specialisti pensa che sia utile cercare informazioni su internet e utilizzarle per confrontarsi con ilmedico e comprendere meglio la propria situazione, probabilmente perché una buona fetta (il 33%degli specialisti e il 42% dei MMG) è convinto che informarsi su internet possa poi rendere più difficileil rapporto con il medico. Questo non fa che allontanare i due soggetti incrinandone la relazione.
"Il web rappresenta un’enorme opportunità in termini di conoscenza, ma nell’esplorare la rete sononecessari gli strumenti per orientarsi sull’autorevolezza delle fonti che producono informazioni e inmedicina la qualità delle informazioni è una questione centrale - commenta il Prof. Walter Ricciardi,Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - In Italia esistono tanti siti che producono informazioni diottima, buona, media e scarsa qualità in diversi argomenti di salute. Ciò che manca è un portale chein qualche modo sia di riferimento per tutti i temi di natura medica capace di fornire indicazioni basatesu evidenze scientifiche. Serve un filo di Arianna per orientarsi nel labirinto delle tante e disparatefonti che circolano sul web, uno strumento flessibile, semplice nel linguaggio ma rigoroso neicontenuti che nel dialogare con il cittadino educhi al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con ilmedico".
Diventa allora fondamentale favorire l’alleanza fra paziente e medico e fornire a quest’ultimo strumentidi presidio per guidare la popolazione nelle ricerche online. Internet necessita di essere incluso nellarelazione potendo affermarsi quale collante e territorio di confronto all’interno della relazione.
“Lo scopo della Fondazione è quello di favorire una migliore conoscenza e analisi delle evoluzioni delpanorama della salute e delle sue sfide. La “salute 2.0” è di certo una di queste. I dati emersi oggi, inquesto workshop che proprio per questo abbiamo fortemente voluto, ci sembrano importanti esignificativi - conclude Silvia Misiti, direttore della IBSA Foundation – Il rapporto paziente-medico è diestrema importanza per tutto il percorso di cura: se il primo sta vivendo un processo di fortecambiamento dovuto anche alle nuove tecnologie è necessario che il secondo lo accompagni con lasua professionalità in questo ambito non dimenticando che, nonostante la facile reperibilità diinformazioni online, il paziente continua a riconoscere il valore del consulto medico. Una maggioreconsapevolezza e strumenti che aiutino a districarsi con discernimento in questo mutevole panoramasi impongono sempre più come delle necessità. Ed è su questa strada che la Fondazione IBSAlavorerà nel prossimo futuro”.
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pericolo?» promosso da IBSA Foundation e dall’Università La Sapienza diRoma, sono stati presentati i risultati di una ricerca condotta da Gfk su uncampione di 2.066 persone.
Secondo il quale è emersa una fotografia che descrive quanto già rivelatodal 48esimo rapporto Censis 2014: 1 italiano su 2 è sempre più impegnatonella ricerca di informazioni di salute in rete, 2 su 3 ha un’età compresa trai 25 e i 55 anni.
Tutti gli intervistati hanno infatti ammesso che il medico è visto come ilpunto di riferimento centrale (85% medico di base, 68% medicospecialista), ma subito dopo il web, ricopre un ruolo piuttosto rilevante.
Il 49% degli intervistati, ha infatti ammesso di cercare in rete i proprisintomi, di cercare soluzioni fai da te prima ancora di arrivare dal propriomedico di fiducia.
Un 37% ha ammesso di chiedere consigli al proprio farmacista, mentre il36% ad amici e parenti. Il 24% si rifa ad informazioni che arrivano daimedia.
Il tipo di informazioni ricercate variano a seconda della gravità dei sintomi.Chi ha problemi più gravi cerca per il 59,3% informazioni sui centri dieccellenza, l’83,7% cerca informazioni sul singolo problema, mentre chi hanon ha problemi specifici (58,2%) cerca informazioni su corretti stili di vitao comportamenti salutistici.
Alla domanda «quali informazioni sulla salute ha cercato su internet?»L’83% degli italiani ha risposto informazioni riguardanti patologie, il 66%possibilità di cura e il 64% corretti stili di vita.
Le ricerche comprendono inoltre accentuazioni specifiche sui farmaciprescritti dal medico (44%) e sui farmaci da banco (35%).
Il paziente dopo la ricerca sul web si rivolge al proprio medico: il 63%degli intervistati dopo aver trovato informazioni in rete si reca dal propriodottore di fiducia per ulteriori delucidazioni e approfondimenti.
I dottori però sono preoccupati da tale tendenza. Infatti solo il 10% deimedici di medicina generale e il 17% degli specialisti pensa che sia utilecercare informazioni in rete, mentre una buona percentuale – il 33% deglispecialisti e il 42% dei MMG – è convinta che informarsi su internet possapoi rendere più difficile il rapporto con il medico, o creare preoccupazionisuperiori al dovuto.
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LA SALUTE FA IL GIRO DEL WEB MA NON RINUNCIA AL MEDICO 2Mi piaceMi piace
1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, 2 su 3 nella fascia tra i 25 e i 55 anni. Losviluppo delle nuove tecnologie e la loro diffusione nella popolazione italiana ha contribuito a cambiare ancheil modo in cui i pazienti si informano sulla salute e si influenzano vicendevolmente. Per analizzare questonuovo processo IBSA Foundation, organizzazione non-profit che ha lo scopo di promuovere, sostenere econtribuire allo sviluppo della ricerca scientifica, ha promosso all’Università La Sapienza di Roma, l’incontrodal titolo “La salute in rete: progresso o pericolo?”. Alla base del confronto tra esperti, studiosi, IstitutoSuperiore di Sanità e AIFA, i risultati di una ricerca realizzata da Gfk su un campione di 2.066 individui.
Per tutti il medico è il riferimento centrale (85% medico di base, 68% medico specialista), subito seguito dalweb, il cui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degli intervistati. Vengono dopo i consigli del farmacista(37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quelli dei media (24%). Chiaramente diverse le informazioniricercate a seconda della gravità delle condizioni di salute con chi ha problemi più gravi che cerca per il 59,3%informazioni sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullo specifico problema di salute, mentre tra chi ha non haproblemi di salute specifici il 58,2% cerca informazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici.
«l rapporto tra comunicazione e salute – spiega il Prof. Mario Morcellini, Direttore del Dipartimento diComunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma – si struttura come una relazione che“fa bene” ad entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campi della vita sociale in cui la comunicazione puògiocare un ruolo significativo sul piano dell’affidabilità e dell’efficacia; la salute, sottoposta alla revisionecritica della comunicazione, migliora e potenzia la sua efficacia, favorendo la definizione e la diffusione dei“saperi esperti”. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi della mediazione nella professione medica. Il disagio diquesto passaggio d’epoca è soprattutto alla confluenza tra diversi diritti in competizione: il paziente, il medico,il comunicatore».
Diverse e articolate le informazioni cercate sul web: alla domanda “quali informazioni sulla salute ha cercatosu internet?” l’83% degli italiani indica informazioni riguardanti le patologie, il 66% sulle possibilità di cura e il64% sui corretti stili di vita. Le ricerche comprendono inoltre accentuazioni specifiche sui farmaci prescritti dalmedico (44%) e sui farmaci da banco (35%).
«La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provocherà una rivoluzioneparagonabile a quella seguita all’introduzione sul mercato degli smartphone, che hanno concentrato in ununico apparecchio una molteplicità di funzioni cambiando per sempre i concetti di connessione ecomunicazione» – spiega la Dott.ssa Valentina Mantua, Psichiatra e Dirigente Medico dell’Agenzia Italianadel Farmaco (AIFA).«Uno dei componenti fondamentali della medicina – prosegue la Dott.ssa Mantua – ilrapporto medico-paziente, sarà rivoluzionato dal venire meno di quella asimmetria nella conoscenza che lo
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Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su 4, in particolare dallefasce più giovani rispetto a quelle più anziane. È molto positiva la valutazione del canale web che vienepreferito rispetto ai media tradizionali, in particolar modo dalle persone “attente alla salute”, e consideratofacile da consultare (85%), utile (76%) e affidabile (65%). L’uso del web appare comunque equilibrato. Eccoallora che il paziente dopo la ricerca sul web si rivolge al proprio medico, il 63% infatti della popolazione, dopoaver trovato online informazioni sulla salute, si è recato dal proprio dottore di fiducia per ulteriori delucidazionie approfondimenti.
«Il web rappresenta un’enorme opportunità in termini di conoscenza, ma nell’esplorare la rete sononecessari gli strumenti per orientarsi sull’autorevolezza delle fonti che producono informazioni e in medicinala qualità delle informazioni è una questione centrale – commenta il Prof. Walter Ricciardi, Presidentedell’Istituto Superiore di Sanità - In Italia esistono tanti siti che producono informazioni di ottima, buona,media e scarsa qualità in diversi argomenti di salute. Ciò che manca è un portale che in qualche modo sia diriferimento per tutti i temi di natura medica capace di fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serveun filo di Arianna per orientarsi nel labirinto delle tante e disparate fonti che circolano sul web, uno strumentoflessibile, semplice nel linguaggio ma rigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadino educhi almetodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico».
Diventa allora fondamentale favorire l’alleanza fra paziente e medico e fornire a quest’ultimo strumenti dipresidio per guidare la popolazione nelle ricerche online. Internet necessita di essere incluso nella relazionepotendo affermarsi quale collante e territorio di confronto all’interno della relazione.
«Lo scopo della Fondazione è quello di favorire una migliore conoscenza e analisi delle evoluzioni delpanorama della salute e delle sue sfide. La “salute 2.0” è di certo una di queste. I dati emersi in questoworkshop che proprio per questo abbiamo fortemente voluto, ci sembrano importanti e significativi – concludeSilvia Misiti, direttore della IBSA Foundation – Il rapporto paziente-medico è di estrema importanza per tutto ilpercorso di cura: se il primo sta vivendo un processo di forte cambiamento dovuto anche alle nuovetecnologie è necessario che il secondo lo accompagni con la sua professionalità in questo ambito nondimenticando che, nonostante la facile reperibilità di informazioni online, il paziente continua a riconoscere ilvalore del consulto medico. Una maggiore consapevolezza e strumenti che aiutino a districarsi condiscernimento in questo mutevole panorama si impongono sempre più come delle necessità. Ed è suquesta strada che la Fondazione IBSA lavorerà nel prossimo futuro».
20/11/2015 Federica Licata
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TagsGfk, IBSA Foundation, Mario Morcellini, Silvia Misiti, Università La Sapienza, Valentina Mantua, WalterRicciardi
CategorieBenessere & Natura
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MAGAZINE 20 novembre 2015
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Come è questa
notizia?
La metà degli Italiani cerca la cura giustasu Internetnicla panciera
Il rapporto tra i cittadini e la rete è da tempo sotto unattento monitoraggio. Le informazioni che se ne possonoricavare sono moltissime e preziose. Un ambitoparticolarmente delicato è quello della salute. Internetsta ridefinendo il rapporto medico-paziente, conquest’ultimo mediamente più consapevole e piùinformato di un tempo grazie alla proliferazione di sitiweb con consigli e indicazioni più o meno affidabili.
Di questo si è discusso a Roma nel corso dell’incontro«La salute in rete: progresso o pericolo?»promosso da IBSA Foundation all’Università LaSapienza di Roma, nel corso del quale sono statipresentati i risultati di una ricerca da Gfk su uncampione di 2.066 individui. Ne è emersa una fotografiain linea con quanto descritto del 48esimo rapportoCensis 2014 sulla situazione sociale del Paese e cioè che1 italiano su 2 ricerca attivamente
informazioni sulla salute, 2 su 3 nella fascia tra i 25 e i 55 anni.
CENTRI D’ECCELLENZA E CONSIGLI SUGLI STILI DI VITA
Per tutti il medico è il riferimento centrale (85% medico di base, 68% medico specialista),subito seguito dal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degliintervistati, dai consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quelli deimedia (24%). Il tipo di informazioni ricercate variano a seconda della gravità delle condizioni disalute con chi ha problemi più gravi che cerca per il 59,3% informazioni sui centri di eccellenzae per l’83,7% sullo specifico problema di salute, mentre tra chi ha non ha problemi di salutespecifici il 58,2% cerca informazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici.
Diverse e articolate le informazioni cercate sul web: alla domanda «quali informazioni sullasalute ha cercato su internet?» L’83% degli italiani indica informazioni riguardantile patologie, il 66% sulle possibilità di cura e il 64% sui corretti stili di vita. Lericerche comprendono inoltre accentuazioni specifiche sui farmaci prescrittidal medico (44%) e sui farmaci da banco (35%).
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IL WEB PREFERITO AI MEDIA
Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1su 4, in particolare dalle fasce più giovani rispetto a quelle più anziane. E’ molto positiva lavalutazione del canale web che viene preferito rispetto ai media tradizionali, inparticolar modo dalle persone «attente alla salute», e considerato facile da consultare(85%), utile (76%) e affidabile (65%). Le informazioni in fatto di salute influenzano ledecisioni e i comportamenti futuri di solo il 48% del panel, uno sviluppo che trova d’accordotutti i diversi livelli di istruzione.
SALUTE E INTERNET: IL MEDICO LASCIATO IN DISPARTE?
«Il rapporto tra comunicazione e salute – ha detto il professor Mario Morcellini, Direttoredel Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma – sistruttura come una relazione che “fa bene” ad entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campidella vita sociale in cui la comunicazione può giocare un ruolo significativo sul pianodell’affidabilità e dell’efficacia; la salute, sottoposta alla revisione critica della comunicazione,migliora e potenzia la sua efficacia, favorendo la definizione e la diffusione dei “saperi esperti”.Tuttavia oggi assistiamo alla crisi della mediazione nella professione medica. Ildisagio di questo passaggio d’epoca è soprattutto alla confluenza tra diversi diritti incompetizione: il paziente, il medico, il comunicatore».
PER I MEDICI LA RETE RIMANE UNA MINACCIA
Il paziente dopo la ricerca sul web si rivolge al proprio medico, il 63% infatti dellapopolazione, dopo aver trovato online informazioni sulla salute, si è recato dalproprio dottore di fiducia per ulteriori delucidazioni e approfondimenti. Ma il medicocome si rapporta a un paziente informato?
In ambulatorio si vive spesso come una «minaccia» la relazione con il nuovo paziente 2.0: solo il10% dei medici di medicina generale e il 17% degli specialisti pensa che sia utile cercareinformazioni su internet e utilizzarle per confrontarsi con il medico e comprendere meglio lapropria situazione, probabilmente perché una buona fetta (il 33% degli specialisti e il 42% deiMMG) è convinto che informarsi su internet possa poi rendere più difficile il rapporto con ilmedico. Questo non fa che allontanare i due soggetti incrinandone la relazione. Al contrario,Internet potrebbe diventare uno strumento utilissimo sia di conoscenza che di potenziamentodel rapporto medico-paziente, ma anche di supporto allo specialista.
BISOGNA RICONOSCERE LE FONTI AUTOREVOLI
«Il web rappresenta un’enorme opportunità in termini di conoscenza, ma nell’esplorare la retesono necessari gli strumenti per orientarsi sull’autorevolezza delle fonti cheproducono informazioni e in medicina la qualità delle informazioni è una questionecentrale – ha commentato il Prof. Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità- In Italia esistono tanti siti che producono informazioni di ottima, buona, media e scarsaqualità in diversi argomenti di salute». Il cittadino insomma può trovarsi in difficoltànell’orientarsi nella babele di informazioni di diverso livello di autorevolezza e credibilitàpresenti in rete. E un aiuto potrebbe venire dallo stesso medico. «Il rapporto paziente-medicoè di estrema importanza per tutto il percorso di cura - ha spiegato Silvia Misiti, direttore dellaIBSA Foundation - se il primo sta vivendo un processo di forte cambiamento dovuto anche allenuove tecnologie è necessario che il secondo lo accompagni con la sua professionalità
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Loano - Perseguita ilmedico paziente inmanette
RiCerca Firewall,anticipazione - Lasociologa: «Tuttinavigano in Rete ma non
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Notizie a ConfrontoFriday, November 20, 2015 - 15:56 San Basilio, martire Oggi sono 150 anni dalla scomparsa di Carlo Vittadini
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Sempre più italiani cercano notizie sulla salute nel web
20/11/2015 - 14:17 - In occasione dell'incontro “La salute in rete: progresso o pericolo?”,tenutosi a Roma e promosso dall'organizzazione non-profit IBSA Foundation all'UniversitàLa Sapienza di Roma, sono stati presentati da Gfk i risultati di una ricerca condotta su un ...(Fidelity News)
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Sezione: SALUTE (Leggi l 'Articolo)
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La metà degli italiani “si cura” su internet Ma dopo aver cercato online, va dalmedico… Sempre più spesso si cerca di monitorare il rapporto dei cittadini con internet, semprepiù spesso si dice di prestare attenzione alle informazioni che si trovano in rete perché non tutti i sitipossono considerarsi fonti attendibili. Queste ... (Si24 - Il vostro sito quotidiano - 2 ore fa)
Italiani medici improvvisati, ma sul web è allarme sui pazienti 2.0 Il fenomeno diconsultare internet al manifestarsi di un sintomo o di una semplice alterazione fisica è dilagante,spesso assume dimensioni piuttosto preoccupanti. Gente comune arriva dal suo medico di base nonper chiedere numi su un sintomo ma per ... (Intelligonews - 2 ore fa)
La metà degli Italiani cerca la cura giusta su Internet I risultati dell'incontro all'UniversitàLa Sapienza di Roma «La salute in rete: progresso o pericolo?». Confermata la fotografia registrata dal48esimo rapporto Censis 2014. Guarda anche. Leggi anche. 20/11/2015. nicla panciera. Il rapportotra i ... (La Stampa - 4 ore fa)
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La metà degli Italiani cerca la cura giusta suInternetI risultati dell’incontro all’Università La Sapienza di Roma «La salute in rete: progresso opericolo?». Confermata la fotografia registrata dal 48esimo rapporto Censis 2014
La metà degli Italiani cerca lacura giusta su Internet
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Il rapporto tra i cittadini e la rete è da tempo sotto un attento monitoraggio. Leinformazioni che se ne possono ricavare sono moltissime e preziose. Un ambitoparticolarmente delicato è quello della salute. Internet sta ridefinendo ilrapporto medico-paziente, con quest’ultimo mediamente più consapevole e piùinformato di un tempo grazie alla proliferazione di siti web con consigli eindicazioni più o meno affidabili.
Di questo si è discusso a Roma nel corso dell’incontro «La salute in rete:progresso o pericolo?» promosso da IBSA Foundation all’Università La Sapienzadi Roma, nel corso del quale sono stati presentati i risultati di una ricerca da Gfksu un campione di 2.066 individui. Ne è emersa una fotografia in linea conquanto descritto del 48esimo rapporto Censis 2014 sulla situazione sociale del
Paese e cioè che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, 2su 3 nella fascia tra i 25 e i 55 anni.
CENTRI D’ECCELLENZA E CONSIGLI SUGLI STILI DI VITA Per tutti il medico è il riferimento centrale (85% medico di base, 68% medico
specialista), subito seguito dal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal49% degli intervistati, dai consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici(36%) e infine quelli dei media (24%). Il tipo di informazioni ricercate variano aseconda della gravità delle condizioni di salute con chi ha problemi più gravi checerca per il 59,3% informazioni sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullospecifico problema di salute, mentre tra chi ha non ha problemi di salutespecifici il 58,2% cerca informazioni su corretti stili di vita o comportamentisalutistici. Diverse e articolate le informazioni cercate sul web: alla domanda «quali
informazioni sulla salute ha cercato su internet?» L’83% degli italiani indicainformazioni riguardanti le patologie, il 66% sulle possibilità di cura e il 64%sui corretti stili di vita. Le ricerche comprendono inoltre accentuazionispecifiche sui farmaci prescritti dal medico (44%) e sui farmaci da banco(35%).
IL WEB PREFERITO AI MEDIA
Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengono mediamente utilizzatida 1 su 4, in particolare dalle fasce più giovani rispetto a quelle più anziane. E’molto positiva la valutazione del canale web che viene preferito rispetto aimedia tradizionali, in particolar modo dalle persone «attente alla salute», e
considerato facile da consultare (85%), utile (76%) e affidabile (65%). L einformazioni in fatto di salute influenzano le decisioni e i comportamenti futuridi solo il 48% del panel, uno sviluppo che trova d’accordo tutti i diversi livelli diistruzione.
SALUTE E INTERNET: IL MEDICO LASCIATO IN DISPARTE?
«Il rapporto tra comunicazione e salute – ha detto il professor MarioMorcellini, Direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Socialedell’Università La Sapienza di Roma – si struttura come una relazione che “fabene” ad entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campi della vita sociale incui la comunicazione può giocare un ruolo significativo sul piano dell’affidabilità
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e dell’efficacia; la salute, sottoposta alla revisione critica della comunicazione,migliora e potenzia la sua efficacia, favorendo la definizione e la diffusione dei
“saperi esperti”. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi della mediazione nellaprofessione medica. Il disagio di questo passaggio d’epoca è soprattutto allaconfluenza tra diversi diritti in competizione: il paziente, il medico, ilcomunicatore».
PER I MEDICI LA RETE RIMANE UNA MINACCIA
Il paziente dopo la ricerca sul web si rivolge al proprio medico, il 63% infattidella popolazione, dopo aver trovato online informazioni sulla salute, si èrecato dal proprio dottore di f iducia per u l ter ior i de lucidaz ioni eapprofondimenti. Ma il medico come si rapporta a un paziente informato? In ambulatorio si vive spesso come una «minaccia» la relazione con il nuovopaziente 2.0: solo il 10% dei medici di medicina generale e il 17% degli specialistipensa che sia utile cercare informazioni su internet e util izzarle perconfrontarsi con il medico e comprendere meglio la propria situazione,probabilmente perché una buona fetta (il 33% degli specialisti e il 42% dei MMG)è convinto che informarsi su internet possa poi rendere più difficile il rapportocon il medico. Questo non fa che allontanare i due soggetti incrinandone larelazione. Al contrario, Internet potrebbe diventare uno strumento utilissimo siadi conoscenza che di potenziamento del rapporto medico-paziente, ma anchedi supporto allo specialista.
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n e l l ’ e s p l o r a r e l a r e t e s o n o n e c e s s a r i g l i s t r u m e n t i p e r orientarsisull’autorevolezza delle fonti che producono informazioni e in medicina laqualità delle informazioni è una questione centrale – ha commentato il Prof.Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - In Italia esistonotanti siti che producono informazioni di ottima, buona, media e scarsa qualità indiversi argomenti di salute». Il cittadino insomma può trovarsi in difficoltànell’orientarsi nella babele di informazioni di diverso livello di autorevolezza ecredibilità presenti in rete. E un aiuto potrebbe venire dallo stesso medico. «Ilrapporto paziente-medico è di estrema importanza per tutto il percorso di cura- ha spiegato Silvia Misiti, direttore della IBSA Foundation - se il primo stavivendo un processo di forte cambiamento dovuto anche alle nuove tecnologie
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Sempre più spesso si cerca di monitorare il rapporto dei cittadini con internet, semprepiù spesso si dice di prestare attenzione alle informazioni che si ...Segnalato da : si24
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cura. Di questo si è discusso a Roma nel corso dell’incontro dal titolo emblematico: “La salute inrete: progresso o pericolo?” promosso da IBSA Foundation all’Università La Sapienza, nel corsodel quale sono stati presentati i risultati di una ricerca da Gfk su un campione di 2.066 individui.Quanto è emerso è in linea con quanto descritto del 48esimo rapporto Censis 2014 sullasituazione sociale del Paese e cioè che 1 italiano su 2 ...
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HOME SANITÀ CRONACHE MEDICINA RICERCA BENESSERE
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NUOVE SFIDE
Mai tanta informazione sullasalute. Ma siamo in grado digestirla?Quattro italiani su cinque hanno difficoltà a maneggiareinformazioni complesse. Un grosso problema nell’eradella salute patient-centered e dell’informazione suinternet
REDAZIONE 19 NOVEMBRE 2015 10:40
L'80 per cento degli italiani, otto su dieci insomma, non capiscono ifenomeni complessi. È difficile da credere e ancor più da accettare,ma attendibilissimi studi e ricerche internazionali ci mettono davantia questa cruda verità.
D'altra parte nella scorsa primavera Eurostat (l'Ufficio statisticodell'Unione europea) ci ha fatto sapere che siamo all'ultimo postonell'Ue per percentuale di laureati fra i trentenni: meno di un quarto
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(il 23,9%) degli italiani fra i 30 e i 34 anni ha raggiunto la laurea,contro una media europea del 37,9%.
Che c'entra tutto questo con la salute? Facciamo un esempio: nelnostro Paese siamo lontani (e con tendenza in ulteriore calo) dallecoperture vaccinali raccomandate dall'Organizzazione mondiale dellasanità (almeno 95%); anche per le vaccinazioni “obbligatorie”. Cisono Paesi dove l'obbligo vaccinale non c'è, eppure la coperturaraggiunge il 99 per cento.
Chiaro, insomma, il paragone/esempio che fa il presidentedell'Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi nell'incontro che si èsvolto mercoledì 18 novembre all'Università La Sapienza di Roma su“La salute in rete: progresso o pericolo?”.
Chiaro e pertinente, perché se è fuori discussione (forse…) chel'accesso a una grande quantità di informazioni sulla salute siacomunque un progresso, non si può negare che la rete trabocchi dibufale e che pertanto i pericoli siano a ogni passo. Soprattutto per chinon ha gli “strumenti” adeguati per individuarli. Casi come quello diStamina (è un altro esempio portato all'incontro romano) nonsarebbero potuti accadere nei Paesi con i quali amiamo confrontarci.
Quanto sia importante la capacità critica di valutare ciò che internetci propone è dimostrato ancora una volta dalla ricerca su uncampione di 2.066 persone presentata da Gfk al seminariodell'Ateneo romano promosso da Ibsa Foundation. Il primo dato cheemerge è che complessivamente un italiano su due cerca attivamenteinformazioni sulla salute, ma nella fascia tra 25 e 55 anni si passa adue su tre. Per tutti, il medico rimane il punto di riferimento centrale(85% medico di famiglia, 68% specialista), subito seguito dal web, ilcui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degli intervistati. Solodopo, ormai, vengono i consigli del farmacista (37%), quelli diparenti e amici (36%) e infine quelli dei media (24%). Il livello diistruzione conta, eccome: i laureati utilizzano molteplici canaliricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il73%, mentre chi ha la sola licenza elementare registra una fortissimaprevalenza del medico di base (91%) a fronte di un ricorso al weblimitato all’8%.
«Il rapporto tra comunicazione e salute – spiega Mario Morcellini,direttore del Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale dellaSapienza – si struttura come una relazione che “fa bene” a entrambi i
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sottosistemi: la salute è uno dei campi della vita sociale in cui lacomunicazione può giocare un ruolo significativo sul pianodell’affidabilità e dell’efficacia; la salute, sottoposta alla revisionecritica della comunicazione, migliora e potenzia la sua efficacia,favorendo la definizione e la diffusione dei “saperi esperti”. Tuttavia– avverte - oggi assistiamo alla crisi della mediazione nellaprofessione medica. Il disagio di questo passaggio d’epoca èsoprattutto alla confluenza tra diversi diritti in competizione: ilpaziente, il medico, il comunicatore».
Alla domanda «Quali informazioni sulla salute ha cercato suinternet?» l’83% degli intervistati indica informazioni riguardanti lemalattie, il 66% le possibilità di cura e il 64% i corretti stili di vita.Inoltre vengono segnalate accentuazioni specifiche sui farmaciprescritti dal medico (44%) e su quelli da banco (35%). «Lademocratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo dellasalute provocherà - prevede Valentina Mantua, psichiatra e dirigentemedico dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) - una rivoluzioneparagonabile a quella seguita all’introduzione sul mercato deglismartphone, che hanno concentrato in un unico apparecchio unamolteplicità di funzioni cambiando per sempre i concetti diconnessione e comunicazione. Uno dei componenti fondamentalidella medicina, il rapporto medico-paziente, sarà rivoluzionato dalvenire meno di quella asimmetria nella conoscenza che lo hacontraddistinto».
Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengonomediamente utilizzati da uno su quattro, in particolare dalle fasce piùgiovani rispetto a quelle più anziane. Risulta molto positiva lavalutazione del canale web che viene preferito rispetto ai mediatradizionali, in particolar modo dalle persone “attente alla salute”, econsiderato facile da consultare (85%), utile (76%) e affidabile(65%). Dopo aver navigato il web, però, il 63% degli intervistatitorna dal proprio medico di fiducia per ulteriori delucidazioni eapprofondimenti. Il medico, però, vive spesso come una “minaccia”la relazione con il nuovo paziente 2.0: solo il 10% dei medici difamiglia e il 17% degli specialisti pensa che sia utile cercareinformazioni su internet e utilizzarle per confrontarsi con il medico ecomprendere meglio la propria situazione, probabilmente perché unabuona fetta (il 33% degli specialisti e il 42% dei medici di famiglia) èconvinto che informarsi su internet possa poi rendere più difficile ilrapporto con il medico.
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«Il web rappresenta un'enorme opportunità in termini di conoscenza,ma nell'esplorare la rete sono necessari gli strumenti per orientarsisull'autorevolezza delle fonti che producono informazioni e inmedicina la qualità delle informazioni è una questione centrale»commenta Ricciardi. In Italia «esistono tanti siti che produconoinformazioni di ottima, buona, media e scarsa qualità in diversiargomenti di salute. Ciò che manca – sostiene infine - è un portaleche in qualche modo sia di riferimento per tutti i temi di naturamedica capace di fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche.Serve un filo di Arianna per orientarsi nel labirinto delle tante edisparate fonti che circolano sul web, uno strumento flessibile,semplice nel linguaggio ma rigoroso nei contenuti che nel dialogarecon il cittadino educhi al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanzacon il medico». E anche a questo sta lavorando l'Iss.
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Salute online: metà degli italiani siinforma via webLa prima fonte di informazioni sulla salute resta il medico, davanti alla reteche precede il consiglio di farmacisti, parenti e amici e media
di Paolo Anastasio | @PaoloAnastasio1 | 19 novembre 2015, ore 11:15
Un italiano su due ricerca informazioni sulla salute online, due su tre nella fascia trai 25 e i 55 anni. Un fenomeno che non piace alla maggior parte dei medici, secondocui la mole di informazioni reperibili online rischia di confondere le persone.
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E’ quanto emerge da una ricerca realizzata da Gfk su un campione di 2.066individui, presentata in occasione dell’evento ‘La salute in rete: progresso opericolo?’ organizzato dall’associazione no profit IBSA Foundation, al quale hannopreso parte esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Aifa.
Secondo i dati della ricerca, il primo referente per avere informazioni sulla salute èil medico di base (85%) e lo specialista (68%), seguito dal web per il 49% degliintervistati. A seguire i consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) einfine quelli dei media (24%).Quando si tratta di salute, i laureati si rivolgono al medico di medicina generale(79%) e al web per (73%). Chi ha soltanto la licenza elementare si a da per lo più almedico di base (91%).
Quali informazioni si cercano online?L’83% del campione cerca notiziesulle patologie, il 66% sulle cure e il64% sui corretti stili di vita. Altrer i ce rche r i guardano i f a rmac iprescritti dal medico (44%) e i farmacida banco (35%).Le fonti online sono soprattutto siti,meno utilizzati blog e forum.Per il paziente, secondo lo studio Gfk,non c’ìè contrapposizione fra ricercaautonoma via Internet e il consiglio di
un esperto: dopo la ricerca sul web spesso e volentieri si chiede conferma almedico: è questo il meccanismo messo in atto dal 63% degli intervistati, che dopoaver trovato online informazioni sulla salute, si è rivolto al medico di ducia perulteriori delucidazioni e approfondimenti.
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#impreseatorvergata Ingegneria Key4biz @Key4biz 10m
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#dcx: The Future Of Retail 2016: How To Reinvent The Customer Experience: The evolution of the retail indust... bit.ly/1SGHcPS
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C’è da dire che a sua volta il medico spesso vive il paziente informato come una“minaccia”.In ambulatorio, solo il 10% dei medici di medicina generale e il 17% degli specialistipensa che s ia u t i l e cercare in formaz ion i su in ternet e utilizzarle perconfrontarsi con il medico e comprendere meglio la propria situazione,probabilmente perché una buona fetta (il 33% degli specialisti e il 42% dei medici difamiglia) è convinto che informarsi su internet possa poi rendere più di cile ilrapporto con il medico. Questo non fa che allontanare i due soggetti incrinandonela relazione.Per questo, secondo il report, è fondamentale favorire l’alleanza fra medico epaziente, fornendo al medico strumenti per la guida del paziente sul web conriferimenti e fonti garantite.
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Salute: italiani chiedono a 'dottor Google' ma non abbandonanomedico.
Roma, 18 nov. (AdnKronos Salute) - La salute corre sul web, ma gli italiani non abbandonano ilmedico. Ormai la metà dei connazionali cerca attivamente on line informazioni mediche, ma il 63%si reca comunque dal proprio dottore di fiducia per ulteriori informazioni. Nel complesso il web èconsiderato utile come fonte di informazione dal 74% degli italiani, e ormai è il secondo riferimentodopo il medico in carne e ossa, avendo superato farmacisti, parenti e amici ed i media. E' quantoemerge dai risultati di una ricerca realizzata da Gfk su un campione di 2.066 soggetti. Peranalizzare il fenomeno Ibsa Foundation ha promosso all’Università Sapienza di Roma l'incontro su'La salute in rete: progresso o pericolo?'.
Il primo dato che emerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, undato che sale a 2 su 3 nella fascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti il medico è il riferimento centrale(85% medico di base, 68% medico specialista), seguito dal web, il cui ruolo rilevante vieneconfermato dal 49% degli intervistati. Vengono dopo i consigli del farmacista (37%), quelli di
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parenti e amici (36%) e infine quelli dei media (24%). Se i laureati utilizzano molteplici canaliricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il 73%, tra chi ha la sola licenzaelementare si registra una fortissima prevalenza del medico di base (91%).
Diverse le informazioni cercate, a seconda della gravità delle condizioni di salute: chi ha problemipiù gravi ricerca per il 59,3% info sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullo specifico problema,mentre tra chi ha non ha disturbi specifici il 58,2% cerca informazioni su corretti stili di vita ocomportamenti salutistici. "Il rapporto tra comunicazione e salute - spiega Mario Morcellini,direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università Sapienza - sistruttura come una relazione che fa bene a entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campi dellavita sociale in cui la comunicazione può giocare un ruolo significativo sul piano dell’affidabilità edell’efficacia. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi della mediazione nella professione medica. Ildisagio di questo passaggio d’epoca è soprattutto alla confluenza tra diversi diritti in competizione:il paziente, il medico, il comunicatore".
Le ricerche degli italiani comprendono inoltre approfondimenti sui farmaci prescritti dal medico(44%) e su quelli da banco (35%). "La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campodella salute provocherà una rivoluzione paragonabile a quella seguita all’introduzione sul mercatodegli smartphone, che hanno concentrato in un unico apparecchio una molteplicità di funzionicambiando per sempre i concetti di connessione e comunicazione", afferma Valentina Mantua,psichiatra e dirigente medico dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). "Uno dei componentifondamentali della medicina - prosegue Mantua - il rapporto medico-paziente, sarà rivoluzionatodal venire meno di quella asimmetria nella conoscenza che lo ha contraddistinto".
La salute si cerca soprattutto sui siti, mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su4, in particolare dalle fasce più giovani rispetto a quelle più anziane. Ma il medico come si rapportaa un paziente informato? Solo il 10% di quelli di base e il 17% degli specialisti pensa che sia utilecercare informazioni su internet e utilizzarle per confrontarsi con il medico. "Il web rappresentaun'enorme opportunità in termini di conoscenza, ma nell'esplorare la rete sono necessari glistrumenti per orientarsi sull'autorevolezza delle fonti che producono informazioni, e in medicina laqualità delle informazioni è una questione centrale", commenta Walter Ricciardi, presidentedell'Istituto superiore di sanità.
"In Italia esistono tanti siti che producono informazioni di ottima, buona, media e scarsa qualità -aggiunge Ricciardi - in diversi argomenti di salute. Ciò che manca è un portale che in qualchemodo sia di riferimento per tutti i temi di natura medica capace di fornire indicazioni basate suevidenze scientifiche. Serve un filo di Arianna per orientarsi nel labirinto delle tante e disparatefonti che circolano sul web, uno strumento flessibile, semplice nel linguaggio ma rigoroso neicontenuti che nel dialogare con il cittadino educhi al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanzacon il medico".
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Medico? No, grazie. Gli italiani si curano semprepiù… con GoogleOrmai la metà degli italiani cerca attivamente on line informazionisulla salute
ROMA. Lo sviluppo delle nuove tecnologie e la loro diffusione nella popolazione italiana ha contribuito
a cambiare anche il modo in cui i pazienti si informano sulla salute e si influenzano vicendevolmente.
Per analizzare questo nuovo processo IBSA Foundation, organizzazione non-profit che ha lo scopo di
promuovere, sostenere e contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica, ha promosso all’Università
La Sapienza di Roma, l’incontro dal titolo “La salute in rete: progresso o pericolo?”. Alla base del
confronto tra esperti, studiosi, Istituto Superiore di Sanità e AIFA i risultati di una ricerca realizzata da
Gfk su un campione di 2.066 individui.
Il primo dato che emerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, 2 su 3
nella fascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti il medico è il riferimento centrale (85% medico di base, 68%
medico specialista), subito seguito dal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degli
intervistati.
Vengono dopo i consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quelli dei media
(24%). Varia il channel mix in base al livello di istruzione: i laureati utilizzano molteplici canali
ricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il 73%, mentre chi ha la sola licenza
elementare registra una fortissima prevalenza del medico di base, 91%, a fronte di un ricorso all’8%.
Chiaramente diverse le informazioni ricercate a seconda della gravità delle condizioni di salute con chi
ha problemi più gravi che cerca per il 59,3% informazioni sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullo
specifico problema di salute, mentre tra chi ha non ha problemi di salute specifici il 58,2% cerca
informazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici.
«Il rapporto tra comunicazione e salute – spiega il professor Mario Morcellini, Direttore del
Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma – si struttura
come una relazione che “fa bene” ad entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campi della vita
sociale in cui la comunicazione può giocare un ruolo significativo sul piano dell’affidabilità e
dell’efficacia; la salute, sottoposta alla revisione critica della comunicazione, migliora e potenzia la sua
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efficacia, favorendo la definizione e la diffusione dei “saperi esperti”. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi
della mediazione nella professione medica. Il disagio di questo passaggio d’epoca è soprattutto alla
confluenza tra diversi diritti in competizione: il paziente, il medico, il comunicatore».
COSA CERCANO GLI ITALIANI
Diverse e articolate le informazioni cercate sul web: alla domanda “quali informazioni sulla salute ha
cercato su internet?” l’83% degli italiani indica informazioni riguardanti le patologie, il 66% sulle
possibilità di cura e il 64% sui corretti stili di vita. Le ricerche comprendono inoltre accentuazioni
specifiche sui farmaci prescritti dal medico (44%) e sui farmaci da banco (35%).
«La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provocherà una rivoluzione
paragonabile a quella seguita all’introduzione sul mercato degli smartphone, che hanno concentrato in
un unico apparecchio una molteplicità di funzioni cambiando per sempre i concetti di connessione e
comunicazione” - spiega Valentina Mantua, Psichiatra e Dirigente Medico dell’Agenzia Italiana del
Farmaco (AIFA). “Uno dei componenti fondamentali della medicina - prosegue Mantua - il rapporto
medico-paziente, sarà rivoluzionato dal venire meno di quella asimmetria nella conoscenza che lo ha
contraddistinto. La sfida per AIFA è, già oggi, quella di offrire dati e informazioni a una platea di utenti
in crescita, che siano certificati e validati dal punto di vista regolatorio».
«188.000 tra medici e operatori del settore - aggiunge Valentina Mantua - ricevono ogni giorno notizie
sull’attualità regolatoria grazie al servizio “Pillole dal Mondo”, mentre nei primi 10 mesi di quest’anno
sono oltre 3.000.000 le visite registrate al Portale e oltre 9.000.000 le pagine visualizzate. AIFA,
all’interno del nuovo modello di salute “peer to peer”, è destinata ad assumere il ruolo di fonte e
provider di dati e informazioni evidence-based generati e aggiornati in tempo reale».
Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su 4, in
particolare dalle fasce più giovani rispetto a quelle più anziane. E’ molto positiva la valutazione del
canale web che viene preferito rispetto ai media tradizionali, in particolar modo dalle persone “attente
alla salute”, e considerato facile da consultare (85%), utile (76%) e affidabile (65%). L’uso del web
appare comunque equilibrato. Se si analizza quale peso hanno poi le informazioni in fatto di salute
trovate online emerge che queste influenzano le decisioni e i comportamenti futuri di solo il 48% del
panel, uno sviluppo che trova d’accordo tutti i diversi livelli di istruzione.
POI SI VA DAL MEDICO
Ecco allora che il paziente dopo la ricerca sul web si rivolge al proprio medico, il 63% infatti della
popolazione, dopo aver trovato online informazioni sulla salute, si è recato dal proprio dottore di
fiducia per ulteriori delucidazioni e approfondimenti.
Ma il medico come si rapporta a un paziente informato? In ambulatorio si vive spesso come una
“minaccia” la relazione con il nuovo paziente 2.0: solo il 10% dei medici di medicina generale e il 17%
degli specialisti pensa che sia utile cercare informazioni su internet e utilizzarle per confrontarsi con il
medico e comprendere meglio la propria situazione, probabilmente perché una buona fetta (il 33%
degli specialisti e il 42% dei MMG) è convinto che informarsi su internet possa poi rendere più difficile
il rapporto con il medico. Questo non fa che allontanare i due soggetti incrinandone la relazione.
«Il web rappresenta un'enorme opportunità in termini di conoscenza, ma nell'esplorare la rete sono
necessari gli strumenti per orientarsi sull'autorevolezza delle fonti che producono informazioni e in
medicina la qualità delle informazioni è una questione centrale - commenta il professor Walter
Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità - In Italia esistono tanti siti che producono
informazioni di ottima, buona, media e scarsa qualità in diversi argomenti di salute. Ciò che manca è
un portale che in qualche modo sia di riferimento per tutti i temi di natura medica capace di fornire
indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serve un filo di Arianna per orientarsi nel labirinto delle
tante e disparate fonti che circolano sul web, uno strumento flessibile, semplice nel linguaggio ma
rigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadino educhi al metodo scientifico e rinsaldi la sua
alleanza con il medico».
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di s.s. (19/11/2015)
Salute, gli italiani si informano sul web ma non rinunciano al medico
Le tendenze fotografate da una ricerca Gfk
La metà degli italiani cerca attivamente informazioni che riguardano la
salute sul web. A svelarlo è una ricerca realizzata da Gfk coinvolgendo oltre
2 mila individui e presentata a Roma in occasione dell’incontro “La salute in
rete: progresso o pericolo?”, promosso all’Università “La Sapienza”
dall’organizzazione non-profit IBSA Foundation. Secondo i dati discussi la
quota di italiani che si affida alla rete sale a due terzi nella fascia d’età tra i
25 e i 55 anni e la principale fonte di informazione in rete sono i siti web,
mentre blog e forum vengono utilizzati da 1 italiano su 4, prevalentemente
giovani.
Secondo gli italiani il web è facile da consultare (85%), utile (76%) e
affidabile (65%), ma non fa venire meno il riconoscimento dell’importanzadel medico. Infatti dopo aver cercato informazioni su patologie (obiettivo
dell’83% del campione), cure (66%) e corretti stili di vita (64%) il 63% delle
persone si rivolge al proprio medico per delucidazioni e approfondimenti.
Non solo, dalla stessa ricerca è emerso anche che medico di base e
specialisti restano il punto di riferimento centrale, rispettivamente, per
l’85% e per il 68% degli italiani, che fanno invece meno spesso affidamento
sui consigli del farmacista (37%) o di parenti e amici (36%). E i media? A
dar loro fiducia è solo il 24% degli intervistati da Gfk.
In generale, per il 48% degli italiani le informazioni in tema di salute trovate in rete influenzano decisioni e
comportamenti futuri e spesso i medici vivono tutto ciò come una vera e propria minaccia. Solo il 10% dei medici di
base e il 17% degli specialisti ritiene utile cercare informazioni su internet e utilizzarle per confrontarsi con il
medico e comprendere meglio la propria situazione, e probabilmente alla base di questa opinione c’è la
convinzione che informarsi sul web possa rendere più difficile il rapporto medico-paziente, timore espresso dal 42%
dei medici di base e dal 33% degli specialisti.
In questo panorama Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha sottolineato che “in Italia
esistono tanti siti che producono informazioni di ottima, buona, media e scarsa qualità in diversi argomenti di
salute. Ciò che manca - ha specificato Ricciardi - è un portale che in qualche modo sia di riferimento per tutti i temi
di natura medica capace di fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serve un filo di Arianna per orientarsi
nel labirinto delle tante e disparate fonti che circolano sul web, uno strumento flessibile, semplice nel linguaggio
ma rigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadino educhi al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza
con il medico”.
“La salute è uno dei campi della vita sociale in cui la comunicazione può giocare un ruolo significativo sul piano
dell’affidabilità e dell’efficacia - ha osservato Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di Comunicazione e
Ricerca Sociale della Sapienza - La salute, sottoposta alla revisione critica della comunicazione, migliora e potenzia
la sua efficacia, favorendo la definizione e la diffusione dei ‘saperi esperti’. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi dellamediazione nella professione medica. Il disagio di questo passaggio d’epoca è soprattutto alla confluenza tra
diversi diritti in competizione: il paziente, il medico, il comunicatore”.
Foto: © shefkate - Fotolia.com
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LA SALUTE NEL WEB
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di Redazione Top Trade
Le informazioni sulla salute sempre più spessovengono ricercate in rete, ma il vero riferimento per gliitaliani resta comunque il medicoGfK, IBSA Foundation, Internet, ricerca, Salute, web
19/11/2015
IBSA Foundation, organizzazione non-prof i t che ha lo scopo di promuovere, sostenere e contr ibuireal lo sv i luppo del la r icerca scient i f ica, ha promosso al l ’Università La Sapienza di Roma, l ’ incontrodal t i to lo “La salute in rete: progresso o pericolo?”. Al la base del confronto tra espert i , studiosi,Isti tuto Superiore di Sanità e AIFA i r isultati di una r icerca realizzata da Gfk su un campione d i2.066 individui.
I l pr imo dato che emerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, 2 su3 nel la fascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutt i i l medico è i l r i fer imento centrale (85% medico di base,68% medico specia l is ta) , subi to segui to dal web, i l cui ruolo rilevante viene confermato dal 49%degl i intervistat i . Vengono dopo i consigl i del farmacista (37%), quel l i d i parent i e amici (36%) einf ine quel l i dei media (24%). Varia i l channel mix in base al l ivel lo di istruzione: i laureat iut i l izzano moltepl ic i canal i r icorrendo al medico di medicina generale per i l 79% e al web per i l73%, mentre chi ha la sola l icenza elementare registra una fort issima prevalenza del medico dibase, 91%, a fronte di un r icorso al l ’8%. Chiaramente diverse le informazioni r icercate a secondadel la gravi tà del le condizioni di salute con chi ha problemi più gravi che cerca per i l 59,3%informazioni sui centr i d i eccel lenza e per l ’83,7% sul lo speci f ico problema di salute, mentre tra chiha non ha problemi di salute specif ic i i l 58,2% cerca informazioni su corrett i st i l i d i v i ta ocomportament i sa lut is t ic i .
“ I l rapporto t ra comunicazione e salute – spiega i l Prof. Mario Morcellini, Direttore delDipart imento di Comunicazione e Ricerca Sociale del l ’Universi tà La Sapienza di Roma – si strutturacome una relazione che “ fa bene” ad entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campi del la v i tasociale in cui la comunicazione può giocare un ruolo s igni f icat ivo sul p iano del l ’af f idabi l i tà edel l ’ef f icacia; la salute, sottoposta al la revis ione cr i t ica del la comunicazione, migl iora e potenzia lasua eff icacia, favorendo la def inizione e la di f fusione dei “saperi espert i ” . Tuttavia oggi assist iamoal la cr is i del la mediazione nel la professione medica. I l d isagio di questo passaggio d’epoca èsoprattutto al la conf luenza tra diversi dir i t t i in competiz ione: i l paziente, i l medico, i lcomunicatore” .
Diverse e art icolate le informazioni cercate sul web: al la domanda “qual i in formazioni sul la saluteha cercato su internet?” l’83% degli italiani indica informazioni riguardanti le patologie, il 66%sulle possibilità di cura e il 64% sui corretti stili di vita. Le r icerche comprendono inol t re
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accentuazioni speci f iche sui farmaci prescritti dal medico (44%) e su i farmaci da banco (35%).
“La democrat izzazione dei dat i e del le informazioni nel campo del la salute provocherà unar ivoluzione paragonabi le a quel la segui ta a l l ’ in t roduzione sul mercato degl i smartphone, chehanno concentrato in un unico apparecchio una moltepl ic i tà di funzioni cambiando per sempre iconcett i d i connessione e comunicazione” – sp iega la Dott.ssa Valentina Mantua, Psichiatra eDirigente Medico dell ’Agenzia Ital iana del Farmaco (AIFA). “Uno dei component i fondamental i del lamedic ina – prosegue la Dott.ssa Mantua - i l rapporto medico-paziente, sarà r ivoluzionato dalvenire meno di quel la asimmetr ia nel la conoscenza che lo ha contraddist into. La sf ida per AIFA è,già oggi, quel la di offr i re dat i e informazioni a una platea di utent i in crescita, che siano cert i f icat i eval idat i dal punto di v ista regolator io”.
“188.000 tra medici e operator i del settore – agg iunge Valentina Mantua - r icevono ogni g iornonot iz ie sul l ’at tual i tà regolator ia grazie al serviz io “Pi l lo le dal Mondo”, mentre nei pr imi 10 mesi diquest’anno sono oltre 3.000.000 le visi te registrate al Portale e ol tre 9.000.000 le paginevisual izzate. AIFA, al l ’ interno del nuovo model lo di salute “peer to peer”, è dest inata ad assumere i lruolo di fonte e provider di dat i e informazioni evidence-based generat i e aggiornat i in temporeale” .
Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su 4, inpart icolare dal le fasce più giovani r ispetto a quel le più anziane. E’ molto positiva la valutazionedel canale web che viene prefer i to r ispetto ai media tradizional i , in part icolar modo dal le persone“attente al la salute”, e considerato facile da consultare (85%), utile (76%) e affidabile (65%). L ’usodel web appare comunque equi l ibrato. Se si anal izza quale peso hanno poi le informazioni in fat todi salute trovate onl ine emerge che queste influenzano le decisioni e i comportamenti futuri disolo il 48% del panel, uno svi luppo che trova d’accordo tutt i i diversi l ivel l i di istruzione.
Ecco al lora che i l paziente dopo la r icerca sul web si r ivolge al proprio medico, il 63% infatt i dellapopolazione, dopo aver trovato online informazioni sulla salute, si è recato dal proprio dottore difiducia per ul ter ior i delucidazioni e approfondiment i .
Ma i l medico come si rapporta a un paziente informato? In ambulator io s i v ive spesso come una“minaccia” la relazione con i l nuovo paziente 2.0: solo i l 10% dei medici di medicina generale e i l17% degl i specia l is t i pensa che s ia utile cercare informazioni su internet e uti l izzarle perconfrontarsi con i l medico e comprendere megl io la propr ia s i tuazione, probabi lmente perché unabuona fetta ( i l 33% degl i special ist i e i l 42% dei MMG) è convinto che informarsi su internet possapo i rendere più difficile il rapporto con il medico. Questo non fa che al lontanare i due soggett iincrinandone la relazione.
“ I l web rappresenta un’enorme opportuni tà in termini di conoscenza, ma nel l ’esplorare la rete sononecessar i g l i strument i per or ientarsi sul l ’autorevolezza del le font i che producono informazioni e inmedic ina la qual i tà del le informazioni è una quest ione centrale – commenta i l Prof. WalterRicciardi, Presidente del l ’ Ist i tuto Superiore di Sanità - In I tal ia esistono tant i s i t i che produconoinformazioni d i ot t ima, buona, media e scarsa qual i tà in diversi argoment i d i salute. Ciò che mancaè un portale che in qualche modo sia di r i fer imento per tutt i i temi di natura medica capace di fornire indicazioni basate su evidenze scient i f iche. Serve un f i lo di Ar ianna per or ientarsi nellabir into del le tante e disparate font i che circolano sul web, uno strumento f lessibi le, sempl ice nell inguaggio ma r igoroso nei contenut i che nel dialogare con i l c i t tadino educhi al metodo scient i f icoe r insaldi la sua al leanza con i l medico”.
Diventa al lora fondamentale favorire l ’a l leanza fra paziente e medico e fornire a quest ’ul t imostrument i d i presidio per guidare la popolazione nel le r icerche onl ine. Internet necessi ta di essereincluso nel la relazione potendo affermarsi quale col lante e terr i tor io di confronto al l ’ interno del larelazione.
“Lo scopo del la Fondazione è quel lo di favor i re una migl iore conoscenza e anal is i del le evoluzionidel panorama del la salute e del le sue sf ide. La “salute 2.0” è di certo una di queste. I dat i emersioggi , in questo workshop che propr io per questo abbiamo fortemente voluto, c i sembranoimportant i e s igni f icat iv i – conclude Silvia Misiti, direttore della IBSA Foundation – I l rappor topaziente-medico è di estrema importanza per tut to i l percorso di cura: se i l pr imo sta vivendo unprocesso di forte cambiamento dovuto anche al le nuove tecnologie è necessario che i l secondo loaccompagni con la sua professional i tà in questo ambito non diment icando che, nonostante la faci lereper ib i l i tà di informazioni onl ine, i l paziente cont inua a r iconoscere i l valore del consul to medico.Una maggiore consapevolezza e strument i che aiut ino a distr icarsi con discernimento in questomutevole panorama si impongono sempre più come del le necessi tà. Ed è su questa strada che laFondazione IBSA lavorerà nel prossimo futuro”.
Un software per l’analisidei profili di rischio difornitori e terze parti
Expert System presentaCogito Risk Watcher,
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V I D E O FOTO
18 novembre 2015
Medicina scienza e ricerca
Salute: pazienti a caccia di informazioni sulweb, secondo riferimento dopo il medicoSecondo una ricerca di Gfk, presentata a Roma in un evento promosso da IbsaFoundation, Internet supera farmacisti, parenti e amici e media come fonte diinformazioni. Serve includere il web nell'alleanza fra paziente e medico e fornirea quest'ultimo gli strumenti per guidare la popolazione nelle ricerche online
di Redazione Aboutpharma Online
La salute in rete: progresso o pericolo? Con
questo quesito si è aperto oggi l’incontro
promosso da Ibsa Foundation con Istituto
Superiore di Sanità, Aifa e altri esperti
all’Università La Sapienza di Roma. Siti, blog
e forum vengono infatti utilizzati oramai da
una persona su quattro per ricercare
informazioni di salute, prima ancora di
consultare un medico, con il rischio di
imbattersi in informazioni sbagliate. Secondo una ricerca realizzata da Gfk, presentata nel
corso dell’evento, il web è diventato oggi il secondo riferimento in tema di salute per
il 49% degli intervistati, dietro al medico che mantiene il primato, ma prima della figura
tradizionale del farmacista (37%), di parenti e amici (36%) e infine dei media
(24%). Diverse le informazioni ricercate a seconda della gravità delle condizioni di salute: il
59,3% è a caccia informazioni sui centri di eccellenza, l’83,7% sullo specifico problema di
salute, mentre tra chi ha non ha problemi di salute il 58,2% cerca informazioni su corretti
stili di vita o comportamenti salutistici.
Restringendo il campo alle informazioni ricercate solo su internet emerge che l’83% degli
intervistati cerca informazioni riguardanti le patologie, il 66% sulle possibilità di cura e il
64% sui corretti stili di vita. Le ricerche comprendono inoltre informazioni specifiche sui
farmaci prescritti dal medico (44%) e sui farmaci da banco (35%). Dopo aver trovato
online informazioni sulla salute, il 63% del campione si reca dal proprio dottore di fiducia
per ulteriori delucidazioni e approfondimenti.”La salute è uno dei campi della vita sociale in
cui la comunicazione può giocare un ruolo significativo sul piano dell’affidabilità e
dell’efficacia – spiega Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di Comunicazione e
Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma – Tuttavia oggi assistiamo alla crisi
della mediazione nella professione medica. Il disagio di questo passaggio d’epoca è
soprattutto alla confluenza tra diversi diritti in competizione: il paziente, il medico, il
comunicatore”. Per Valentina Mantua, psichiatra e dirigente Medico dell’Agenzia Italiana
del Farmaco (Aifa), “la democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della
salute provocherà una rivoluzione paragonabile a quella seguita all’introduzione sul
mercato degli smartphone”. La sfida l’Agenzia è, già oggi, “quella di offrire dati e
informazioni a una platea di utenti in crescita, che siano certificati e validati dal punto di
vista regolatorio”.
Spesso la ricerca di informazioni sul web viene vista come una “minaccia” del medico: solo
il 10% dei medici di medicina generale e il 17% degli specialisti pensa che sia utile cercare
informazioni su internet e utilizzarle per confrontarsi con il medico e comprendere meglio
la propria situazione. Secondo Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di
Sanità, il web “rappresenta un’enorme opportunità in termini di conoscenza, ma
nell’esplorare la rete sono necessari gli strumenti per orientarsi sull’autorevolezza delle
fonti che producono informazioni e in medicina la qualità delle informazioni è una questione
centrale. In Italia – continua Ricciardi – esistono tanti siti che producono informazioni di
MEDICINA SCIENZA E RICERCA
Salute: pazienti a caccia di informazioni sul web,secondo riferimento dopo il medicoEmangioma infantile: la soluzione è in vistaGiornata mondiale dell’antibiotico-resistenza, ilproblema resta serio
IDEE E OPINIONI
Tagli alla sanità: perché il Veneto dice no (RobertoCiambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto)“Farmaci inaccessibili? Crimini contro l’umanità”(Redazione Aboutpharma Online)Con i tagli ai finanziamenti la Sanità non migliora(Francesco Corcione - presidente Società Italiana diChirurgia, Direttore Dipartimento delle Chirurgie A.O.R.N.dei Colli, Dir. U.O.C. Chirurgia Generale Ospedale MonaldiA.O.R.N. dei Colli )
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ottima, buona, media e scarsa qualità in diversi argomenti di salute. Ciò che manca è un
portale che in qualche modo sia di riferimento per tutti i temi di natura medica capace di
fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serve un filo di Arianna per orientarsi
nel labirinto delle tante e disparate fonti che circolano sul web, uno strumento flessibile,
semplice nel linguaggio ma rigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadino educhi
al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico”.
In questo contesto è quindi fondamentale favorire l’alleanza fra paziente e medico,
includendo nella relazione anche Internet, e fornire al clinico gli strumenti per guidare la
popolazione nelle ricerche online. Ed è su questo ambito che sta lavorando Fondazione
Ibsa: “Lo scopo della Fondazione – spiega il direttore Silvia Misiti, direttore della
Foundation – è di favorire una migliore conoscenza e analisi delle evoluzioni del panorama
della salute e delle sue sfide. La “salute 2.0” è di certo una di queste”.
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Sclerosi multipla: i
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Caso vaccini, Lorenzin:
“Ancora nessuna
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Mobile health:
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Ormai la meta' degli italiani cerca attivamente on line notizie sulla salute, ma il 63% si recacomunque dal proprio dottore di fiducia per ulteriori informazioni. Il web, considerato utilecome fonte di apprendimento dal 74% degli italiani, e' diventato dunque il secondo riferimentodopo il medico, superando farmacisti, parenti e amici. E' quanto emerge da un confrontoall'Universita' La Sapienza tra studiosi, Istituto Superiore di Saita' e Aifa, dal titolo "La salute inrete: progresso o pericolo", organizzato da Ibsa Foundation.
Un italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, 2 su 3 nella fascia tra i 25 e i 55anni. Per tutti il medico e' il riferimento centrale (85% medico di base, 68% medico specialista),subito seguito dal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degli intervistati. Vengonodopo i consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quelli dei media(24%). Lo sviluppo delle nuove tecnologie e la loro diffusione nella popolazione italiana hacontribuito a cambiare anche il modo in cui i pazienti si informano sulla salute e si influenzanovicendevolmente. Nella ricerca incide il livello culturale. I laureati utilizzano molteplici canaliricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il 73%, mentre chi ha la solalicenza elementare registra una fortissima prevalenza del medico di base, 91%, a fronte di unricorso all'8%. Chiaramente diverse le informazioni ricercate a seconda della gravita' dellecondizioni di salute con chi ha problemi piu' gravi che cerca per il 59,3% informazioni sui centridi eccellenza e per l'83,7% sullo specifico problema di salute, mentre tra chi ha non ha problemidi salute specifici il 58,2% cerca informazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici.
"La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provochera' unarivoluzione paragonabile a quella seguita all'introduzione sul mercato degli smartphone, chehanno concentrato in un unico apparecchio una molteplicita' di funzioni cambiando per semprei concetti di connessione e comunicazione" - ha spiegato Valentina Mantua, Psichiatra eDirigente Medico dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). "Uno dei componenti fondamentalidella medicina - ha proseguito Mantua - il rapporto medico-paziente, sara' rivoluzionato dalvenire meno di quella asimmetria nella conoscenza che lo ha contraddistinto. La sfida per AIFAe', gia' oggi, quella di offrire dati e informazioni a una platea di utenti in crescita, che sianocertificati e validati dal punto di vista regolatorio". Si cerca soprattutto sui siti mentre blog eforum vengono mediamente utilizzati da 1 su 4, in particolare dalle fasce piu' giovani rispettoa quelle piu' anziane. Ma il medico come si rapporta a un paziente informato? In ambulatorio sivive spesso come una "minaccia" la relazione con il nuovo paziente 2.0: solo il 10% dei medici dimedicina generale e il 17% degli specialisti pensa che sia utile cercare informazioni su internete utilizzarle per confrontarsi con il medico. "Il web rappresenta un'enorme opportunita' intermini di conoscenza, ma nell'esplorare la rete sono necessari gli strumenti per orientarsi-commenta Walter Ricciardi, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanita' -. In Italia esistono tantisiti che producono informazioni di ottima, buona, media e scarsa qualita' in diversi argomenti disalute. Cio' che manca e' un portale che in qualche modo sia di riferimento per tutti i temi dinatura medica ".
Salute: italiani vanno sul web ma nonabbandonano il medicoOrmai la meta' degli italiani cerca attivamente on line notizie sulla salute, ma il 63% si recacomunque dal proprio dottore di fiducia per ulteriori informazioni
Mercoledì, 18 novembre 2015 - 20:25:00
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Salute: italiani chiedono a 'dottor Google' ma non abbandonanomedico 18 novembre 2015 Admin
AllNews24 Lapam: «Per i giovani una formula vincente è il lavoro condiviso»
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I 3 MOMENTI MIGLIORI DI HARRY STYLES E MAMA TWIST →
La salute corre sul web, ma gli italiani non abbandonano il medico.Ormai la met dei connazionali cerca attivamente on line informazioni mediche, ma il 63% si recacomunque dal proprio dottore di fiducia per ulteriori informazioni.
Nel complesso il web considerato utile come fonte di informazione dal 74% degli italiani, e ormai ilsecondo riferimento dopo il medico in carne e ossa, avendo superato farmacisti, parenti e amici ed imedia.
E’ quanto emerge dai risultati di una ricerca realizzata da Gfk su un campione di 2.066 soggetti.
Per analizzare il fenomeno Ibsa Foundation ha promosso all’Universit Sapienza di Roma l’incontrosu ‘La salute in rete: progresso o pericolo?’.
Il primo dato che emerge che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, un datoche sale a 2 su 3 nella fascia tra i 25 e i 55 anni.
Per tutti il medico il riferimento centrale (85% medico di base, 68% medico specialista), seguito dal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal49% degli intervistati.
Vengono dopo i consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quelli dei media (24%).
Se i laureati utilizzano molteplici canali ricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il 73%, tra chi ha la sola licenza elementare siregistra una fortissima prevalenza del medico di base (91%).
Diverse le informazioni cercate, a seconda della gravit delle condizioni di salute: chi ha problemi pi gravi ricerca per il 59,3% info sui centri dieccellenza e per l’83,7% sullo specifico problema, mentre tra chi ha non ha disturbi specifici il 58,2% cerca informazioni su corretti stili di vita ocomportamenti salutistici.
“Il rapporto tra comunicazione e salute – spiega Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’UniversitSapienza – si struttura come una relazione che fa bene a entrambi i sottosistemi: la salute uno dei campi della vita sociale in cui la comunicazionepu giocare un ruolo significativo sul piano dell’affidabilit e dell’efficacia.
Tuttavia oggi assistiamo alla crisi della mediazione nella professione medica.
Il disagio di questo passaggio d’epoca soprattutto alla confluenza tra diversi diritti in competizione: il paziente, il medico, il comunicatore”.Le ricerche degli italiani comprendono inoltre approfondimenti sui farmaci prescritti dal medico (44%) e su quelli da banco (35%).
“La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provocher una rivoluzione paragonabile a quella seguita all’introduzionesul mercato degli smartphone, che hanno concentrato in un unico apparecchio una molteplicit di funzioni cambiando per sempre i concetti diconnessione e comunicazione”, afferma Valentina Mantua, psichiatra e dirigente medico dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).
“Uno dei componenti fondamentali della medicina – prosegue Mantua – il rapporto medico-paziente, sar rivoluzionato dal venire meno di quellaasimmetria nella conoscenza che lo ha contraddistinto”.La salute si cerca soprattutto sui siti, mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su 4, in particolare dalle fasce pi giovani rispetto aquelle pi anziane.
Ma il medico come si rapporta a un paziente informato? Solo il 10% di quelli di base e il 17% degli specialisti pensa che sia utile cercare informazionisu internet e utilizzarle per confrontarsi con il medico.
“Il web rappresenta un’enorme opportunit in termini di conoscenza, ma nell’esplorare la rete sono necessari gli strumenti per orientarsisull’autorevolezza delle fonti che producono informazioni, e in medicina la qualit delle informazioni una questione centrale”, commenta WalterRicciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanit.“In Italia esistono tanti siti che producono informazioni di ottima, buona, media e scarsa qualit – aggiunge Ricciardi – in diversi argomenti di salute.
Ci che manca un portale che in qualche modo sia di riferimento per tutti i temi di natura medica capace di fornire indicazioni basate su evidenzescientifiche.
Serve un filo di Arianna per orientarsi nel labirinto delle tante e disparate fonti che circolano sul web, uno strumento flessibile, semplice nellinguaggio ma rigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadino educhi al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico”.
Fonte: lasaluteinpillole.it
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Salute: italiani chiedono a ‘dottor Google’ ma nonabbandonano medicoPosted on 18 novembre 2015 by Adnkronos in Nazionali, Salute-adn
Roma, 18 nov. (AdnKronos Salute) – La salute corre sul web, ma gli italiani non abbandonano il medico. Ormai lametà dei connazionali cerca attivamente on line informazioni mediche, ma il 63% si reca comunque dal propriodottore di fiducia per ulteriori informazioni. Nel complesso il web è considerato utile come fonte di informazionedal 74% degli italiani, e ormai è il secondo riferimento dopo il medico in carne e ossa, avendo superatofarmacisti, parenti e amici ed i media. E’ quanto emerge dai risultati di una ricerca realizzata da Gfk su uncampione di 2.066 soggetti. Per analizzare il fenomeno Ibsa Foundation ha promosso all’Università Sapienza diRoma l’incontro su ‘La salute in rete: progresso o pericolo?’.Il primo dato che emerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, un dato che sale a 2su 3 nella fascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti il medico è il riferimento centrale (85% medico di base, 68% medicospecialista), seguito dal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degli intervistati. Vengono dopo iconsigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quelli dei media (24%). Se i laureatiutilizzano molteplici canali ricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il 73%, tra chi ha lasola licenza elementare si registra una fortissima prevalenza del medico di base (91%).Diverse le informazioni cercate, a seconda della gravità delle condizioni di salute: chi ha problemi più graviricerca per il 59,3% info sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullo specifico problema, mentre tra chi ha non hadisturbi specifici il 58,2% cerca informazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici. “Il rapporto tracomunicazione e salute – spiega Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di Comunicazione e RicercaSociale dell’Università Sapienza – si struttura come una relazione che fa bene a entrambi i sottosistemi: la saluteè uno dei campi della vita sociale in cui la comunicazione può giocare un ruolo significativo sul pianodell’affidabilità e dell’efficacia. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi della mediazione nella professione medica. Ildisagio di questo passaggio d’epoca è soprattutto alla confluenza tra diversi diritti in competizione: il paziente, ilmedico, il comunicatore”.Le ricerche degli italiani comprendono inoltre approfondimenti sui farmaci prescritti dal medico (44%) e su quellida banco (35%). “La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provocherà unarivoluzione paragonabile a quella seguita all’introduzione sul mercato degli smartphone, che hanno concentratoin un unico apparecchio una molteplicità di funzioni cambiando per sempre i concetti di connessione ecomunicazione”, afferma Valentina Mantua, psichiatra e dirigente medico dell’Agenzia Italiana del Farmaco(Aifa). “Uno dei componenti fondamentali della medicina – prosegue Mantua – il rapporto medico-paziente, saràrivoluzionato dal venire meno di quella asimmetria nella conoscenza che lo ha contraddistinto”.La salute si cerca soprattutto sui siti, mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su 4, inparticolare dalle fasce più giovani rispetto a quelle più anziane. Ma il medico come si rapporta a un pazienteinformato? Solo il 10% di quelli di base e il 17% degli specialisti pensa che sia utile cercare informazioni suinternet e utilizzarle per confrontarsi con il medico. “Il web rappresenta un’enorme opportunità in termini diconoscenza, ma nell’esplorare la rete sono necessari gli strumenti per orientarsi sull’autorevolezza delle fontiche producono informazioni, e in medicina la qualità delle informazioni è una questione centrale”, commenta
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Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità.“In Italia esistono tanti siti che producono informazioni di ottima, buona, media e scarsa qualità – aggiungeRicciardi – in diversi argomenti di salute. Ciò che manca è un portale che in qualche modo sia di riferimento pertutti i temi di natura medica capace di fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serve un filo di Ariannaper orientarsi nel labirinto delle tante e disparate fonti che circolano sul web, uno strumento flessibile, semplicenel linguaggio ma rigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadino educhi al metodo scientifico e rinsaldila sua alleanza con il medico”.
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Salute in rete, il web è il secondo riferimento dopo ilmedico
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Home \ Salute in rete, il web è il secondo riferimento dopo il medico
NELL’ERA digitale la salute 2.0 passa anche attraverso la rete: un italiano su due infatti ricercaattivamente le informazioni sul web, anche se resta per tutti il medico il riferimento principale (85%medico di base, 68% medico specialista), e poi come seconda scelta il web. E’ quanto emerge da unconfronto tra esperti, studiosi dell’Università La Sapienza di Roma, l’Istituto Superiore di Sanità e Aifadopo una ricerca su un campione di 2.066 individui effettuata da Gfk Eurisko.
L’Osservatorio. L’incontro “La salute in rete: progresso o pericolo?” è stato promossodall’organizzazione non-profit IBSA Foundation. Data la necessità di creare un osservatorio chefornisca dati esatti relativi allo scenario sanitario di riferimento, si è dibattuto sull’urgenza di unintervento puntuale delle istituzioni che mettano a disposizione degli italiani la correttezza delleinformazioni in rete. Sulla scia dei modelli informativi più avanzati europei – citiamo tra tutti l’ingleseNsh Choices, portale che lo stesso governo anglosassone ha finanziato – gli esperti riuniti hannochiesto che la divulgazione scientifica in rete risponda a precisi parametri. Oggi il web, per il 74% degliitaliani, diventa il secondo riferimento dopo il medico.
I dati. Il 63% della popolazione, dopo aver reperito online informazioni di pertinenza sanitaria, va dalproprio medico di fiducia per ottenere ulteriori chiarimenti e/o approfondimenti. Eppure, perquest’ultima categoria di professionisti, sussiste un atteggiamento critico a causa della confusione chepuò aver generato la grande quantità di informazioni reperibili in rete.
Rapporto medico-paziente. Ecco che la sfida è sì quella di “offrire dati e informazioni ad unaplatea di utenti in crescita, ma che siano certificati e validati dal punto di vista regolatorio - spiega ladottoressa Valentina Mantua, psichiatra e dirigente medico dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) – . Ilrapporto medico-paziente sarà perciò “rivoluzionato dal venire meno di quella asimmetria nellaconoscenza che lo ha contraddistinto fino ad oggi – continua la Mantua- ed Aifa, all’interno del nuovomodello di salute ‘peer to peer’, di condivisione, è destinata ad assumere il ruolo di fonte” circa dati einformazioni generati e aggiornati in tempo reale.
I canali web. Se da una parte la ricerca viene effettuata sui siti, è molto positiva la valutazione delcanale web che viene preferito rispetto ai media tradizionali, in particolar modo dalle persone “attentealla salute”, e considerato di facile consultazione per l’85% del campione. Eppure, se si analizza ilpeso delle informazioni in fatto di salute ottenute online, emerge che queste influenzano le decisioni ei comportamenti futuri di solo il 48% del campione. Gli strumenti per orientarsi sull’autorevolezza dellefonti che producono informazioni sono perciò necessari.
“Serve un portale di riferimento”. “Ciò che manca in Italia – commenta il professor WalterRicciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – è un portale che sia di riferimento per tutti i temidi natura medica, capace di fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serve uno strumentoflessibile, semplice nel linguaggio ma rigoroso nei contenuti che, nel dialogare con il cittadino, educhial metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico”. E la rete deve poter esere inclusa inquesta relazione, quale collante e territorio di confronto, dato che oggi, commenta il professor MarioMorcellini, direttore del Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale dell’Università La Sapienza diRoma, “assistiamo alla crisi della mediazione nella professione medica. Il disagio di questo passaggiod’epoca è soprattutto dovuto alla confluenza tra diversi diritti in competizione: il paziente, il medico, ilcomunicatore”.
Article source:http://www.repubblica.it/salute/2015/11/18/news/salute_in_rete_il_web_e_il_secondo_riferimento_dopo_il_medico-127650971/
Tags: Salute
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SALUTE: ITALIANI CHIEDONO A 'DOTTOR GOOGLE' MA NONABBANDONANO MEDICO
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Roma, 18 nov. (AdnKronos Salute) - La salute corre sul web, ma gli italiani non abbandonano il medico. Ormai la metà deiconnazionali cerca attivamente on line informazioni mediche, ma il 63% si reca comunque dal proprio dottore di fiducia perulteriori informazioni. Nel complesso il web è considerato utile come fonte di informazione dal 74% degli italiani, e ormai è ilsecondo riferimento dopo il medico in carne e ossa, avendo superato farmacisti, parenti e amici ed i media. E' quanto emergedai risultati di una ricerca realizzata da Gfk su un campione di 2.066 soggetti. Per analizzare il fenomeno Ibsa Foundation hapromosso all’Università Sapienza di Roma l'incontro su 'La salute in rete: progresso o pericolo?'.
Il primo dato che emerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, un dato che sale a 2 su 3 nellafascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti il medico è il riferimento centrale (85% medico di base, 68% medico specialista), seguitodal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degli intervistati. Vengono dopo i consigli del farmacista (37%), quellidi parenti e amici (36%) e infine quelli dei media (24%). Se i laureati utilizzano molteplici canali ricorrendo al medico dimedicina generale per il 79% e al web per il 73%, tra chi ha la sola licenza elementare si registra una fortissima prevalenza delmedico di base (91%).
Diverse le informazioni cercate, a seconda della gravità delle condizioni di salute: chi ha problemi più gravi ricerca per il 59,3%info sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullo specifico problema, mentre tra chi ha non ha disturbi specifici il 58,2% cercainformazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici. "Il rapporto tra comunicazione e salute - spiega Mario Morcellini,direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università Sapienza - si struttura come una relazione che fabene a entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campi della vita sociale in cui la comunicazione può giocare un ruolosignificativo sul piano dell’affidabilità e dell’efficacia. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi della mediazione nella professione medica.Il disagio di questo passaggio d’epoca è soprattutto alla confluenza tra diversi diritti in competizione: il paziente, il medico, ilcomunicatore".
Le ricerche degli italiani comprendono inoltre approfondimenti sui farmaci prescritti dal medico (44%) e su quelli da banco(35%). "La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provocherà una rivoluzione paragonabile aquella seguita all’introduzione sul mercato degli smartphone, che hanno concentrato in un unico apparecchio una molteplicitàdi funzioni cambiando per sempre i concetti di connessione e comunicazione", afferma Valentina Mantua, psichiatra e dirigentemedico dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). "Uno dei componenti fondamentali della medicina - prosegue Mantua - ilrapporto medico-paziente, sarà rivoluzionato dal venire meno di quella asimmetria nella conoscenza che lo ha contraddistinto".
La salute si cerca soprattutto sui siti, mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su 4, in particolare dalle fascepiù giovani rispetto a quelle più anziane. Ma il medico come si rapporta a un paziente informato? Solo il 10% di quelli di base eil 17% degli specialisti pensa che sia utile cercare informazioni su internet e utilizzarle per confrontarsi con il medico. "Il webrappresenta un'enorme opportunità in termini di conoscenza, ma nell'esplorare la rete sono necessari gli strumenti perorientarsi sull'autorevolezza delle fonti che producono informazioni, e in medicina la qualità delle informazioni è una questionecentrale", commenta Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto superiore di sanità.
"In Italia esistono tanti siti che producono informazioni di ottima, buona, media e scarsa qualità - aggiunge Ricciardi - in diversiargomenti di salute. Ciò che manca è un portale che in qualche modo sia di riferimento per tutti i temi di natura medicacapace di fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serve un filo di Arianna per orientarsi nel labirinto delle tante edisparate fonti che circolano sul web, uno strumento flessibile, semplice nel linguaggio ma rigoroso nei contenuti che neldialogare con il cittadino educhi al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico".
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Un italiano su due cerca sul web le informazioni disalute. Ma il 63% si rivolge comunque al propriomedico di fiducia Il web viene considerato utile come fonte di informazione dal 74% degli italiani,diventa il secondo riferimento dopo il medico. Superati farmacisti, parenti e amici edi media. Ma la maggior parte dei medici pensa che la grande quantità di informazioniche si trovano sulla salute possano confondere le persone. È quanto emergeda una ricerca realizzata da Gfk su un campione di 2.066 individui.
18 NOV - Lo sviluppo delle nuove tecnologie e la loro diffusione nellapopolazione italiana ha contribuito a cambiare anche il modo in cui i pazientisi informano sulla salute e si influenzano vicendevolmente. Per analizzarequesto nuovo processo Ibsa Foundation, organizzazione non-profit che ha loscopo di promuovere, sostenere e contribuire allo sviluppo della ricercascientifica, ha promosso all’Università La Sapienza di Roma, l’incontro daltitolo “La salute in rete: progresso o pericolo?”. Alla base del confronto traesperti, studiosi, Istituto Superiore di Sanità e AIFA i risultati di una ricercarealizzata da Gfk su un campione di 2.066 individui.
Il primo dato che emerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, 2 su 3 nellafascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti il medico è il riferimento centrale (85% medico di base, 68% medicospecialista), subito seguito dal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degli intervistati.Vengono dopo i consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quelli dei media (24%).Varia il channel mix in base al livello di istruzione: i laureati utilizzano molteplici canali ricorrendo al medicodi medicina generale per il 79% e al web per il 73%, mentre chi ha la sola licenza elementare registra unafortissima prevalenza del medico di base, 91%, a fronte di un ricorso all’8%. Chiaramente diverse leinformazioni ricercate a seconda della gravità delle condizioni di salute con chi ha problemi più gravi checerca per il 59,3% informazioni sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullo specifico problema di salute,mentre tra chi ha non ha problemi di salute specifici il 58,2% cerca informazioni su corretti stili di vita ocomportamenti salutistici.
"Il rapporto tra comunicazione e salute – spiega Mario Morcellini, Direttore del Dipartimento diComunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma – si struttura come una relazioneche “fa bene” ad entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campi della vita sociale in cui la comunicazionepuò giocare un ruolo significativo sul piano dell’affidabilità e dell’efficacia; la salute, sottoposta alla revisionecritica della comunicazione, migliora e potenzia la sua efficacia, favorendo la definizione e la diffusione dei“saperi esperti”. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi della mediazione nella professione medica. Il disagio diquesto passaggio d’epoca è soprattutto alla confluenza tra diversi diritti in competizione: il paziente, ilmedico, il comunicatore".
Diverse e articolate le informazioni cercate sul web: alla domanda “quali informazioni sulla salute ha cercatosu internet?” l’83% degli italiani indica informazioni riguardanti le patologie, il 66% sulle possibilità di cura eil 64% sui corretti stili di vita. Le ricerche comprendono inoltre accentuazioni specifiche sui farmaciprescritti dal medico (44%) e sui farmaci da banco (35%).
“La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provocherà una rivoluzioneparagonabile a quella seguita all’introduzione sul mercato degli smartphone, che hanno concentrato in ununico apparecchio una molteplicità di funzioni cambiando per sempre i concetti di connessione ecomunicazione” - spiega Valentina Mantua, Psichiatra e Dirigente Medico dell’Agenzia Italiana delFarmaco (AIFA). “Uno dei componenti fondamentali della medicina - prosegue Mantua - il rapporto medico-paziente, sarà rivoluzionato dal venire meno di quella asimmetria nella conoscenza che lo hacontraddistinto. La sfida per Aifa è, già oggi, quella di offrire dati e informazioni a una platea di utenti increscita, che siano certificati e validati dal punto di vista regolatorio”.
“188.000 tra medici e operatori del settore - aggiunge Valentina Mantua - ricevono ogni giorno notiziesull’attualità regolatoria grazie al servizio “Pillole dal Mondo”, mentre nei primi 10 mesi di quest’anno sonooltre 3.000.000 le visite registrate al Portale e oltre 9.000.000 le pagine visualizzate. AIFA, all’interno delnuovo modello di salute “peer to peer”, è destinata ad assumere il ruolo di fonte e provider di dati einformazioni evidence-based generati e aggiornati in tempo reale”.
Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su 4, in particolaredalle fasce più giovani rispetto a quelle più anziane. E’ molto positiva la valutazione del canale web cheviene preferito rispetto ai media tradizionali, in particolar modo dalle persone “attente alla salute”, e
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considerato facile da consultare (85%), utile (76%) e affidabile (65%). L’uso del web appare comunqueequilibrato. Se si analizza quale peso hanno poi le informazioni in fatto di salute trovate online emerge chequeste influenzano le decisioni e i comportamenti futuri di solo il 48% del panel, uno sviluppo che trovad’accordo tutti i diversi livelli di istruzione.
Ecco allora che il paziente dopo la ricerca sul web si rivolge al proprio medico, il 63% infatti dellapopolazione, dopo aver trovato online informazioni sulla salute, si è recato dal proprio dottore di fiducia perulteriori delucidazioni e approfondimenti.
Ma il medico come si rapporta a un paziente informato? In ambulatorio si vive spesso come una “minaccia”la relazione con il nuovo paziente 2.0: solo il 10% dei medici di medicina generale e il 17% degli specialistipensa che sia utile cercare informazioni su internet e utilizzarle per confrontarsi con il medico ecomprendere meglio la propria situazione, probabilmente perché una buona fetta (il 33% degli specialisti e il42% dei Mmg) è convinto che informarsi su internet possa poi rendere più difficile il rapporto con il medico.Questo non fa che allontanare i due soggetti incrinandone la relazione
"Il web rappresenta un'enorme opportunità in termini di conoscenza, ma nell'esplorare la rete sononecessari gli strumenti per orientarsi sull'autorevolezza delle fonti che producono informazioni e in medicinala qualità delle informazioni è una questione centrale - commenta Walter Ricciardi, Presidente dell'IstitutoSuperiore di Sanità - In Italia esistono tanti siti che producono informazioni di ottima, buona, media escarsa qualità in diversi argomenti di salute. Ciò che manca è un portale che in qualche modo sia diriferimento per tutti i temi di natura medica capace di fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche.Serve un filo di Arianna per orientarsi nel labirinto delle tante e disparate fonti che circolano sul web, unostrumento flessibile, semplice nel linguaggio ma rigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadinoeduchi al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico". Diventa allora fondamentale favorire l’alleanza fra paziente e medico e fornire a quest’ultimo strumenti dipresidio per guidare la popolazione nelle ricerche online. Internet necessita di essere incluso nella relazionepotendo affermarsi quale collante e territorio di confronto all’interno della relazione. “Lo scopo della Fondazione è quello di favorire una migliore conoscenza e analisi delle evoluzioni delpanorama della salute e delle sue sfide. La “salute 2.0” è di certo una di queste. I dati emersi oggi, inquesto workshop che proprio per questo abbiamo fortemente voluto, ci sembrano importanti e significativi -conclude Silvia Misiti, direttore della Ibsa Foundation – Il rapporto paziente-medico è di estremaimportanza per tutto il percorso di cura: se il primo sta vivendo un processo di forte cambiamento dovutoanche alle nuove tecnologie è necessario che il secondo lo accompagni con la sua professionalità in questoambito non dimenticando che, nonostante la facile reperibilità di informazioni online, il paziente continua ariconoscere il valore del consulto medico. Una maggiore consapevolezza e strumenti che aiutino adistricarsi con discernimento in questo mutevole panorama si impongono sempre più come delle necessità.Ed è su questa strada che la Fondazione Ibsa lavorerà nel prossimo futuro”. 18 novembre 2015© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Home / Attualità / Il web e la salute
Il web e la salute Isabella Lopardi 2 giorni ago Attualità Leave a comment 7 Views
Sono il 50% gli italiani che si rivolgono alla rete per cercare informazioni in merito alla salute.
Fortunatamente, poiché la selezione delle fonti resta un problema da risolvere on line, il 63% si reca
comunque dal proprio medico di fiducia per ulteriori informazioni.
Sono il 74% gli italiani che considerano utile il web come fonte di informazione: parliamo del secondo
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riferimento dopo il medico. Anche farmacisti (37%), parenti e amici (36%) e media (24%) sono stati presi in
considerazione, ma internet li ha superati.
Ma è possibile, come pensano alcuni medici, che le persone siano disorientate dalla grande quantità di
informazioni disponibili in merito alla nostra salute?
Il web e la salute, un processo da analizzareIbsa foundation, organizzazione non-profit che promuove e sostiene la ricerca scientifica, è stata parte
attiva nell’organizzare, presso l’Università La Sapienza di Roma, l’incontro dal titolo “La salute in rete:
progresso o pericolo?”. Esperti, studiosi, Istituto superiore di sanità e Aifa hanno preso in considerazione
i risultati di una ricerca realizzata da Gfk su un campione di 2.066 individui.
Tra gli italiani che utilizzano internet per informarsi sulla propria salute, 2 su 3 sono nella fascia tra i 25 e i
55 anni. Niente paura, però: la situazione è sotto controllo, poiché il medico è il riferimento centrale (85%
medico di base, 68% medico specialista). Il ruolo del web, che segue a ruota il medico come fonte, è
confermato dal 49% degli intervistati.
Utilizzo del web e titolo di studioI laureati utilizzano molteplici canali, ricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il
73%. Chi ha soltanto la licenza elementare, invece, si fida soltanto del medico di base (per la precisione,
nel 91% dei casi).
Ma che tipo di informazioni cerchiamo?In generale, l’83% degli italiani si informa in merito a patologie, il 66% sulle possibilità di cura e il 64% sui
corretti stili di vita. Le ricerche comprendono inoltre accentuazioni specifiche sui farmaci prescritti dal
medico (44%) e sui farmaci da banco (35%).
Chi ha problemi più gravi cerca per il 59,3% informazioni sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullo
specifico problema di salute, mentre tra chi ha non ha problemi di salute specifici il 58,2% cerca
informazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici.
Web e salute, la parola agli espertiil professor Mario Morcellini, direttore del dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale dell’Università
La Sapienza di Roma, si è espresso in questo modo: “Il rapporto tra comunicazione e salute si struttura
come una relazione che “fa bene” ad entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campi della vita sociale in
cui la comunicazione può giocare un ruolo significativo sul piano dell’affidabilità e dell’efficacia; la salute,
sottoposta alla revisione critica della comunicazione, migliora e potenzia la sua efficacia, favorendo la
definizione e la diffusione dei ‘saperi esperti’. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi della mediazione nella
professione medica. Il disagio di questo passaggio d’epoca è soprattutto alla confluenza tra diversi diritti
in competizione: il paziente, il medico, il comunicatore”.
Salute sul web, democratizzazione dei datiLa dottoressa Valentina Mantua, psichiatra e dirigente medico dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ha
aggiunto: “La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provocherà una
rivoluzione paragonabile a quella seguita all’introduzione sul mercato degli smartphone, che hanno
concentrato in un unico apparecchio una molteplicità di funzioni, cambiando per sempre i concetti di
connessione e comunicazione. Uno dei componenti fondamentali della medicina, il rapporto medico-
paziente, sarà rivoluzionato dal venire meno di quella asimmetria nella conoscenza che lo ha
contraddistinto. La sfida per Aifa è, già oggi, quella di offrire dati e informazioni a una platea di utenti in
crescita, che siano certificati e validati dal punto di vista regolatorio. 188.000 tra medici e operatori del
settore ricevono ogni giorno notizie sull’attualità regolatoria grazie al servizio ‘Pillole dal Mondo,’ mentre
nei primi 10 mesi di quest’anno sono oltre 3.000.000 le visite registrate al Portale e oltre 9.000.000 le
pagine visualizzate. Aifa, all’interno del nuovo modello di salute peer to peer’, è destinata ad assumere il
ruolo di fonte e provider di dati e informazioni evidence-based, generati e aggiornati in tempo reale”.
In sintesi, sono i siti internet sono la meta primaria delle ricerche: blog e forum, invece, vengono
mediamente utilizzati da 1 su 4, in particolare dalle fasce più giovani.
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Notiziario salute
A proposito di: salute
Roma, 18 nov. (AdnKronos Salute) - La salute corre sul web, ma gli italianinon abbandonano il medico. Ormai la metà dei connazionali cercaattivamente on line informazioni mediche, ma il 63% si reca comunque dalproprio dottore di fiducia per ulteriori informazioni. Nel complesso il web èconsiderato utile come fonte di informazione dal 74% degli italiani, e ormai èil secondo riferimento dopo il medico in carne e ossa, avendo superatofarmacisti, parenti e amici ed i media. E' quanto emerge dai risultati di unaricerca realizzata da Gfk su un campione di 2.066 soggetti. Per analizzare ilfenomeno Ibsa Foundation ha promosso all'Università Sapienza di Romal'incontro su 'La salute in rete: progresso o pericolo?'. Il primo dato cheemerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, undato che sale a 2 su 3 nella fascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti il medico è ilriferimento centrale (85% medico di base, 68% medico specialista), seguitodal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degli intervistati.Vengono dopo i consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%)e infine quelli dei media (24%). Se i laureati utilizzano molteplici canaliricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il 73%, trachi ha la sola licenza elementare si registra una fortissima prevalenza delmedico di base (91%). Diverse le informazioni cercate, a seconda dellagravità delle condizioni di salute: chi ha problemi più gravi ricerca per il59,3% info sui centri di eccellenza e per l'83,7% sullo specifico problema,mentre tra chi ha non ha disturbi specifici il 58,2% cerca informazioni sucorretti stili di vita o comportamenti salutistici. "Il rapporto tracomunicazione e salute - spiega Mario Morcellini, direttore del Dipartimentodi Comunicazione e Ricerca Sociale dell'Università Sapienza - si strutturacome una relazione che fa bene a entrambi i sottosistemi: la salute è uno deicampi della vita sociale in cui la comunicazione può giocare un ruolosignificativo sul piano dell'affidabilità e dell'efficacia. Tuttavia oggi assistiamoalla crisi della mediazione nella professione medica. Il disagio di questopassaggio d'epoca è soprattutto alla confluenza tra diversi diritti incompetizione: il paziente, il medico, il comunicatore".Le ricerche degli italianicomprendono inoltre approfondimenti sui farmaci prescritti dal medico(44%) e su quelli da banco (35%). "La democratizzazione dei dati e delleinformazioni nel campo della salute provocherà una rivoluzione paragonabilea quella seguita all'introduzione sul mercato degli smartphone, che hannoconcentrato in un unico apparecchio una molteplicità di funzioni cambiandoper sempre i concetti di connessione e comunicazione", afferma ValentinaMantua, psichiatra e dirigente medico dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa)."Uno dei componenti fondamentali della medicina - prosegue Mantua - ilrapporto medico-paziente, sarà rivoluzionato dal venire meno di quellaasimmetria nella conoscenza che lo ha contraddistinto".La salute si cercasoprattutto sui siti, mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da1 su 4, in particolare dalle fasce più giovani rispetto a quelle più anziane. Mail medico come si rapporta a un paziente informato? Solo il 10% di quelli dibase e il 17% degli specialisti pensa che sia utile cercare informazioni suinternet e utilizzarle per confrontarsi con il medico. "Il web rappresentaun'enorme opportunità in termini di conoscenza, ma nell'esplorare la retesono necessari gli strumenti per orientarsi sull'autorevolezza delle fonti cheproducono informazioni, e in medicina la qualità delle informazioni è una
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Il sesso non ha età
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questione centrale", commenta Walter Ricciardi, presidente dell'Istitutosuperiore di sanità."In Italia esistono tanti siti che producono informazioni diottima, buona, media e scarsa qualità - aggiunge Ricciardi - in diversiargomenti di salute. Ciò che manca è un portale che in qualche modo sia diriferimento per tutti i temi di natura medica capace di fornire indicazionibasate su evidenze scientifiche. Serve un filo di Arianna per orientarsi nellabirinto delle tante e disparate fonti che circolano sul web, uno strumentoflessibile, semplice nel linguaggio ma rigoroso nei contenuti che nel dialogarecon il cittadino educhi al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con ilmedico".
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Salute: italiani chiedono a 'dottorGoogle' ma non abbandonano medico
Categoria principale: Speciali Categoria: Salute Pubblicato: Mercoledì, 18 Novembre 2015 16:52 Scritto da Redazione
Roma, 18 nov. (AdnKronos Salute) - La salutecorre sul web, ma gli italiani non abbandonano ilmedico. Ormai la meta' dei connazionali cercaattivamente on line informazioni mediche, ma il63% si reca comunque dal proprio dottore difiducia per ulteriori informazioni.
Nel complesso il web e' considerato utile comefonte di informazione dal 74% degli italiani, eormai e' il secondo riferimento dopo il medico incarne e ossa, avendo superato farmacisti, parentie amici ed i media. E' quanto emerge dai risultatidi una ricerca realizzata da Gfk su un campionedi 2.066 soggetti. Per analizzare il fenomeno IbsaFoundation ha promosso all'Universita' Sapienza
di Roma l'incontro su 'La salute in rete: progresso o pericolo?'.Il primo dato che emerge e' che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, un dato che sale a2 su 3 nella fascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti il medico e' il riferimento centrale (85% medico di base, 68%medico specialista), seguito dal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degli intervistati. Vengonodopo i consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quelli dei media (24%). Se i laureatiutilizzano molteplici canali ricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il 73%, tra chi hala sola licenza elementare si registra una fortissima prevalenza del medico di base (91%).
Diverse le informazioni cercate, a seconda della gravita' delle condizioni di salute: chi ha problemi piu' graviricerca per il 59,3% info sui centri di eccellenza e per l'83,7% sullo specifico problema, mentre tra chi ha non hadisturbi specifici il 58,2% cerca informazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici. "Il rapporto tracomunicazione e salute - spiega Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Socialedell'Universita' Sapienza - si struttura come una relazione che fa bene a entrambi i sottosistemi: la salute e' unodei campi della vita sociale in cui la comunicazione puo' giocare un ruolo significativo sul piano dell'affidabilita'e dell'efficacia. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi della mediazione nella professione medica. Il disagio di questopassaggio d'epoca e' soprattutto alla confluenza tra diversi diritti in competizione: il paziente, il medico, ilcomunicatore".
Le ricerche degli italiani comprendono inoltre approfondimenti sui farmaci prescritti dal medico (44%) e suquelli da banco (35%). "La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provochera'una rivoluzione paragonabile a quella seguita all'introduzione sul mercato degli smartphone, che hannoconcentrato in un unico apparecchio una molteplicita' di funzioni cambiando per sempre i concetti diconnessione e comunicazione", afferma Valentina Mantua, psichiatra e dirigente medico dell'Agenzia Italianadel Farmaco (Aifa). "Uno dei componenti fondamentali della medicina - prosegue Mantua - il rapporto medico-paziente, sara' rivoluzionato dal venire meno di quella asimmetria nella conoscenza che lo ha contraddistinto".
La salute si cerca soprattutto sui siti, mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su 4, inparticolare dalle fasce piu' giovani rispetto a quelle piu' anziane. Ma il medico come si rapporta a un pazienteinformato? Solo il 10% di quelli di base e il 17% degli specialisti pensa che sia utile cercare informazioni suinternet e utilizzarle per confrontarsi con il medico. "Il web rappresenta un'enorme opportunita' in termini diconoscenza, ma nell'esplorare la rete sono necessari gli strumenti per orientarsi sull'autorevolezza delle fontiche producono informazioni, e in medicina la qualita' delle informazioni e' una questione centrale", commentaWalter Ricciardi, presidente dell'Istituto superiore di sanita'.
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Salute: italiani chiedono a 'dottor Google' ma nonabbandonano medico
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ADNKRONOS Roma, 18 nov. (AdnKronos Salute) - La salute
corre sul web, ma gli italiani non abbandonano il
medico. Ormai la metà dei connazionali cerca attivamente on line
informazioni mediche, ma il 63% si reca comunque dal proprio
dottore di fiducia per ulteriori informazioni. Nel complesso il web è
considerato utile come fonte di informazione dal 74% degli italiani, Scienza, le news
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e ormai è il secondo riferimento dopo il medico in carne e ossa,
avendo superato farmacisti, parenti e amici ed i media. E' quanto
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di 2.066 soggetti. Per analizzare il fenomeno Ibsa Foundation ha
promosso all’Università Sapienza di Roma l'incontro su 'La salute
in rete: progresso o pericolo?'.
Il primo dato che emerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamente
informazioni sulla salute, un dato che sale a 2 su 3 nella fascia tra i
25 e i 55 anni. Per tutti il medico è il riferimento centrale (85%
medico di base, 68% medico specialista), seguito dal web, il cui ruolo
rilevante viene confermato dal 49% degli intervistati. Vengono
dopo i consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e
infine quelli dei media (24%). Se i laureati utilizzano molteplici
canali ricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al
web per il 73%, tra chi ha la sola licenza elementare si registra una
fortissima prevalenza del medico di base (91%).
Diverse le informazioni cercate, a seconda della gravità delle
condizioni di salute: chi ha problemi più gravi ricerca per il 59,3%
info sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullo specifico problema,
mentre tra chi ha non ha disturbi specifici il 58,2% cerca
informazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici. "Il
rapporto tra comunicazione e salute - spiega Mario Morcellini,
direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale
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bene a entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campi della vita
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Le ricerche degli italiani comprendono inoltre approfondimenti sui
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a un paziente informato? Solo il 10% di quelli di base e il 17% degli
specialisti pensa che sia utile cercare informazioni su internet e
utilizzarle per confrontarsi con il medico. "Il web rappresenta
un'enorme opportunità in termini di conoscenza, ma nell'esplorare
la rete sono necessari gli strumenti per orientarsi
sull'autorevolezza delle fonti che producono informazioni, e in
medicina la qualità delle informazioni è una questione centrale",
commenta Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto superiore di
sanità.
"In Italia esistono tanti siti che producono informazioni di ottima,
buona, media e scarsa qualità - aggiunge Ricciardi - in diversi
argomenti di salute. Ciò che manca è un portale che in qualche
modo sia di riferimento per tutti i temi di natura medica capace di
fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serve un filo di
Arianna per orientarsi nel labirinto delle tante e disparate fonti che
circolano sul web, uno strumento flessibile, semplice nel linguaggio
ma rigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadino educhi
al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico".
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SALUTE: PASSA PER IL WEB MANON ABBANDONA IL MEDICO
Ormai la metà degli
italiani cerca
attivamente on line
informazioni sulla
salute ma il 63% si reca
comunque dal proprio
dottore di fiducia per
ulteriori informazioni.
Il web, considerato utile come fonte di informazione dal 74% degli italiani, diventa il
secondo riferimento dopo il medico. Superati farmacisti, parenti e amici ed i media. La
maggior parte dei medici pensa che la grande quantità di informazioni che si trovano
sulla salute possano confondere le persone. E’ fondamentale favorire l’alleanza con il
paziente includendo internet nella relazione
Roma, 18 novembre 2015 – Lo sviluppo delle nuove tecnologie e la loro diffusione
nella popolazione italiana ha contribuito a cambiare anche il modo in cui i pazienti si
informano sulla salute e si influenzano vicendevolmente. Per analizzare questo nuovo
processo IBSA Foundation, organizzazione non-profit che ha lo scopo di promuovere,
sostenere e contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica, ha promosso all’Università
La Sapienza di Roma, l’incontro dal titolo “La salute in rete: progresso o pericolo?”.
Alla base del confronto tra esperti, studiosi, Istituto Superiore di Sanità e AIFA i
risultati di una ricerca realizzata da Gfk su un campione di 2.066 individui.
Il primo dato che emerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla
salute, 2 su 3 nella fascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti il medico è il riferimento centrale
(85% medico di base, 68% medico specialista), subito seguito dal web, il cui ruolo
rilevante viene confermato dal 49% degli intervistati. Vengono dopo i consigli del
farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quelli dei media (24%). Varia
il channel mix in base al livello di istruzione: i laureati utilizzano molteplici canali
ricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il 73%, mentre chi ha
la sola licenza elementare registra una fortissima prevalenza del medico di base, 91%, a
fronte di un ricorso all’8%. Chiaramente diverse le informazioni ricercate a seconda
della gravità delle condizioni di salute con chi ha problemi più gravi che cerca per il
59,3% informazioni sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullo specifico problema di
salute, mentre tra chi ha non ha problemi di salute specifici il 58,2% cerca
informazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici.
"Il rapporto tra comunicazione e salute – spiega il Prof. Mario Morcellini, Direttore del
Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma
– si struttura come una relazione che “fa bene” ad entrambi i sottosistemi: la salute è
uno dei campi della vita sociale in cui la comunicazione può giocare un ruolo
significativo sul piano dell’affidabilità e dell’efficacia; la salute, sottoposta alla revisione
critica della comunicazione, migliora e potenzia la sua efficacia, favorendo la
definizione e la diffusione dei “saperi esperti”. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi della
mediazione nella professione medica. Il disagio di questo passaggio d’epoca è
soprattutto alla confluenza tra diversi diritti in competizione: il paziente, il medico, il
comunicatore".
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Diverse e articolate le informazioni cercate sul web: alla domanda “quali informazioni
sulla salute ha cercato su internet?” l’83% degli italiani indica informazioni riguardanti
le patologie, il 66% sulle possibilità di cura e il 64% sui corretti stili di vita. Le ricerche
comprendono inoltre accentuazioni specifiche sui farmaci prescritti dal medico (44%)
e sui farmaci da banco (35%).
“La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provocherà
una rivoluzione paragonabile a quella seguita all’introduzione sul mercato degli
smartphone, che hanno concentrato in un unico apparecchio una molteplicità di
funzioni cambiando per sempre i concetti di connessione e comunicazione” - spiega la
Dott.ssa Valentina Mantua, Psichiatra e Dirigente Medico dell’Agenzia Italiana del
Farmaco (AIFA). “Uno dei componenti fondamentali della medicina - prosegue la
Dott.ssa Mantua - il rapporto medico-paziente, sarà rivoluzionato dal venire meno di
quella asimmetria nella conoscenza che lo ha contraddistinto. La sfida per AIFA è, già
oggi, quella di offrire dati e informazioni a una platea di utenti in crescita, che siano
certificati e validati dal punto di vista regolatorio”.
“188.000 tra medici e operatori del settore - aggiunge Valentina Mantua - ricevono
ogni giorno notizie sull’attualità regolatoria grazie al servizio “Pillole dal Mondo”,
mentre nei primi 10 mesi di quest’anno sono oltre 3.000.000 le visite registrate al
Portale e oltre 9.000.000 le pagine visualizzate. AIFA, all’interno del nuovo modello di
salute “peer to peer”, è destinata ad assumere il ruolo di fonte e provider di dati e
informazioni evidence-based generati e aggiornati in tempo reale”.
Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su
4, in particolare dalle fasce più giovani rispetto a quelle più anziane. E’ molto positiva
la valutazione del canale web che viene preferito rispetto ai media tradizionali, in
particolar modo dalle persone “attente alla salute”, e considerato facile da consultare
(85%), utile (76%) e affidabile (65%). L’uso del web appare comunque equilibrato. Se si
analizza quale peso hanno poi le informazioni in fatto di salute trovate online emerge
che queste influenzano le decisioni e i comportamenti futuri di solo il 48% del panel,
uno sviluppo che trova d’accordo tutti i diversi livelli di istruzione.
Ecco allora che il paziente dopo la ricerca sul web si rivolge al proprio medico, il 63%
infatti della popolazione, dopo aver trovato online informazioni sulla salute, si è recato
dal proprio dottore di fiducia per ulteriori delucidazioni e approfondimenti.
Ma il medico come si rapporta a un paziente informato? In ambulatorio si vive spesso
come una “minaccia” la relazione con il nuovo paziente 2.0: solo il 10% dei medici di
medicina generale e il 17% degli specialisti pensa che sia utile cercare informazioni su
internet e utilizzarle per confrontarsi con il medico e comprendere meglio la propria
situazione, probabilmente perché una buona fetta (il 33% degli specialisti e il 42% dei
MMG) è convinto che informarsi su internet possa poi rendere più difficile il rapporto
con il medico. Questo non fa che allontanare i due soggetti incrinandone la relazione.
"Il web rappresenta un'enorme opportunità in termini di conoscenza, ma nell'esplorare
la rete sono necessari gli strumenti per orientarsi sull'autorevolezza delle fonti che
producono informazioni e in medicina la qualità delle informazioni è una questione
centrale - commenta il Prof. Walter Ricciardi, Presidente dell'Istituto Superiore di
Sanità - In Italia esistono tanti siti che producono informazioni di ottima, buona,
media e scarsa qualità in diversi argomenti di salute. Ciò che manca è un portale che
in qualche modo sia di riferimento per tutti i temi di natura medica capace di fornire
indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serve un filo di Arianna per orientarsi nel
labirinto delle tante e disparate fonti che circolano sul web, uno strumento flessibile,
semplice nel linguaggio ma rigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadino
educhi al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico".
Diventa allora fondamentale favorire l’alleanza fra paziente e medico e fornire a
quest’ultimo strumenti di presidio per guidare la popolazione nelle ricerche online.
Internet necessita di essere incluso nella relazione potendo affermarsi quale collante e
territorio di confronto all’interno della relazione.
“Lo scopo della Fondazione è quello di favorire una migliore conoscenza e analisi delle
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RISCOPRIRE GLI ANTICHISAPORI
evoluzioni del panorama della salute e delle sue sfide. La “salute 2.0” è di certo una di
queste. I dati emersi oggi, in questo workshop che proprio per questo abbiamo
fortemente voluto, ci sembrano importanti e significativi - conclude Silvia Misiti,
direttore della IBSA Foundation – Il rapporto paziente-medico è di estrema
importanza per tutto il percorso di cura: se il primo sta vivendo un processo di forte
cambiamento dovuto anche alle nuove tecnologie è necessario che il secondo lo
accompagni con la sua professionalità in questo ambito non dimenticando che,
nonostante la facile reperibilità di informazioni online, il paziente continua a
riconoscere il valore del consulto medico. Una maggiore consapevolezza e strumenti
che aiutino a districarsi con discernimento in questo mutevole panorama si
impongono sempre più come delle necessità. Ed è su questa strada che la Fondazione
IBSA lavorerà nel prossimo futuro”.
0 commenti:
Posta un commentoNebrodi e Dintorni © Il Parco dei Nebrodi, testata giornalistica registrata al tribunaleil 12/3/1992. La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente icommenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata masolo le opinioni di chi ha scritto il commento.
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Un italiano su due cerca sul web le informazioni disalute. Ma il 63% si rivolge comunque al propriomedico di fiduciaIl web viene considerato utile come fonte di informazione dal 74% degli italiani,diventa il secondo riferimento dopo il medico. Superati farmacisti, parenti eamici ed i media. Ma la maggior parte dei medici pensa che la grande quantitàdi informazioni che si trovano sulla salute possano confondere le persone. Èquanto emerge da una ricerca realizzata da Gfk su un campione di 2.066individui.
18 NOV - Lo sviluppo delle nuove tecnologie e la loro diffusione nellapopolazione italiana ha contribuito a cambiare anche il modo in cui i pazienti siinformano sulla salute e si influenzano vicendevolmente. Per analizzare questonuovo processo Ibsa Foundation, organizzazione non-profit che ha lo scopo dipromuovere, sostenere e contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica, hapromosso all’Università La Sapienza di Roma, l’incontro dal titolo “La salute inrete: progresso o pericolo?”. Alla base del confronto tra esperti, studiosi, IstitutoSuperiore di Sanità e AIFA i risultati di una ricerca realizzata da Gfk su uncampione di 2.066 individui. Il primo dato che emerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni
sulla salute, 2 su 3 nella fascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti il medico è il riferimento centrale (85% medico dibase, 68% medico specialista), subito seguito dal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degliintervistati. Vengono dopo i consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quelli deimedia (24%). Varia il channel mix in base al livello di istruzione: i laureati utilizzano molteplici canaliricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il 73%, mentre chi ha la sola licenzaelementare registra una fortissima prevalenza del medico di base, 91%, a fronte di un ricorso all’8%.Chiaramente diverse le informazioni ricercate a seconda della gravità delle condizioni di salute con chi haproblemi più gravi che cerca per il 59,3% informazioni sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullo specificoproblema di salute, mentre tra chi ha non ha problemi di salute specifici il 58,2% cerca informazioni sucorretti stili di vita o comportamenti salutistici.
"Il rapporto tra comunicazione e salute – spiega MarioMorcellini, Direttore del Dipartimento di Comunicazionee Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma –si struttura come una relazione che “fa bene” ad entrambii sottosistemi: la salute è uno dei campi della vita socialein cui la comunicazione può giocare un ruolo significativosul piano dell’affidabilità e dell’efficacia; la salute,sottoposta alla revisione critica della comunicazione,migliora e potenzia la sua efficacia, favorendo ladefinizione e la diffusione dei “saperi esperti”. Tuttaviaoggi assistiamo alla crisi della mediazione nellaprofessione medica. Il disagio di questo passaggiod’epoca è soprattutto alla confluenza tra diversi diritti incompetizione: il paziente, il medico, il comunicatore".
Diverse e articolate le informazioni cercate sul web: alladomanda “quali informazioni sulla salute ha cercato su internet?” l’83% degli italiani indica informazioniriguardanti le patologie, il 66% sulle possibilità di cura e il 64% sui corretti stili di vita. Le ricerchecomprendono inoltre accentuazioni specifiche sui farmaci prescritti dal medico (44%) e sui farmaci da banco(35%).
“La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provocherà una rivoluzioneparagonabile a quella seguita all’introduzione sul mercato degli smartphone, che hanno concentrato in ununico apparecchio una molteplicità di funzioni cambiando per sempre i concetti di connessione e
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comunicazione” - spiega Valentina Mantua, Psichiatra e Dirigente Medico dell’Agenzia Italiana del Farmaco(AIFA). “Uno dei componenti fondamentali della medicina - prosegue Mantua - il rapporto medico-paziente,sarà rivoluzionato dal venire meno di quella asimmetria nella conoscenza che lo ha contraddistinto. La sfidaper Aifa è, già oggi, quella di offrire dati e informazioni a una platea di utenti in crescita, che siano certificatie validati dal punto di vista regolatorio”.
“188.000 tra medici e operatori del settore - aggiunge Valentina Mantua - ricevono ogni giorno notiziesull’attualità regolatoria grazie al servizio “Pillole dal Mondo”, mentre nei primi 10 mesi di quest’anno sonooltre 3.000.000 le visite registrate al Portale e oltre 9.000.000 le pagine visualizzate. AIFA, all’interno delnuovo modello di salute “peer to peer”, è destinata ad assumere il ruolo di fonte e provider di dati einformazioni evidence-based generati e aggiornati in tempo reale”.
Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su 4, in particolare dallefasce più giovani rispetto a quelle più anziane. E’ molto positiva la valutazione del canale web che vienepreferito rispetto ai media tradizionali, in particolar modo dalle persone “attente alla salute”, e consideratofacile da consultare (85%), utile (76%) e affidabile (65%). L’uso del web appare comunque equilibrato. Se sianalizza quale peso hanno poi le informazioni in fatto di salute trovate online emerge che queste influenzanole decisioni e i comportamenti futuri di solo il 48% del panel, uno sviluppo che trova d’accordo tutti i diversilivelli di istruzione.
Ecco allora che il paziente dopo la ricerca sul web si rivolge al proprio medico, il 63% infatti dellapopolazione, dopo aver trovato online informazioni sulla salute, si è recato dal proprio dottore di fiducia perulteriori delucidazioni e approfondimenti.
Ma il medico come si rapporta a un paziente informato? In ambulatorio si vive spesso come una “minaccia”la relazione con il nuovo paziente 2.0: solo il 10% dei medici di medicina generale e il 17% degli specialistipensa che sia utile cercare informazioni su internet e utilizzarle per confrontarsi con il medico ecomprendere meglio la propria situazione, probabilmente perché una buona fetta (il 33% degli specialisti e il42% dei Mmg) è convinto che informarsi su internet possa poi rendere più difficile il rapporto con il medico.Questo non fa che allontanare i due soggetti incrinandone la relazione
"Il web rappresenta un'enorme opportunità in termini di conoscenza, ma nell'esplorare la rete sononecessari gli strumenti per orientarsi sull'autorevolezza delle fonti che producono informazioni e in medicinala qualità delle informazioni è una questione centrale - commenta Walter Ricciardi, Presidente dell'IstitutoSuperiore di Sanità - In Italia esistono tanti siti che producono informazioni di ottima, buona, media e scarsaqualità in diversi argomenti di salute. Ciò che manca è un portale che in qualche modo sia di riferimento pertutti i temi di natura medica capace di fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serve un filo diArianna per orientarsi nel labirinto delle tante e disparate fonti che circolano sul web, uno strumentoflessibile, semplice nel linguaggio ma rigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadino educhi almetodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico". Diventa allora fondamentale favorire l’alleanza fra paziente e medico e fornire a quest’ultimo strumenti dipresidio per guidare la popolazione nelle ricerche online. Internet necessita di essere incluso nella relazionepotendo affermarsi quale collante e territorio di confronto all’interno della relazione.“Lo scopo della Fondazione è quello di favorire una migliore conoscenza e analisi delle evoluzioni delpanorama della salute e delle sue sfide. La “salute 2.0” è di certo una di queste. I dati emersi oggi, in questoworkshop che proprio per questo abbiamo fortemente voluto, ci sembrano importanti e significativi -conclude Silvia Misiti, direttore della Ibsa Foundation – Il rapporto paziente-medico è di estremaimportanza per tutto il percorso di cura: se il primo sta vivendo un processo di forte cambiamento dovutoanche alle nuove tecnologie è necessario che il secondo lo accompagni con la sua professionalità in questoambito non dimenticando che, nonostante la facile reperibilità di informazioni online, il paziente continua ariconoscere il valore del consulto medico. Una maggiore consapevolezza e strumenti che aiutino a districarsicon discernimento in questo mutevole panorama si impongono sempre più come delle necessità. Ed è suquesta strada che la Fondazione Ibsa lavorerà nel prossimo futuro”.
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Salute in rete, il web è ilsecondo riferimento dopo ilmedico
E' quanto emerge da un confronto tra esperti, studiosi dell'UniversitàLa Sapienza di Roma, l'Istituto Superiore di Sanità e Aifa dopo unaricerca su un campione di 2.066 individui.
di LUDOVICA AMOROSO
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Il web è il secondo riferimento dopo il medico
NELL'ERA digitale la salute 2.0passa anche attraverso la rete: unitaliano su due infatti ricercaattivamente le informazioni sulweb, anche se resta per tutti ilmedico il riferimento principale(85% medico di base, 68%medico specialista), e poi comeseconda scelta il web. E' quantoemerge da un confronto traesperti, studiosi dell'Università LaSapienza di Roma, l'IstitutoSuperiore di Sanità e Aifa dopouna ricerca su un campione di2.066 individui effettuata da GfkEurisko.
L'Osservatorio. L'incontro "La salute in rete: progresso o pericolo?" è statopromosso dall'organizzazione non-profit IBSA Foundation. Data la necessità dicreare un osservatorio che fornisca dati esatti relativi allo scenario sanitario diriferimento, si è dibattuto sull'urgenza di un intervento puntuale delle istituzioniche mettano a disposizione degli italiani la correttezza delle informazioni in rete.Sulla scia dei modelli informativi più avanzati europei – citiamo tra tutti l'ingleseNsh Choices, portale che lo stesso governo anglosassone ha finanziato – gliesperti riuniti hanno chiesto che la divulgazione scientifica in rete risponda aprecisi parametri. Oggi il web, per il 74% degli italiani, diventa il secondoriferimento dopo il medico.
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web e salute salute in rete mario morcellini
18 novembre 2015
I dati. Il 63% della popolazione, dopo aver reperito online informazioni dipertinenza sanitaria, va dal proprio medico di fiducia per ottenere ulteriorichiarimenti e/o approfondimenti. Eppure, per quest'ultima categoria diprofessionisti, sussiste un atteggiamento critico a causa della confusione chepuò aver generato la grande quantità di informazioni reperibili in rete.
Rapporto medico-paziente. Ecco che la sfida è sì quella di "offrire dati einformazioni ad una platea di utenti in crescita, ma che siano certificati e validatidal punto di vista regolatorio - spiega la dottoressa Valentina Mantua, psichiatrae dirigente medico dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) - . Il rapporto medico-paziente sarà perciò “rivoluzionato dal venire meno di quella asimmetria nellaconoscenza che lo ha contraddistinto fino ad oggi - continua la Mantua- ed Aifa,all’interno del nuovo modello di salute 'peer to peer', di condivisione, è destinataad assumere il ruolo di fonte" circa dati e informazioni generati e aggiornati intempo reale.
I canali web. Se da una parte la ricerca viene effettuata sui siti, è molto positivala valutazione del canale web che viene preferito rispetto ai media tradizionali, inparticolar modo dalle persone "attente alla salute", e considerato di facileconsultazione per l'85% del campione. Eppure, se si analizza il peso delleinformazioni in fatto di salute ottenute online, emerge che queste influenzano ledecisioni e i comportamenti futuri di solo il 48% del campione. Gli strumenti perorientarsi sull'autorevolezza delle fonti che producono informazioni sono perciònecessari.
"Serve un portale di riferimento". "Ciò che manca in Italia - commenta ilprofessor Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità - è unportale che sia di riferimento per tutti i temi di natura medica, capace di fornireindicazioni basate su evidenze scientifiche. Serve uno strumento flessibile,semplice nel linguaggio ma rigoroso nei contenuti che, nel dialogare con ilcittadino, educhi al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico". Ela rete deve poter esere inclusa in questa relazione, quale collante e territorio diconfronto, dato che oggi, commenta il professor Mario Morcellini, direttore delDipartimento di comunicazione e ricerca sociale dell’Università La Sapienza diRoma, "assistiamo alla crisi della mediazione nella professione medica. Ildisagio di questo passaggio d’epoca è soprattutto dovuto alla confluenza tradiversi diritti in competizione: il paziente, il medico, il comunicatore".
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ILMIOLIBRO
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"Sapermangiare",va in tavola laweb serie
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SALUTE
Salute: italiani chiedono a 'dottor Google' manon abbandonano medico
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Roma, 18 nov. (AdnKronos Salute) - La salute corre sulweb, ma gli italiani non abbandonano il medico. Ormai lametà dei connazionali cerca attivamente on line informazionimediche, ma il 63% si reca comunque dal proprio dottoredi fiducia per ulteriori informazioni. Nel complesso il web èconsiderato utile come fonte di informazione dal 74% degliitaliani, e ormai è il secondo riferimento dopo il medico in
carne e ossa, avendo superato farmacisti, parenti e amici ed i media. E'quanto emerge dai risultati di una ricerca realizzata da Gfk su un campionedi 2.066 soggetti. Per analizzare il fenomeno Ibsa Foundation hapromosso all’Università Sapienza di Roma l'incontro su 'La salute in rete:progresso o pericolo?'. Il primo dato che emerge è che 1 italiano su 2ricerca attivamente informazioni sulla salute, un dato che sale a 2 su 3 nellafascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti il medico è il riferimento centrale (85%medico di base, 68% medico specialista), seguito dal web, il cui ruolorilevante viene confermato dal 49% degli intervistati. Vengono dopo iconsigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quellidei media (24%). Se i laureati utilizzano molteplici canali ricorrendo almedico di medicina generale per il 79% e al web per il 73%, tra chi ha lasola licenza elementare si registra una fortissima prevalenza del medico dibase (91%). Diverse le informazioni cercate, a seconda della gravità dellecondizioni di salute: chi ha problemi più gravi ricerca per il 59,3% info suicentri di eccellenza e per l’83,7% sullo specifico problema, mentre tra chiha non ha disturbi specifici il 58,2% cerca informazioni su corretti stili di vitao comportamenti salutistici. "Il rapporto tra comunicazione e salute - spiegaMario Morcellini, direttore del Dipartimento di Comunicazione e RicercaSociale dell’Università Sapienza - si struttura come una relazione che fabene a entrambi i sottosistemi: la salute è uno dei campi della vita socialein cui la comunicazione può giocare un ruolo significativo sul pianodell’affidabilità e dell’efficacia. Tuttavia oggi assistiamo alla crisi dellamediazione nella professione medica. Il disagio di questo passaggiod’epoca è soprattutto alla confluenza tra diversi diritti in competizione: ilpaziente, il medico, il comunicatore".Le ricerche degli italiani comprendonoinoltre approfondimenti sui farmaci prescritti dal medico (44%) e su quellida banco (35%). "La democratizzazione dei dati e delle informazioni nelcampo della salute provocherà una rivoluzione paragonabile a quellaseguita all’introduzione sul mercato degli smartphone, che hannoconcentrato in un unico apparecchio una molteplicità di funzioni cambiandoper sempre i concetti di connessione e comunicazione", afferma ValentinaMantua, psichiatra e dirigente medico dell’Agenzia Italiana del Farmaco(Aifa). "Uno dei componenti fondamentali della medicina - prosegueMantua - il rapporto medico-paziente, sarà rivoluzionato dal venire meno diquella asimmetria nella conoscenza che lo ha contraddistinto".La salute sicerca soprattutto sui siti, mentre blog e forum vengono mediamenteutilizzati da 1 su 4, in particolare dalle fasce più giovani rispetto a quelle piùanziane. Ma il medico come si rapporta a un paziente informato? Solo il10% di quelli di base e il 17% degli specialisti pensa che sia utile cercareinformazioni su internet e utilizzarle per confrontarsi con il medico. "Il webrappresenta un'enorme opportunità in termini di conoscenza, manell'esplorare la rete sono necessari gli strumenti per orientarsisull'autorevolezza delle fonti che producono informazioni, e in medicina laqualità delle informazioni è una questione centrale", commenta WalterRicciardi, presidente dell'Istituto superiore di sanità."In Italia esistono tantisiti che producono informazioni di ottima, buona, media e scarsa qualità -aggiunge Ricciardi - in diversi argomenti di salute. Ciò che manca è unportale che in qualche modo sia di riferimento per tutti i temi di naturamedica capace di fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serveun filo di Arianna per orientarsi nel labirinto delle tante e disparate fonti checircolano sul web, uno strumento flessibile, semplice nel linguaggio marigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadino educhi al metodoscientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico".
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